INFRASTRUTTURE VERDI NEL QUARTIERE PARCO SAN GIULIANO, APPROVATO IL PROGETTO ESECUTIVO FINANZIATO NEL 2018 DALLA REGIONE CON 1,3 MILIONI.

Apprendo con piacere, dall’albo pretorio comunale online, che è stato approvato il progetto esecutivo candidato dal Comune di Altamura nell’ambito del bando relativo alle infrastrutture verdi pubblicato dalla Regione all’inizio del 2018. Con il medesimo provvedimento, il dirigente del 3° settore comunale “sviluppo e governo del territorio”, arch. Giovanni Buonamassa, ha avviato la procedura di individuazione dell’impresa che dovrà eseguire i lavori (procedura negoziata con invito di dieci operatori sorteggiati sulla piattaforma Empulia tra le imprese iscritte
nell’elenco degli operatori di fiducia del comune). Ringrazio quanti, a vario titolo, ci hanno lavorato (nelle immagini, tutto lo staff).
Questa idea progettuale si collocò tra le prime dieci ammesse a un finanziamento regionale a seguito del bando con cui la Regione Puglia nel febbraio 2018 aveva destinato complessivamente 13 milioni di euro per finanziare la realizzazione di infrastrutture verdi.
Fu candidata entro il termine dell’8 giugno 2018 e si classificò all’8° posto, tra le complessive 85 candidature pervenute in Regione.
La graduatoria regionale fu pubblicata tra ottobre e novembre 2018. Ne avevo dato conto qui:
👉 Ottobre 2018 / Approvazione graduatoria provvisoria delle candidature.
👉 Dicembre 2018 / Approvazione graduatoria definitiva delle candidature.
Un risultato frutto di un ottimo lavoro, sostenuto dall’allora Commissario Vittorio Lapolla, del Settore comunale “Sviluppo e governo del territorio” e di un processo partecipativo condotto dal giovane e motivato gruppo di Iperurbano con tecnici e cittadini che attivamente hanno sostenuto e sviluppato questa progettualità.
Un obiettivo che ho accompagnato e sostenuto, giorno dopo giorno, sin dalla pubblicazione dell’Avviso regionale e su cui ho aggiornato in numerose occasioni.
Uno straordinario risultato, considerata l’alta partecipazione al bando. Altamura ottenne un cospicuo finanziamento (1.300.000 euro, il massimo previsto dal bando) a copertura totale dei costi di realizzazione di questo intervento.
Il progetto è finalizzato a dotare di superfici verdi attrezzate il quartiere Parco San Giuliano (così da ridurre l’effetto “isole di calore”), a collegare il quartiere al centro della città, a diffondere la mobilità ciclopedonale, oltre che a migliorare l’assorbimento delle acque meteoriche. Direttrice principale dell’intervento è l’antica strada vicinale “Fornace”. Si prevede una sorta di corridoio verde che attraversa il quartiere e si sviluppa in direzione del centro cittadino, attraversando lo storico varco Port’Alba delle Mura Megalitiche, con aree verdi, pavimentazioni permeabili, percorsi pedonali e ciclabili, arredi quali sedute e vasche in pietra, alberi, arbusti e prati.
Il disciplinare, sottoscritto tra Regione e Comune due anni fa, prevedeva che tutte le opere fossero completate entro la metà del 2022. Ne scrissi qui:
👉 Aprile-Maggio 2019 / Ammissione al finanziamento e sottoscrizione del disciplinare tra Comune e Regione.
Nel maggio 2020, a seguito della presentazione del progetto definitivo, è arrivato il parere favorevole nella procedura di valutazione di incidenza ambientale.
👉 Ne scrissi qui:
Tali interventi,
insieme agli altri già previsti e finanziati dalla Regione per il quartiere Parco San Giuliano
👉 prevenzione rischio sismico (3,1 milioni di euro, assegnati definitivamente nel settembre 2019)
👉 sistema raccolta delle acque piovane (bando regionale del 2017, finanziamento 1,5 milioni di euro)
sono destinati a migliorare significativamente la qualità della vita dei suoi abitanti.
ENZO COLONNA
“la durata è la forma delle cose”

