APPROVATO AVVISO REGIONALE PER CONTRIBUTI ALLE AZIENDE AGRICOLE NELL’ACCESSO AL CREDITO.

Con la determinazione n. 173 adottata lo scorso 8 ottobre (clicca qui) dal dirigente della sezione “Competitività delle filiere agroalimentari” della Regione Puglia è stato approvato l’Avviso Pubblico per contributi finalizzati alla compensazione delle commissioni richieste alle imprese agricole per la prestazione di garanzie da parte dei Confidi.

Si tratta di una significativa misura attraverso la quale si dà concreta attuazione ad una norma da me proposta con uno specifico emendamento e contenuta nella legge regionale di assestamento e variazione al bilancio di previsione per l’esercizio 2018 e pluriennale 2018-2020 (art. 27 della l.r. 10 agosto 2018, n. 44).

L’obiettivo di questa misura, avviata ora in via sperimentale, è quello di agevolare le imprese agricole, riducendo gli oneri gravanti sulle stesse per l’accesso al credito, con specifico riferimento alle commissioni, alle spese di istruttoria, a quelle di bollo e, più in generale, ai costi comunque denominati sostenuti dalle aziende per ottenere le garanzie prestate dai Confidi.

Si tratta di un bando “a sportello” che ha una dotazione finanziaria per l’anno 2018 pari a 150.000 euro (450.000 per il triennio 2018-2020) e che si rivolge alle imprese agricole con sede in Puglia che siano iscritte nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio e che abbiano una dimensione economica aziendale minima definita sulla base della produzione standard pari a euro 15.000.

Il contributo può arrivare a coprire il 100% del costo della garanzia, fino a un massimo di 2.500 euro, per interventi e investimenti di valore non superiore a 100.000 euro.

Al fine di agevolare le attività condotte da giovani o donne, il contributo può essere aumentato fino a un massimo di 3.000 euro per imprese condotte da queste specifiche categorie di soggetti.

Le domande potranno essere inviate a mezzo pec a partire dalla data di pubblicazione dell’Avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia che avverrà nei prossimi giorni e sino al 30 novembre 2018. Per il prossimo anno, invece, le domande potranno essere inviate dal 1° gennaio 2019 e sino al 30 novembre, così come per il 2020 (1° gennaio 2020 – 30 novembre 2020).

Le istanze pervenute saranno istruite in ordine cronologico di arrivo e ammesse al contributo, in presenza di tutti i requisiti richiesti, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Si tratta di una iniziativa particolarmente innovativa nel panorama nazionale, alla quale tengo molto non solo per esserne stato il promotore, ma perché credo possa assicurare un aiuto concreto a sostegno del comparto agricolo pugliese che da tempo sta attraversando una grave crisi economica ed è impegnato in un difficile processo di ristrutturazione produttiva e di riposizionamento sul mercato interno e su quello internazionale.

Grazie a questa misura (nata da un confronto con i rappresentanti del mondo agricolo e, in particolare, da una interlocuzione sviluppatasi nel corso del tempo con la Coldiretti Puglia, che ringrazio) le imprese del settore potranno mettere in campo investimenti finalizzati a migliorare la propria capacità produttiva con un significativo alleggerimento dei costi delle operazioni di finanziamento, dal momento che è ben nota la difficoltà per le imprese di accedere al credito per poter crescere e svilupparsi.

Ringrazio la Giunta regionale e, in particolare, l’assessore all’agricoltura, Leo Di Gioia; soprattutto ringrazio il direttore del dipartimento “Agricoltura e sviluppo rurale”, Gianluca Nardone e il dirigente della sezione “Competitività delle filiere agroalimentari”, Luigi Trotta, per aver dato tempestivamente seguito alla norma contenuta nella legge di assestamento di bilancio approvata poco più di due mesi fa.

Invito le imprese agricole del territorio a cogliere questa opportunità messa a disposizione dalla Regione Puglia per poter migliorare, con investimenti mirati ed efficaci, le condizioni in cui operano le aziende del settore al fine di renderle sempre più competitive in un mercato particolarmente complesso, nella consapevolezza che l’agricoltura continua a rappresentare uno degli ambiti più importanti e preziosi per l’economia regionale.

 

IN GAZZETTA UFFICIALE IL BANDO DI CONCORSO PER 2445 OPERATORI SOCIO SANITARI (OSS): AL VIA LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE. SCADENZA, 12 NOVEMBRE.

