RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO STORICO, A BREVE LO SBLOCCO DEL FINANZIAMENTO REGIONALE DI 5 MILIONI DI EURO.

Nel novembre scorso, la Regione aveva ridato un’altra possibilità per recuperare il finanziamento regionale (5 milioni di euro circa) destinato agli interventi di riqualificazione del centro storico. Avevo spiegato tutto qui.

In estrema sintesi, la Regione aveva assegnato un nuovo termine per l’approvazione (validazione, tecnicamente) dei progetti esecutivi e per l’avvio delle relative gare di appalto (31 dicembre 2018).

Si tratta, ricordo, del PISU (piano integrato di sviluppo urbano) denominato “Rigenera Altamura”, finanziato all’epoca con fondi della vecchia programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali europei. In realtà, i fondi erano andati persi per aver mancato, il Comune, un paio di scadenze (avevo spiegato nella nota di novembre prima segnalata e anche in un’altra, disponibile qui).

A novembre, ripeto, la nuova grande possibilità offerta dalla Regione, con una nota dell’assessore regionale Pisicchio in risposta ad una specifica richiesta da parte del Comune.

Finalmente, circa due mesi fa, il Comune ha proceduto alla validazione dei progetti esecutivi e, successivamente, di tanto ha informato gli uffici regionali.

Ora mi attendo a breve il provvedimento regionale che, per Altamura e per altri Comuni in analoga situazione, mette definitivamente a disposizione le risorse finanziarie.

Vi tengo aggiornati.

PUBBLICATO L’AVVISO PER CONTRIBUTI A SOSTEGNO DELLE IMPRESE AGRICOLE NELL’ACCESSO AL CREDITO ATTRAVERSO I CONFIDI.

È stato pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 29 del 14 marzo scorso l’Avviso Pubblico per la presentazione delle domande di contributi finalizzati alla compensazione delle commissioni richieste alle imprese agricole per la prestazione di garanzie da parte dei Confidi (da qui), approvato con la determinazione n. 80/2019 a firma del dirigente della sezione “Competitività delle filiere agroalimentari”, dott. Luigi Trotta.

Si tratta, in realtà, di una rettifica al bando già pubblicato qualche mese fa [ne avevo scritto qui], resasi necessaria al fine di superare talune criticità di carattere tecnico e amministrativo che stavano di fatto impedendo l’efficacia e la piena operatività di questa misura, con la quale, ricordo, si dà concreta attuazione ad una norma da me proposta con uno specifico emendamento e contenuta nella legge regionale di assestamento e variazione al bilancio di previsione per l’esercizio 2018 e pluriennale 2018-2020 (art. 27 della l.r. 10 agosto 2018, n. 44).

L’obiettivo di questa misura, avviata ora in via sperimentale, è quello di agevolare le imprese agricole, riducendo gli oneri gravanti sulle stesse per l’accesso al credito, con specifico riferimento alle commissioni, alle spese di istruttoria, a quelle di bollo e, più in generale, ai costi comunque denominati sostenuti dalle aziende per ottenere le garanzie prestate dai Confidi.

Si tratta di un bando con modalità “a sportello” che ha una dotazione finanziaria di 150.000 euro per l’anno 2019 (450.000 euro per il triennio 2018-2020) e che si rivolge alle imprese agricole con sede in Puglia che siano iscritte nel registro delle imprese presso la Camera di Commercio e che abbiano una dimensione economica aziendale minima definita sulla base della produzione standard pari a 15.000 euro.

Il contributo può arrivare a coprire il 100% del costo della garanzia, fino a un massimo di 2.500 euro, per interventi e investimenti di valore non superiore a 100.000 euro.

Al fine di agevolare le attività di giovani o donne, il contributo può essere aumentato fino a un massimo di 3.000 euro per imprese condotte da queste specifiche categorie di soggetti.

Le domande possono già essere inviate a mezzo pec, sino al 30 giugno 2019, mentre, per il prossimo anno, le domande potranno essere inviate dal 1° gennaio sino al 30 giugno 2020.