Cose che rimangono

COSA RESTA? Ad un anno dalla morte di Ezio Bosso, viene lanciato il progetto THINGS THAT REMAIN con la piattaforma www.thingsthatremain.it
GRAZIE, MAESTRO.
Mi resta il suo delicato “Grazie a lei, Enzo” di qualche giorno fa (8 maggio 2020), quando le inviai il mio post che riprendeva la sua ultima bella intervista in cui ci ricordava alcuni fondamentali:
《Vivere è una cosa pratica, a volte anche faticosa, non una favoletta, e per usare quella bacchetta, che sia magica o meno, bisogna fare tanta fatica. Una cosa la so per certo, a tutte le peggiori nefandezze che sono successe nel nostro Paese nei secoli l’arte è sopravvissuta, questo deve farci trovare la forza, e quel puntino di luce che si sprigiona all’apice della bacchetta ci può dare la forza per sopravvivere, o meglio, di vivere! Vivere sempre come pratica quotidiana, non come poesiola. Vivere è un impegno quotidiano》.
Ci resta la sua musica, che è bellezza, buono, testimonianza e impegno dentro la vita, con lo vita e oltre la vita. Per sopravvivere.
Mi restano i ricordi di quei giorni del giugno 2019 (27-29), quando riuscii, con lo sforzo di tanti, a tenerla qui da noi. E queste immagini in cui la ritraggo nella nostra Murgia e nella nostra Cattedrale.
Come scrissi dopo quelle giornate [qui: https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10218809868788640&id=1558501860], con lei, Ezio Bosso, abbiamo “sentito”, non ci siamo semplicemente emozionati. È stato un sentire insieme, non solo la sua musica, i nostri e i suoi silenzi, ma anche le nostre storie, che hanno formato i luoghi e su cui costruire presente e futuro.
Per questo, per questo valore liberato dal prezzo, dalla logica da eventificio degli spettacoli “mordi e scappa”; per questa cultura che riprende le tracce, il percorso, le storie delle generazioni e riparte dai luoghi in cui il tempo si è fatto forma; per il tempo che ci ha donato, per l’attenzione e gli stimoli che ha donato a tanti, ebbene per tutto questo… e aggiungo – per quanto mi riguarda, per riprendere mie vecchie ossessioni – per avermi ricordato che “siamo tutti fragili, siamo dei bugiardi se non lo ammettiamo e, come gli antichi viandanti, dobbiamo, nel momento di difficoltà, appoggiarci e sostenerci gli uni con gli altri” e che la Bellezza e il Buono sono rischio, esigono impegno quotidiano, costano fatica, GRAZIE EZIO!

Transizione energetica e strategia per l’idrogeno in Puglia

DOMANI, GIOVEDÌ 13 MAGGIO, a partire dalle ore 15:30, si terrà il seminario “Transizione energetica e strategia per l’idrogeno in Puglia”, organizzato con il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia e con l’Associazione studentesca ‘Area’, dedicato al tema della transizione energetica, con particolare riferimento alle potenzialità che l’idrogeno da fonti rinnovabili offre, occasione anche per il rilancio del sistema produttivo regionale.
Saranno illustrati gli indirizzi forniti dall’Europa e dall’Italia con il Green New Deal, il programma Next Generation EU e la declinazione italiana del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Sarà l’occasione per evidenziare le sfide che, dal punto di vista normativo, l’Italia è chiamata ad affrontare perché si possano raggiungere gli obiettivi fissati con i programmi di transizione verde e sostenibilità ambientale, nonché di rilancio dell’economia europea e italiana.
Verranno illustrate le iniziative legislative già adottate e, dall’Assessore regionale allo “Sviluppo Economico”, le strategie e azioni messe in campo dalla Regione Puglia per recepire gli indirizzi europei e nazionali in materia di riduzione della dipendenza dai combustibili fossili, di produzione di energia da fonti rinnovabili, di produzione e utilizzo dell’idrogeno verde.
Dalla voce di un rappresentante del primo operatore italiano di trasporto del gas e leader internazionale di settore sarà possibile capire quali sono le iniziative avviate per abilitare l’industria italiana ed europea all’utilizzo dell’idrogeno verde come fattore determinante per la decarbonizzazione dei sistemi produttivi.
❗ Tutti gli utenti esterni alla comunità Unifg (relatori, studenti e docenti) potranno accedere all’aula dell’incontro cliccando sul link che segue ed inserendo il proprio Cognome e Nome.
Dopo i saluti di Pierpaolo LIMONE (Rettore dell’Università degli Studi di Foggia), Donatella CURTOTTI (Direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza), Michele QUATRARO (studente componente del Senato Accademico), Stefano PASTUCCI (studente di giurisprudenza – Associazione studentesca Area Nuova), sono previsti gli interventi di Raffaele Pio ZUFFRANO (Avvocato del Foro di Foggia, esperto di diritto dell’energia), Vincenzo COLONNA (Ricercatore, Dipartimento di Giurisprudenza), Paolo TESTINI (CEO Office Manager, Snam spa), Alessandro DELLI NOCI (Assessore allo Sviluppo Economico, Regione Puglia).