Pubblicato ieri, venerdì 12 ottobre, in Gazzetta Ufficiale, l’estratto del Bando di concorso indetto dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Foggia “Ospedali Riuniti” per l’assunzione, su base regionale, di 2445 Operatori Socio Sanitari. È reperibile da questo link: http://www.gazzettaufficiale.it/atto/concorsi/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2018-10-12&atto.codiceRedazionale=18E10168).

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il giorno lunedì 12 novembre 2018.

Ricordo che complessivamente i posti a disposizione sono così ripartiti:

  • 190 per l’Azienda “Ospedali Riuniti” di Foggia;
  • 430 per la Asl della provincia di Bari;
  • 210 per la Asl della provincia Bat;
  • 247 per la Asl della provincia di Brindisi;
  • 210 per la Asl della provincia di Foggia;
  • 453 per la Asl della Provincia di Lecce;
  • 318 per la Asl della provincia di Taranto;
  • 316 per il Policlinico di Bari;
  • 43 per l’IRCCS “Giovanni Paolo II” di Bari;
  • 28 per l’IRCCS “De Bellis” di Castellana Grotte.

È possibile scaricare il bando completo (pubblicato nel Bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 131 dell’11.10.2018), con le ultime modifiche e precisazioni, da questo link: http://www.regione.puglia.it/documents/10192/34763117/CONC_RIUNITI_1.pdf/02024da9-6c98-464b-b473-b47f5f94d128?version=1.0

Invito tutti quanti abbiano i requisiti richiesti dal bando per partecipare al concorso, di farlo dal momento che rappresenta una duplice straordinaria opportunità: da un lato per dotare il Sistema Sanitario Regionale di nuove professionalità in grado di migliorare in Puglia l’offerta complessiva di servizi in ambito sanitario, e, dall’altro, per fornire uno sbocco occupazionale a tantissimi giovani che aspettavano da tempo l’avvio di questo concorso.

Auspico, ora, che le procedure possano essere le più celeri possibile in modo da consentire una rapida conclusione di questo complesso procedimento con l’assunzione dei vincitori.

ENZO COLONNA

 

NUOVO SERVIZIO RIFIUTI E RACCOLTA DIFFERENZIATA AD ALTAMURA:

PERCENTUALI RACCOLTA DIFFERENZIATA AD ALTAMURA:

  • Media anno 2017: 17,10%
  • Gennaio 2018: 15,28%
  • Febbraio 2018: 16,60%
  • Marzo 2018: 18,40%
  • Aprile 2018: 17,96%
  • Maggio 2018: 21,39%
  • Giugno 2018: 25,35%
  • Luglio 2018: 65,22%
  • Agosto 2018: 76,57%
  • Settembre 2018: 71-74% (dato non ufficiale)

Eppoi, 161.000
sono gli euro incassati, in questi primi 3 mesi di effettivo servizio con il “porta a porta”, dal Comune a seguito della vendita diretta ai consorzi Corepla, Comieco, Coreve, dei rifiuti differenziati in plastica, carta e cartone, vetro.

Sono numeri molto significativi, di cui noi altamurani dovremmo andare fieri. Quando lo vogliamo e lo facciamo insieme, non ci sono ostacoli e difficoltà che ci possano fermare.

Restano, però, e vanno affrontati ancora problemi: sistemazione cestini (compresi quelli per deiezioni canine) lungo strade e piazze; questione carrellati condominiali e relativa pulizia; migliore organizzazione dello spazzamento, con il ritorno in alcune zone allo spazzamento manuale; decespugliamento dei cigli stradali; vanno meglio definiti orari e giorni del conferimento diretto presso il centro temporaneo di raccolta in via Gravina.

Poi c’è la questione più generale: incivili e abusivi.

Per un verso le percentuali della raccolta differenziata rendono l’immagine di una Collettività che, nella sua stragrande parte, ha compreso benissimo e con una rapidità eccezionale la portata civile, economica e ambientale del radicale cambio avvenuto con il passaggio al “porta a porta” (che ci consentirà di ‘guadagnare’, come già previsto nel piano economico comunale del servizio, dalla vendita dei rifiuti indifferenziati, cosa che non avveniva prima, e di vedere drasticamente ridotta l’ecotassa, cioè quella versata per ogni tonnellata di rifiuti indifferenziati smaltiti ancora in discarica: non è detto che questo consentirà di vedere ridotta la tassa rifiuti per il prossimo anno, in quanto vanno risolti problemi non adeguatamente affrontati dal contratto).