Le istanze saranno istruite in ordine cronologico di arrivo e ammesse al contributo, in presenza di tutti i requisiti richiesti, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

Si tratta di una misura certamente innovativa nel panorama nazionale e che mi sta particolarmente a cuore, non solo per esserne stato il promotore in Consiglio regionale, ma anche perché ritengo che possa garantire un sostegno effettivo e concreto al comparto agricolo pugliese che, come noto, sta affrontando da tempo una grave crisi economica ed è impegnato in un difficile percorso di rilancio per superare le attuali criticità.

Grazie a questa iniziativa le imprese del settore potranno accedere più facilmente al credito per poter mettere in campo investimenti in grado di migliorare la propria capacità produttiva, con un significativo alleggerimento dei costi delle operazioni di finanziamento che, come noto, gravano in maniera rilevante sulle aziende e rappresentano un ostacolo per poter crescere e svilupparsi.

Invito pertanto le imprese agricole del territorio a cogliere questa opportunità messa a disposizione dalla Regione Puglia per poter migliorare, con investimenti mirati ed efficaci, le condizioni in cui operano le aziende di questo comparto al fine di renderle sempre più competitive in un mercato particolarmente complesso, nella consapevolezza che l’agricoltura continua a rappresentare un settore prezioso per l’economia regionale.

Ringrazio il direttore del dipartimento “Agricoltura e sviluppo rurale”, Gianluca Nardone, e il dirigente della sezione “Competitività delle filiere agroalimentari”, Luigi Trotta, per aver creduto sin dal primo momento in questa misura e per aver dato seguito alla norma contenuta nella legge di assestamento di bilancio approvata nell’agosto 2018.

ENZO COLONNA

SCUOLA, DALLA REGIONE PUGLIA 250 MILA EURO PER PROGETTI DIDATTICI INNOVATIVI. FINANZIATI 19 PROGETTI DI CUI DUE AD ALTAMURA.

La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore all’Istruzione Sebastiano Leo, ha approvato il programma di interventi finalizzati a promuovere e sostenere la qualificazione dell’offerta culturale, formativa ed educativa nelle scuole pugliesi, da svolgersi nell’anno scolastico 2019/2020.

Si tratta di un provvedimento con cui dà attuazione alla legge regionale n. 31/2009 (Norme regionali per l’esercizio del diritto all’istruzione e alla formazione), in particolare alla disposizione (art. 5) che prevede il sostegno a progetti scolastici promossi da comuni, province e istituzioni scolastiche, su tematiche di notevole interesse sociale, culturale ed educativo, e che promuovano la sperimentazione di metodologie e didattiche innovative, la promozione di ricerche, convegni, seminari, attività promozionali in materia di diritto allo studio.

Sono in tutto 19 i progetti che saranno realizzati in Puglia nell’ambito di questo programma, per i quali la Regione ha stanziato risorse finanziarie per complessivi 250 mila euro.

 

Sono particolarmente felice che due di questi progetti sono stati proposti e saranno realizzati da altrettante scuole di Altamura, dal Liceo Classico “Cagnazzi” e dall’Istituto Tecnico Tecnologico “P.L. Nervi”.

In particolare, ragazzi e docenti del Liceo Cagnazzi saranno impegnati nel progetto di realizzazione di un ‘Museo–Laboratorio delle Scienze’, che punta a studiare e mettere a sistema la ricca raccolta dei circa 400 strumenti scientifici e storici conservati nell’istituto fin dalla sua fondazione, un patrimonio storico di eccezionale valore che sarà riutilizzato a fini didattici. Sarà allestita una esposizione permanente di tali strumenti utilizzati in passato per esperimenti scientifici, oggetti antichi, rari e di pregio, che testimoniano la fervente attività scientifica svolta ad Altamura sin dal 1747, anno in cui venne fondato il Regio Studio (poi Università degli Studi). Oltre all’allestimento dell’esposizione, saranno realizzate attività scientifiche e laboratoriali connesse alla formazione e trasmissione di conoscenze multidisciplinari, grazie anche all’utilizzo di nuove tecnologie di fruizione (come il video mapping). Tali attività sono state finanziate dalla Regione con 15 mila euro.

