ALL’OSPEDALE DELLA MURGIA 52 NUOVI INFERMIERI E 4 MEDICI RADIOLOGI. A BREVE ALTRE ASSUNZIONI.

NUOVE ASSUNZIONI E STABILIZZAZIONI: PROSEGUE IL NUOVO CORSO DELLA SANITÀ PUGLIESE.

Proseguono a ritmo serrato le procedure avviate in questi mesi dal governo regionale e dalle amministrazioni sanitarie pugliesi finalizzate all’assunzione di un considerevole numero di operatori della sanità, tra dirigenti medici, tecnici di laboratorio, infermieri e operatori socio-sanitari.

È di questi giorni, infatti, la notizia che si è completamente esaurita la graduatoria di infermieri stilata nel gennaio scorso dalla ASL di Bari, all’esito del bando di concorso pubblicato nel settembre 2015.

E proprio per far fronte alle esigenze di personale infermieristico che, nonostante le tante assunzioni di questi mesi, persistono in molte realtà della Puglia, sono stati pubblicati nei giorni scorsi due avvisi (ASL e Policlinico di Bari) per la formazione di graduatorie di infermieri cui attribuire incarichi a termine, nell’attesa di avviare un nuovo concorso per assunzioni a tempo indeterminato.

Sono stati, quindi, tutti assunti dalle diverse amministrazioni sanitarie pugliesi, i 1.368 infermieri presenti in quella graduatoria che rappresentano nuova linfa negli ospedali e nelle strutture sanitarie territoriali di tutta la regione per garantire ai cittadini servizi sempre più tempestivi ed efficienti.

A tale riguardo, questa mattina ho ricevuto dalla Direzione Generale della ASL la notizia che ben 52 di questi infermieri sono stati assegnati all’Ospedale della Murgia “F. Perinei”, colmando una lacuna presente da tempo. Altre posizioni, purtroppo, non sono state coperte proprio per l’esaurimento della graduatoria concorsuale.

Sul versante delle esigenze di copertura dell’organico medico, nei giorni scorsi ben 24 radiologi sono stati assunti dalla ASL di Bari e 4 saranno destinati all’Ospedale della Murgia, andando a rinforzare, assieme ad ulteriori tecnici di radiologia assunti sempre pochi giorni fa (che si aggiungono a quelli già assegnati al Perinei nei mesi scorsi), l’importante reparto di radiodiagnostica.

Si tratta di assunzioni cui vanno aggiunte le stabilizzazioni di centinaia di medici, infermieri e operatori sanitari che dopo molti anni di precariato hanno finalmente stipulato un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Tutto questo senza dimenticare i concorsi avviati nel maggio scorso dalla ASL di Bari per 53 dirigenti medici di diverse specializzazioni per cui si stanno formando in questi giorni le commissioni di valutazione.

Tutti questi elementi, complessivamente considerati, consentono a qualunque osservatore attento e obiettivo di ricostruire il quadro della nuova, migliore, sanità pugliese che, passo dopo passo, tra grandi fatiche, tanto lavoro, il governo regionale sta attuando da tre anni.

Dopo ben oltre quindici anni in cui la sanità pugliese è stata sostanzialmente paralizzata a causa del blocco nelle assunzioni, oggi, anche grazie ai sacrifici compiuti e alle decisioni assunte in questi ultimi anni, si è potuto avviare questo grande piano assunzionale in tutte le amministrazioni sanitarie che sta consentendo alla Puglia di scalare posizioni nell’ambito della classifica delle regioni che garantiscono al meglio i Livelli Essenziali di Assistenza in ambito sanitario. Tra l’altro proprio queste assunzioni rappresentano probabilmente una prima concreta risposta per far fronte all’atavico problema delle liste di attesa che sarà possibile fronteggiare al meglio proprio con maggiori unità di personale.

Sono tutti elementi che dimostrano quel “nuovo corso” della sanità pugliese ormai in atto del quale ho parlato in molte circostanze e che rappresenta un merito che la Puglia tutta, al di là dell’appartenenza politica di ciascuno, deve saper rivendicare con orgoglio.

Ringrazio, per l’imponente lavoro che stanno svolgendo, il Presidente Michele Emiliano, il Direttore del Dipartimento “Salute” Giancarlo Ruscitti, nonché, per la Asl di Bari, il Direttore Generale Antonio Sanguedolce, il Direttore Sanitario Silvana Fornelli, il Direttore Amministrativo Gianluca Capochiani, i responsabili dell’area gestione risorse umane (Rodolfo Minervini), dell’unità concorsi (Onofrio Secondino), della direzione professioni sanitarie (Mauro Carmine Martucci), a cui tutti va il mio sostegno e invito a proseguire in questa direzione.

 

AGGIORNAMENTO SULLO STADIO D’ANGELO DI ALTAMURA

Con la determinazione n. 1383 del 7 dicembre scorso a firma dell’arch. Antonio Vendola (v. la quarta delle immagini seguenti), il Comune di Altamura ha approvato il progetto esecutivo del progetto di adeguamento dell’impianto di illuminazione dello Stadio “T. D’Angelo” e ha dato il via libera alle procedure per l’affidamento dei lavori e all’utilizzo delle risorse stanziate per l’esecuzione dei lavori pari a 460 mila euro (v. qui).

Il progetto, ricordo, prevede la sistemazione di pali alti circa 30 metri, vale a dire torri faro ben più potenti delle attuali, con 54 corpi illuminanti (14 per ogni torre faro).

Sono davvero soddisfatto per l’importante evoluzione di questa questione, su cui ho già aggiornato (ad esempio, leggi qui) e che ho seguito mesi fa con il commissario prefettizio, dott. Lapolla, sino all’introduzione del progetto nel programma triennale delle opere pubbliche (variazione adottata con deliberazione del 16 giugno scorso, v. immagine 1) e all’individuazione degli spazi finanziari nell’annualità 2018. Sono seguiti il via libera della Città Metropolitana di Bari in merito alla valutazione di incidenza ambientale e il parere positivo anche dell’Autorità di Bacino per questioni legate all’assetto idrogeologico (avevo aggiornato qui, v. immagine 3).

