OSPEDALE DELLA MURGIA “PERINEI”: 5 MILIONI DI EURO PER EFFICIENTAMENTO ENERGETICO. AGGIUDICATA GARA PER SOSTITUZIONE INFISSI ESTERNI.

5 milioni di euro per importanti interventi di efficientamento energetico dell’Ospedale della Murgia “Fabio Perinei”, di cui 4 milioni e mezzo concessi dalla Regione Puglia ad esito dell’avviso finalizzato a finanziare progetti di enti pubblici per la riduzione dei consumi e la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili su edifici pubblici o di uso pubblico.

Per questo avviso la Regione ha stanziato ben 158 milioni di euro (a valere sui fondi strutturali del POR Puglia 2014-2020, Asse IV, Azione 4.1), di cui 30 milioni riservati a progetti presentati da aziende sanitarie pugliesi e 10 per interventi promossi da amministrazioni statali; la somma residua è destinata invece a interventi proposti da altre amministrazioni pubbliche (prevalentemente comuni). Una misura che, per entità dello stanziamento di risorse, non ha precedenti a livello nazionale.

Il progetto presentato dalla ASL Bari per il “Perinei”, su impulso dell’allora direttore generale Vito Montanaro (che ringrazio), ha un importo complessivo pari a quasi 5 milioni di euro (con un cofinanziamento dell’azienda sanitaria di circa 500 mila euro) e si è classificato al 3° posto nella graduatoria dedicata alle aziende sanitarie, che vede finanziati in tutto 8 interventi.

In sintesi prevede:

  • interventi per la produzione di energia per autoconsumo da fonti rinnovabili (con l’installazione di un impianto fotovoltaico e di uno solare termico per la produzione di acqua calda);
  • interventi sui sistemi di illuminazione al fine di ridurre i consumi e incrementare l’efficienza;
  • la realizzazione di un sistema di trigenerazione, che utilizza cioè energia termica recuperata per alimentare l’impianto di climatizzazione invernale ed estiva.

Per la realizzazione dei lavori si procederà con la formula del progetto di finanza.

Dunque, un importante intervento sotto l’aspetto strutturale per l’Ospedale della Murgia, che si aggiunge ai lavori per la sostituzione degli infissi esterni dei reparti di degenza dal 2° al 6° piano (la cui procedura di gara si è chiusa oggi con l’aggiudicazione per un importo di circa 300 mila euro) e a quelli per il miglioramento e la protezione degli accessi pedonali e ricovero ambulanze per il Pronto Soccorso, nonché degli accessi pedonali per il blocco dialisi (per i quali si stanno completando le procedure per l’avvio dei lavori).

Si tratta di interventi sulla struttura che si accompagnano al necessario potenziamento dell’organico con le procedure concorsuali già espletate, avviate o programmate dal piano triennale del fabbisogno del personale deliberato poche settimane fa dal direttore generale della ASL Antonio Sanguedolce, che prevede un incremento di oltre 250 unità di personale tra medici, infermieri, operatori socio-sanitari e tecnici.

Ringrazio, in particolare, per il lavoro svolto, il personale dell’Area Gestione Tecnica della ASL di Bari, diretta dall’ing. Nicola Sansolini.

ENZO COLONNA

 

PONTE DANNEGGIATO DI MODUGNO SULLA STATALE 96. FINALMENTE APPROVATO PROGETTO ESECUTIVO. ORA AFFIDAMENTO E AVVIO DEI LAVORI DI RIPRISTINO.

La Giunta comunale di Modugno ha approvato oggi pomeriggio il progetto esecutivo relativo all’intervento di ripristino del ponte via Risorgimento, sovrastante la Statale 96, danneggiato nell’ottobre 2017 da un autoarticolato.

Sul progetto è stato acquisito nei giorni scorsi il parere positivo dell’Anas e dunque ora si procederà, in tempi brevi, ad affidare i lavori, stimati in circa 150 mila euro.

Seppure a distanza di oltre un anno dal sinistro, l’avvio dei lavori che consentiranno di ripristinare lungo la Statale 96 l’ordinaria circolazione, in entrambi i sensi di marcia, è ora finalmente a portata di mano.

In merito, ricordo che, recentemente, la Regione Puglia ha concesso al Comune di Modugno un finanziamento di 75 mila euro per l’intervento di ripristino del ponte nell’ambito di una misura volta a sostenere i comuni pugliesi nella realizzazione o manutenzione di opere pubbliche o di pubblico interesse [leggi qui il mio ultimo aggiornamento]. È fatta salva, naturalmente, la possibilità del Comune di rivalersi sulla compagnia assicuratrice del mezzo responsabile del danno o di agire per il risarcimento dei danni.

Dunque manca poco alla definitiva risoluzione del problema e, conseguentemente, al termine dei pesanti disagi di tanti cittadini che quotidianamente percorrono la Statale 96 per recarsi nel capoluogo pugliese.

Ringrazio, per il lavoro svolto e gli sforzi compiuti, il Comune di Modugno e la sua amministrazione, in particolare il settore “Lavori Pubblici” e l’assessore William Formicola, che, anche se a distanza di svariati mesi, hanno concluso la procedura relativa alla progettazione dei necessari interventi nonostante la straordinarietà di un evento dannoso del tutto imprevedibile. Ringrazio altresì l’Anas, Coordinamento Territoriale Adriatica, diretto dall’ing. Castiglioni, per la tempestività delle risposte e pareri.