Il progetto dell’Istituto ‘P.L. Nervi’, invece, è rivolto agli studenti dell’indirizzo “Costruzioni Ambiente e Territorio (C.A.T.)” e vedrà impegnati i ragazzi, affiancati da docenti e professionisti esterni, con il supporto degli ordini professionali e di associazioni di categoria, a sperimentare direttamente ‘sul campo’ le competenze tipiche connesse alla professione di geometra, al fine di consentire loro di applicare nozioni apprese attraverso il programma ordinario di studio a procedure reali di progettazione definitiva in ambito edilizio. Nello specifico, gli studenti saranno coinvolti e guidati da esperti in diverse attività, come ad esempio quelle di rilievo sulle strutture e nel sottosuolo, elaborazione dati, studio delle problematiche, progettazione delle opere necessarie sotto il profilo strutturale, architettonico, impiantistico e delle soluzioni finalizzate a un migliore comfort acustico. Sperimenteranno queste attività su un intervento di manutenzione straordinaria dell’auditorium dell’Istituto scolastico e, successivamente, di altri beni pubblici o spazi della città che necessitano di interventi di riqualificazione e/o manutenzione. Questo progetto scolastico è stato finanziato dalla Regione con 10 mila euro.

Dunque, si tratta di interessanti progetti che qualificheranno la proposta didattica e formativa delle scuole, anche con una funzione di laboratorio di ricerca, sperimentazione e innovazione didattica, di presidio di partecipazione e cittadinanza attiva.

Ringrazio, per il grande lavoro svolto, l’Assessore Leo, nonché la Sezione regionale “Istruzione e Università”.

ENZO COLONNA

 

REGIONE PUGLIA, PIA PICCOLE IMPRESE: INTERROGAZIONE PER PROPORRE MODIFICHE AI REQUISITI DI ACCESSO ALLA MISURA.

Con una interrogazione ho sottoposto all’attenzione del Governo regionale e, in particolare, dell’Assessore allo Sviluppo Economico, Cosimo Borraccino, l’opportunità di rivedere i criteri previsti dalla Regione Puglia per l’accesso ai finanziamenti a fondo perduto relativi ai Programmi Integrati di Agevolazione (P.I.A.) rivolti alle Piccole Imprese.

Si tratta di una misura di straordinaria importanza, gestita dalla Sezione Competitività e Ricerca dei Sistemi Produttivi, avviata nel maggio del 2015 con un bando a sportello e finanziata con le risorse derivanti dal Programma Operativo FESR 2014/2020, sulla quale la Regione Puglia punta moltissimo al fine di sostenere gli investimenti posti in essere dal tessuto delle piccole e medie imprese del nostro territorio nel loro percorso di crescita e di internalizzazione per aprirsi a nuovi mercati e intercettare nuove opportunità di sviluppo.

Dal giugno 2015 al febbraio 2019 sono state presentate 82 iniziative nell’ambito del P.I.A. – Piccole Imprese, per investimenti complessivi pari ad oltre 293 milioni di euro, e contributi finanziari concessi dalla Regione Puglia pari a più di 144 milioni di euro. Nello stesso periodo, per quanto concerne il bando P.I.A.- Medie Imprese (con più di 50 dipendenti), sono 67 le iniziative presentate, con investimenti complessivi pari a 425,5 milioni e contributi regionali pari a 166 milioni.

Per quanto riguarda la Provincia di Bari, le istanze presentate sono state 48 per il bando P.I.A. – Piccole Imprese (ben più della metà, quindi) per investimenti complessivi pari a quasi 160 milioni di euro e contributi finanziari concessi dalla Regione pari ad oltre 80 milioni di euro. Sono state invece 39 le iniziative nell’ambito della misura P.I.A. – Medie Imprese, con 212 milioni di investimenti complessivi e 89 milioni di contributi regionali.