Grazie al lavoro svolto nelle ultime settimane dall’Amministrazione Melodia, ora si procederà con la gara d’appalto e l’esecuzione delle opere, così da essere pronto il nuovo impianto per la stagione sportiva 2019/2020, secondo il cronoprogramma indicato nella scheda del programma triennale delle opere pubbliche (immagine 2).

Ringrazio l’amministrazione comunale, la sindaca, l’assessore e il dirigente ai lavori pubblici, gli uffici comunali del settore “lavori pubblici” per il lavoro svolto, in particolare i tecnici Vito Di Mase, Vito Farella, Antonio Decandia, Vincenzo Martimucci.

POLI INNOVATIVI PER L’INFANZIA DI ALTAMURA (Trentacapilli), BARI E CAPURSO: FIRMATO IL DISCIPLINARE TRA REGIONE E COMUNI

È stato sottoscritto questa mattina il protocollo d’intesa tra Regione e i Comuni di Bari, Altamura e Capurso per una progettazione partecipata e di qualità dei nuovi Poli Innovativi per l’Infanzia.

 

I tre comuni, ricordo, sono stati selezionati all’inizio del 2018 dalla Regione Puglia a valle di una procedura pubblica, in attuazione di una iniziativa del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca su scala nazionale, che assegnava alla nostra regione risorse complessive per 9.687.832,54 euro per la realizzazione di innovative strutture dedicate ai bambini fino a 6 anni.

Nel corso della conferenza stampa di questa mattina, assieme all’Assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Sebastiano Leo, e alla Dirigente della Sezione regionale “Istruzione e Università”, Maria Raffaella Lamacchia, abbiamo illustrato i passi compiuti per giungere a questa innovativa iniziativa promossa dalla Regione. Infatti, partendo da una riflessione sul tema dell’importanza degli spazi destinati all’educazione e all’istruzione, la Regione Puglia si è fatta carico dell’esigenza di non consegnare la realizzazione dei Poli alle ordinarie procedure di progettazione e ha colto questa occasione per allargare il confronto, coinvolgendo università, ordini professionali, professionisti della didattica, in modo da rendere queste prime realizzazioni dei “casi guida”, che possano costituire un modello anche per il futuro.

Per questo, un paio di settimane fa, la Giunta Regionale ha approvato uno schema di protocollo d’intesa finalizzato, per un verso, ad assicurare un’elevata qualità progettuale dei nuovi Poli, in coerenza con la legge regionale 14/2008 (Misure a sostegno della qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio”) e, per l’altro, a favorire la più ampia partecipazione nella fase di ideazione degli interventi, mediante il ricorso allo strumento del concorso di progettazione, che ciascuno dei tre comuni dovrà bandire e svolgere seguendo specifiche linee guida. A tale soluzione si è pervenuti dopo un proficuo confronto con i tre comuni, che hanno aderito pienamente all’iniziativa regionale.

Alla conferenza stampa sono intervenuti, per i comuni selezionati, Rosa Melodia (Sindaco di Altamura), Francesco Crudele (Sindaco di Capurso e vicepresidente ANCI Puglia) e Paola Romano (Assessore al welfare della Città di Bari). Presenti anche i rappresentanti regionali degli Ordini di architetti e ingegneri e dell’Ufficio Scolastico Regionale.

Il protocollo sottoscritto oggi disciplina puntualmente gli impegni degli Enti coinvolti. In particolare, la Regione si occuperà di:

  • fornire, attraverso una task force messa in piedi con il supporto dell’ARTI (Agenzia Regionale Tecnologia e Innovazione), supporto tecnico-giuridico ai comuni in tutte le fasi del concorso di progettazione e in particolare nella predisposizione del bando di concorso a partire dalla redazione di uno schema-tipo;
  • coordinare l’iniziativa e collaborare con le amministrazioni comunali nell’organizzazione dell’incontro di presentazione dei bandi di concorso, della mostra degli elaborati, della diffusione dei risultati anche attraverso la pubblicazione di un volume contenente il racconto delle esperienze;
  • divulgare con opportuni strumenti (sito web, mostra, pubblicazione) l’intera iniziativa;
  • fornire un contributo finanziario di 70 mila euro per ciascun comune (del bilancio autonomo regionale) per le spese relative al concorso di progettazione dei tre Poli e alle connesse attività divulgative.

I comuni, a loro volta, si impegneranno a:

  • bandire il concorso di progettazione nel rispetto della normativa vigente, delle “linee guida” e del bando-tipo approvato dalla Regione;
  • concludere le procedure concorsuali entro 6 mesi dalla firma del protocollo;
  • raccogliere e consegnare alla Sezione regionale “Istruzione e Università” copia di tutta la documentazione progettuale;
  • aggiornare costantemente la Regione in ordine alla successiva fase di realizzazione dell’opera.

Le amministrazioni comunali dovranno, inoltre, collaborare all’attuazione dell’iniziativa regionale, e in particolare:

  • il Comune di Bari, entro 15 giorni dalla predisposizione dello schema-tipo, dovrà organizzare un incontro di presentazione dei bandi di concorso, al fine di approfondire le tematiche della progettazione di strutture educative e di istruzione per i bambini della fascia di età da zero a sei anni;
  • il Comune di Capurso, entro 15 giorni dalla proclamazione dei progetti vincitori del concorso, dovrà organizzare una mostra degli elaborati;
  • il Comune di Altamura, entro 4 mesi dal termine della fase concorsuale e in collaborazione con la Regione, curerà la pubblicazione di un volume contenente il racconto delle esperienze e i risultati del concorso.

Sulla base dei progetti vincitori, che dovranno essere poi sviluppati sino a livello esecutivo, i Poli per l’infanzia saranno materialmente realizzati a cura e spese dell’INAIL.

