OTTIMA NOTIZIA PER LA STATALE 96. INIZIATI I LAVORI PER IL COMPLETAMENTO DEL LOTTO DI MELLITTO.

Ottima notizia per la Statale 96. Dopo l’aggiudicazione avvenuta nei mesi scorsi, infatti, sono stati consegnati e iniziati i lavori per il completamento del lotto di Mellitto, il primo avviato (marzo 2010) e poi a lungo sospeso per le difficoltà insorte con l’impresa (rescissione del contratto con la ditta aggiudicataria dei lavori disposta nel mese di ottobre 2014).

Il termine per il completamento dell’opera è fissato contrattualmente in 480 giorni, con una tappa intermedia (fissata per agosto 2019) per la percorribilità del tracciato a quattro corsie.

Confermata per aprile 2019 la fine lavori del lotto di Altamura (circonvallazione e innesto con la 99 per Matera). I primi mesi del prossimo anno vedranno anche la fine dei lavori per il lotto Palo-Modugno (realizzati per l’86%).

Ringrazio le imprese e i lavoratori impegnati, i tecnici della direzione lavori e, anche per la determinazione dimostrata, i responsabili del Coordinamento Territoriale Adriatica dell’Anas, in particolare i responsabili e tecnici del settore “Progettazione e realizzazione lavori”, con i quali, sin dall’avvio del mio mandato, ho avuto un costante e proficuo dialogo.

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Sull’argomento mi sono occupato, in diverse forme e con diverse iniziative, più volte. Di seguito, mi limito a ricordare solo le ultime:

Luglio 2018
STATALE 96: DAL MINISTRO LEZZI E DALL’ANAS, NECESSARI MASSIMO IMPEGNO E PRIORITÀ PER AGGIUDICAZIONE LAVORI IN ZONA MELLITTO E COMPLETAMENTO DEL RADDOPPIO DELL’INTERO TRACCIATO. (da qui)

Giugno 2018
STATALE 96: CON UNA LETTERA AI VERTICI NAZIONALI ANAS, SOLLECITATA MASSIMA PRIORITÀ PER IL COMPLETAMENTO DEI LAVORI DI RADDOPPIO. (da qui)

Febbraio 2018
LAVORI DI AMMODERNAMENTO E RADDOPPIO DELLA STATALE 96. INTENSO E COMPLESSO LAVORO PER UNA IMPORTANTE INFRASTRUTTURA DEL TERRITORIO. (da qui)

Dicembre 2017
STATALE 96, COLONNA: “ORA LA STRUTTURA CENTRALE DELL’ANAS PROCEDA CON LA GARA” (da qui)

Di seguito un articolo a firma di Onofrio Bruno pubblicato dalla Gazzetta del Mezzogiorno il 24 novembre 2018.

REALIZZAZIONE DI SISTEMI DI FOGNA BIANCA, PUBBLICATA LA GRADUATORIA DEFINITIVA: CONFERMATO IL FINANZIAMENTO DI DIVERSI PROGETTI NELL’AREA BARESE, TRA CUI QUELLO DI ALTAMURA.

È stata pubblicata nei giorni scorsi la determinazione del dirigente della sezione regionale “Lavori pubblici” di approvazione della graduatoria definitiva relativa al bando della Regione Puglia che ha destinato complessivamente 30 milioni di euro per finanziare la realizzazione di sistemi per la gestione delle acque pluviali nei comuni pugliesi.

Una sola novità sostanziale rispetto alla graduatoria provvisoria, di cui avevo dato conto un mese e mezzo fa (da qui, con ulteriori informazioni). In seguito all’esame delle osservazioni giunte dai comuni, risulta collocato utilmente anche il progetto del Comune di Troia (prima al 36° posto, ora al18°). Pertanto, sulla base delle risorse disponibili, saranno finanziati i primi 29 progetti (anziché 28); l’ultimo in posizione utile in graduatoria (quello del Comune di Sternatia) riceverà un finanziamento parziale rispetto a quello richiesto.

Nessuna variazione sostanziale per il territorio barese, nel quale risultano finanziati i progetti presentati dai Comuni di Bitonto (7° posto, 1,5 mln), Altamura (10° posto, 1,5 mln), Poggiorsini (14° posto, 800 mila euro) Modugno (15° posto, 1,5 mln), Terlizzi (20° posto, 1,2 mln) e Capurso (22° posto, 1,2 mln).

È una bellissima notizia per i comuni finanziati e sono estremamente soddisfatto, in particolare, per l’ottimo esito ottenuto dal Comune di Altamura, che ha ottenuto il massimo finanziamento concedibile (un milione e mezzo). Una candidatura che avevo sollecitato sin dalla pubblicazione dell’avviso regionale e che si è concretizzata, nel maggio scorso, grazie al lavoro svolto dal personale del settore comunale “Lavori Pubblici” (rup, responsabile unico del procedimento, il geom. Vincenzo Martimucci) e dal Commissario prefettizio Vittorio Lapolla, che ringrazio (leggi qui).

Per la prima volta Altamura si candidava a misure destinate a simili interventi, dopo molti anni in cui diverse occasioni di finanziamento non sono state colte. Il progetto altamurano proposto, ricordo, riguarda l’area a nord-est dell’abitato (tra via Bari, via Mura Megalitiche e via Cassano), una zona interessata dalla presenza di numerose cavità e di un significativo tratto delle Mura Megalitiche. Ha lo scopo di alleggerire l’attuale collettore principale, presente su via Bari, e adeguare il recapito finale tramite la realizzazione, tra gli altri, dei seguenti interventi:

  • realizzazione di nuovo tronco di fogna bianca a servizio della zona est dell’abitato (lungo via Port’Alba) e adeguamento del recapito esistente;
  • regimazione del recapito superficiale in via Le Fornaci con un tronco di fogna bianca in prosecuzione al tronco di Port’Alba;
  • realizzazione di un impianto di trattamento (in via Bari) e un nuovo recapito finale di fogna bianca esistente;
  • realizzazione di una nuova vasca di accumulo (in via Parigi, quartiere Parco San Giuliano), di volume pari a 350 metri cubi.