In questo contesto, particolarmente attivo appare il territorio murgiano e, in particolare, le realtà di Altamura e Gravina sui cui territori insistono ben 18 iniziative, in particolare 10 ad Altamura (di cui 5 per P.I.A. – Piccole Imprese e 5 per P.I.A. – Medie Imprese) e 8 a Gravina (di cui 3 P.I.A. – Piccole Imprese e 5 P.I.A. – Medie Imprese), per investimenti complessivi pari ad oltre 50 milioni di euro (28 milioni ad Altamura e 22 a Gravina) che rappresentano il 14% degli investimenti di tutta la Provincia di Bari (pari a 360 milioni di euro), con un contributo regionale di 11,5 milioni per Altamura e 10 milioni per Gravina, a conferma della particolare vivacità del tessuto imprenditoriale presente sul territorio murgiano.

Sono numeri, questi, pur limitati solo alla misura del PIA, che dimostrano il grande impegno e la grande attenzione che la Regione Puglia (avvalendosi di uno straordinario organismo intermedio come la sua società Puglia Sviluppo, che gestisce buona parte degli strumenti regionali di incentivazione per le imprese) sta dedicando, in questi anni, al tema dello sviluppo, con particolare riferimento al sistema delle piccole e medie imprese che rappresentano l’ossatura principale della nostra economia e alle quali vengono dedicati strumenti e misure destinati alla loro crescita e al loro consolidamento, con risultati certamente apprezzabili anche sotto il profilo occupazionale, come dimostrano i recenti dati Istat (+3% del Pil nell’ultimo triennio e +9% di occupati).

Per quanto concerne la misura regionale P.I.A. – Piccole Imprese, ricordo che gli interventi ammissibili sono quelli destinati alla realizzazione di nuove unità produttive, all’ampliamento di unità produttive esistenti, alla diversificazione della produzione in uno stabilimento esistente o al cambiamento sostanziale del processo di produzione.

Tuttavia questa importante misura potrebbe svolgere un ruolo ancora più incisivo nell’ambito delle politiche strategiche poste in essere dal governo regionale per promuovere sviluppo e occupazione sui territori, se fossero in parte modificati e resi più accessibili i requisiti richiesti alle aziende per accedere alle agevolazioni.

Mi riferisco, in particolare, alla necessità che la piccola impresa proponente abbia registrato, nei tre esercizi precedenti a quelli di presentazione dell’istanza di ammissione al beneficio, un fatturato medio non inferiore a 1,5 milioni di euro.

Si tratta di un importo probabilmente troppo elevato e difficilmente raggiungibile per moltissime piccole imprese pugliesi che non riescono a sviluppare volumi di fatturato di questa consistenza, con la conseguenza che vengono in questo modo di fatto escluse dalla possibilità di accedere a finanziamenti che, invece, se realizzati, potrebbero consentire di realizzare investimenti importanti finalizzati alla loro crescita, con positive ricadute occupazionali e in termini di sviluppo economico.

Tra l’altro il nostro sistema produttivo è composto in gran parte da un articolato e vivace tessuto di Piccole e Medie Imprese operanti sul territorio che rappresentano l’ossatura dell’economia regionale e che potrebbero ambire a crescere e innovare ulteriormente se fossero messe nelle condizioni di cogliere a pieno la grande opportunità offerta da questa valida misura regionale.

Per questo ho già proposto all’Assessore Borraccino di valutare l’opportunità di rivedere questi criteri alla luce dell’esperienza di questi anni, allo scopo di prevedere, anche in misura sperimentale, una più bassa soglia di accesso con riferimento al fatturato medio degli ultimi tre anni, pensando magari anche a ulteriori agevolazioni per imprese condotte da giovani o da donne.

In questo modo ritengo si possano creare le condizioni per rendere ancora più incisiva ed efficace questa misura per le tante piccole imprese del nostro territorio, dinamiche e proiettate al futuro, che intendono realizzare progetti di investimento per crescere ed innovare, rappresentando così anche una grande opportunità in termini di sviluppo economico per il territorio.