Per altro verso, c’è un dato che emerge dai numeri. La produzione ufficiale complessiva di rifiuti (differenziata + indifferenziata) risulta, in questi mesi, diminuita mediamente di circa 200-300 tonnellate al mese.

Certamente, il nuovo stile di vita ha indotto tutti a ridurre la produzione di rifiuti, ad una maggiore attenzione nella tipologia di acquisti, ma solo questo non può giustificare quel calo consistente dei rifiuti prodotti.

Questo significa che diverse decine di tonnellate, frutto soprattutto di utenze non censite (che quindi non pagano la tassa rifiuti: ad esempio, immobili affittati con canoni di locazione non registrati) ma anche di incivili (che non si rassegnano alle regole del “porta a porta”), vengono smaltite illegalmente. È quello che poi vediamo nelle zone periferiche e in campagna, con danni in termini ambientali, di immagine e decoro della Città e di costi supplementari che dobbiamo sopportare per la loro rimozione.

Contro le cause di questo fenomeno, è necessario che tutti noi, a partire dagli organi di vigilanza, dobbiamo ingaggiare una guerra decisa, plateale, senza incertezze, perché a pagare è la stragrande maggioranza degli altamurani che il proprio dovere lo sta facendo sino in fondo: soprattutto i cittadini, ma anche il personale dell’aro e del Comune, in particolare dell’ufficio ambiente che sta facendo un lavoro enorme, il personale della ditta incaricata (gli sforzi dei dipendenti sono sotto gli occhi di tutti), la nuova amministrazione comunale (che si è ritrovata, appena insediata, ad affrontare una serie di complessi problemi e difficoltà di un servizio impostato quattro anni fa e vincolato da un contratto firmato).

Forza. Andiamo avanti!

enzo colonna

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I dati ufficiali (sino ad agosto) sulla produzione dei rifiuti e della raccolta differenziata sono disponibili da QUI.

 

PONTE DANNEGGIATO A MODUGNO SULLA STATALE 96: SI PROCEDERÀ ALLA MESSA IN SICUREZZA SENZA RIMOZIONE DELLA TRAVE DANNEGGIATA. PIÙ VICINO IL RIPRISTINO DELLA NORMALE CIRCOLAZIONE.

Torno ad aggiornare sulla questione della viabilità lungo la Statale 96, all’altezza di Modugno, ridotta – com’è noto – da circa un anno, in seguito al danneggiamento del cavalcavia di via Risorgimento ad opera di un autoarticolato.

Come avevo anticipato alcuni giorni fa [leggi qui e anche qui], ci sono importanti novità comunicatemi con una nota pervenuta ieri dall’Assessore ai lavori pubblici del Comune di Modugno, William Formicola, con il quale è in corso una costante interlocuzione e che ringrazio.

In particolare, l’Assessore Formicola mi ha informato dell’esito dell’incontro tecnico svoltosi il 5 ottobre scorso tra Comune di Modugno e ANAS (Coordinamento Territoriale Adriatica, Area Compartimentale Puglia), finalizzato a individuare la soluzione migliore e più rapida per consentire il ritorno alla normalità della circolazione nel tratto sottostante della Statale.

A tal proposito, ricordo, era stato inizialmente ipotizzato un intervento di demolizione completa della trave lesionata dall’urto e la rimozione del sistema di puntellamento provvisorio attualmente presente.

Dagli ulteriori approfondimenti recentemente effettuati dai tecnici incaricati dal Comune è emersa, invece, la possibilità di una soluzione ancor più rapida che prevede la messa in sicurezza della trave lasciandola in loco, senza dunque procedere alla sua demolizione e rimozione, come originariamente previsto.

Oltre che minor tempo, tale intervento comporterà costi inferiori rispetto alle previsioni e, soprattutto, consentirà di evitare le interruzioni della circolazione lungo la Statale 96, che, diversamente, con la demolizione sarebbero state inevitabili.

Resta fermo che, sino a quando non sarà effettuato il completo ripristino strutturale del ponte, la circolazione sul sovrappasso di via Risorgimento, invece, resterà interdetta.