Si tratta, a mio avviso, di una straordinaria opportunità per i comuni selezionati, alla quale ho lavorato assieme all’Assessore Sebastiano Leo, nelle ultime settimane, supportati egregiamente dalla Sezione regionale “Istruzione e Università”.

Sono davvero soddisfatto di questa innovativa e pionieristica iniziativa, che sancisce una collaborazione interistituzionale estremamente proficua. Sono certo che si stia proseguendo nella giusta direzione, al fine di garantire tempi certi e qualità nelle progettazioni e nella realizzazione delle opere.

Ringrazio, per l’eccellente lavoro svolto, l’Assessore Sebastiano Leo, la Dirigente, arch. Maria Raffaella Lamacchia, e lo Staff della Sezione regionale “Istruzione e Università”. Ringrazio, altresì, i rappresentanti dei comuni coinvolti e i relativi uffici tecnici che hanno dialogato in modo proficuo con la Regione per giungere a questo importante risultato, nonché l’ARTI, l’Ufficio Scolastico Regionale e gli Ordini professionali che hanno garantito supporto all’iniziativa.

Per quanto riguarda Altamura ricordo che il progetto prevede la realizzazione del Polo per l’infanzia in un’area comunale di circa 5 mila metri quadrati nel quartiere Trentacapilli, per un importo stimato in 4 milioni e 150 mila euro.

L’intervento contempla la realizzazione di aule scolastiche per l’infanzia, nido e micronido, sezioni primavera, oltre a strutture destinate ad offrire servizi educativi e ricreativi non solo per i bambini residenti nel quartiere ma anche per quelli dell’intero territorio comunale [per ulteriori dettagli, rinvio ad una delle mie precedenti note].

In particolare saranno realizzate:

  • sette sezioni/aule destinate alle attività scolastiche per circa 170 bambini;
  • strutture per attività extrascolastiche (quali palestra, laboratori tematici, parco giochi, piscina, auditorium, biblioteca, orto botanico, area verde, teatro all’aperto, laboratorio di manualità e creatività, servizio di ascolto e counseling per bambini e famiglie, ludoteca, ecc.) per un bacino di utenza stimato in circa 1000 bambini.

La selezione di Altamura, da parte della Regione, tra i tre Poli per l’infanzia assegnati alla Puglia, è stato uno straordinario risultato, frutto di un intenso lavoro, di una efficace sinergia tra comune e regione, accompagnata da una grande mobilitazione dei residenti del quartiere a sostegno di questa candidatura che avevo proposto e sollecitato sin dalla pubblicazione del bando regionale. A questo scopo, tra l’altro, in più occasioni ci siamo riuniti con i residenti presso la Parrocchia Redentore al fine di definire meglio i contorni del progetto da presentare raccogliendo le istanze provenienti dagli abitanti del quartiere.

Per questo, ringrazio i tecnici comunali del settore “lavori pubblici” (in particolare, l’allora dirigente Giovanni Buonamassa e l’attuale, Antonio Vendola, e le funzionarie Anna Giordano e Lia Picerno), i dirigenti scolastici che hanno supportato l’iniziativa, l’allora commissaria prefettizia dott.ssa Rachele Grandolfo che, cogliendo la mia sollecitazione, ha avviato l’iter amministrativo, la giunta e i consiglieri comunali, di minoranza e maggioranza, di un anno fa e di oggi.

Soprattutto ringrazio – per la partecipazione, il sostegno, la pazienza e la fiducia – i cittadini residenti di Trentacapilli, un quartiere che finalmente, dopo molti anni, potrà essere dotato di servizi di basilare importanza, quali quelli dedicati ai bambini (0-6 anni) che saranno fruibili da tutta la comunità altamurana. Cittadini del quartiere che, per questa e per tante altre occasioni, hanno contato e possono contare su un punto di riferimento, sicuro solido e motivato, come don Nunzio Falcicchio, guida della loro parrocchia.

 

POLI INNOVATIVI PER L’INFANZIA DI ALTAMURA (Trentacapilli), BARI E CAPURSO: LUNEDÌ 10 DICEMBRE FIRMA DEL DISCIPLINARE TRA REGIONE E COMUNI.

Lunedì 10 dicembre, alle ore 11, presso la Sala Stampa della Presidenza della Regione Puglia (Lungomare Nazario Sauro – Bari) prenderò parte assieme all’Assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, alla conferenza stampa di lancio dell’iniziativa regionale legata alla realizzazione dei nuovi Poli Innovativi per l’Infanzia di Bari, Altamura e Capurso. Alla conferenza stampa interverranno, altresì, Antonio Decaro (Sindaco di Bari e Presidente nazionale ANCI), Rosa Melodia (Sindaco di Altamura), Francesco Crudele (Sindaco di Capurso), Anna Cammalleri (Direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale), Domenico Vitto (Presidente ANCI Puglia), Maria Raffaella Lamacchia (Dirigente della Sezione regionale “Istruzione e Università”) e i rappresentanti regionali degli Ordini di architetti e ingegneri.

Durante la conferenza stampa sarà sottoscritto il protocollo d’intesa tra Regione e i Sindaci dei tre comuni selezionati che disciplina gli impegni degli Enti coinvolti. Tale protocollo, approvato dalla Giunta regionale un paio di settimane fa, è finalizzato, per un verso, ad assicurare un’elevata qualità progettuale dei nuovi Poli, e, per l’altro, a favorire la più ampia partecipazione nella fase di ideazione degli interventi, mediante il ricorso allo strumento del concorso di progettazione, che ciascuno dei tre comuni dovrà bandire e svolgere seguendo specifiche linee guida.

L’iniziativa regionale, alla quale ho lavorato assieme all’Assessore Sebastiano Leo, supportati egregiamente dalla Sezione regionale “Istruzione e Università”, rappresenta una straordinaria opportunità per i comuni selezionati e sancisce una collaborazione interistituzionale estremamente proficua.

Sono certo che si stia proseguendo nella giusta direzione, al fine di garantire tempi certi e qualità nelle progettazioni e nella realizzazione delle opere.