Gli interventi previsti vanno nella direzione di adeguare la rete di trattamento delle acque esistente al quadro normativo vigente (testo unico “ambiente”, piano di assetto idrogeologico, piano di tutela delle acque, regolamento regionale n. 26/13) e di affrontare una questione molto sentita dai cittadini, ossia la necessità di captare, convogliare e raccogliere le acque piovane.

Un obiettivo fondamentale che risponde a diverse esigenze:

  • mettere in sicurezza il territorio, in particolare alcune zone della Città (come, ad esempio, Port’Alba, via Mura Megalitiche, via Cassano e Parco San Giuliano), evitando che le precipitazioni possano accentuarne la fragilità dovute alla conformazione geo-morfologica;
  • limitare l’afflusso di portata anomala in ingresso agli impianti di depurazione, soprattutto durante precipitazioni piovose intense;
  • evitare che, in occasione di piogge copiose (sempre più frequenti), le strade cittadine diventino “fiumi in piena”, in grado di mandare in tilt il traffico e di provocare allagamenti di scantinati, attività commerciali, box privati, con conseguenti danni e disagi per i cittadini;
  • non disperdere un bene prezioso come l’acqua piovana, che può essere invece accumulata e destinata a fini irrigui, consentendo anche notevoli risparmi per la collettività.

Secondo il cronoprogramma indicato nella proposta, i lavori devono concludersi nel 2020.

Si tratta dunque di interventi fondamentali, i primi, per una porzione del territorio comunale, su un tema particolarmente importante e avvertito, come quello della regimazione e raccolta delle acque piovane, al fine di migliorare la qualità della vita dei cittadini altamurani.

Un risultato straordinario che, assieme al finanziamento riconosciuto dalla Regione poche settimane per il medesimo quartiere destinato alla realizzazione di superficie verdi e di percorsi ciclopedonali (leggi qui), mette in condizione di cambiare positivamente volto alla zona di Parco San Giuliano.

Bene così, andiamo avanti!
enzo colonna

#PUGLIAPARTECIPA, AL VIA IL BANDO REGIONALE PER SOSTENERE PROCESSI PARTECIPATIVI.

Al via il bando #PugliaPartecipa, l’iniziativa della Regione Puglia finalizzata a selezionare le proposte di processi partecipativi da realizzare sul territorio pugliese che riceveranno un finanziamento pubblico e saranno inserite nell’ambito del Programma annuale della Partecipazione.

È stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 150 del 22 novembre, infatti, l’avviso pubblico che disciplina termini e modalità per la presentazione delle istanze.

Si tratta di una misura prevista nell’ambito della legge regionale 13 luglio 2017 n. 28 che, in modo del tutto innovativo, riconosce come un diritto la partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, ai processi decisionali pubblici e alle scelte amministrative.

Possono presentare un progetto in risposta al bando #PugliaPartecipa tutti i cittadini, costituiti in forma associata, residenti in Puglia, e i soggetti privi di scopo di lucro o con finalità mutualistica e non speculativa che abbiano la propria sede nel territorio pugliese.

In particolare il bando si rivolge a scuole, università, centri di ricerca, enti del terzo settore, comitati di cittadini costituiti con atto formale, associazioni non a scopo di lucro, associazioni di categoria, sindacati, partiti e movimenti politici, enti locali o cooperative di comunità.

Sono ammesse esclusivamente proposte che riguardino processi partecipativi relativi alle competenze della Regione Puglia o degli enti locali nell’ambito del territorio pugliese, quali ad esempio: leggi e regolamenti regionali da adottare; piani, programmi, progetti regionali e degli enti locali; regolamenti degli enti locali; atti di programmazione o progettazione di interesse generale per la comunità, di cui i soggetti proponenti siano direttamente responsabili.

I temi su cui possono essere proposti i processi partecipativi sono i più vari (dalla trasparenza all’agricoltura, passando per la sostenibilità ambientale, l’energia, i rifiuti, il territorio, l’urbanistica, l’uso degli spazi e dei beni collettivi, il welfare, il lavoro, la formazione e le politiche giovanili, lo sport, la salute, lo sviluppo economico, l’innovazione, le infrastrutture, la mobilità) ma l’oggetto dell’iniziativa deve essere definito chiaramente, con motivazioni e obiettivi ben delineati.

I processi partecipativi dovranno avere una durata non inferiore a due mesi e non superiore a sei mesi dal loro avvio, e dovranno essere condotti con metodologie inclusive e coerenti, debitamente comunicate a tutti i soggetti potenzialmente interessati.

La Regione Puglia assicurerà un sostegno di tre tipi ai processi partecipativi selezionati:
• di tipo finanziario
• di tipo metodologico
• di tipo comunicativo.

Per quanto riguarda il primo aspetto, la Regione Puglia ha stanziato complessivamente 350.000 euro per questa misura e il finanziamento massimo per singolo progetto è pari a 20.000 euro. Il contributo regionale non può superare l’80% del costo complessivo della proposta che, quindi, dovrà essere cofinanziata dal soggetto proponente o da eventuali partner per almeno il 20%.

Per quanto riguarda il sostegno metodologico la Regione Puglia metterà a disposizione il suo Ufficio Partecipazione per fornire consulenza e supporto ai promotori delle proposte su come condurre il processo partecipativo, anche attraverso un apposito incontro di formazione.

Infine tutti i progetti valutati ammissibili saranno caricati sulla piattaforma web #PugliaPartecipa allo scopo di promuovere i vari processi partecipativi e condividere tutti i relativi materiali.