«Tu sei in verità di molto migliore nel consigliar prudenza a chi ti sta accanto, che non a te stesso»

Oceano:《O Prometeo non sai che le parole fanno da medicina all’animo dolente?》 (393-394)
《Oltre alle parole – scriveva tempo fa uno scrittore a me caro – alla nostra portata esistono gesti di simpatia e premura che rinnovano il patto di ognuno col resto della specie umana.》
Fuori da queste rare e preziose parole, simpatia e premura, spesso inaspettate, c’è il mare di opportunismo e ipocrisia in cui abbiamo navigato e navighiamo. Ignari. Ingenui. Imprudenti.
Sempre Oceano a Prometeo:《Tu sei in verità di molto migliore nel consigliar prudenza a chi ti sta accanto, che non a te stesso》(351-352)
Nelle immagini, Eschilo, Prometeo incatenato, 300-412. Da qui, in altra traduzione:

AVVIATA L’OCCUPAZIONE DELLE AREE NECESSARIE PER I LAVORI DI RISANAMENTO E SISTEMAZIONE IDRAULICA DEL CANALE JESCE. MANCA POCO ALL’AVVIO DEI LAVORI.

Concluso, a febbraio, il lavoro della Commissione della gara di appalto bandita dal CONSORZIO DI BONIFICA “TERRE D’APULIA” nel giugno 2020 con l’individuazione dell’offerta migliore [ne avevo scritto dettagliatamente qui:
https://www.enzocolonna.com/…/risanamento-e…/], il Consorzio, a seguito del decreto del suo commissario straordinario Alfredo Borzillo adottato e pubblicato qualche giorno fa, sta procedendo all’occupazione anticipata degli immobili da espropriare e/o da occupare temporaneamente occorrenti per l’esecuzione dei lavori di sistemazione idraulica e risanamento ambientale del Canale “Jesce”.
Si tratta di una complessa procedura curata dal Consorzio di Bonifica che si è sviluppata attraverso decine di passaggi amministrativi e pareri e che ho sostenuto e seguito, giorno dopo giorno, per oltre quattro anni.
✅ Quest’opera si aggiungerà e completerà il potenziamento del DEPURATORE cittadino, i cui lavori si sono conclusi circa due anni e mezzo fa e hanno aumentato la capacità di trattamento degli scarichi dai precedenti 70.957 abitanti equivalenti agli attuali 95.414 (con un impegno finanziario della Regione di circa 3,5 milioni di euro). Un intervento, anche questo, atteso per diversi anni e destinato a superare le gravi criticità ambientali e sanitarie determinate dagli scarichi del depuratore, prima sottodimensionato, nel Canale Jesce che sinora hanno inciso negativamente sia nel tratto pugliese, sia in quello lucano.
I lavori per il Canale Jesce si aggiungeranno pure, per restare in tema, ai lavori di risanamento delle reti idriche che l’ACQUEDOTTO PUGLIESE ha avviato nel gennaio scorso ad Altamura (e in altri venti comuni pugliesi), per oltre quattro chilometri di RETE IDRICA (anche con sostituzione dei tronchi e degli stacchi di utenza) e per un importo di oltre due milioni di euro. Stanno interessando diversi quartieri della città: tra via Cassano, via Santeramo, via Bari; tra via Castelli e viale Regina Margherita; tra via Gravina, viale Arnaldo da Brescia, via Maggio 1648 e via Vittorio Veneto. Questi lavori (finanziati dalla Regione Puglia con fondi europei, programmazione FESR 2014-2020) si concluderanno entro il 2022 e, sulla base delle prescrizioni fissate dal Comune, comporteranno anche il vantaggio di vedere, per diversi tratti stradali comunali, la completa risistemazione dell’asfalto in superficie, da anni molto degradato e danneggiato.
✅ Tornando alla questione “Canale Jesce”, il Consorzio (in particolare il responsabile del procedimento, l’ing. Marta Barile, che sta svolgendo un grande ed efficace lavoro) sta completando le verifiche e le procedure necessarie, previste per legge, per arrivare all’aggiudicazione definitiva e alla sottoscrizione del contratto con la ditta appaltatrice. A quel punto, ci potrà essere la consegna del cantiere e l’avvio dei lavori che dureranno circa un anno.