Mi auguro che, come pure mi è stato assicurato e come le circostanze richiedono, il Comune proceda rapidamente ad affidare l’esecuzione dei lavori.

Continuerò a seguire la questione (e ad aggiornare) sino al ripristino della normale circolazione.

 

ESENZIONE FARMACI MALATTIE RARE, INTERVENGA IL PARLAMENTO. IL DECRETO SEMPLIFICAZIONI GRANDE OCCASIONE PER SCRIVERE UNA PAGINA DI BUONA POLITICA, PER IL SUD.

Sono giustificate, opportune e utili l’attenzione mediatica e le reazioni suscitate nei giorni scorsi dalla questione relativa alla non rimborsabilità in Puglia (leggi qui; in basso, una rassegna stampa) – né a carico del Servizio Sanitario Nazionale, né a carico del bilancio autonomo regionale – di taluni farmaci utilizzati nei piani terapeutici di pazienti affetti da alcune patologie rare o gravi, sia per alleviare le pesanti sintomatologie, sia perché insostituibili per una migliore qualità della vita dei soggetti colpiti. Si tratta, ricordo, di farmaci inseriti nella “classe C” e utilizzati in mancanza di alternative terapeutiche classificate in “fascia A” o utilizzati “off label”, cioè in condizioni differenti da quelle per cui sono stati autorizzati, o ancora di integratori per la cura di patologie rare legate al metabolismo.

La questione impone a tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio regionale di adoperarsi, al di là della propria appartenenza, per restituire ai soggetti più deboli e più indifesi, e cioè ai malati, il diritto alle cure e alla salute, sancito con forza dall’art. 32 della Costituzione.

A questo proposito, preso atto della circostanza che gli uffici della Regione Puglia e le stesse ASL non possono far altro che applicare la normativa sulla base delle indicazioni fortemente restrittive fornite di recente dal Ministero (anche per non incorrere in eventuali responsabilità erariali), non resta che sensibilizzare il Legislatore nazionale e il Governo, attraverso i rappresentanti pugliesi di qualunque schieramento politico, ad un intervento normativo che, modificando l’art. 5 del D.Lgs. 29 aprile 1998, n. 124 (recante “Ridefinizione del sistema di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie e del regime delle esenzioni”), estenda, in ogni caso, l’esenzione dalla partecipazione al costo delle cure e dei farmaci per pazienti affetti da patologie rare o particolarmente gravi.

Questo consentirebbe anche di superare il problema pugliese: la Regione Puglia, infatti, poiché sta ultimando l’attuazione del piano operativo di rientro, non può erogare prestazioni “extra LEA”, come i già menzionati farmaci e presidi, nemmeno, come pure si è dichiarata pronta a fare, attingendo alle risorse del bilancio autonomo regionale.

Una situazione paradossale e fortemente penalizzante per i pazienti pugliesi, in generale per tutti i pazienti delle sette regioni che, non trovandosi in condizioni di equilibrio economico-finanziario, sono sottoposte alle discipline dei piani di rientro (Puglia, Abruzzo, Sicilia, Calabria, Campania, Lazio e Molise). Ancora una volta, un Sud penalizzato e mortificato da meccanismi finanziari e distributivi delle risorse ben lontani dai bisogni delle persone.

Cosa fare, dunque? Come è noto, in questi giorni è all’esame del Parlamento il cosiddetto “decreto Semplificazioni”. Tutte le forze politiche e i parlamentari della Puglia, anzi, del Sud, messa al bando ogni stucchevole polemica e ogni corsa a rimarcare qualsivoglia primogenitura, contribuiscano fattivamente e collaborino concretamente affinché si possa presentare e approvare un emendamento (anche di carattere interpretativo) che vada nella direzione di alleviare le sofferenze di tantissimi malati pugliesi e del Sud.

Da questo punto di vista ricordo che l’art. 5, comma 5, del richiamato D.Lgs. 124/1998 già prevede che siano “garantite specifiche forme di tutela ai soggetti affetti da patologie rare” e, quindi, continua ad apparire incomprensibile l’interpretazione restrittiva che ha voluto fornire il Ministero della Salute, con l’aggravante di frustrare i sacrifici che la Regione Puglia sta compiendo per uscire dal Piano di Rientro, i cui perversi e bizantini meccanismi, lungi dal produrre effetti realmente positivi, non fanno altro che inaridire ancora di più i servizi resi alla collettività, in una logica che favorisce evidentemente le regioni settentrionali, che non solo non sono sottoposte ai vincoli dei piani di rientro, ma sono anche in condizione di utilizzare risorse dei propri bilanci per garantire ai propri cittadini prestazioni al di sopra dei livelli essenziali di assistenza, appunto “extra LEA”.

Una logica che accentua sempre più il divario storico tra Nord e Sud e penalizza territori dove sono storicamente presenti meno servizi e che la proposta di autonomia differenziata avanzata dal Veneto vorrebbe addirittura costituzionalizzare.

Occorre battersi contro questo approccio partendo proprio dalla tutela di chi vive situazioni di maggiore fragilità e per questo, coerentemente con quanto già prevede la legge, potrebbe essere necessario un intervento normativo chiarificatore che ponga a carico del sistema sanitario nazionale cure e farmaci per pazienti affetti da patologie rare o particolarmente gravi.