Una volta selezionato il progetto, il proponente e i suoi eventuali partner sottoscriveranno una convenzione con la Regione Puglia attraverso la quale si assumono l’impegno formale a realizzare il processo partecipativo così come proposto, ed entro una settimana avviano le loro attività.

Le domande di partecipazione possono già essere inviate e il termine di scadenza è fissato al 31 gennaio 2019.

Dal 1° maggio 2019 e sino al 31 maggio potranno, poi, essere candidati nuovi progetti.

Si tratta di una iniziativa molto importante e certamente innovativa, che potrà consentire una condivisione reale dei processi decisionali da parte dei cittadini che, in questo modo, avranno la possibilità di cimentarsi concretamente con la difficoltà e la fatica del governo nell’assumere scelte delicate e impegnative, contemperando e confrontando i diversi interessi legittimi e le diverse esigenze.

Mi auguro, pertanto, che siano molte e di qualità le proposte di processi partecipativi che saranno inviate in risposta a questo Avviso in modo da avviare, su tutto il territorio regionale, numerose esperienze partecipative che possano consentire di avvicinare quanto più è possibile le istituzioni ai cittadini, partendo da un confronto di merito e approfondito su problematiche specifiche di interesse collettivo. Solo in questo modo, infatti, è possibile, per il decisore pubblico, adottare scelte sempre più efficaci e rispondenti alle esigenze effettive dei cittadini.

Ringrazio per il grande impegno profuso su questo tema di fondamentale importanza per ogni moderna democrazia, il Presidente Michele Emiliano che, sin dalla campagna elettorale per le regionali del 2015, ha dimostrato di credere profondamente nella partecipazione come metodo di governo, e la consigliera del presidente, Titti De Simone, che ha seguito passo passo l’approvazione della legge regionale sulla partecipazione e l’avvio di questa innovativa misura.

Esorto, ora, enti locali, associazioni e cittadini a cogliere questa importante opportunità affinchè la Regione Puglia diventi sempre più una “officina” di partecipazione.

Per l’Avviso, modelli per la domanda e le dichiarazioni da allegare e ulteriori informazioni, rinvio alla pagina web regionale dedicata (da qui).

PROPOSTA DI LEGGE SU IDROGENO E RINNOVO IMPIANTI EOLICI E FOTOVOLTAICI: GRANDE SODDISFAZIONE PER APPROVAZIONE A LARGA MAGGIORANZA IN COMMISSIONE.

Questa mattina, nella seduta congiunta della IV e V Commissione consiliare, è stata approvata a larghissima maggioranza e senza alcun voto contrario la proposta di legge “Norme in materia di promozione dell’utilizzo di idrogeno e disposizioni concernenti il rinnovo degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e per conversione fotovoltaica della fonte solare” che avevo presentato lo scorso febbraio [per alcuni articoli di stampa, v. qui].

L’obiettivo della proposta è duplice:

  • da un lato, promuovere la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per contribuire alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra e la dipendenza dai combustibili fossili, favorendo la chiusura dei cicli produttivi mediante la produzione di idrogeno da energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile;
  • dall’altro, favorire l’ammodernamento degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte eolica e solare, mediante la previsione di una disciplina dei procedimenti amministrativi relativi agli interventi di integrale ricostruzione, potenziamento, rifacimento e riattivazione degli impianti, in grado di offrire certezza regolamentare e semplificazione amministrativa e, al contempo, ridurre le ripercussioni negative sull’ambiente e il consumo del suolo, con un migliore inserimento degli impianti stessi nel contesto paesaggistico e naturale.

L’articolato proposto si pone, dunque, perfettamente in linea con la condivisibile prospettiva di governo tracciata a più riprese dal Presidente Michele Emiliano e dal governo regionale, ad esempio con l’aggiornamento del PEAR che punta ad un’economia di transizione a basso utilizzo di carbone, con l’obiettivo della progressiva sostituzione dei combustibili fossili con quelli a zero emissioni, recando così benefici alla salute dei cittadini e all’ambiente, senza pregiudicare, ma consolidando e rafforzando, il percorso di crescita dell’economia pugliese.

La proposta di legge, inoltre, è coerente con le politiche avviate a livello internazionale, europeo e statale che mirano al contenimento delle emissioni di gas a effetto serra. Nei giorni scorsi, il Parlamento europeo ha confermato l’accordo provvisorio raggiunto con il Consiglio dell’Unione Europea sulla nuova disciplina europea in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e governance dell’Unione dell’energia. L’intesa raggiunta prevede che la quota di energia da fonti rinnovabili dovrà rappresentare, entro il 2030, il 32% del consumo finale lordo, mentre l’efficienza energetica dovrà assicurare una riduzione dei consumi del 32,5%. Il 17 e 18 settembre scorso, inoltre, i Ministri dell’Energia dell’Unione Europea hanno sottoscritto a Linz l’Hydrogen Initiative, documento di indirizzo per il progressivo abbandono delle fonti combustibili fossili e la loro parziale sostituzione con l’idrogeno.

Con la proposta di legge approvata dalle commissioni, la Puglia è in grado di aggiornare il quadro normativo di riferimento, assumendo come strada maestra quella della decarbonizzazione del sistema produttivo, dell’adozione di tecnologie di “frontiera” capaci di consolidare la leadership della Puglia nella produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e della riduzione degli impatti negativi sul territorio.

La proposta di legge – caratterizzata da un alto tasso di innovatività e con soluzioni del tutto inedite rispetto al panorama delle normative regionali e nazionali in materia – punta proprio a favorire i processi di ammodernamento degli impianti esistenti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, per non disperdere il patrimonio infrastrutturale già realizzato e quindi evitare ulteriore consumo di suolo, e a ottimizzare le fonti rinnovabili producendo idrogeno con energia elettrica non consumata e non immessa nella rete, destinata diversamente ad essere dispersa.