Per quanto riguarda Altamura, ricordo che il progetto prevede la realizzazione del Polo per l’Infanzia in un’area comunale di circa 5 mila metri quadrati nel quartiere Trentacapilli, per un importo stimato in 4 milioni e 150 mila euro. L’intervento contempla la realizzazione di aule scolastiche per l’infanzia, nido e micronido, sezioni primavera, oltre a strutture destinate ad offrire servizi educativi e ricreativi non solo per i bambini residenti nel quartiere ma anche per quelli dell’intero territorio comunale.

Per ulteriori dettagli sul progetto e sull’iniziativa che abbiamo adottato in Regione, rinvio alla nota diffusa due settimane fa circa, disponibile da qui.

 

MEDICINA TRASFUSIONALE, OSPEDALE DELLA MURGIA. BASTA CON STRUMENTALI E INFONDATE POLEMICHE. PROSSIMI ALL’AVVIO “BANCA DEL SANGUE”, STORICO TRAGUARDO!

Trovo del tutto strumentali e pretestuose le polemiche sollevate da alcune sigle sindacali e riprese dai mezzi di informazione, secondo cui la nuova Unità Operativa di Medicina Trasfusionale, istituita nei mesi scorsi presso l’Ospedale della Murgia “Fabio Perinei”, sarebbe “invisibile” o addirittura “inesistente”, e che il personale destinato alla struttura sarebbe stato quasi scippato ad altri ospedali e reso “inoperativo” [leggi qui ad esempio].

Siamo infatti ad un passo da un risultato storico per tutta la comunità murgiana e davvero trovo incomprensibile il tentativo di “sporcarlo” con veleni di questo tipo, fatti circolare ad arte.
Manca davvero pochissimo, infatti, all’avvio a pieno regime della predetta Unità Operativa, visto che con una nota del 12 ottobre scorso, a firma congiunta del Direttore Sanitario, dott.ssa Silvana Fornelli, e del Direttore del Dipartimento di Medicina Trasfusionale, dott. Michele Scelsi, della ASL di Bari, sono stati definitivamente assegnati alla U.O., dal 1° novembre, i quattro medici trasfusionisti e i quattro tecnici di laboratorio che, dopo essere stati assunti nei mesi scorsi, hanno svolto il periodo di formazione presso altre strutture ospedaliere cui erano stati temporaneamente assegnati.

Da circa un mese, dunque, il personale tecnico e medico è impegnato nelle complesse procedure di convalida, finalizzate a conseguire l’accreditamento della nuova Unità Operativa. Si tratta, come noto, di un passaggio indispensabile per consentire l’avvio effettivo del servizio Trasfusionale che servirà un ampio bacino di utenza come quello del territorio della Murgia. Altro che personale “inoperativo” o reparto “inesistente”!

Voglio ricordare, a questo proposito, che l’Unità operativa di Medicina Trasfusionale del Perinei è divenuta realtà dopo un lungo e complesso iter, che seguo e accompagno (da qui è disponibile una parziale rassegna], passo dopo passo, da quasi due anni, sin dall’inizio della mia esperienza di consigliere regionale, frutto di molteplici e complessi passaggi amministrativi e istituzionali che si sono dovuti consumare nell’ultimo anno e mezzo.

Provo sinteticamente a ricordarli:

  • approvazione, nel marzo 2017, del nuovo Piano di Riordino Ospedaliero da parte della Regione Puglia con l’individuazione dell’Ospedale della Murgia come struttura di 1° livello, dotata di servizio trasfusionale;
  • adozione, nel giugno 2017, da parte della Giunta regionale, del modello organizzativo della rete trasfusionale pugliese con la previsione, per l’Ospedale della Murgia, al posto della preesistente “Unità Fissa di Raccolta di Sangue”, del vero e proprio servizio trasfusionale;
  • avvio, a partire dal mese di ottobre 2017, delle procedure per l’acquisto delle attrezzature indispensabili alla nuova Unità Operativa e per l’assunzione del personale necessario (tecnici di laboratorio e medici specialisti);
  • approvazione, nel febbraio 2018, del modello organizzativo della rete trasfusionale della Asl di Bari, con la conferma della previsione dell’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale per l’Ospedale della Murgia;
  • sempre nel febbraio 2018, completamento della fornitura delle attrezzature necessarie, ivi compresi innovativi sistemi informatici per gestire il sistema di verifica tra il donatore e il destinatario;
  • avvio e completamento, nel marzo 2018, dei lavori strutturali necessari per rendere gli ambienti dell’Ospedale “F. Perinei” pienamente idonei ad ospitare la Banca del Sangue ai fini del necessario accreditamento;
  • tra il 2017 e il 2018 svolgimento di tutte le procedure concorsuali e selettive per l’assunzione di quattro medici trasfusionisti e quattro tecnici di laboratorio;
  • istituzione ufficiale, nel giugno 2018, dell’Unità Operativa Semplice di Valenza Dipartimentale (UOSVD) di Medicina Trasfusionale presso l’Ospedale della Murgia “Fabio Perinei”, un passaggio fondamentale per il raggiungimento di questo importante traguardo;
  • procedura selettiva e nomina, nell’agosto del 2018, del dott. Leonardo Sardella quale Responsabile della nuova Unità di Medicina Trasfusionale;
  • conclusione, nel settembre 2018, del periodo di formazione e tirocinio dei medici trasfusionisti e dei tecnici di laboratorio, che ora sono stati definitivamente assegnati alla nuova Unità di Medicina Trasfusionale.

Come si può vedere si è trattato di un percorso lungo e laborioso che si è sviluppato nell’ambito di una proficua e serrata collaborazione tra Regione, Direzione Generale (Vito Montanaro, Gianluca Capochiani, Antonio Sanguedolce), Direzione Sanitaria (Silvana Fornelli) e Direzione Dipartimento (Michele Scelsi) della ASL di Bari. Questo lavoro ha consentito di giungere a un risultato estremamente significativo e lungamente atteso da tutto il territorio, dal momento che l’attivazione di questo servizio consentirà ora non solo di raccogliere, ma anche di conservare e disporre in sede del sangue necessario per le trasfusioni (cosiddetta “Banca del sangue”), con la conseguenza di rendere più efficienti e sicuri tutti gli interventi per i quali sono necessarie trasfusioni, evitando di far ricorso a sacche ematiche conservate presso altre strutture regionali.