In tempi difficili, di disaffezione nei riguardi delle istituzioni democratiche, come quelli che stiamo vivendo, mi auguro non si voglia sciupare l’occasione di scrivere una pagina di buona politica a difesa dei più fragili e per riaffermare un diritto inalienabile per tutti come quello alla salute.

ENZO COLONNA (consigliere regionale)

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Alcuni articoli di stampa:

 

Dal Corriere del Mezzogiorno, 26 gennaio 2019, un articolo a firma di Francesco Strippoli (da qui)

Dalla Repubblica Bari, 27 gennaio 2019, un articolo a firma di Antonello Cassano (da qui)

 

PRESTAZIONI SANITARIE PER PATOLOGIE RARE E CRONICHE: NECESSARIO SUPPORTARE L’INIZIATIVA DELLA REGIONE PUGLIA PER LA LORO RIMBORSABILITÀ.

È necessario che il Ministero della Salute sostenga gli sforzi della Regione Puglia per andare incontro alle indifferibili esigenze di cura dei pazienti affetti da malattie rare o fibrosi cistica a cui, da alcuni giorni, non vengono erogati alcuni prodotti farmaceutici a carico del Servizio Sanitario Nazionale, in quanto classificati “extra LEA – Livelli Essenziali di Assistenza”.

Si tratta di una questione molto complessa e delicata.

Come noto, infatti, la Regione Puglia, sta ultimando l’attuazione del Piano Operativo di rientro 2016-2018 (adottato con la deliberazione di Giunta 129/2018) al fine di uscire da una lunga e difficile fase di sostanziale commissariamento della sanità. Tale piano prevede, tra le molteplici azioni, anche il contenimento della spesa farmaceutica regionale, con riferimento sia all’acquisto diretto di medicinali che alla spesa convenzionata, nonché l’incremento di controlli riferiti alla prescrivibilità di prodotti non rimborsabili in regime di SSN.

Taluni di questi prodotti, tuttavia, vengono prescritti in alcuni casi a persone affette da patologie rare. È il caso, ad esempio, dei trattamenti farmacologici utilizzati “off label” (in condizioni differenti da quelle per cui sono stati autorizzati) o di integratori per la cura di patologie rare legate al metabolismo o, ancora, dei farmaci di fascia C in mancanza di alternative terapeutiche classificate in fascia A o di presidi e medicazioni normalmente non rimborsabili.

Per i pazienti affetti patologie rare questi prodotti vengono prescritti non solo perché efficaci ad alleviare le gravi sintomatologie spesso correlate alla malattia ma, in alcuni casi, anche perché sono insostituibili per una migliore qualità della vita dei soggetti colpiti.

Per tali ragioni, alcune settimane fa il Dipartimento regionale “Promozione della salute”, diretto da Giancarlo Ruscitti, ha chiesto al Ministero della Salute di autorizzare la Regione Puglia a erogare tali prestazioni a carico del SSN con esclusivo riferimento agli stati patologici più gravi, non ritenendo che ciò potesse determinare una disapplicazione disomogenea nel territorio nazionale.

A fronte di tale richiesta, tuttavia, il Ministero della Salute, con una nota inviata a fine dicembre e dimostrandosi del tutto insensibile rispetto ai bisogni di soggetti colpiti da gravi patologie e, pertanto, più deboli e più fragili, ha affermato che la possibilità di erogare prestazioni “extra LEA”, tra cui la prescrizione dei suddetti prodotti, è consentita solo alle regioni che, trovandosi in condizioni di equilibrio economico- finanziario, non hanno sottoscritto un piano di rientro, come invece ha dovuto fare la Puglia.

Per questo motivo, allo stato, non è possibile prescrivere nel territorio regionale determinate prestazioni sanitarie ai soggetti affetti da malattie rare o fibrosi cistica.

Ritengo che l’impostazione rigida del Ministero, legata esclusivamente ad asettici richiami normativi e ad un approccio di tipo ragionieristico che mal si concilia con la complessità del tema, non aiuti a risolvere questo delicato problema e non tenga conto dei notevoli sforzi compiuti dagli uffici regionali al fine di scongiurare il rischio di lasciare privi di cura e tutele i soggetti più deboli e più fragili e cioè i malati che rischiano di rimanere stritolati da meccanismi francamente incomprensibili.

A tale riguardo la stessa Regione Puglia, per mezzo della articolata nota inviata dal Dipartimento regionale, ha pure rappresentato la disponibilità a far fronte alle spese per questi farmaci con le risorse del bilancio autonomo regionale, ma anche questa possibilità è stata scartata, troppo frettolosamente, dal Ministero.

Inoltre e più in generale, sembra che il Governo nazionale voglia ignorare il duro e complesso lavoro messo in campo dal governo regionale in questi ultimi anni, anche compiendo scelte difficili, al fine di uscire dalla fase di sostanziale commissariamento che si trascina ormai da troppo tempo e aprire una nuova stagione della sanità in Puglia.