Diversi sono gli interventi previsti nella proposta di legge.

Con riferimento alla promozione di una economia basata sull’idrogeno, si prevede:

  • la definizione di un Piano Regionale dell’Idrogeno;
  • – la costituzione di un Osservatorio per monitorare l’efficacia delle politiche attivate per la promozione dell’utilizzo dell’idrogeno;
  • azioni finalizzate alla realizzazione di impianti cogenerativi alimentati ad idrogeno per la produzione di energia elettrica e calore al servizio di edifici pubblici e privati, nonché di impianti per la produzione di metano tramite la reazione fra idrogeno e anidride carbonica;
  • misure per la realizzazione di impianti, anche sperimentali, di produzione e distribuzione di idrogeno, combustibili e carburanti rinnovabili;
  • la promozione del rinnovo del parco rotabile, su gomma e su ferro, del servizio di trasporto pubblico con il ricorso a mezzi dotati di celle a combustibile alimentate a idrogeno;
  • l’esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo per gli autoveicoli alimentati a idrogeno;
  • misure di sostegno per la ricerca applicata sull’idrogeno come vettore energetico per la mobilità sostenibile e forma di accumulo di energia, favorendo partnership tra Università, centri di ricerca pubblici e privati, imprese;
  • la promozione della generazione diffusa dell’energia da fonte rinnovabile e della partecipazione attiva dei cittadini al mercato dell’energia, sia individualmente che in forma aggregata, ad esempio con la creazione di comunità locali dell’energia organizzate nella forma delle “cooperative di comunità” di cui alla legge regionale n. 23/2014.

Sul fronte, invece, dell’ammodernamento degli impianti esistenti eolici e fotovoltaici, la proposta di legge:

  • definisce, in materia di valutazione degli impatti ambientali degli interventi di ammodernamento degli impianti esistenti, condizioni e criteri per la “valutazione preliminare” (procedimento recentemente introdotto dal legislatore nazionale), favorendo quei progetti che propongono riduzioni significative del numero di aerogeneratori (almeno il 50%) con una sensibile riduzione del c.d. “effetto selva” e, nel caso di impianti fotovoltaici, del suolo occupato, assieme a misure di compensazione di carattere ambientale in favore dei comuni nei cui territori ricadono gli impianti;
  • definisce con chiarezza quando i menzionati interventi siano classificabili come modifiche sostanziali o come modifiche non sostanziali, definendo i relativi procedimenti;
  • individua i procedimenti amministrativi per il rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio degli impianti esistenti e le relative condizioni (ammodernamento tecnologico, riduzione significativa delle dimensioni degli impianti, garanzie per il ripristino dello stato dei luoghi);
  • fornisce i criteri per la determinazione delle misure di compensazione a carattere ambientale in favore dei comuni nei cui territori sono localizzati gli impianti interessati dagli interventi di ammodernamento (ad esempio: efficientamento energetico di edifici comunali, acquisto di flotte autoveicoli a zero o basse emissioni, piste pedo-ciclabili, costituzione di comunità locali dell’energia, ecc.);
  • promuove iniziative del governo regionale finalizzate alla delocalizzazione di impianti esistenti ubicati in zone agricole, con contestuale dismissione degli stessi e ripristino dello stato dei luoghi, in aree industriali dismesse, cave esaurite, siti inquinati e siti di interesse nazionale (SIN).

Sono molto soddisfatto per il voto favorevole di oggi, giunto a valle di un lungo e complesso lavoro di elaborazione del testo, che si è arricchito, nel corso del suo iter, dei preziosi spunti forniti, durante le audizioni, da numerosi rappresentanti di organizzazioni del mondo economico, sociale e accademico, e dell’importante contributo fornito dai Dipartimenti regionali “Sviluppo economico”, in particolare dalla Sezione “Infrastrutture energetiche e digitali”, e “Ambiente”, che ringrazio. Sono particolarmente grato, altresì, ai presidenti Pentassuglia e Vizzino e a tutti i Colleghi delle Commissioni IV e V per il grande lavoro svolto, egregiamente supportato dalle rispettive strutture, e per la grande attenzione riservata a questa proposta, anche da parte di coloro che si sono espressi con l’astensione nella votazione finale, nonché al Presidente Emiliano e alla Giunta, in particolare agli assessori Borraccino e Stea, per il deciso sostegno all’iniziativa legislativa.

Auspico ora che si possa giungere, rapidamente e nel modo più condiviso possibile, alla approvazione da parte del Consiglio regionale.

ENZO COLONNA

 

POLI INNOVATIVI PER L’INFANZIA DI ALTAMURA, BARI E CAPURSO: INIZIATIVA DELLA REGIONE PER GARANTIRE TEMPI CERTI E UNA PROGETTAZIONE PARTECIPATA E DI QUALITÀ.

Importanti passi in avanti per la realizzazione dei Poli Innovativi per l’Infanzia di Altamura, Bari e Capurso.

Si tratta, ricordo, dei tre comuni selezionati all’inizio del 2018 dalla Regione Puglia a valle di una procedura pubblica, in attuazione di una iniziativa del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca su scala nazionale, che assegnava alla nostra regione risorse complessive per 9.687.832,54 euro per la realizzazione di innovative strutture dedicate ai bambini fino a 6 anni.

Nel settembre scorso, il MIUR aveva comunicato che sarebbero stati i comuni selezionati a occuparsi, ciascuno per il proprio intervento, della progettazione esecutiva, anziché, come inizialmente previsto, lo stesso Ministero attraverso un concorso nazionale di progettazione.