L’avvio del Servizio Trasfusionale renderà stabile e strutturata l’attività di prelievo di materiale ematico finalizzato alla tipizzazione e potrà consentire all’ospedale murgiano di divenire un vero e proprio polo di reclutamento con funzioni di ricerca dei donatori di midollo osseo, valutazione dell’idoneità, identificazione del donatore, prelievo ematico.

Mi chiedo perciò a quali interessi rispondano le sterili e infondate polemiche da ultimo sollevate. Non certo a quelli dei cittadini del territorio della Murgia, che non possono assolutamente vedere compromesso, dopo anni di attesa, un servizio necessario e urgente come quello trasfusionale.

A questo riguardo, ribadisco, il personale che opererà nella nuova unità è stato assunto proprio per essere destinato a questa nuova struttura e a tale fine ha svolto un servizio di periodo di formazione presso altre strutture ospedaliere cui era stato temporaneamente assegnato e che ora è impegnato nelle necessarie prove tecniche finalizzate al definitivo accreditamento della struttura, che consentirà di avviare il servizio agli utenti.

Si tratta di un importante risultato per tutto il territorio murgiano, che non può essere messo in discussione proprio ora, una volta conseguito dopo grandi sforzi, tanti e di tanti.

È il momento solo di mettersi al lavoro per la numerosa Comunità murgiana.

ENZO COLONNA

 

 

 

INFRASTRUTTURE VERDI: CONFERMATO FINANZIAMENTO REGIONALE PER IL QUARTIERE PARCO SAN GIULIANO DI ALTAMURA.

 

È stata pubblicata la determinazione del dirigente della sezione regionale “Tutela e valorizzazione del paesaggio” di approvazione della graduatoria definitiva relativa al bando della Regione Puglia che ha destinato complessivamente 13 milioni di euro per finanziare la realizzazione di progetti di infrastrutture verdi nei comuni pugliesi.

Nessuna novità rispetto alla graduatoria provvisoria di cui avevo dato conto circa un mese e mezzo fa (da qui).

Delle 85 candidature pervenute, 83 sono state ammesse alla fase di valutazione e, grazie alle risorse disponibili per questa misura (a valere sull’Asse prioritario VI “Tutela dell’Ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali”, Azione 6.6. “Interventi per la valorizzazione e fruizione del patrimonio naturale” del Programma Operativo Regionale Puglia 2014 – 2020), saranno finanziati i primi dieci interventi.

È confermato dunque il finanziamento del progetto candidato dal Comune di Altamura, collocatosi all’ottavo posto in graduatoria, relativo a un intervento di riqualificazione nel quartiere Parco San Giuliano.

Tale progetto, ricordo, mira ad implementare la dotazione di superfici verdi del quartiere (così da ridurre l’effetto “isole di calore”), a connettere i servizi di quartiere al centro città, a diffondere la mobilità ciclopedonale e a migliorare l’assorbimento delle acque meteoriche e ridurre i costi di depurazione delle acque reflue. Individua come direttrice principale di intervento l’antica strada vicinale “Fornace”, quale matrice di penetrazione verde dal paesaggio rurale al centro urbano e contempla, tra gli altri interventi, la realizzazione di uno “sport garden” che possa fungere da richiamo non solo per i residenti del quartiere, la progettazione di una rete sostenibile riqualificando un’asse storico della città come Port’Alba, la realizzazione di un “pocket garden” che, tramite il coinvolgimento di realtà e associazioni del terzo settore (come l’associazione “Asd SK8ONG Team”, da anni impegnata nella pratica sportiva dello skateboarding), possa svolgere anche una funzione sociale di integrazione e il miglioramento della dotazione di verde e servizi del quartiere, con la sistemazione di un campo da calcetto, grazie anche al coinvolgimento di privati e realtà del territorio (come, ad esempio, l’associazione “Urban”, da anni impegnata in progetti di riqualificazione e implementazione del verde urbano).

Le attività di individuazione degli obiettivi e sviluppo delle proposte sono state coordinate e sviluppate da “Iperurbano”, un laboratorio cittadino che ha visto lavorare assieme tecnici comunali, liberi professionisti, associazioni, cittadini, vera e propria fucina di progettualità in grado di intercettare queste rilevanti opportunità messe in campo dalla Regione Puglia per il territorio.

È una bellissima notizia per i comuni finanziati (anche Canosa, San Cassiano, Cassano delle Murge, Bari, Ginosa, Bitonto, Bisceglie, Melpignano, Foggia), ma sono particolarmente soddisfatto e felice per il lusinghiero risultato raggiunto da Altamura, esito di un grande lavoro e un ricco processo partecipativo che ho seguito sin dalla pubblicazione del bando a febbraio scorso. Altamura otterrà un cospicuo finanziamento di 1 milione e 300 mila euro (il massimo concedibile) per la realizzazione di questo importante intervento.

Si tratta di uno straordinario risultato che segue di pochi giorni quello relativo alla conferma del finanziamento di 1 milione e mezzo di euro ottenuto dal Comune di Altamura per il progetto candidato al bando regionale sulla realizzazione di sistemi di gestione della fogna bianca, che prevede la realizzazione di un sistema di raccolta, regimazione e trattamento delle acque nell’area a nord-est dell’abitato (tra via Bari, via Mura Megalitiche e via Cassano), quindi proprio nel quartiere Parco San Giuliano.

È la riprova che un buon lavoro di programmazione e progettazione, una larga forma di partecipazione dal basso e un proficuo dialogo tra diversi livelli istituzionali (comunale e regionale), non possono che portare a buoni risultati. Un approccio e un metodo su cui insisto da tempo e che ritengo sia la forma migliore per conseguire importanti obiettivi per il territorio murgiano.