✅ Siamo, quindi, in dirittura di arrivo rispetto ad un lungo procedimento tecnico e amministrativo [su cui ho aggiornato nel corso di questi anni] che ha visto numerosi incontri, riunioni, pareri, atti e una positiva interlocuzione con comitati di titolari di aziende e terreni delle zone interessate e associazioni ambientaliste. Questi serrati confronti [ricordo, in particolare, uno svolto nel febbraio 2017 durante un sopralluogo con appassionati del territorio, operatori, residenti, tecnici, comitato regionale via, lungo il tratto del torrente interessato dai lavori] hanno anche portato a una opportuna revisione del progetto originario limitandone, da un lato, gli impatti su un’area di straordinaria bellezza e di grande interesse storico, ambientale e paesaggistico e, dall’altro, i costi.
✅ Per questo importante intervento, la Regione Puglia ha stanziato, a fine 2016, 8.800.000 euro (a valere sul POR Puglia 2014-2020), un impegno finanziario che, all’esito della rimodulazione del progetto, è stato portato a 7,7 milioni di euro, di cui poco meno di 5 milioni per i lavori (ora ulteriormente ridotti a seguito del ribasso offerto nella gara, pari al 26%), mentre la residua parte è destinata a far fronte a indennità d’esproprio, oneri di sicurezza, progettazione, imposte.
🤝 Dunque siamo vicini (salvo intoppi sempre in agguato quando si tratta di procedure amministrative complesse) al raggiungimento di un obiettivo importante per il nostro territorio, che ho perseguito nel corso dei miei anni in Regione con tutte le mie energie. Un’importante opera pubblica attesa da molti anni. Un impegno preso con il territorio e mantenuto. Ringrazio il Presidente della Regione Michele Emiliano e l’allora Assessore Gianni Giannini per aver inserito l’opera nella programmazione regionale. Ringrazio, per il grande e complesso lavoro, i commissari, i direttori e il personale della struttura tecnica e amministrativa del Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia”, in particolare, il direttore dell’area programmazione ing. Marta Barile, anche responsabile del procedimento. Con tutti loro, in questi anni, ho avuto costanti colloqui, di sollecitazione e di supporto, facendomi interprete delle esigenze del territorio.
“la durata è la forma delle cose”
ENZO COLONNA
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DI SEGUITO LE TAPPE PIÙ SIGNIFICATIVE DI QUESTA COMPLESSA PROCEDURA, ATTRAVERSO ALCUNI DEI MIEI INTERVENTI:
➡ 28 settembre 2016 / La Regione finanzia l’opera con 8,8 milioni di euro.
➡ 17 febbraio 2017 / Sopralluogo con il Comitato regionale VIA (valutazione di impatto ambientale) e incontro con operatore e residenti della zona.
➡ Novembre 2018 – Febbraio 2019 / Dopo numerosi pareri acquisiti, modifiche progettuali e il provvedimento conclusivo di valutazione di impatto ambientale (del luglio 2018), il Consorzio procede all’affidamento della progettazione esecutiva.
➡ Aprile 2019 / Conclusa gara per affidamento progettazione esecutiva.
➡ Dicembre 2019 / Concluse progettazione esecutiva e procedura di verifica del progetto.
➡ 5 Marzo 2020 / Approvazione, all’unanimità, da parte del Consiglio comunale di Altamura della variante urbanistica necessaria per esproprio aree.
➡ 25 giugno 2020 / Pubblicato il bando della gara di appalto per i lavori.
➡ Settembre-Ottobre 2020 / Avviato esame delle offerte pervenute.
➡ 3 Febbraio 2021 / Conclusi i lavori della Commissione di gara per l’affidamento dei lavori.
[Nella prima immagine di mia rielaborazione, il tratto del Canale Jesce di diversi chilometri, a partire dal depuratore di Altamura, in territorio pugliese, interessato dai lavori. Nella seconda immagine, uno stralcio del decreto di occupazione adottato pochi giorni fa. Nelle foto successive, alcuni tratti del canale.]