 

Felicità, Poesia, Primavera erano stamane il brulicare gioioso e curioso dei nostri bambini in Cattedrale

Ieri, la giornata della felicità. Oggi, quella della poesia. [questa storia delle giornate dedicate a qualcosa è sfuggita completamente di mano]

Intanto, il calendario ha segnato l’inizio della primavera.

Felicità, Poesia, Primavera erano stamane il brulicare gioioso e curioso dei nostri bambini/ragazzini in Cattedrale, oltre che di culto, luogo della cultura dei nostri genitori, dei nostri figli, di tutti noi, dei figli di questa terra che verranno. Evviva!

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Per l’iniziativa in corso ad Altamura presso la Cattedrale e il MUDIMA, I Musei raccontano la Puglia / #iMuseiRaccontanolaPuglia, rinvio a questa mia nota:

“I MUSEI RACCONTANO LA PUGLIA”, IL 21 E 22 MARZO DUE APPUNTAMENTI AL MUDIMA DI ALTAMURA. PROSEGUONO ATTIVITÀ DELL’INNOVATIVA INIZIATIVA DELLA REGIONE.

 

AUTONOMIA DIFFERENZIATA, QUESTIONE NAZIONALE: IL MIO INTERVENTO IN CONSIGLIO REGIONALE.

Oggi dibattito in Consiglio regionale sulla cosiddetta “AUTONOMIA DIFFERENZIATA”.

La discussione è stata sollecitata dalla mozione presentata assieme ad altri nove colleghi consiglieri, disponibile qui.

La mozione è stata approvata, come pure un’altra presentata da altri colleghi.

Tra un centralismo esasperato, quello che taglia completamente fuori da processi decisionali importanti regioni e comunità territoriali (ad esempio, quelli sul futuro dell’Ilva) e la richiesta di un’autonomia rafforzata avanzata dalle regioni del nord, con l’emergere di un particolarismo inutile e dannoso, di egoismi territoriali, della sottrazione di importanti risorse dai fondi di perequazione, destinati a compensare le regioni meno ricche e con minor gettito fiscale, ci deve essere un punto di equilibrio.

Un equilibrio necessario a salvare unità e solidarietà della Nazione e nella Nazione.

È questione nazionale, non semplicemente la questione meridionale. È questione culturale, prima che istituzionale, politica, economica.

È come se ci fossimo dimenticati chi siamo. Esploratori, pionieri, non dei guardiani… Un tempo, per la meraviglia alzavamo al cielo lo sguardo sentendoci parte del firmamento. Ora, invece, lo abbassiamo, preoccupati di far parte del mare di fango.”

Questo, il mio intervento in Aula:

 

 

ECOFESTE: 250 MILA EURO DALLA REGIONE PUGLIA AI COMUNI PER INIZIATIVE CHE PUNTANO A RIDUZIONE, RECUPERO E RICICLO RIFIUTI.

Promuovere in tutta la Puglia eventi e manifestazioni finalizzate a sensibilizzare la popolazione sulla necessità di ridurre la produzione dei rifiuti e degli imballaggi, incentivando la raccolta differenziata. È questo l’obiettivo della delibera di Giunta regionale che, nei giorni scorsi, ha approvato gli indirizzi per l’Avviso Pubblico rivolto ai comuni che intendano organizzare, sui rispettivi territori, le “ecofeste”, iniziative ambientalmente sostenibili durante le quali sperimentare concretamente i benefici di un corretto smaltimento dei rifiuti.

Si tratta di una misura già prevista nel vigente Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e ora attuata grazie allo stanziamento di 250.000 euro contenuto nella legge di bilancio per il 2019 approvata nel dicembre scorso [v. art. 80 da qui].