Chiedo pertanto a tutte le forze politiche presenti in Regione, in particolare a quelle che attualmente sono al Governo nazionale (Lega e Movimento 5 Stelle), di prendere una posizione decisa in modo supportare l’iniziativa della Regione Puglia finalizzata a includere questo tipo di prestazioni tra quelle rimborsabili, superando così una fase che sta mettendo in sofferenza centinaia di malati in tutta la regione, in attesa che venga certificata, mi auguro entro poche settimane, la fuoriuscita dal piano di rientro della Puglia.

ENZO COLONNA
(consigliere regionale)

 

DOPO ANNI, I CONCORSI PER PRIMARI ALL’OSPEDALE DELLA MURGIA “PERINEI”. GRANDE PASSO PER LA SANITÀ DEL TERRITORIO MURGIANO.

Attendevo la notizia, su una delle questioni cruciali per la sanità della Murgia che ho seguito costantemente da due anni.

È stata pubblicata questa mattina la deliberazione n. 70 del Direttore Generale della ASL di Bari, Antonio Sanguedolce, con la quale vengono indetti gli avvisi pubblici per l’affidamento di incarichi di Direttore di diverse strutture complesse del barese (nel linguaggio corrente, i primari). Tra queste, rientrano i reparti di “Ortopedia e Traumatologia” e di “Neurologia” dell’Ospedale della Murgia “Fabio Perinei”, oltre al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Altamura.

Si tratta di una notizia di fondamentale importanza che consente di dotare il presidio ospedaliero di Altamura di figure apicali dotate della professionalità necessaria e stabilmente impegnate a svolgere funzioni operative e di programmazione indispensabili per rendere servizi sanitari efficaci e tempestivi rivolti ad un vasto bacino di utenza quale quello del territorio della Murgia barese.

Da diverso tempo segnalavo la necessità di procedere con l’indizione di questi avvisi per rendere sempre più completa l’offerta di buona sanità pubblica da parte dell’Ospedale “Perinei”. Ora mi auguro che le procedure di individuazione dei nuovi direttori siano spedite, in modo da consentire un loro rapido insediamento.

Tutti gli interessati, che possiedano i requisiti previsti dal bando, potranno inviare le domande entro il 30° giorno dalla pubblicazione dell’avviso – per estratto – nella Gazzetta Ufficiale che avverrà nelle prossime settimane.
Confido, tra l’altro, nel fatto che presto saranno sbloccate dalla ASL di Bari le procedure di individuazione dei Direttori di altre strutture complesse del Perinei (come Urologia, Ginecologia-Ostetricia, Cardiologia, Chirurgia Generale), anche queste scoperte, senza primari, da molti anni e sinora guidate, anche in maniera encomiabile, da figure di reggenti.

Sono particolarmente soddisfatto per questa notizia che conferma quanto vado ripetendo ormai da mesi e cioè che il duro e complesso lavoro compiuto negli ultimi anni dal governo regionale, anche compiendo scelte difficili e dolorose, inizia a dare i suoi primi evidenti frutti, con i concorsi già espletati, quelli avviati e quelli, numerosi, che saranno indetti nei prossimi mesi. Si pensi solo che il nuovo piano triennale del fabbisogno del personale, adottato poco più di un mese fa dalla ASL di Bari prevede per il solo Ospedale della Murgia un incremento, clamoroso e senza precedenti, di oltre 250 unità tra medici, infermieri, oss, tecnici.

A tale proposito segnalo anche che con una deliberazione di poche settimane fa sempre dal Direttore Generale della ASL di Bari, Antonio Sanguedolce, è stata disposta l’indizione di ben 6 procedure concorsuali straordinarie per l’assunzione, con contratto di lavoro a tempo indeterminato, di svariate figure professionali.

Nel dettaglio le procedure concorsuali riguarderanno:
• 30 fisioterapisti
• 30 logopedisti
• 15 educatori professionali
• 10 tecnici della riabilitazione psichiatrica
• 25 ostetriche
• 15 assistenti sociali

I bandi per queste figure professionali saranno pubblicati nel sito della ASL di Bari, nella sezione “Concorsi”, e le graduatorie resteranno in vigore per tre anni per l’eventuale assunzione, oltre ai vincitori, degli idonei nel caso dovessero emergere nuove esigenze.

Finalmente si inizia a toccare con mano la nuova e migliore sanità in Puglia che, passo dopo passo, stiamo realizzando.

Questi concorsi, infatti, arrivano dopo le centinaia di stabilizzazioni (dopo anni di precariato) di medici, infermieri e operatori sanitari compiute nei mesi scorsi, senza dimenticare i concorsi avviati dalla ASL di Bari nel maggio del 2018 per 53 dirigenti medici di diverse specializzazioni, il maxi-concorso regionale operatori socio-sanitari (poco meno di 2500 posti) e le recentissime assunzioni di quasi 1500 infermieri che hanno portato ad esaurire completamente la graduatoria del concorso bandito nel 2015, tanto da rendere necessari gli avvisi per la formazione di graduatorie dalle quali attingere per l’attribuzione di incarichi a tempo determinato, in attesa di bandire un nuovo concorso.

Dopo quasi quindici anni di blocco per le assunzioni che avevano determinato una sostanziale paralisi per il sistema sanitario pugliese, oggi, grazie ai sacrifici compiuti e alle decisioni anche sofferte che il Governo Emiliano ha dovuto compiere, stiamo assistendo al fiorire di una nuova stagione per la sanità pugliese, come dimostrano anche i recenti dati relativi al pieno raggiungimento, da parte della Puglia, dei Livelli Essenziali di Assistenza in ambito sanitario.