Sono uno, come tutti, che, con la sua famiglia, è inerme dinanzi a questa realtà e alle sue devastanti conseguenze su persone, famiglie, economie.

Non ho convinzioni, non sono uno scienziato, non ho alcuna competenza medica o sanitaria, non ho certezze o soluzioni facili e a portata di mano, non ho ruoli che mi consentano di operare in qualche modo o di avviare una qualche iniziativa.
Sono uno, come tutti, che, con la sua famiglia, è inerme dinanzi a questa realtà e alle sue devastanti conseguenze su persone, famiglie, economie.
So e conosco il lavoro enorme di tanti operatori sanitari, con quelli ospedalieri poi (dei reparti Covid in particolare) impegnati in un corpo a corpo quotidiano con la morte incombente su tanti pazienti, a cui e ai cui parenti riservano anche gesti di rara premura che riempiono il cuore e, di lacrime, gli occhi. A tutti loro, per ora, un immenso “grazie”, parola che vorrei fosse intesa come carica di stima, solidarietà, affetto, riconoscenza.
So e conosco poi ciò che i numeri (comunicati ufficialmente dalle istituzioni, quelli sui contagi, e che ho acquisito presso le istituzioni, quelli sulla mortalità) possono restituire. E so che dietro, sopra, dentro i numeri ci sono persone, famiglie, affetti, volti, sofferenze di varia natura, lavoro.
Nei primi quattro mesi del 2021, i nuovi casi positivi al Covid accertati ad Altamura sono stati quasi 3700 (con un picco nel corso del mese di aprile, con circa 1500 casi accertati).
Nei primi quattro mesi del 2021, i deceduti ad Altamura sono stati 273 di cui 247 le persone di età superiore a 65 anni. Nello stesso periodo del 2020, i deceduti sono stati 176 di cui 161 gli over 65 anni. Nel 2019, sono stati 195 di cui 175 over 65 anni. Nel 2018, sono stati 176 di cui 159 gli over 65 anni.
Dal seguente link, il mio post del 23 gennaio scorso in cui riportai i dati demografici relativi al 2020:

Il popolo si è degradato a folla. Da folla a followers. E ci siamo fregati.