Quanto alla tempistica, l’assessore Formicola ha garantito che il progetto esecutivo dell’intervento di messa in sicurezza sarà consegnato entro il 31 ottobre prossimo e, nei giorni immediatamente successivi, l’amministrazione comunale di Modugno lo approverà.

Un grande apporto collaborativo è assicurato dall’ANAS, che ringrazio. Infatti, il Comune di Modugno stipulerà una convenzione con l’ANAS, che curerà direttamente l’esecuzione dei lavori anticipandone gli oneri finanziari per poi rivalersi nei confronti della compagnia assicurativa del mezzo che ha provocato il danno.

Dunque, si procede nella direzione di un ritorno alla normalità che mi auguro possa avvenire nei tempi ora indicati, in modo da porre fine, a distanza di circa un anno dall’incidente, ai disagi di tanti cittadini e pendolari che quotidianamente percorrono quel tratto stradale per recarsi nel capoluogo pugliese.

Continuerò a seguire la questione sino alla sua definizione.

ENZO COLONNA

 

REALIZZAZIONE DI SISTEMI DI FOGNA BIANCA, PUBBLICATA LA GRADUATORIA: FINANZIATI 28 PROGETTI. DIVERSI DEL BARESE, TRA CUI QUELLO DI ALTAMURA.

Con una determinazione del dirigente della sezione regionale “Lavori Pubblici” pubblicata oggi (la n. 492 del 9 ottobre 2018), è stata approvata la graduatoria provvisoria relativa all’avviso della Regione Puglia che ha destinato complessivamente 30 milioni di euro per finanziare la realizzazione di sistemi per la gestione delle acque pluviali nei comuni pugliesi.

Su 154 candidature pervenute, 150 sono state le istanze ammesse e, in base alle risorse disponibili, risultano finanziati i primi 28 progetti.

Per quanto riguarda il territorio barese, risultano finanziati i progetti presentati dai Comuni di Bitonto (7° posto, 1,5 mln), Altamura (10° posto, 1,5 mln), Poggiorsini (14° posto, 880 mila euro) Modugno (15° posto, 1,5 mln), Terlizzi (19° posto, 1,2 mln) e Capurso (21° posto, 1,2 mln).

È una bellissima notizia per i comuni finanziati e sono estremamente soddisfatto, in particolare, per l’ottimo esito ottenuto dal Comune di Altamura, la mia Città, che ha ottenuto il massimo finanziamento concedibile (un milione e mezzo). Una candidatura che avevo sollecitato sin dalla pubblicazione dell’avviso regionale e che si è concretizzata, nel maggio scorso, grazie al lavoro svolto dal personale del settore comunale “Lavori Pubblici” (in particolare, il geom. Vincenzo Martimucci) e dal Commissario prefettizio Vittorio Lapolla, che ringrazio [leggi qui].

Per la prima volta Altamura si candidava a misure destinate a simili interventi, dopo molti anni in cui diverse occasioni di finanziamento non sono state colte.

Il progetto altamurano proposto, ricordo, riguarda l’area a nord-est dell’abitato (tra via Bari, via Mura Megalitiche e via Cassano), una zona interessata dalla presenza di numerose cavità e di un significativo tratto delle Mura Megalitiche. Ha lo scopo di alleggerire l’attuale collettore principale, presente su via Bari, e adeguare il recapito finale tramite la realizzazione, tra gli altri, dei seguenti interventi:

  • realizzazione di nuovo tronco di fogna bianca a servizio della zona est dell’abitato (lungo via Port’Alba) e adeguamento del recapito esistente;
  • regimazione del recapito superficiale in via Le Fornaci con un tronco di fogna bianca in prosecuzione al tronco di Port’Alba;
  • realizzazione di un impianto di trattamento (in via Bari) e un nuovo recapito finale di fogna bianca esistente;
  • realizzazione di una nuova vasca di accumulo (in via Parigi, quartiere Parco San Giuliano), di volume pari a 350 metri cubi.

Gli interventi previsti vanno nella direzione di adeguare la rete di trattamento delle acque esistente al quadro normativo vigente (testo unico “ambiente”, piano di assetto idrogeologico, piano di tutela delle acque, regolamento regionale n. 26/13) e di affrontare una questione molto sentita dai cittadini, ossia la necessità di captare, convogliare e raccogliere le acque piovane.