Per questo rinnovo il mio ringraziamento, per il gravoso lavoro che stanno svolgendo, al Presidente Michele Emiliano, al Direttore del Dipartimento “Promozione della Salute” della Regione, Giancarlo Ruscitti, nonché, per la ASL di Bari, al Direttore Generale Antonio Sanguedolce, al Direttore Sanitario Silvana Fornelli e al Direttore Amministrativo Gianluca Capochiani, perché grazie al loro impegno la sanità pugliese sta dimostrando di saper uscire da un lungo e difficile periodo durato oltre quindici anni.

Il mio auspicio è che si continui in questa direzione con sempre maggiore determinazione anche in considerazione del fatto che queste assunzioni rappresenteranno la risposta migliore e più efficace al problema delle liste di attesa che ancora grava sui cittadini. Sono convinto che la strada tracciata sia quella giusta e che proseguendola sarà possibile fornire le risposte che tutti si attendono, operando per il raggiungimento di obiettivi sempre più ambiziosi per l’Ospedale “Perinei”, quindi per tutti i cittadini del territorio della Murgia.

In conclusione, tengo ad esprimere il mio sostegno e la mia gratitudine a medici, infermieri, operatori, a tutto il personale amministrativo del presidio ospedaliero murgiano, per gli sforzi che – da tempo, tutti i giorni e in condizioni difficili – mettono in campo nel gestire e fornire servizi indispensabili per il territorio.

ENZO COLONNA

 

PER I TERRITORI DELLA MURGIA, UNO SVILUPPO COMUNE ATTRAVERSO UN “PROGRAMMA D’AREA INTEGRATO”.

Torno su un tema che ritengo importante e su cui sono intervenuto in diverse occasioni, con riferimento a diversi ambiti: la necessità, per i territori della Murgia barese e tarantina di fare rete, di consolidare legami, di stabilire connessioni durature e immaginare un percorso comune di crescita e progresso [da qui, ad esempio, in un recente passaggio in tv].

Diverse iniziative messe in campo in questi ultimi anni dalla Regione Puglia (ad esempio, il programma “la Murgia abbraccia Matera”, la misura “I musei raccontano la Puglia”, le attività preliminari per la definizione della ZES, Zona Economica Speciale) hanno infatti consentito non solo di determinare relazioni tra amministrazioni locali, ma, soprattutto, di attivare e mettere in sintonia energie sociali, civiche, professionali e culturali, di restituire l’idea di una storia collettiva millenaria. Un patrimonio comune, materiale e immateriale, da conoscere, difendere e consegnare alle future generazioni, che costituisce anche un formidabile volano per il turismo e l’economia dell’intero territorio al confine con Matera, in occasione dell’importante appuntamento con la Capitale europea della Cultura del 2019 e per il futuro.

Relazioni che inducono ora a ritenere maturi i tempi per ragionare – in termini di programmazione unitaria, di area vasta e integrata – su alcuni assi prioritari di sviluppo, attraverso la elaborazione di un “programma d’area integrato”.

Si tratta di uno strumento disciplinato da una legge approvata dal Consiglio regionale nel dicembre 2017 (n. 63 del 22 dicembre 2017). La legge propone una modalità di programmazione negoziata e partecipata del territorio, basata sul coordinamento degli interventi da parte di soggetti pubblici e privati a diversi livelli e sull’impiego ottimale delle risorse finanziarie, al fine di valorizzazione al meglio aree territoriali omogenee sotto il profilo economico, socio-culturale o ambientale.

I “programmi d’area integrati” sono, in sostanza, strumenti che consentono di raggiungere elevati livelli di integrazione, efficacia ed efficienza di progetti e obiettivi comuni nel territorio. Ad esempio, tali programmi possono prevedere la stipula di accordi per lo sviluppo infrastrutturale dell’area oggetto di intervento o finalizzati a favorire l’insediamento e lo sviluppo di imprese oppure programmi di riconversione di aree urbane, di potenziamento dell’offerta turistica o di valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico.

Il programma è predisposto con risorse dei soggetti promotori (comuni, regione, altri soggetti istituzionali) e realizzato integrando e coordinando misure e risorse comunitarie, nazionali e regionali. Esso deve ricomprendere più Comuni per una popolazione complessiva di almeno 60 mila abitanti.

Questo strumento consente dunque una programmazione comune su settori strategici per lo sviluppo di un intero territorio, unito appunto da legami di tipo fisico, ma anche storico, socio economico e culturale.

Peraltro, grazie a una disposizione inserita su mia proposta nella legge (leggi qui), è possibile prevedere la costituzione di programmi d’area interregionali, ossia programmi in cui siano ricompresi anche territori di comuni di regioni limitrofe, contigui con quelli pugliesi e a questi connessi da peculiari legami di tipo economico, socio culturale, infrastrutturale o ambientale. Un intervento legislativo ispirato proprio dalla riflessione sul legame storico tra l’area della Murgia, barese e tarantina, e i territori lucani confinanti.