Non so se mai riusciremo a riprendere le nostre vite, nel senso di riprendere a occuparci della vita reale e non di quello che ci viene confezionato e somministrato come titolo per un gioco dei mimi. Sono scettico, vista la china presa da tempo con gli attuali strumenti di comunicazione in cui il dibattito non si evolve e non aiuta a evolversi e si riduce ad un confronto gridato di slogan e tifoserie, di numeri di like e cuoricini.
Ora un titolo, ora un altro e ciascuno, per ciascuna parte, è pronto a mimare. Sino a che non si passa al titolo successivo e il precedente, in un paio di giorni, è superato e dimenticato. E così via. In una continua spettacolarizzazione di temi, problemi, diritti, che esigono, invece, confronto civile, anche duro, e argomentato per far crescere consapevolezza e determinare progresso. Servirebbero costanza, forza e coraggio che non sono nello sfruttare una vetrina mediatica per alimentare, con calcolo, reazioni emotive e programmate, share e follower, spazi ulteriori conquistati nella bolla social, lacerazioni e slogan, quindi ulteriore impoverimento e imbarbarimento.
Anni di superficialità, banalità e banalizzazioni, presenzialismo, cialtroneria, slogan e propaganda, assenza di studio e umiltà, senza rispetto dell’altro che conquista rispetto di sé, anni di mortificazione della cultura, del lavoro e del merito, povertà di esperienze di lavoro e di vita vissuta, una mistura informativa, politica, culturale, offerta a buon mercato, “gratis”, hanno diffuso l’idea che i problemi, aggravati da quei tratti, possano essere risolti con un colpo (di magia, di genio, di teatro), con qualche slogan o frase fatta, con l’evocazione di diritti ridotta a esercizio di retorica o propaganda, e non, come sappiamo dalla vita “reale”, con lavoro, serietà, studio, umiltà, responsabilità, lasciati sedimentare con pazienza giorno dopo giorno.
Tutto questo ha cause e radici profonde, non è determinato da questo o quel partito o movimento, non è frutto di ignoranza. È ormai un abito mentale, per inconsapevolezza, postura, egocentrismo, pigrizia, convenienza, calcolo, pavidità, comodità. In pochi riescono, con fatica, a sottrarsi, e vengono visti come ‘disadattati’.
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«… arroganza, convinzione cieca, una ristrettezza di idee che si traduce in una prigionia completa al punto che il prigioniero non sa nemmeno di essere sotto chiave. Il punto secondo me è che il mantra delle scienze umanistiche – “insegnami a pensare” – in parte dovrebbe significare proprio questo: essere appena un po’ meno arrogante, avere un minimo di ‘consapevolezza critica’ riguardo a me stesso e alle mie certezze… perché un’enorme percentuale delle cose di cui tendo a essere automaticamente certo risultano, a ben vedere, del tutto erronee e illusorie. Io l’ho imparato a mie spese e altrettanto, ho il sospetto, toccherà a voi.
Ecco un esempio dell’erroneità assoluta di una cosa di cui tendo a essere automaticamente certo. Tutto nella mia esperienza diretta corrobora la convinzione profonda che io sono il centro esatto dell’universo, la persona più reale, concreta e importante che esista. Affrontiamo raramente questa forma di naturale e basilare egocentrismo perché socialmente parlando è disgustosa anche se, sotto sotto, ci accomuna tutti. È la nostra modalità predefinita, inserita nei circuiti fin dalla nascita. Pensateci: non avete vissuto una sola esperienza che non vi vedesse al suo centro esatto. Per voi il mondo è una cosa che vi sta davanti o dietro, a sinistra o a destra, sullo schermo del televisore o su quello del computer. I pensieri e i sentimenti degli altri devono esservi comunque comunicati, i vostri invece sono così vicini, pressanti, reali. Insomma, ci siamo capiti. Ma state tranquilli, non mi preparo a tenervi una predica sulla compassione, l’eterodirezione o tutte le altre cosiddette ‘virtù’. Non è questione di virtù quanto della scelta di impegnarmi a modificare o a tenere a freno la mia naturale modalità predefinita, che è per forza di cose profondamente e letteralmente egocentrica, e vede e interpreta tutto attraverso la lente dell’io. Le persone capaci di adattare a tal punto la loro modalità predefinita sono spesso considerate l’esatto opposto dei ‘disadattati’, termine che, vi posso assicurare, non ha niente di casuale.
Dato il contesto accademico è naturale domandarsi fino a che punto questo adattamento della modalità predefinita coinvolga il sapere o l’intelletto. La risposta, com’è prevedibile, è che dipende da che cosa intendiamo con sapere. La conseguenza forse più pericolosa di una cultura accademica, almeno nel mio caso, è che legittima la mia tendenza a essere cerebrale, a perdermi nelle astrazioni anziché prestare semplicemente attenzione a quello che mi succede davanti agli occhi. Anziché prestare attenzione a quello che mi succede dentro. Sono sicuro che ormai saprete quanto sia difficile tenere alta la soglia di attenzione e non farsi ipnotizzare dall’ininterrotto monologo che si svolge dentro la testa. Quello che ancora non sapete è quanto sia alta la posta in gioco.
Sono passati vent’anni da quando mi sono laureato e nel frattempo ho capito poco alla volta che il cliché secondo il quale le scienze umanistiche “insegnano a pensare” in realtà sintetizza una verità molto profonda e importante. “Imparare a pensare” di fatto significa imparare a esercitare un certo controllo su come e su cosa pensare. Significa avere quel minimo di consapevolezza che permette di scegliere a cosa prestare attenzione e di scegliere come attribuire un significato all’esperienza. Perché se non sapete o non volete esercitare questo tipo di scelta nella vita da adulti, siete fregati. Un vecchio cliché vuole che la mente sia un ottimo servo ma un pessimo padrone.»
[David Forster Wallace]

NUOVO POLO SCOLASTICO NEL QUARTIERE TRENTACAPILLI. AVVIATA FASE DI PARTECIPAZIONE PER LA PROGETTAZIONE.

È necessaria una precisazione preliminare. Poiché per entrambi si usa l’espressione “Polo” ed entrambi insistono nella stessa zona (Trentacapilli), si confondono spesso due distinti interventi di edilizia scolastica immaginati, programmati e per cui si sono avviate le procedure oltre tre anni fa, più o meno contestualmente. Una cosa è il Polo Innovativo per l’Infanzia (0-6 anni). Altra cosa è il Polo Scolastico o Istituto Comprensivo (6-13 anni). Di entrambi ho scritto tante volte.