A fronte di questa modifica intervenuta, la Regione, partendo da una riflessione sul tema dell’importanza degli spazi destinati all’educazione e all’istruzione, si è fatta carico dell’esigenza di non consegnare la realizzazione dei Poli alle ordinarie procedure di progettazione e ha colto questa occasione per allargare il confronto, coinvolgendo università, ordini professionali, professionisti della didattica, in modo da rendere queste prime realizzazioni dei “casi guida”, che possano costituire un modello anche per il futuro.

Per questo, con una deliberazione di qualche giorno fa, la Giunta regionale ha approvato uno schema di protocollo d’intesa che sarà stipulato con i tre comuni selezionati, finalizzato, per un verso, ad assicurare un’elevata qualità progettuale dei nuovi Poli, in coerenza con la legge regionale 14/2008 (Misure a sostegno della qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio”) e, per l’altro, a favorire la più ampia partecipazione nella fase di ideazione degli interventi, mediante il ricorso allo strumento del concorso di progettazione, che ciascuno dei tre comuni dovrà bandire e svolgere seguendo le linee guida approvate con la medesima deliberazione.

Si tratta, a mio avviso, di una straordinaria opportunità per i comuni selezionati, alla quale abbiamo lavorato io e l’Assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, nelle ultime settimane, supportati egregiamente dalla Sezione regionale “Istruzione e Università”, diretta dall’arch. Maria Raffaella Lamacchia.

A tale soluzione si è pervenuti dopo un proficuo confronto con i tre comuni, che hanno aderito pienamente all’iniziativa regionale.

La prossima settimana è prevista la sottoscrizione del protocollo d’intesa che disciplinerà gli impegni degli Enti coinvolti. In particolare, la Regione si occuperà di:

  • fornire, attraverso una task-force, supporto tecnico – giuridico ai comuni in tutte le fasi del concorso di progettazione e in particolare nella predisposizione del bando di concorso a partire dalla redazione di uno schema – tipo;
  • coordinare l’iniziativa e collaborare con le amministrazioni comunali nell’organizzazione dell’incontro di presentazione dei bandi di concorso, della mostra degli elaborati, della diffusione dei risultati anche attraverso la pubblicazione di un volume contenente il racconto delle esperienze;
  • divulgare con opportuni strumenti (sito web, mostra, pubblicazione) l’intera iniziativa;
  • fornire un contributo finanziario di 70 mila euro per ciascun comune per le spese di progettazione dei tre poli dell’infanzia.

I comuni, a loro volta, si impegneranno a:

  • bandire il concorso di progettazione nel rispetto della normativa vigente, delle “linee guida” e del bando-tipo approvato dalla Regione;
  • concludere le procedure concorsuali entro 6 mesi dalla firma del protocollo;
  • raccogliere e consegnare alla Sezione regionale “Istruzione e Università” copia di tutta la documentazione progettuale;
  • aggiornare costantemente la Regione in ordine alla successiva fase di realizzazione dell’opera.

Le amministrazioni comunali dovranno, inoltre, collaborare all’attuazione dell’iniziativa regionale, e in particolare:

  1. il Comune di Bari, entro 15 giorni dalla predisposizione dello schema – tipo, dovrà organizzare un incontro di presentazione dei bandi di concorso, al fine di approfondire le tematiche della progettazione di strutture educative e di istruzione per i bambini della fascia di età da zero a sei anni;
  2. il Comune di Capurso, entro 15 giorni dalla proclamazione dei progetti vincitori del concorso, dovrà organizzare una mostra degli elaborati;
  3. il Comune di Altamura, entro 4 mesi dal termine della fase concorsuale e in collaborazione con la Regione, curerà la pubblicazione di un volume contenente il racconto delle esperienze e i risultati del concorso.

Sulla base dei progetti vincitori, che dovranno essere poi sviluppati sino a livello esecutivo, i Poli per l’infanzia saranno materialmente realizzati a cura e spese dell’INAIL.

Sono davvero soddisfatto di questa innovativa e pionieristica iniziativa, che sancisce una collaborazione interistituzionale estremamente proficua. Sono certo che si stia proseguendo nella giusta direzione, al fine di garantire tempi certi e qualità nelle progettazioni e nella realizzazione delle opere.

Ringrazio, per l’eccellente lavoro svolto, l’Assessore Sebastiano Leo, la Dirigente, arch. Maria Raffaella Lamacchia, e lo Staff della Sezione regionale “Istruzione e Università”. Ringrazio, altresì, i rappresentanti dei comuni coinvolti che hanno dialogato con la Regione in modo proficuo con gli uffici regionali per giungere a questo importante risultato.

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Per quanto riguarda Altamura ricordo che il progetto prevede la realizzazione del Polo per l’infanzia in un’area comunale di circa 5 mila metri quadrati nel quartiere Trentacapilli, per un importo stimato in 4 milioni e 150 mila euro.

L’intervento contempla la realizzazione di aule scolastiche per l’infanzia, nido e micronido, sezioni primavera, oltre a strutture destinate ad offrire servizi educativi e ricreativi non solo per i bambini residenti nel quartiere ma anche per quelli dell’intero territorio comunale (per ulteriori dettagli rimando ad uno dei miei numerosi interventi sul tema, da qui).

In particolare saranno realizzate:

  • sette sezioni/aule destinate alle attività scolastiche per circa 170 bambini;
  • strutture per attività extrascolastiche (quali palestra, laboratori tematici, parco giochi, piscina, auditorium, biblioteca, orto botanico, area verde, teatro all’aperto, laboratorio di manualità e creatività, servizio di ascolto e counseling per bambini e famiglie, ludoteca, ecc.) per un bacino di utenza stimato in circa 1000 bambini.