Un obiettivo fondamentale che risponde a una triplice esigenza:

  1. mettere in sicurezza il territorio, in particolare alcune zone della Città (come, ad esempio, Port’Alba, via Mura Megalitiche, via Cassano e Parco San Giuliano), evitando che le precipitazioni possano accentuarne la fragilità dovute alla conformazione geo-morfologica;
  2. limitare l’afflusso di portata anomala in ingresso agli impianti di depurazione, soprattutto durante precipitazioni piovose intense;
  3. evitare che, in occasione di piogge copiose (sempre più frequenti), le strade cittadine diventino “fiumi in piena”, in grado di mandare in tilt il traffico e di provocare allagamenti di scantinati, attività commerciali, box privati, con conseguenti danni e disagi per i cittadini;
  4. non disperdere un bene prezioso come l’acqua piovana, che può essere invece accumulata e destinata a fini irrigui, consentendo anche notevoli risparmi per la collettività.

Secondo il cronoprogramma indicato nella proposta, i lavori devono concludersi nel 2020.

Si tratta dunque di interventi fondamentali, i primi, per una porzione del territorio comunale, su un tema particolarmente importante e avvertito, come quello della regimazione e raccolta delle acque piovane, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini altamurani.

Ringrazio, per il grande lavoro svolto e per aver definito rapidamente la complessa fase di valutazione delle numerose istanze pervenute, lo staff della sezione regionale “Lavori Pubblici”, diretta dall’ingegnere Antonio Pulli. Confido, inoltre, nel lavoro dell’assessore Gianni Giannini che si è impegnato a reperire eventuali maggiori e nuove risorse da dedicare allo scorrimento della graduatoria a beneficio di altri comuni pugliesi.

ENZO COLONNA

 

 

SPRECHI ALIMENTARI E FARMACEUTICI, AL VIA L’ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE PER IL LORO RECUPERO. 1 MILIONE E 600 MILA EURO PER PROGETTI PRESENTATI DA COMUNI CON ENTI DEL TERZO SETTORE.

È stato presentato oggi presso la sede dell’Anci Puglia (associazione dei comuni italiani) l’avviso pubblico che sarà approvato nei prossimi giorni dalla giunta regionale, finalizzato a finanziare progetti presentati da comuni pugliesi, assieme a enti del terzo settore, per azioni di recupero delle eccedenze alimentari e riduzione degli sprechi alimentari e farmaceutici, in attuazione alla legge regionale n. 13/2017.

Con questa legge, promossa dal collega Ruggiero Mennea e che ho sottoscritto e sostenuto convintamente sin dall’avvio del suo iter di approvazione, la Regione Puglia ha fornito uno strumento concreto per azioni di contrasto alla povertà e agli sprechi, mirando a ottenere un duplice effetto: per un verso, contribuire a diminuire lo spreco di risorse vitali e ambientali e, per l’altro, tentare di alleviare il disagio economico di fasce sociali sempre più vaste della popolazione.

Si pensi che si sono stimate in 5,1 milioni di tonnellate le eccedenze di cibo prodotte nel 2016.

Per l’avvio delle azioni attuative sono disponibili complessivamente 1 milione e 600 mila euro, cui andranno a sommarsi ulteriori risorse provenienti da fondi europei. Delle risorse regionali disponibili, 500 mila euro andranno alle città capoluogo e 850 mila saranno destinati agli ambiti territoriali pugliesi per finanziare 17 progetti operativi (50 mila euro per ciascun progetto). 250 mila euro saranno impiegati per campagne di comunicazione e sensibilizzazione.

L’avviso avrà modalità “a sportello”, vale a dire i progetti saranno valutati entro 30 giorni dalla loro presentazione e ammessi a finanziamento, secondo l’ordine cronologico, fino ad esaurimento risorse, a condizione che raggiungano almeno 70 punti su 100.

Potrà essere candidato un solo progetto per Ambito territoriale con capofila uno dei Comuni dell’ambito.

Le iniziative da realizzare potranno consistere in interventi di manutenzione straordinaria per le sedi dei centri di raccolta, stoccaggio e distribuzione, contributi alle organizzazioni territoriali del terzo settore per la rete di raccolta e distribuzione, attrezzature o applicazioni informatiche utili per la raccolta e distribuzione, informazione e educazione nelle scuole, formazione degli operatori.