✅ Scrivo oggi perché è stata avviata ieri una fase di partecipazione per la progettazione di uno dei due interventi di edilizia scolastica programmati nel quartiere Trentacapilli in un’area di proprietà comunale estesa circa 19.000 metri quadrati (in giallo, nell’immagine, la porzione dell’area interessata) e destinata dal piano regolatore a servizi di quartiere. Si tratta del nuovo Polo Scolastico destinato ad ospitare un istituto comprensivo (scuola elementare e media, servizi educativi, sportivi e ludici, per bambini e ragazzi da 6 a 13 anni).

📌 Attraverso quattro tipologie di questionari, il Comune intende acquisire informazioni ed elementi utili (funzionamento, servizi, bisogni, uso e gestione degli spazi e dei servizi previsti) per le scelte progettuali relative a questo intervento.
Questi sono i 4 questionari online:
✔ per dirigenti e insegnanti scolastici
✔ per studenti e bambini
✔ per operatori della pubblica amministrazione
✔ per i cittadini
👉 Sarà possibile rispondere ai questionari fino a venerdì 7 maggio, da questo link:
http://www.comune.altamura.ba.it/…/861-nuovo-polo…

1️⃣ È una delle progettualità a cui sono legato. Ho seguito e perseguito questo grande obiettivo dalla primavera del 2018. L’opera è stata inserita, tre anni fa, nel Piano Triennale di Edilizia Scolastica 2018/2020 della Regione Puglia. In particolare, il progetto preliminare per la realizzazione dell’Istituto comprensivo a Trentacapilli – per il quale il Comune ha chiesto, tre anni fa, alla Regione un finanziamento di 5 milioni di euro (garantendo altri 2,5 di cofinanziamento) – si è classificato al terzo posto (a pari merito con una proposta della Provincia di Taranto) nella graduatoria riservata agli interventi di nuova costruzione. La candidatura del progetto fu presentata durante la gestione del Comune da parte del Commissario Prefetto Vittorio Lapolla, che raccolse positivamente la mia sollecitazione nella primavera del 2018 (e per questo gli sarò sempre grato) e che stanziò anche nel bilancio comunale le risorse per la successiva progettazione definitiva ed esecutiva (800mila euro).
👉 Scrissi dell’Avviso regionale che scadeva a fine maggio 2018 e lanciai la proposta dell’Istituto Comprensivo a Trentacapilli, ad esempio qui:
https://www.enzocolonna.com/…/edilizia-scolastica…/
👉 Nella Parrocchia Redentore, nel giugno 2018, tenemmo anche una partecipata assemblea di quartiere organizzata da don Nunzio Falcicchio, v. qui:
https://www.enzocolonna.com/…/bellissima-assemblea…/
👉 Sugli esiti dell’Avviso regionale nell’agosto 2018 scrissi qui:
https://www.enzocolonna.com/…/piano-triennale-edilizia…/

📌 Nel rispetto delle linee guida ministeriali, la programmazione regionale aveva previsto che fossero prioritariamente finanziati i progetti finalizzati all’adeguamento sismico o alla normativa antincendio delle scuole esistenti e quelli per l’ottenimento del certificato di agibilità. È quello che è avvenuto negli ultimi tre anni per decine di interventi in Puglia, anche ad Altamura. Per la realizzazione di nuove scuole, invece, il finanziamento era legato alla disponibilità di ulteriori risorse e al livello di progettazione (un anno fa la Regione ha finanziato interventi di cui erano disponibili progetti almeno definitivi). Per questo, avevo più volte ricordato come fosse necessario, per il Comune, dotarsi di una progettazione avanzata dell’opera (rispetto al livello preliminare proposto in fase di candidatura). Nel marzo 2019 fu pubblicato il bando comunale della gara per l’affidamento dei servizi di progettazione definitiva ed esecutiva.
👉 Leggi qui:
https://www.enzocolonna.com/…/trentacapilli-nuovo-polo…/

📌 Questa procedura si è conclusa dopo oltre un anno e mezzo. Il contratto con i progettisti, infatti, è stato sottoscritto nel settembre 2020.
👉 Ne scrissi qui:
https://www.enzocolonna.com/…/nuovo-polo-scolastico-a…/