La selezione di Altamura, da parte della Regione, tra i tre Poli per l’infanzia assegnati alla Puglia, è stato uno straordinario risultato, frutto di un intenso lavoro, di una efficace sinergia tra comune e regione, accompagnata da una grande mobilitazione dei residenti del quartiere a sostegno di questa candidatura che avevo proposto e sollecitato sin dalla pubblicazione del bando regionale. A questo scopo, tra l’altro, in più occasioni ci siamo riuniti con i residenti presso la Parrocchia Redentore guidata da don Nunzio Falcicchio al fine di definire meglio i contorni del progetto da presentare raccogliendo le istanze provenienti dagli abitanti del quartiere.

ENZO COLONNA

CONSORZI DI BONIFICA, UN’INSPIEGABILE RETROMARCIA RISPETTO ALLA RIFORMA DEL 2017: LE RAGIONI DEL MIO NO.

Oggi, in IV Commissione, ho espresso convintamente il mio voto contrario sulla proposta di legge finalizzata a evitare il passaggio ad AQP delle funzioni irrigue dei Consorzi (commissariati) di Bonifica.

Trovo in tutta onestà illogica e contraddittoria la volontà manifestatasi trasversalmente oggi in Commissione di compiere una così brusca retromarcia rispetto ad una riforma in questa delicata e complessa materia, approvata, con il consenso di tutta la maggioranza, circa un anno e mezzo fa (sulla riforma, rinvio ad una delle mie precedenti note).

Ricordo, infatti, che la legge regionale vigente (n. 1 del 3 febbraio 2017) prevede il trasferimento delle funzioni irrigue dai Consorzi commissariati ad AQP qualora, al 1° dicembre 2018 e comunque sulla base di verifiche condotte annualmente, la Giunta regionale dovesse accertare il mancato “rispetto dei criteri di economicità, di equilibrio finanziario, di efficienza nei servizi resi ai consorziati”, nel quadro degli obiettivi definiti dalla medesima legge.

Rispetto a questa innovativa soluzione, faticosamente individuata poco tempo fa dopo un approfondito dibattito e dopo aver affrontato numerose difficoltà di carattere tecnico-giuridico, la proposta di legge approvata oggi dalla commissione – con il determinante voto favorevole di forze politiche di opposizione che sinora avevano etichettato, nella più leggera delle formulazioni, come “carrozzoni” i Consorzi – riporta tutto alla casella di partenza, come in un surreale gioco dell’oca nel quale in tanti si adoperano affinché tutto resti immutabile, consegnando nuovamente alla paralisi questa materia.

Appare oggi concreto il rischio di procrastinare in maniera temporalmente indefinita una situazione che ha condotto al disastro finanziario questi enti tanto da rendere necessaria quella riforma del 2017 per mezzo della quale avevamo cercato di porre rimedio a una situazione ormai fuori controllo, al fine di evitare che la Regione Puglia continuasse (come già fatto per innumerevoli anni) a farsi carico, con le tasse dei cittadini, dei costi di gestione, per svariati milioni di euro, di questi Consorzi. Il tutto a fronte di servizi resi, in favore soprattutto degli agricoltori, che definire inadeguati sarebbe un pietoso eufemismo.

Appare, oltretutto, francamente incomprensibile che si possa cambiare idea, stravolgere l’impianto della riforma, con un ritorno al passato, senza aver dato la possibilità alla riforma stessa di dispiegare i suoi effetti, senza averne verificato l’efficacia, non avendo trovato ancora attuazione nella parte che prevedeva la costituzione formale di un unico consorzio, il superamento della gestione commissariale, il passaggio delle funzioni di governo ai proprietari degli immobili compresi nel suo perimetro.

La riforma della disciplina regionale dei consorzi (peraltro, coerente con i rigidi limiti definiti dalla normativa statale) è stato il primo serio tentativo di fornire una risposta organica, a livello regionale, nella direzione di un recupero di efficienza ed efficacia nella gestione delle funzioni irrigue, con risparmi su una spesa che ha gravato in questi anni su tutti i cittadini pugliesi. Dinanzi a tempi più lunghi del previsto nell’attuazione di questa riforma, si sarebbe potuto procrastinare – come da me proposto oggi in commissione – il termine del 1° dicembre 2018 previsto dalla legge per la prima verifica del mancato “rispetto dei criteri di economicità, di equilibrio finanziario, di efficienza nei servizi resi ai consorziati”, a cui è condizionato il passaggio delle funzioni irrigue ad AQP.

E invece no: ha prevalso una trasversale furia iconoclasta che ha portato sostanzialmente tutti, con la mia sola eccezione e con l’opposizione espressa dal collega Fabiano Amati, a votare per lo smantellamento della riforma del 2017.

Infine, resta, di fondo, un convincimento già espresso in numerose altre occasioni (leggi qui, ad esempio) e anche oggi in commissione. Non ha alcun senso continuare a immaginare gestioni diverse del “bene acqua” in base ai diversi usi, partendo da presupposti puramente formali (come confini amministrativi, riparto di competenze, enti, ecc.). La scarsità e la preziosità del “bene acqua”, davvero “bene comune”, dovrebbe indurre tutti a immaginare e favorire processi di unificazione della sua gestione, come quello segnato dalla legge di riforma dei consorzi.

Il tutto senza considerare che è pur vero, come qualche collega ha osservato, che in altre regioni i Consorzi svolgono funzioni di bonifica accanto a quelle irrigue, ma si omette di considerare che le altre regioni d’Italia non dispongono di una istituzione come AQP, la più articolata e avanzata d’Europa in materia di gestione della risorsa idrica, di cui la Regione Puglia, quindi i pugliesi, vanta la piena ed esclusiva titolarità. Invece di sfruttare appieno le grandi potenzialità di AQP, si è preferito tornare indietro dimostrando una immotivata timidezza riformatrice.

ENZO COLONNA

 

“GIOVANI IN CONSIGLIO”, AL VIA IL SECONDO BIENNIO DEL PROGETTO FINALIZZATO AD AVVICINARE I RAGAZZI ALLE ISTITUZIONI.