Con riferimento al territorio murgiano, diverse sono le realtà di base (parrocchie, associazioni, gruppi informali) attive da diversi anni su questo tema. Occorre pertanto mettere in rete questi soggetti e organizzare e attrezzare, ad esempio, un luogo con servizi annessi, utilizzando tecnologie (come applicazioni per smartphone) che consentano di veicolare i prodotti, alimentari e no, in eccedenza verso i soggetti che ne abbiano bisogno.

Lancio perciò un appello ai Comuni e agli enti del terzo settore del territorio murgiano, affinché colgano questa significativa opportunità offerta dalla Regione Puglia, costituiscano una rete, si tengano pronti con progetti da candidare al finanziamento regionale.

Ringrazio, per il prezioso lavoro svolto il collega Ruggiero Mennea e lo staff della Sezione regionale “Inclusione sociale attiva e innovazione delle reti sociali”, diretta dalla dott.ssa Anna Maria Candela, nonchè Anci Puglia che ha svolto un ruolo attivo nella diffusione del piano attuativo della legge regionale.

 

CONCORSO UNICO REGIONALE OPERATORI SOCIO-SANITARI (O.S.S.). AVVISO: IL 12 OTTOBRE LA PUBBLICAZIONE DEL BANDO IN GAZZETTA UFFICIALE.

La pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del bando del Concorso Unico Regionale per Operatore Socio Sanitario (O.S.S.) avverrà il 12 ottobre 2018.

È quanto comunicato nelle ultime ore dalla direzione degli Ospedali Riuniti di Foggia, che cura, per tutte le amministrazioni sanitarie pugliesi, tale procedura concorsuale.

A partire dalla data di tale pubblicazione, quindi, sarà possibile presentare le domande di partecipazione al concorso.

A questo riguardo il Direttore Generale degli Ospedali Riuniti di Foggia, con propria deliberazione dello scorso 3 ottobre (da qui), ha voluto fugare ogni dubbio sui requisiti di partecipazione al concorso, chiarendo che è da considerarsi certamente valido a questo scopo anche l’attestato di Operatore Socio Sanitario conseguito a seguito del corso della durata di 400 ore riconosciuto dalla Regione Puglia e organizzato ai sensi dell’Avviso n. 1/2014.

Ora, non resta che attendere la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

Ci sono tanti interessati, anche perché i posti a concorso, comprendendo anche le quote di riserva per personale che ha già rapporti di lavoro, sono 2445. Dunque, passate parola.

Per ulteriori informazioni e per il testo del bando di concorso, rinvio alla mia ultima nota sull’argomento, disponibile da qui.

Per alcune importanti indicazioni sulla procedura concorsuale, rinvio a questa nota degli Ospedali Riuniti di Foggia.

ENZO COLONNA

 

TEST HPV-DNA PER LA PREVENZIONE DEL CARCINOMA AL COLLO DELL’UTERO. PRESTO POSSIBILE IN PUGLIA PER LE DONNE TRA 30 E 64 ANNI. AGGIUDICATA GARA PER I SISTEMI DIAGNOSTICI NECESSARI.

Con la deliberazione n. 1690 dello scorso 24 settembre è stata aggiudicata dalla Asl di Brindisi, a seguito di apposita procedura ad evidenza pubblica, la gara relativa alla fornitura quinquennale a favore di tutte le amministrazioni sanitarie della Puglia di sistemi diagnostici innovativi e di ultima generazione per la prevenzione e l’individuazione del carcinoma del collo dell’utero attraverso il ricorso al test di screening primario HPV-DNA nelle donne a rischio.

Negli scorsi mesi, mi ero interessato direttamente a questo tema, anche attraverso la presentazione di una interrogazione consiliare al Presidente Michele Emiliano per evidenziare proprio la necessità che la Regione Puglia adeguasse i propri programmi in materia di contrasto a questo tipo di patologia adottando il nuovo modello previsto dal Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2018 [leggi qui].

Con il test HPV-DNA saranno sottoposte a screening tutte le donne nella fascia di età 30-64 anni con un esame da effettuarsi ogni cinque anni finalizzato a individuare la presenza nel DNA del virus HPV (papilloma virus umano), ritenuta una tra le principali cause del cervicocarcinoma. In tal modo il PAP test, sinora utilizzato ogni tre anni per lo screening, sarà effettuato solo in una seconda fase e solo alle donne risultate positive al test HPV.