Ringrazio, per il grande lavoro svolto, lo staff della Sezione regionale “Tutela e valorizzazione del paesaggio”, diretto dall’ing. Barbara Loconsole, e, sul versante altamurano, il Commissario prefettizio, dott. Vittorio Lapolla, che ha sostenuto la candidatura presentata nel maggio scorso, l’arch. Maria Cornacchia e la dott.ssa Mina Lorusso del Settore comunale “Sviluppo e governo del territorio”, guidato dall’arch. Giovanni Buonamassa, tutto lo straordinario, giovane e motivato gruppo di Iperurbano e i cittadini che attivamente hanno sostenuto, con la loro partecipazione, questa progettualità.

ENZO COLONNA

 

“PIANO CASA”, PROROGATA AL 2019 E INTEGRATA LA DISCIPLINA.

Il Consiglio regionale ha approvato oggi, a larghissima maggioranza, la proposta di legge che avevo presentato assieme ai colleghi Fabiano Amati (primo firmatario), Donato Pentassuglia, Giuseppe Longo, Ruggiero Mennea e Sergio Blasi, finalizzata a prorogare al 31 dicembre 2019 il termine di applicazione degli interventi previsti dalla legge regionale sul c.d. “Piano Casa” (l.r. 30 luglio 2009, n. 14, “Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”).

Nel testo finale sono stati recepiti alcuni emendamenti, presentati da diversi consiglieri, finalizzati a integrare o modificare le disposizioni della legge attualmente in vigore. Ad esempio:

  • è stata prevista la possibilità di ampliare, sempre nel limite del 20 per cento della volumetria complessiva esistente e comunque per non oltre 300 metri cubi, gli edifici non residenziali anche di volumetria superiore a 1000 metri cubi.
  • Con una norma interpretativa del testo originario della legge, si precisa che l’intervento edilizio di ricostruzione da effettuare a seguito della demolizione di uno o più edifici possa essere realizzato anche con una diversa sistemazione planovolumetrica o con diverse dislocazioni del volume massimo consentito all’interno dell’area di pertinenza.
  • Con un emendamento a firma mia e del collega Zinni, si esplicita il divieto di poter realizzare gli interventi previsti dalla legge su immobili che ne abbiano già beneficiato e che abbiano interamente utilizzato la premialità consentita.
  • Grazie a un emendamento da me proposto, assieme ai colleghi Amati e Zinni, si prevede ora che la realizzazione degli interventi previsti dalla legge sia subordinata alla verifica dell’adeguatezza delle opere di urbanizzazione primaria esistenti a sostenere l’incremento del carico urbanistico. Qualora si accerti la loro insufficienza e sia possibile soddisfare le esigenze urbanizzative con modalità semplificata, il Comune potrà disporre il ricorso al “permesso di costruire convenzionato”. Si tratta di uno strumento già consolidato nella prassi e introdotto, a partire dal 2014, nel Testo Unico Edilizia (art. 28-bis), che si pone a metà strada tra il permesso di costruire e il piano di lottizzazione e che prevede la realizzazione di un intervento edilizio sulla base di una convenzione stipulata tra comune e soggetto proponente, nella quale sono specificati gli obblighi, funzionali al soddisfacimento dell’interesse pubblico, che lo stesso privato si assume per ottenere il titolo abilitativo.

Sebbene di taglio straordinario, la disciplina, da ormai quasi un decennio, è oggetto di successive proroghe. Prevede, in estrema sintesi, premi volumetrici, da un lato, pari al 20% della volumetria esistente (comunque in misura non superiore a 300 metri cubi) nel caso di ampliamento, e, dall’altro, del 35% nel caso di demolizione e ricostruzione, a condizione che gli interventi siano realizzati nel rispetto di precisi standard in materia di edilizia sostenibile.

È indubbio, lo ripeto da tempo, che la materia esiga un intervento normativo organico e strutturale.

A tal fine, ricordo, approderà in Consiglio una mia proposta di legge (depositata quasi un anno fa e approvata la settimana scorsa dalla V Commissione) che punta a introdurre, anche nel nostro ordinamento regionale, strumenti (quali la perequazione e la compensazione urbanistica) finalizzati a coniugare la tutela del territorio e interventi antropici di riqualificazione e rigenerazione urbana, nella consapevolezza che solo un approccio integrato ed equilibrato di tutti questi elementi può consentire di rendere effettivo l’obiettivo di una buona urbanistica per la Puglia. Un’iniziativa legislativa, questa, che ben può coordinarsi con il lavoro per una “Legge sulla Bellezza” l’Assessore Pisicchio sta sviluppando da diversi mesi a questa parte.

In attesa, dunque, di una sistemazione organica della materia, la proroga della legge c.d. Piano Casa consente intanto di continuare ad assicurare sostegno al settore dell’edilizia, soprattutto alle imprese di piccole dimensioni, attraverso misure che non comportano ulteriore consumo di suolo, anzi rigenerano il patrimonio edilizio esistente e migliorano la sostenibilità ambientale e l’efficienza sul piano dei consumi (energia, acqua, gas ecc.). In questo modo si va incontro anche a numerosi cittadini che, per motivi congiunturali, sinora non sono stati nelle condizioni di attuare il proprio intervento edilizio.

enzo colonna

 

“PUGLIA CAPITALE SOCIALE 2.0”: DALLA REGIONE OLTRE UN MILIONE DI EURO PER ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE E ORGANIZZAZIONI DEL TERZO SETTORE.

Con la determinazione n. 633 del 15 ottobre scorso a firma della Dirigente della Sezione Inclusione Sociale Attiva e Innovazione delle Reti Sociali, dott.ssa Anna Maria Candela, è stato approvato l’Avviso Pubblico “PugliaCapitaleSociale 2.0” per supportare la realizzazione di iniziative territoriali di interesse generale finalizzate allo sviluppo di capitale sociale sul territorio pugliese, una delle misure di un programma più organico dedicato all’innovazione nel campo sociale.