Ha preso il via questa mattina, con la seduta di insediamento, la seconda edizione del progetto “Giovani in Consiglio”, promosso dal Consiglio regionale della Puglia d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, che prevede la presenza, per un biennio, all’interno degli spazi istituzionali, di giovani delle ultime classi delle scuole secondarie di secondo grado, per effettuare un percorso di cittadinanza attiva.

Si tratta di una positiva iniziativa, finalizzata ad avvicinare i giovani al mondo della politica e delle istituzioni, rendendoli consapevoli del lavoro che esse svolgono. Un modo anche per recuperare e rinsaldare un rapporto sempre più caratterizzato da sfiducia e distanza, da parte dei ragazzi, spesso a causa delle carenze di coinvolgimento da parte delle stesse istituzioni.

Alla seduta insediativa di stamane ha partecipato, come ospite, anche il senatore e magistrato Alberto Maritati, che ha fornito ai ragazzi alcuni preziosi spunti sulla Costituzione italiana.

La scelta degli studenti ammessi al progetto è stata effettuata attraverso elezioni tenute nei singoli istituti superiori del territorio pugliese, al fine di coinvolgere in maniera capillare la popolazione scolastica e renderla partecipe di questa iniziativa.

Tra i ragazzi che parteciperanno al progetto, coordinato dalla Dirigente della Sezione “Biblioteca e Comunicazione istituzionale” del Consiglio regionale, dott.ssa Anna Vita Perrone, anche alcuni provenienti da scuole del territorio della Murgia, in particolare: Fabio Saverio Chironna (già al suo secondo anno del progetto) e Leonardo Massimo Samele rispettivamente dei Licei “Federico II di Svevia” e “Cagnazzi” di Altamura, Camilla Maria Quinto del Liceo “Oriani” di Corato, Antonio Bucci del Liceo “Tedone” di Ruvo, El Mehdi Cardinale del Liceo “P. Sette” di Santeramo, Piergiuseppe Savino del Liceo “Canudo” di Gioia del Colle, Walter Cilli dell’Istituto “Jannuzzi” di Andria.

A loro e a tutti i ragazzi coinvolti, il mio augurio di buon lavoro.

 

INUTILI CHIACCHIERE E DANNOSI SILENZI A PROPOSITO DEI FONDI REGIONALI PER IL CENTRO STORICO DI ALTAMURA.

Mi sembra di essere stato sufficiente chiaro (e puntuale) nella mia nota di aggiornamento e ricostruzione di ieri (da qui) della complessa vicenda dei fondi regionali destinati agli interventi di rigenerazione urbana che interessano il centro storico. Un programma di interventi che seguo da lunghissimo tempo (nei diversi doveri che mi sono stati assegnati, dentro e fuori le istituzioni), addirittura approvato nel luglio 2011.

Evidentemente non sono stato chiaro e puntuale per tutti, almeno a leggere o ascoltare qualche commento, fortunatamente non qui o nella mia bacheca facebook a commento del mio post di ieri sera.

Rapido riepilogo, dunque:

  • le risorse finanziarie messe a disposizione anni fa dalla Regione nell’ambito della programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali europei [da qui, un documento del marzo 2013 del Movimento Aria Fresca] andavano rendicontate infatti entro il 31 dicembre 2015, quindi sono andate perse da tempo;
  • grazie a una manovra contabile del Governo regionale, sono tornate disponibili all’interno del POC Puglia (Piano Operativo di Convergenza), lo strumento attuativo della Regione per la gestione dei fondi comunitari del Piano di Azione per la Coesione (PAC);
  • la Regione ha rimodulato il POC Puglia assicurando la copertura finanziaria a una serie di interventi, tra cui quelli di rigenerazione urbana (misura 5 POC) per i quali i comuni non avevano ancora assunto obbligazioni giuridicamente vincolanti (aggiudicazioni delle gare di appalto) e per questi, in particolare, ha destinato 226 milioni di euro per il triennio 2016-2018;
  • la Regione, in sostanza, ha dato ai comuni in ritardo, come Altamura, una seconda importante occasione per rimediare;
  • a fronte di questa possibilità, di cui mi sono occupato nel corso del 2017, la precedente amministrazione comunale si era impegnata a completare le procedure di gara entro il 31 dicembre 2017;
  • questo, però, non è avvenuto;
  • ora, con il lavoro che ho seguito in questi mesi, in stretta e fattiva collaborazione con l’assessore comunale Teresa Pellegrino, siamo riusciti ad ottenere che la Regione concedesse una terza (e ultima) possibilità, a condizione di pubblicare i bandi di gara per gli interventi previsti nel piano di riqualificazione del centro storico entro il 31 dicembre 2018.

Insomma, com’eravamo e dov’eravamo nel 2017, lo siamo ora nel 2018. Il lavoro in Regione è stato seguito e fatto nel 2017 [ad esempio, ne scrissi qui], come quest’anno. Speriamo bene, questa volta.

Mi spiace… che lo si faccia in buona o cattiva fede, per le ragioni più disparate, fondate o infondate, che siano in pochi (a fronte di tanti con sguardo più limpido e genuino), ma non vedere e non riconoscere il lavoro, piccolo o grande che sia, non aiuta a crescere e a migliorarci.

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Rileggere Danilo Dolci mi aiuta a superare scoramenti, difficoltà e mi riporta ai fondamentali:

Non confondere le chiacchiere col lavoro,
non confondere maldicenza con dialettica,
non profanare incontri con parole
superflue.
Non confondere rapporto nonviolento con lasciar fare,
non confondere sicurezza in una istituzione
con sviluppo del fronte democratico,
non confondere amore con gelosia.
Rifiutati a sparare soluzioni:
senza dileguarti, apprendi
a riproporre agli altri le domande.
Rifiuta il disdegnoso volo:
cura fondare il fronte
più necessario
in cui ciascuno cresca.”