Per le donne di età inferiore a 30 anni, invece, si proseguirà con il PAP test a cadenza triennale.

La nostra regione, dunque, si adegua tempestivamente al Piano di Nazionale di Prevenzione 2014-2018 al pari di poche altre regioni (visto che dagli ultimi dati disponibili relativi al 2017 solo Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana Umbria e Basilicata avevano provveduto in tal senso) e segna un importante passo in avanti per rendere più avanzati ed efficaci i sistemi di prevenzione e contrasto di questa patologia che colpisce soprattutto le donne in età adulta.

L’adeguamento al nuovo modello consente peraltro alla regione un minor esborso di risorse per il programma di screening in considerazione della differente cadenza dei richiami per il test HPV (quinquennale) rispetto al PAP test (triennale) attualmente utilizzato.

Ora auspico che tutte le amministrazioni sanitarie della Puglia completino rapidamente le procedure amministrative con la stipula dei contratti e l’adozione di tutte le necessarie misure organizzative al fine di consentire che nel più breve tempo, possibilmente già a partire dall’inizio del prossimo anno, questo importante servizio possa effettivamente essere assicurato alle donne pugliesi.

Una pagina di buona sanità pubblica è stata scritta in Puglia e, per questo, ringrazio in particolare il Presidente Michele Emiliano, che ha raccolto tempestivamente le mie sollecitazioni, nonché il direttore del dipartimento “Promozione della Salute”, Giancarlo Ruscitti, e il direttore generale della ASL di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, per aver posto la nostra regione all’avanguardia nel contrasto al carcinoma al collo dell’utero, con l’utilizzo delle più avanzate metodologie di prevenzione attualmente disponibili.

ENZO COLONNA

 

APPROVATA GRADUATORIA DEFINITIVA DELLA MISURA ‘LABORATORI URBANI IN RETE’: ALTAMURA, AL 4° POSTO, CONFERMATA TRA I BENEFICIARI DEL FINANZIAMENTO REGIONALE. ORA, IL RILANCIO DI “PORT’ALBA”.

Con una recente determinazione dirigenziale è stata approvata la graduatoria definitiva del bando regionale “Laboratori in rete”, che metteva a disposizione finanziamenti per interventi di miglioramento funzionale, strutturale o strumentale di immobili destinati a laboratori urbani di proprietà comunale.

Saranno 35 le proposte finanziate. Tra queste, il progetto presentato dal Comune di Altamura lo scorso 20 marzo per la ristrutturazione e rifunzionalizzazione del laboratorio giovanile “Port’Alba”, che si è classificato al 4° posto e che sarà finanziato con 150 mila euro, l’importo massimo previsto dal bando regionale.

Il progetto altamurano prevede interventi quali la sistemazione della copertura della struttura (con alleggerimento del massetto e coibentazione), la riparazione della cisterna antincendio, il rifacimento di intonaci in alcune pareti, pitturazioni, la sistemazione di un punto ristoro e l’acquisto delle relative attrezzature (novità progettuale rispetto alla precedente organizzazione degli spazi interni). Il valore dei lavori e delle forniture è pari a circa 120 mila euro (al netto di oneri fiscali e di sicurezza).

Dopo anni di colpevole abbandono, a causa dell’inerzia delle amministrazioni avvicendatesi, il Laboratorio “Port’Alba”, accanto alla Chiesa Sant’Agostino, uno spazio di cultura, socialità e formazione per i nostri ragazzi, realizzato una decina di anni fa con uno grande sforzo economico di Comune e Regione, potrà essere restituito alla Comunità altamurana, alla sua funzione e fruizione.

È un bel risultato, frutto di un grande lavoro coordinato fra Altamura e Bari, che ho costantemente seguito, sin dalla pubblicazione del bando [v. qui ultimo intervento sull’argomento con rinvii].

Un esito ottenuto grazie al lavoro degli uffici comunali (settori “Lavori Pubblici” e “Politiche Culturali”) che hanno materialmente concretizzato l’idea progettuale e la candidatura e con il contributo determinante di numerose associazioni e di tanti giovani professionisti altamurani riuniti nel laboratorio di progettazione #Iperurbano che hanno partecipato alla stesura del progetto di rilancio di Port’Alba.