Il bando è finanziato con risorse pari a 1.140.000 euro, rivenienti dall’Accordo di Programma Quadro sottoscritto dalla Regione Puglia con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel dicembre 2017, ed è volto a sostenere, nell’ambito della riforma del Terzo Settore, attività a sostegno delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale.

Le aree prioritarie di intervento sono le seguenti: a) contrasto delle forme di sfruttamento del lavoro, in particolare in agricoltura e del fenomeno del caporalato; b) sviluppo della cultura del volontariato, in particolare tra i giovani e all’interno delle imprese; c) sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti; d) prevenzione e contrasto delle dipendenze, ivi inclusa la ludopatia; e) prevenzione e contrasto delle forme di violenza, discriminazione e intolleranza, con particolare riferimento a quella nei confronti di soggetti vulnerabili; f) contrasto a condizioni di fragilità e di svantaggio delle persone al fine di intervenire sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale, con particolare riferimento alle persone senza dimora, a quelle in condizioni di povertà assoluta o relativa, e ai migranti; g) sviluppo e rafforzamento della cittadinanza attiva, della legalità e della corresponsabilità, anche attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni comuni; h) sostegno alle attività di accompagnamento al lavoro di fasce deboli della popolazione; i) contrasto alle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento partecipato; l) sviluppo di forme di welfare generativo di comunità anche attraverso il coinvolgimento attivo e partecipato in attività di utilità sociale dei soggetti che beneficiano di prestazioni di integrazione e sostegno al reddito nonché degli altri appartenenti alle categorie di cui all’articolo 1, comma 312, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 e all’articolo 1, commi 86 e 87, della legge 11 dicembre 2016, n. 232; m) sviluppo delle reti associative del Terzo settore e rafforzamento della loro capacity building, funzionale all’implementazione dell’offerta di servizi di supporto agli enti del Terzo settore; n) sensibilizzazione e promozione del sostegno a distanza.

Una ulteriore linea sarà dedicata alle attività di promozione e salvaguardia delle aree ambientali, interventi e servizi finalizzati al miglioramento delle condizioni dell’ambiente e all’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali.

Il bando è “a sportello” e, pertanto, le domande saranno valutate seguendo rigorosamente l’ordine cronologico di arrivo. Il contributo massimo concedibile è pari a 20.000 euro per ciascun programma locale, per attività che dovranno avere una durata massima di 12 mesi. I progetti potranno anche essere cofinanziati nella misura massima del 20%.

I soggetti proponenti possono essere organizzazioni di volontariato e associazione di promozione sociale, già iscritte nei registri nazionali e regionali vigenti, i quali dovranno promuovere un vero e proprio progetto di partenariato territoriale al fine di consolidare reti di collaborazione territoriale permanenti e non occasionali o episodiche tra i vari attori locali.

Le istanze di partecipazione all’Avviso Pubblico dovranno essere trasmesse solo per pec e saranno valutate da un apposito gruppo di lavoro istituito presso la suddetta Sezione. Da una ventina di giorni è possibile inviare i progetti.

Si tratta di una importante occasione che auspico venga colta da organizzazioni di volontariato e associazioni pugliesi per la realizzazione di progetti in grado di produrre rilevanti e significative ricadute sul territorio in termini di crescita del capitale sociale.

Per ogni ulteriore informazione è possibile scaricare l’Avviso Pubblico da qui.

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PROPOSTA DI LEGGE SU PEREQUAZIONE, COMPENSAZIONE URBANISTICA E RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO: GRANDE SODDISFAZIONE PER APPROVAZIONE IN COMMISSIONE.

Approvata questa mattina in V commissione consiliare, senza alcun voto contrario, la proposta di legge, da me presentata circa un anno fa (v. qui), finalizzata a promuovere il contenimento del consumo di suolo e, più in generale, una pianificazione urbanistica più razionale e maggiormente rispettosa del territorio e delle vocazioni che questo esprime (v. qui alcuni articoli di stampa).

Per il testo approvato dalla Commissione, coordinato con gli emendamenti presentati in commissione, clicca qui.

Si tratta, in sostanza, di una iniziativa che punta a introdurre, anche nel nostro ordinamento regionale, strumenti e metodologie innovative già in uso in altri contesti locali e finalizzate a coniugare, sempre più efficacemente, la tutela del territorio, la valorizzazione della bellezza dei luoghi e gli interventi antropici di riqualificazione e rigenerazione urbana. Solo un approccio integrato di tutti questi elementi può consentire di rendere effettivi gli obiettivi di una buona urbanistica per la Puglia e di un miglioramento della qualità della vita degli abitanti.

Obiettivi perfettamente in linea con il buon lavoro che da diversi mesi ha avviato l’Assessore alla Pianificazione Territoriale Alfonso Pisicchio, con cui ho avuto diversi momenti di confronto, e che – come ha ribadito anche oggi l’arch. Vincenzo Lasorella, dirigente del servizio regionale “Strumentazione urbanistica” – si tradurrà a breve in un disegno di legge di riordino della materia urbanistica con al centro la valorizzazione e la tutela della bellezza del territorio, del paesaggio e dell’ambiente pugliese (cosiddetta “Legge sulla Bellezza”).

Appare chiaro, infatti, che la sostenibilità ambientale, urbana e sociale e il rilancio del settore dell’edilizia possono benissimo convergere nell’ambito di una pianificazione urbanistica in grado di cogliere fino in fondo, attraverso l’introduzione di specifici strumenti normativi a ciò dedicati, le grandi potenzialità di sviluppo del riuso e della rigenerazione, allo scopo di migliorare la qualità complessiva degli insediamenti abitativi, peraltro in coerenza con precedenti interventi normativi della Regione come la legge sulla rigenerazione urbana (n. 21/2008) e quella sulla qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio (n. 14/2008).