 

STRAORDINARIA NOTIZIA PER ALTAMURA: DALLA REGIONE CONFERMATI I 5 MILIONI DI EURO PER GLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO STORICO.

Grande notizia per Altamura. È ora concreta la possibilità di recuperare quasi 5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Puglia per interventi di rigenerazione urbana che interessano il centro storico (della questione mi sono occupato in numerose occasioni, v. qui ad esempio).

È quanto emerge da una nota a firma dell’Assessore regionale all’Urbanistica e Assetto del Territorio, Alfonso Pisicchio, e della Dirigente della Sezione “Tutela e valorizzazione del paesaggio”, ing. Barbara Loconsole, inviata oggi all’amministrazione comunale.

Si tratta, ricordo, di risorse finanziarie messe a disposizione dalla Regione nell’ambito della programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali europei, per finanziare, assieme a circa 2 milioni di euro del Comune, alcuni interventi del nostro PISU (piano integrato di sviluppo urbano) e in particolare:

  • “recupero e valorizzazione di alcune vie, claustri e piazze del centro storico” (fondi regionali per € 4.953.900 totalmente a carico della Regione);
  • “recupero e valorizzazione piazza Matteotti” (risorse comunali per € 1.673.000);
  • “recupero e rifunzionalizzazione di alcuni ambienti del Monastero del Soccorso” (risorse comunali per € 450.100).

Le risorse regionali erano ormai perse (andavano rendicontate infatti entro il 31 dicembre 2015) ma, grazie a una manovra contabile del Governo regionale, sono tornate disponibili all’interno del POC Puglia (Piano Operativo di Convergenza), lo strumento attuativo della Regione per la gestione dei fondi comunitari del Piano di Azione per la Coesione (PAC).

Con due deliberazioni della Giunta regionale della fine del 2015 (la n. 2146 del 30 novembre e la n. 2422 del 30 dicembre), la Regione ha rimodulato il POC Puglia assicurando la copertura finanziaria a una serie di interventi, tra cui quelli di rigenerazione urbana (misura 5 POC) per i quali i comuni non avevano ancora assunto obbligazioni giuridicamente vincolanti (aggiudicazioni delle gare di appalto). Per questi, in particolare, ha destinato 226 milioni di euro per il triennio 2016-2018, derivanti da economie per progetti non ancora realizzati di cui è stata fatta una ricognizione.

La Regione, in sostanza, ha dato ai comuni in ritardo, come Altamura, una seconda importante occasione per rimediare. A fronte di questa possibilità, la precedente amministrazione comunale si era impegnata a completare le procedure di gara entro il 31 dicembre 2017, cosa che, però, non si era riusciti a fare.

Il lavoro degli ultimi mesi è stato dunque finalizzato a definire modi e tempi utili per tentare di non vedere irrimediabilmente perse tali importanti risorse, dopo anni di impegni disattesi. Si sono individuati gli atti necessari, concreti e vincolanti, da adottare entro il 31 dicembre 2018, termine di scadenza del triennio di rimodulazione del POC Puglia.

Nelle scorse settimane, il Sindaco di Altamura Rosa Melodia, dando atto di aver definito la progettazione esecutiva degli interventi, ha chiesto, con una nota, alla Regione di rimodulare la tempistica dei propri adempimenti, formulando la proposta di un nuovo cronoprogramma, che prevede, entro la fine di quest’anno, la validazione del progetto esecutivo e la pubblicazione del bando di gara per l’affidamento dei lavori finanziati con i fondi regionali, la loro aggiudicazione entro la metà del 2019 e la loro realizzazione entro il 31 dicembre 2020.

A fronte di tali impegni, con la nota trasmessa oggi, la Regione ha dichiarato di essere disponibile a rimodulare i termini di avvio delle operazioni di gara e di completamento dell’intervento, a condizione che il cronoprogramma indicato sia rispettato e recepito nel disciplinare che regola i rapporti tra Regione e Comune.

Si tratta di una straordinaria – e irripetibile – occasione per la comunità altamurana, che assicura la concreta possibilità, che si riteneva ormai persa, di compiere importanti interventi previsti dal piano di riqualificazione del centro storico; opere fondamentali per rigenerare questa parte della Città e rilanciare le attività qui ubicate e che rappresenta anche una significativa opportunità di lavoro per tecnici e operatori economici del settore edile.

Un ruolo decisivo, per questo risultato, va riconosciuto al Presidente Emiliano e all’Assessore Pisicchio, con il quale ho interloquito più volte nei mesi scorsi, assieme alla nuova Amministrazione comunale, in particolare all’Assessore con delega alla programmazione economica e risorse comunitarie, Teresa Pellegrino, al fine di individuare la soluzione per rimediare ai pesanti ritardi accumulati negli anni e per salvare un cospicuo finanziamento destinato a importanti opere pubbliche.

Ringrazio perciò l’Assessore Pisicchio per la disponibilità e il grande impegno assicurato, che conferma, ancora una volta, l’attenzione dedicata dal Governo regionale al territorio della Murgia e alla Città di Altamura. Un lavoro supportato egregiamente dalle strutture tecniche regionali, che ringrazio: l’Autorità di Gestione del POR Puglia, guidata da Pasquale Orlando, e la Sezione “Tutela e valorizzazione del paesaggio”, diretta dall’ing. Barbara Loconsole. Ringrazio, inoltre, l’Amministrazione comunale di Altamura (in particolare, l’Assessore Teresa Pellegrino) e i tecnici comunali impegnati da tempo su questo programma. Spetta ora al Comune il delicato compito di procedere tempestivamente e puntualmente ai necessari adempimenti (confido, per questo, nell’impegno dell’Assessore ai Lavori Pubblici, Pietro Falcicchio, e delle strutture comunali).

Forza, andiamo avanti, un passo per volta.

ENZO COLONNA