È, questo, il modello virtuoso di governo necessario per la città che, ritengo, debba essere proseguito dalla attuale amministrazione. Un modello capace di coinvolgere e liberare le straordinarie energie positive della nostra Città (di cittadini, giovani, professionisti, associazioni, imprese, operatori economici, dipendenti comunali) e capace di non perdere fondamentali occasioni di finanziamento (regionali, statali) per assicurare infrastrutture e servizi per la comunità.

Ora ciascun comune selezionato sarà chiamato a sottoscrivere una convenzione che disciplinerà i rapporti con la Regione. In particolare, i comuni, come Altamura, che hanno candidato un intervento con un progetto a livello “definitivo”, avranno 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria nel BURP (che avverrà nei prossimi giorni) per completare la progettazione esecutiva, funzionale a predisporre gli atti di gara per l’affidamento de i lavori. Tale gara dovrà essere avviata entro 90 giorni dalla sottoscrizione del disciplinare. Gli interventi dovranno essere avviati antro il 31 marzo 2019 e concludersi entro il 31 marzo 2020. Infine, non oltre il 30 giugno 2020 dovrà essere avviata la gestione.

Ringrazio, per il grande lavoro svolto, l’assessore regionale alle “Politiche giovanili e cittadinanza sociale”, Raffaele Piemontese, e la Sezione regionale “Politiche giovanili e innovazione sociale” che, in tempi brevi, ha definito questa procedura.

C’ERA IL SOLE, STAMATTINA, ALLA SCUOLA TOMMASO FIORE DI ALTAMURA

C’era il sole, stamattina, alla scuola Tommaso Fiore di Altamura. C’erano i nostri i figli, acerbi, meno che adolescenti.

L’ho già detto e scritto. In politica, sembra un paradosso, ma è così, la difficoltà più grande è riuscire a gestire la solitudine, che non significa “stare soli” o “essere isolati”. È la mancanza, spesso, di parole buone, quelle che di chi ti pensa migliore di quello che sei e che ti aiutano a migliorare o almeno a tirar fuori la parte migliore di te stesso. Non apprezzamento o riconoscenza, che spesso sconfinano in irritante piaggeria o ipocrisia. No, mi riferisco a parole e gesti di “conoscenza”, di “condivisione” della fatica quotidiana, del lavoro di opposizione o di governo, studio, proposta. Parole di vicinanza.

Oggi, mi sono sentito meno solo.

Ho seguito il consumarsi di un atto formale, la firma della consegna del cantiere tra la dirigente scolastica e l’impresa aggiudicataria dei lavori di realizzazione della Biblioteca di Comunità AGORAteca. Lavori che dovranno terminare entro 120 giorni.

Anche il nostro limitato, parziale, impegno può rappresentare una piccolissima occasione che può produrre effetti positivi.

Anche il nostro limitato, parziale, impegno quotidiano può determinare un piccolo varco nella grigia cortina che opprime l’orizzonte delle possibilità.

E quella luce che veniva stamattina dai volti dei figli di questa comunità indicava il percorso da proseguire: continuare nei propri doveri, anche a costo di fatiche, incomprensioni, solitudini, che non possono essere dette a pena di ulteriori incomprensioni.

SE NON FACCIAMO NIENTE, NON SIAMO NIENTE.

Da qui la mia gratitudine ai docenti, alla dirigente Eufemia Patella, al personale amministrativo della scuola, ai tecnici che seguono la realizzazione del progetto, ai rappresentanti dell’associazione Link (che, coordinando diverse altre realtà, si occuperà della gestione della biblioteca e dei servizi annessi). Soprattutto, grazie ai ragazzi dell’istituto comprensivo “Bosco-Fiore”.

Se noi adulti non riusciamo a cogliere nei loro volti, nei volti dei figli di questa terra, le coordinate del nostro orizzonte, se quindi non riusciamo a sentire questo richiamo, il dovere di proseguire il percorso che ci è stato indicato dai nostri padri e di indicarlo, a nostra volta, da padri, a loro, ai nostri figli… beh, significa che siamo già morti.

Allora, come ripeto sempre (a me stesso, in primo luogo), andiamo avanti! Come ieri, come sempre, perché lo dobbiamo all’orgoglio dei nostri vecchi, al sorriso dei nostri figli, agli occhi limpidi dei nostri amori.

 

Per informazioni sul progetto di Biblioteca di Comunità AGORAteca, finanziato con 1 milione di euro dalla Regione, rinvio alla mia ultima nota, da qui.