La Regione Puglia sta puntando sui “programmi d’area integrati”, tanto che, nell’ultima legge di bilancio approvata lo scorso dicembre (art. 18, l.r. n. 67/2018), sono state destinate risorse del bilancio autonomo regionale (per 500 mila euro) per l’elaborazione dei progetti preliminari e per le attività di informazione e partecipazione previste dalla legge.

Dunque, ritengo sia importante che i comuni della Murgia (a partire da quelli limitrofi a Matera: Altamura, Gravina, Santeramo, Laterza, Ginosa) colgano questa opportunità, mettendo a sistema e sviluppando le tracce di lavoro e le iniziative già progettate o avviate nell’ultimo anno, individuando assi prioritari su cui definire una programmazione unitaria, con riferimento allo sviluppo infrastrutturale e alla valorizzazione e fruizione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico territoriale che unisce strettamente questi comuni.

Su questo, a breve, verificherò disponibilità e interesse delle amministrazioni locali coinvolte, con cui ho già avuto interlocuzioni in questi mesi.

ENZO COLONNA

PONTE DANNEGGIATO DI MODUGNO SULLA STATALE 96, DALLA REGIONE 75 MILA EURO PER IL SUO RIPRISTINO.

75mila euro dalla Regione Puglia per lavori di ripristino del ponte di via Risorgimento di Modugno, sovrastante la strada statale 96, danneggiato nell’ottobre 2017 da un autoarticolato. A fronte di un importo del progetto stimato in 150mila euro, la richiesta del Comune era per un finanziamento di 75mila, interamente riconosciuto.

Si tratta di un finanziamento nell’ambito di una misura con cui la Regione, annualmente, concede ai comuni pugliesi un contributo per la realizzazione o manutenzione di opere pubbliche o di pubblico interesse.

L’istanza presentata dal Comune di Modugno si è collocata al 9° posto in graduatoria, pubblicata oggi nel bollettino regionale. Grazie alle risorse complessivamente messe a disposizione per questa misura, pari a 1.490.000 euro, sulle 47 istanze presentate, sono stati finanziati i primi 29 interventi in graduatoria.

È certamente una buona notizia per il Comune di Modugno, che sta definendo le procedure e a cui rivolgo la richiesta – ancora una volta, anche alla luce di questo significativo sostegno regionale – di serrare i tempi affinché si proceda rapidamente con i lavori per consentire il ripristino della normale circolazione lungo il tratto sottostante della Statale 96, mettendo fine ai pesanti disagi di tanti cittadini che quotidianamente la percorrono per recarsi nel capoluogo pugliese [da qui uno dei miei numerosi interventi sulla questione oppure v. anche da qui].

Ringrazio, per il lavoro svolto, il Dipartimento regionale “Mobilità, Qualità urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio” diretto dall’ing. Barbara Valenzano, in particolare la Sezione “Lavori Pubblici” diretta dall’ing. Antonio Pulli.

ENZO COLONNA

 

OSPEDALE DELLA MURGIA, PUBBLICATO AVVISO PER NUOVI CHIRURGHI. SI CONTINUI A LAVORARE PER GESTIRE E SUPERARE UNA SITUAZIONE DIFFICILE.

Passo in avanti per la soluzione del problema del numero di chirurghi in servizio presso l’Ospedale della Murgia “Fabio Perinei”.

Attualmente, infatti, tali dirigenti medici si sono ridotti a 5 a seguito dei pensionamenti degli ultimi tempi. Una situazione che ha determinato la riduzione dei posti letto nel reparto di chirurgia e problemi sempre più accentuati nella programmazione dei turni di reperibilità e nell’organizzazione dei servizi di guardia, gestiti con altri reparti. Sin da quando ho avuto notizia di tale situazione (circa una settimana fa) ho interessato e sollecitato la ASL di Bari e referenti regionali della sanità a intervenire rapidamente per risolvere questa urgenza e implementare il numero di chirurghi.

Un risultato è stato già raggiunto: ieri sera, infatti, il Direttore Generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce, ha firmato l’avviso di pronta disponibilità per il conferimento di incarichi a tempo determinato di “Dirigente Medico – Disciplina Chirurgia” (pubblicato oggi, assieme a quelli per Cardiologi e Nefrologi). La domanda deve essere presentata telematicamente entro il 25 gennaio prossimo. Ritengo che si debba comunque procedere a dar corso, con urgenza, a mobilità di chirurghi verso il Perinei, sia volontarie, sia con disposizioni di servizio finalizzate a garantire i necessari turni di reperibilità che, tra pochi giorni, rischiano seriamente di rimanere scoperti.

Sia chiaro, l’avviso pubblicato oggi è una soluzione temporanea e c’è pure da augurarsi che ci siano candidature di medici a questa ulteriore procedure selettiva. Siamo, è bene ribadirlo per l’ennesima volta, in una situazione di difficoltà ed emergenza, non solo per l’Ospedale della Murgia. Una situazione ben nota e presente su tutto il territorio nazionale, dovuta alla gravissima carenza di professionisti medici, ormai conclamata da tempo, una penuria di figure specialistiche che imporrebbe, a livello nazionale, soluzioni decise ed eccezionali (prolungamento dell’età pensionabile, aumento dei posti nelle scuole di specializzazione, incentivi per l’iscrizione a determinate specialistiche particolarmente carenti, come ad esempio chirurgia).