L’iniziativa regionale prevede contributi finanziari per i Comuni interessati ad organizzare “ecofeste”, cioè iniziative che puntano alla riduzione (ad esempio, ricorrendo a stoviglie lavabili e alla distribuzione di bevande alla spina) e alla differenziazione dei rifiuti, promuovono stili di vita sostenibili, favoriscono l’utilizzo di materie prime rinnovabili quali bioplastiche e di manufatti prodotti con materiali riciclati o riciclabili (come, ad esempio, carta riciclata o stoviglie compostabili o biodegrabili).

I contributi destinati ai Comuni saranno di 1.000 euro per ciascuna ecofesta della durata di un giorno e di 2.000 euro per iniziative della durata pari o superiore a due giorni, fermo restando un tetto massimo di 10.000 euro per ciascun Comune laddove questo proponga diverse “ecofeste” o “ecofeste” che si ripetono periodicamente nel corso dell’anno. Le iniziative dovranno essere realizzata a partire dal 1° aprile e sino al 31 dicembre 2019.

Nei prossimi giorni sarà adottato e pubblicato dal Dirigente della Sezione Ciclo Rifiuti e Bonifiche della Regione Puglia l’Avviso Pubblico che sarà “a sportello” (senza un termine di scadenza, quindi, ma con la possibilità di ammettere progetti sino ad esaurimento delle risorse disponibili) e conterrà i termini cui attenersi per proporre le domande di ammissione al contributo.

In vista della imminente pubblicazione del bando, quindi, esorto associazioni e organizzazioni presenti sul territorio già da tempo impegnate su questi temi a segnalare iniziative (tipo feste, manifestazioni, anche sportive, festival, rassegne, sagre) che possano rientrare tra le “ecofeste” e sollecito i Comuni a cogliere questa opportunità attrezzandosi per predisporre un pacchetto di iniziative da candidare al finanziamento, in modo da diffondere sempre più tra i cittadini, a partire dai più piccoli, l’educazione alla riduzione, al recupero e al riciclo dei rifiuti, orientando e sensibilizzando le comunità a scelte e comportamenti in campo ambientale consapevoli e virtuosi allo scopo di tutelare l’ecosistema e ridurre, soprattutto, l’impatto inquinante della plastica e dei derivati del petrolio.

ENZO COLONNA

 

“I MUSEI RACCONTANO LA PUGLIA”, IL 21 E 22 MARZO DUE APPUNTAMENTI AL MUDIMA DI ALTAMURA. PROSEGUONO ATTIVITÀ DELL’INNOVATIVA INIZIATIVA DELLA REGIONE.

Giovedì 21 e venerdì 22 marzo, presso il Museo Diocesano Matronei (MUDIMA) di Altamura, sono previsti due degli appuntamenti del programma “I Musei raccontano la Puglia”, l’iniziativa della Regione Puglia finalizzata a coinvolgere bambini e ragazzi fino a tredici anni in attività di conoscenza e fruizione di beni culturali e luoghi di cultura pugliesi.

Con questa misura, ricordo, si è data attuazione a una disposizione inserita, su mia proposta, nella legge di bilancio per il 2018 approvata oltre un anno fa (art. 42 della l.r. 67/2017), con cui sono stati impegnati 600 mila euro (per il triennio 2018/2020) per finanziare azioni finalizzate alla conoscenza e alla fruizione consapevole del vastissimo patrimonio di beni, istituti, luoghi culturali pugliesi da parte di bambini e ragazzi.

Una misura poi integrata nel più ampio programma “Interventi per la valorizzazione della Murgia e delle Gravine che abbracciano Matera”, una azione strategica di valorizzazione e fruizione del patrimonio naturale e culturale dei territori della Murgia barese e tarantina a ridosso di Matera, capitale Europea della Cultura per il 2019.

Per questa specifica misura, avviata in via sperimentale, la Regione ha selezionato alcune istituzioni museali pugliesi, individuate come hub, a cui sono aggregate altre istituzioni museali, luoghi della cultura e istituti scolastici. Prevede un ricco programma di iniziative rivolte ai bambini e alle famiglie e la realizzazione di “aree kids” permanenti.