A tale scopo sono indirizzati principalmente i due istituti della perequazione e della compensazione urbanistica, previsti dalla proposta di legge da me depositata:

  1. con la prima si introduce uno strumento finalizzato a consentire, in sede di pianificazione, l’equa distribuzione, fra le proprietà immobiliari comprese all’interno di un medesimo ambito di trasformazione, dei diritti edificatori che le stesse esprimono e dei relativi oneri, in modo da evitare le sperequazioni che troppe volte si sono determinate in passato anche tra suoli adiacenti a seconda della loro diversa destinazione;
  2. con la compensazione urbanistica, invece, si offre ai comuni, considerata anche le difficoltà dei bilanci locali, la possibilità di utilizzare meccanismi alternativi alle indennità di esproprio per l’acquisizione di aree destinate alle opere pubbliche o ai corrispettivi in denaro per la realizzazione delle stesse: gli espropri o le opere pubbliche potranno essere compensate con l’attribuzione di quantità edificatorie da utilizzare secondo le previsioni degli strumenti urbanistici comunali o con il riconoscimento di modifiche di destinazione d’uso di aree o immobili esistenti, nonché attraverso il trasferimento o la permuta di aree.

Sotto altro profilo, la proposta di legge prevede che, al fine di incentivare il miglioramento complessivo della qualità dei contesti urbani e di preservare situazioni di particolare valore storico, architettonico, identitario e culturale, i comuni possano riconoscere misure premiali (quali l’attribuzione di quantità edificatorie, la modifica di destinazioni d’uso, il trasferimento o la permuta di aree, oppure la riduzione degli oneri di urbanizzazione) per favorire interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana o finalizzati a migliorare la qualità architettonica degli interventi edilizi e delle trasformazioni del territorio.

Inoltre, per attribuire centralità ai Comuni nel governo del territorio e per favorire un necessario aggiornamento degli strumenti di pianificazione urbanistica a livello locale, spesso troppo risalenti nel tempo (addirittura agli anni ’70) la proposta di legge prevede che queste significative innovazioni possano essere previste nell’ambito dei Piani Urbanistici Generali (PUG), previsti dalla legge urbanistica regionale (n. 20/2001), che saranno la sede principale per operare scelte strategiche sulle modalità di concreta applicazione degli istituti della perequazione, della compensazione urbanistica e delle misure premiali.

Viene altresì istituito un apposito registro pubblico, a cura dei comuni, onde consentire la conoscenza, la circolazione e la eventuale commerciabilità dei diritti edificatori generati da tali meccanismi.

Al fine di ridurre il consumo di suolo, la proposta di legge esclude espressamente che le quantità edificatorie generate da meccanismi compensativi o derivanti da misure premiali possano essere utilizzate in zone agricole.

Al medesimo fine, sono disciplinate le modalità di determinazione del contributo straordinario di urbanizzazione, previsto dal Testo Unico dell’Edilizia (art. 16) per tutti gli interventi edilizi eseguiti in variante urbanistica, in deroga o con cambio di destinazione. Con la proposta, si prevede una diversa modulazione della misura di tale contributo a seconda della tipologia di intervento che si intende realizzare, della sua localizzazione (in contesti non urbanizzati o già edificati), nonché della incidenza complessiva sul carico urbanistico, prevedendo riduzioni in caso di iniziative realizzate nell’ambito di programmi di rigenerazione urbana o ad esito di concorsi di progettazione ed anche esenzioni per le ipotesi, ad esempio, di interventi di valorizzazione del patrimonio pubblico immobiliare o di abbattimento delle barriere architettoniche.

Si tratta di una proposta di legge molto articolata, che si è arricchita, nel corso dell’esame in commissione, dei contributi forniti dai colleghi, dalla struttura tecnica regionale, dai rappresentanti dei comuni pugliesi (ANCI), delle imprese del settore edile (ANCE), degli ordini professionali e di organizzazioni operanti nel campo della tutela ambientale, ascoltati in audizione (leggi qui).

Alcuni di tali spunti sono stati tradotti in emendamenti che ho presentato oggi in Commissione. Tra questi, segnalo l’introduzione di una disciplina transitoria che consente anche ai tanti comuni pugliesi non ancora dotati del PUG, di poter comunque applicare alcune misure previste dalla proposta di legge, a condizione che abbiano adeguato i propri strumenti di pianificazione urbanistica alla legge regionale 56/1980 e che siano dotati del Documento Programmatico per la Rigenerazione Urbana (DPRU, previsto dalla legge regionale sulla rigenerazione urbana n. 21/2008). In questo caso, infatti, i comuni possono individuare ambiti del territorio urbano nei quali poter fare applicazione della compensazione urbanistica e delle misure premiali con la possibilità di incrementare sino al massimo del 20% la capacità insediativa prevista dagli strumenti di pianificazione vigenti. Tale possibilità passa attraverso l’approvazione di un apposito Piano di Intervento in variante, per cui è prevista una puntuale procedura di approvazione sul modello di quella già prevista dalla legge sulla rigenerazione urbana (n. 21/2008) assicurando pubblicità e forme di partecipazione.

Lo scopo di questa iniziativa legislativa è duplice: da un lato, quello di migliorare la qualità della pianificazione urbanistica a livello locale, indirizzando i comuni verso l’adozione di strumenti innovativi sempre più adeguati a rispondere alle nuove esigenze che il governo del territorio impone; dall’altro, sostenere il settore dell’edilizia in Puglia, indirizzando l’iniziativa economica privata verso interventi di rigenerazione e riqualificazione. Il tutto nella consapevolezza che la buona urbanistica passa inevitabilmente da un rapporto virtuoso tra la tutela del territorio e la capacità di realizzare interventi in grado di migliorare le condizioni di vivibilità delle nostre città.

Sono molto soddisfatto per il voto favorevole di oggi. Ringrazio il Presidente Mauro Vizzino e tutti i Colleghi della V Commissione; auspico che si possa giungere in tempi brevi all’approvazione anche da parte del Consiglio. Ringrazio altresì, per l’attenzione riservata, l’Assessore Pisicchio e la struttura tecnica regionale (Dipartimento “Mobilità, Qualità urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio”), in particolare l’arch. Lasorella.

ENZO COLONNA