2️⃣ Ricordo che al Polo Scolastico si affiancherà il nuovo Polo Innovativo per l’Infanzia, già finanziato dalla Regione Puglia nel gennaio 2018 con circa 4,3 milioni di euro e per il quale si è concluso il concorso di progettazione, pure questo finanziato dalla Regione con 70 mila euro (in celeste, nell’immagine, la porzione dell’area di circa 5000 mq destinata al Polo per l’Infanzia).
Mi auguro che la progettazione del Polo Scolastico tenga conto e si integri con l’idea progettuale selezionata con il concorso di progettazione per il Polo per l’Infanzia.
Anche questo, un grande obiettivo a cui sono molto legato e su cui sono stato impegnato per oltre tre anni e mezzo, sin da quando lanciai l’idea nell’ottobre 2017.
👉 In merito, il mio ultimo aggiornamento, con tutti i riferimenti e le informazioni, risale a un mese fa ed è disponibile dal seguente link:
https://www.enzocolonna.com/…/ecco-la-graduatoria…/

🤝 Torno a ringraziare l’assessore regionale all’istruzione Sebastiano Leo, del mio stesso gruppo consiliare nei miei anni in consiglio regionale e con cui ho avuto una grande intesa, la dirigente Maria Raffaella Lamacchia e lo staff della Sezione regionale “Istruzione e Università”, che hanno svolto un grande lavoro. Ringrazio nuovamente i due commissari prefettizi (Vittorio Lapolla e Rachele Grandolfo) che hanno amministrato il comune tra il 2017 e il 2018 e con cui abbiamo impostato il lavoro e conquistato queste due grandi opportunità (per me è stato un periodo di stretta, serena e molto proficua collaborazione), gli assessori comunali ai lavori pubblici che negli ultimi tre anni hanno proseguito l’iter (Michele Cornacchia e, prima, Pietro Falcicchio), con il lavoro dei tecnici, dirigenti e funzionari comunali del settore “Opere Pubbliche” e del servizio “Appalti e Contratti”.

Un pensiero di stima e gratitudine a Don Michele Lorusso.

Anche negli ultimi anni resi complicati dalle sue condizioni fisiche, è stato sempre immerso nella realtà, sempre aggiornato e presente. E nella realtà ha operato, spingendola in avanti con azioni concrete e innovative. Per questo spesso incompreso dai suoi contemporanei, come spesso accade. Tengo a salutarlo un’ultima volta, proprio oggi, nella giornata dedicata ai lavoratori, ringraziandolo ancora soprattutto per aver rivelato a tanti che nell’istruzione e nel lavoro, qualunque esso sia, ci sono motivi di orgoglio, dignità e crescita, personale e collettiva. La mia vicinanza ai suoi familiari.

Liberare via Manzoni

Torno ancora una volta, l’ennesima volta, su una proposta che formulai molti anni fa e che periodicamente torno a sottoporre pubblicamente. Sinora, senza sortire risultati e attenzione.
Come scrissi, pari pari, un anno fa circa, se, in questa fase ancora di emergenza e di necessaria cautela per rischi da contagio, sistemassimo il mercato settimanale attualmente in via Manzoni, lungo lo stradone dalla rotatoria in via Corato (che andrebbe lasciata libera) sino all’incrocio con via IV Novembre (anche questo, lasciato libero)? Il tratto segnato in rosso nell’immagine.
È un tratto di circa un chilometro, con ampia carreggiata, quindi con sicura possibilità di distanziare al massimo le postazioni dei commercianti ambulanti e di evitare assembramenti dei pedoni utenti del mercato. È facilmente raggiungibile a piedi e con gli autobus del trasporto urbano (che fanno capolinea alla stazione delle FAL). Inoltre, presenta maggiori possibilità di parcheggio rispetto alla zona di via Manzoni ed è ottimamente collegata con la rete stradale extraurbana (per Corato, Ruvo, Bari, Gravina, Matera).
Una soluzione (di sperimentazione) che consentirebbe di “liberare” gli abitanti di via Manzoni e di non intralciare, in questo periodo particolarmente intense e complicate, le attività del servizio territoriale del Dipartimento di Prevenzione della ASL e del Centro vaccinale presso il palazzetto dello sport, entrambi in via Manzoni, nonché la fruizione del boschetto.

Ecco, anche quest’anno ho ribadito e riproposto la questione.