Anche per far fronte a questa tendenza, nel bilancio regionale si è fatto ricorso, su proposta del Presidente Emiliano. ad una misura eccezionale: abbiamo previsto, infatti, un contributo annuo, per quindici anni, di 3 milioni di euro (quindi, per complessivi 45 milioni) da parte della Regione a favore delle Università pugliesi per mantenere in vita diverse Scuole di Specializzazione dell’area medica che diversamente erano destinate alla chiusura per mancanza del numero minimo di docenti.

A livello regionale, comunque, si sta lavorando incessantemente e a più livelli per portare a termine il potenziamento del personale del Perinei, come di tutto il sistema sanitario regionale.

Ricordo, infatti, il grande impegno messo in campo in questi mesi da Regione e ASL Bari con i concorsi già banditi, le assunzioni e le stabilizzazioni per dirigenti medici di diverse specializzazioni, infermieri, tecnici specialisti, operatori socio sanitari, di cui più volte ho dato conto [da qui, ad esempio, o leggi qui]. Procedure che arrivano dopo circa quindici anni di blocco delle assunzioni e di ricorso al precariato. Una lunga paralisi dovuta soprattutto alla fase di commissariamento della sanità regionale che la Puglia, grazie ai sacrifici compiuti e alle decisioni anche sofferte che il governo regionale ha dovuto compiere, sta ora superando, in funzione di un miglioramento complessivo dei servizi offerti ai cittadini.

A ciò si aggiunge, per citare solo l’ultima iniziativa, la proroga dei contratti a tempo determinato di diversi professionisti della ASL di Bari (116 in tutto, di cui una ventina in servizio nel territorio murgiano tra ospedale, distretto socio-sanitario e dipartimento di salute mentale) deliberata pochi giorni fa e per cui si stanno sottoscrivendo i contratti in queste ore (tra il 16 e il 18 gennaio).

In ogni caso, si conferma la necessità di serrare i tempi per i concorsi già banditi nei mesi scorsi dalla ASL di Bari per alcune decine di medici di diverse discipline specialistiche e, per questo, sono tornato a sollecitare Regione e ASL affinché si proceda con i sorteggi dei componenti delle commissioni di valutazione, in modo da definire celermente le procedure.

Quanto all’Ospedale Perinei, inoltre, sono tornato nei giorni scorsi e torno nuovamente a sollecitare, come già fatto in passato, la rapida conclusione delle procedure finalizzate alla individuazione dei primari per diversi reparti (quali cardiologia, ortopedia, urologia, chirurgia, ginecologia-ostetricia, ecc.) la cui guida è da tempo affidata a reggenti. La nomina dei primari infatti costituisce un punto fermo in termini di stabilità, organizzazione e programmazione dei reparti dell’ospedale.

In conclusione, tengo ad esprimere il mio sostengo e la mia gratitudine per gli sforzi di quanti si stanno prodigando a gestire e superare tale situazione difficoltà: in primo luogo i medici e tutto il personale impegnato nei servizi sul territorio, nonché il direttore generale e il direttore sanitario dell’azienda sanitaria barese, il Presidente Michele Emiliano e il direttore del Dipartimento regionale “Salute” Giancarlo Ruscitti.

ENZO COLONNA

 

FORNELLO, PARROCCHIA DI SAN SABINO: 50.000 EURO DALLA REGIONE PUGLIA PER RIPRISTINARE ALCUNI FABBRICATI DANNEGGIATI.

La Regione Puglia ha concesso un finanziamento di 50mila euro per il progetto candidato dalla Parrocchia di San Sabino in Contrada Fornello, tra Altamura e Santeramo, all’avviso regionale che sostiene interventi di ripristino di opere pubbliche o di pubblico interesse danneggiate da calamità naturali, adottato a luglio 2018.

La candidatura proposta dalla parrocchia altamurana, 6^ in graduatoria, è una delle 8 istanze accolte e finanziate grazie alle risorse messe a disposizione dalla Regione, pari a complessivi 300mila euro, a favore di enti, diversi da quelli pubblici, che svolgono attività di rilevanza pubblica e sociale.

Il costo complessivo dell’intervento di Fornello, pari a circa 64mila euro (stima comprensiva delle spese di progettazione, collaudo, iva), sarà coperto oltre che dal contributo regionale da risorse che la parrocchia dovrà recuperare autonomamente.

Si tratta di un’ottima notizia per la numerosa comunità di Fornello, guidata dal parroco Don Saverio Colonna e impegnata da anni attività di carattere sociale. Comunità a cui avevo segnalato, nel settembre scorso, l’opportunità offerta dalla Regione. Grazie al finanziamento regionale sarà possibile ripristinare alcuni fabbricati della parrocchia danneggiati negli ultimi anni dal maltempo e attualmente inagibili.

Sono molto soddisfatto.

Ringrazio, per il lavoro svolto, il Dipartimento regionale “Mobilità, Qualità urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio” diretto dall’ing. Barbara Valenzano, in particolare la Sezione “Lavori Pubblici” diretta dall’ing. Antonio Pulli.

ENZO COLONNA

SCUOLA “TOMMASO FIORE” DI ALTAMURA: OLTRE 185 MILA EURO DA REGIONE PUGLIA E COMUNE DI ALTAMURA PER OPERE STRUTTURALI E MESSA IN SICUREZZA.