Le attività organizzate dal Museo Diocesano Matronei (MUDIMA) di Altamura, con il supporto della cooperativa sociale IRIS, rientrano appunto in uno di questi cinque progetti regionali, quello denominato “Sulle rotte della bellezza”, che coinvolge, oltre al museo altamurano, il Museo del Libro, la Pinacoteca Comunale e il Museo Archeologico nazionale Jatta di Ruvo di Puglia e il Museo Diocesano di Molfetta oltre a scuole del territorio.

Ad Altamura, il programma (per il quale è già prevista la partecipazione di 11 classi dell’Istituto comprensivo “Bosco-Fiore”) prevede un laboratorio di drammatizzazione in costume medievale dal titolo “Luci e ombre su Federico II di Svevia” (21 marzo, ore 9-13) e un intervento animato in costume (22 marzo, 9-13).

Da alcuni mesi, si stanno sviluppando – con straordinario riscontro in termini di partecipazione, qualità e soddisfazione, soprattutto da parte dei bambini – anche gli altri progetti:

  • in Provincia di Taranto, il Museo della Maiolica (MuMa) di Laterza è capofila del progetto “Terra in mano: radici e spiritualità”, in rete con in rete con Ginosa, Martina Franca (con il Museo e Basilica di San Martino – MuBa), Palagianello e istituzioni scolastiche del territorio, un progetto dedicato in particolare alla conoscenza del territorio e alla tecnica della pittura su ceramica.
  • Nel foggiano, il Museo Civico di Foggia guida una rete composta dal Polo Biblio-Museale del capoluogo dauno, l’istituto comprensivo Santa Chiara–Pascoli–Altamura e il Museo storico dei Pompieri e della Croce Rossa Italiana di Manfredonia nel progetto “Dauni Junior”, realizzato in collaborazione con le associazioni Mira e Il Proteo.
  • Nel brindisino, il Museo Archeologico e dell’Arte Contemporanea (MACC) di Ceglie Messapica e il Polo Biblio-Museale di Brindisi guidano il progetto “#MAChèMusei! La Comunità che costruisce la storia del futuro”, un itinerario culturale con attività per scuole e famiglie alla scoperta della storia e archeologia del territorio che coinvolge istituti scolastici di Ceglie Messapica.
  • Nel basso Salento, il Comune di Ugento e il Polo Biblio-Museale di Lecce, in rete con l’istituto comprensivo della cittadina del leccese, sono impegnati nel progetto “Vivere il museo: attività didattiche e animazione culturale”, che prevede laboratori ludico-didattici, visite guidate interattive ed eventi teatrali.

Sono davvero orgoglioso e soddisfatto per l’eccellente lavoro in corso in tanti luoghi della cultura pugliesi, per l’entusiasmo che questa misura regionale ha generato in operatori culturali e bambini.

Credo che, grazie all’energia e all’impegno di tanti operatori e amministratori, sia stato centrato l’obiettivo sotteso ad una misura sperimentale come quella inserita nel bilancio regionale poco più di un anno fa: la conoscenza, l’educazione alla tutela, la consapevolezza nella fruizione di beni e luoghi culturali da parte dei nostri bambini e ragazzi passano, forse più efficacemente ed agevolmente, attraverso un approccio ludico-creativo, esperienziale, interattivo e narrativo.

Tali iniziative, inoltre, sono in grado di consolidare relazioni tra le Comunità del territorio, di attivare energie sociali, civiche, professionali e culturali, di restituire l’idea di una storia collettiva millenaria, da conoscere e difendere e da consegnare alle future generazioni, oltre che costituire anche un formidabile volano per il turismo e l’economia dell’intero territorio pugliese.

Ringrazio quanti da mesi sono impegnati, a diversi livelli, nell’attuazione di questa misura e in particolare, per il grande e appassionato lavoro compiuto, tutto lo Staff della Sezione regionale “Valorizzazione Territoriale”, diretta dalla dott.ssa Silvia Pellegrini, del Dipartimento “Turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio”.