Due ottime notizie per la scuola “Tommaso Fiore” di Altamura:

  • La Regione Puglia finanzierà con 85 mila euro (a copertura integrale dei costi dell’intervento) i lavori di ripristino dei prospetti esterni, dei solai dell’auditorium (interessato recentemente da pesanti infiltrazioni di acqua) e della recinzione esterna del plesso scolastico. Si tratta di un finanziamento concesso nell’ambito dell’avviso con cui la Regione finanzia interventi di ripristino di opere pubbliche danneggiate da calamità naturali, che avevo segnalato nel settembre scorso. Con una determinazione del Dirigente della Sezione regionale “Lavori pubblici”, ing. Antonio Pulli, pubblicata pochi giorni fa, è stato approvato l’elenco degli interventi finanziabili che vede, all’11° posto in graduatoria (su 65 istanze), questo progetto candidato dal Comune di Altamura, che avevo sollecitato a cogliere questa opportunità. La graduatoria regionale vede premiati anche i progetti presentati dai Comuni di Santeramo (85 mila euro per la sistemazione della copertura dell’Atrio del Palazzo Municipale), Modugno (75 mila euro per il ripristino della copertura della tribuna spettatori del campo sportivo comunale), Poggiorsini (50 mila euro per la sistemazione del plesso isola ecologica, dell’area circostante e viabilità) e Toritto (50 mila euro per viabilità comunale).

  • Con una determinazione del Dirigente del Settore “Lavori pubblici” del Comune di Altamura, pubblicata un paio di giorni fa, è stato approvato il progetto esecutivo per i lavori di rifacimento della recinzione dell’area di gioco esterna della stessa scuola “Tommaso Fiore”. Si tratta di un intervento necessario e atteso da tempo, visto che l’attuale recinzione non è sufficiente a garantire le condizioni di sicurezza dello stesso campo da gioco, più volte oggetto di atti vandalici. I lavori, per la cui esecuzione sono stati stanziati dal Comune quasi 100 mila euro, saranno affidati nelle prossime settimane mediante procedura negoziata, preceduta da avviso di manifestazioni di interesse, da aggiudicarsi con il criterio del prezzo più basso.

Ringrazio per il lavoro svolto l’Amministrazione e i tecnici comunali di Altamura (del Settore “Lavori Pubblici”, in particolare l’Ufficio “Manutenzione e progettazione edilizia scolastica e pubblica” coordinato da Vito Di Mase, e il dirigente Antonio Vendola) e il Dipartimento regionale “Mobilità, Qualità urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio” diretto dall’ing. Barbara Valenzano (in particolare, la Sezione “Lavori Pubblici”), nonché l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Gianni Giannini.

Dunque, altri importanti passi in avanti per la fruizione completa delle strutture afferenti questo plesso scolastico, situato nel popoloso quartiere Carpentino.

A tal riguardo, proseguono secondo programma, presso lo stesso istituto, i lavori per la realizzazione di “AGORAteca”, la nuova Biblioteca di Comunità finanziata dalla Regione Puglia con 1 milione di euro nell’ambito della misura “Community Library” (programma Smart-In Puglia), l’innovativa iniziativa regionale che ho convintamente sostenuto sin dall’avvio e che, grazie a uno stanziamento complessivo di 120 milioni di euro, consentirà di creare o implementare, in tutta la Puglia, ben 111 biblioteche, come ho più volte scritto, luoghi di cultura, formazione, emancipazione, aggregazione, rigenerazione sociale e urbana, luoghi dove poter far crescere, a partire dai più giovani, quel senso di comunità indispensabile per il progresso di un territorio.

Il progetto altamurano, ricordo, è stato anche selezionato dalla Regione Puglia come best practice di questa misura e prevede la creazione di una biblioteca (cui si potrà accedere in modo indipendente dalla scuola) e di numerosi servizi rivolti non solo alla comunità scolastica ma anche a tutta la comunità cittadina, e, in particolare, ai residenti nel quartiere Carpentino. Nello specifico è prevista la creazione di un’aula polifunzionale e di uno spazio dedicato ai bambini, con arredi e attrezzature ergonomiche adatte ai più piccoli. La sala lettura e consultazione, cuore delle attività di base della biblioteca, prevede 32 postazioni fisse, ognuna dotata di prese di corrente e tablet tecnologici per la ricerca testi. Inoltre ci saranno postazioni nel giardino d’inverno e nell’area all’aperto, una zona lettura all’esterno che, a seconda delle esigenze, potrà ospitare differenti attività, e l’orto urbano didattico a disposizione sia degli abitanti del quartiere che degli studenti dell’istituto stesso [per maggiori informazioni su questo progetto, rinvio ad una mia precedente nota da qui].

Proprio oggi, lunedì 14 gennaio, è stata già aggiudicata la gara per la fornitura degli arredi e dei supporti tecnologici necessari, mentre sono in via di definizione la procedura per l’acquisto di un cospicuo numero di libri per la biblioteca. Intanto, i lavori sulla struttura proseguono a buon ritmo e termineranno entro un mese circa.

Dunque manca davvero poco al completamento di questa importante opera, che ben potrà integrarsi con le altre strutture del plesso, come il campetto esterno, anche nella prospettiva di una gestione unitaria.

Continuerò a seguire e ad aggiornare sullo sviluppo di questi lavori.

ENZO COLONNA