ENZO COLONNA

I FALÒ SONO UNA COSA. UNA TRADIZIONE BELLA, DA MANTENERE E DIFENDERE. ACCUMULARE E BRUCIARE RIFIUTI, ALTRA, GRAVE E PERICOLOSA.

Vi prego, fermate questo scempio, che vedo prepararsi in diverse zone della città.

Non si può rovinare la tradizione delle fanove, i falò, di San Giuseppe. Non si può trasformare questa suggestiva tradizione, che coinvolge e incanta soprattutto i bambini, in un’occasione per bruciare qualsiasi cosa, scarti di produzione, materiale dismesso e abbandonato in cantina, in pratica rifiuti, anche speciali.

Per i rifiuti ingombranti chiamate la ditta, rompete le scatole se necessario anche ad amministratori comunali e figure politiche, è un servizio gratuito.

Questo modo di fare, se non fermato in tempo, avvelena le persone, inquina aria e terreni, è un reato (anche grave, più avanti riporto il primo comma dell’art. 256 bis del Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, cosiddetto Codice dell’Ambiente), distrugge una lunga e bella tradizione.

Vi prego, fermate questo scempio!

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256-bis. Combustione illecita di rifiuti.
Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata in aree non autorizzate è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica la pena della reclusione da tre a sei anni. Il responsabile è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale e al pagamento, anche in via di regresso, delle spese per la bonifica.”

 

ACQUEDOTTO RURALE DELLA MURGIA: SOSPESO IL DECLASSAMENTO DELL’ACQUA.

Da due settimane tutti gli utenti dell’acquedotto rurale erano in allarme a seguito del provvedimento che aveva declassato l’acqua, dichiarata non più per consumo umano. Il provvedimento del 27 febbraio del Commissario straordinario del Consorzio di bonifica Terre d’Apulia era stato determinato dai rilievi mossi dal dipartimento di prevenzione della Asl in ordine agli impianti (pozzi, serbatoi, ecc.) che hanno bisogno di adeguamenti strutturali per renderli conformi a normative più recenti rispetto all’epoca della loro realizzazione. Nulla che avesse a che fare, dunque, con la qualità dell’acqua.

In queste due settimane c’è stato un intenso e proficuo lavoro (riunioni tecniche, conferenza di servizi, analisi, ecc.) che ha portato oggi alla deliberazione del consorzio che ha sospeso per 18 mesi il provvedimento di declassamento dell’acqua sulla base di tre considerazioni/impegni:

  • le analisi compiute, negli ultimi giorni, da laboratori accreditati hanno confermato che l’acqua distribuita dall’acquedotto rurale è conforme ai requisiti che la normativa richiede per il consumo umano;
  • sono stati predisposti progetti per l’adeguamento impiantistico con un finanziamento di 4 milioni di euro del Patto per la Puglia ed è prossima pubblicazione del bando di gara per la progettazione definitiva ed esecutiva necessaria per l’esecuzione delle opere;
  • in attesa della realizzazione di questi interventi verrà monitorata con maggiore intensità la qualità dell’acqua con campionamenti e analisi così da intervenire tempestivamente nel caso in cui i parametri non fossero conformi a quelli previsti per il consumo umano.

Ringrazio quanti hanno sottoposto la questione tempestivamente (diversi agricoltori, allevatori, cuttadini utenti) e, soprattutto, per l’intenso lavoro svolto gli assessori regionali Giannini e Di Gioia, i vertici del Consorzio Terre d’Apulia (il commissario Borzillo e il direttore generale Giuseppe Corti), i rappresentanti della Asl di Bari, in particolare del dipartimento prevenzione, e dell’Autorità Idrica Puglia. Tutti, tempestivamente e con grande responsabilità, hanno affrontato un problema che avrebbe messo in grandissima difficoltà gli utenti dell’Acquedotto Rurale della Murgia, soprattutto gli operatori economici (agriturismi, trasformazione prodotti agricoli e zootecnici, caseifici, ecc.).