“LUOGHI DELLA MEMORIA” IN PUGLIA: DOMENICA, INIZIATIVA ALLA “CASA ROSSA” DI ALBEROBELLO.

OCCASIONE PER PRESENTARE MISURA REGIONALE E MIA PROPOSTA DI LEGGE.

Domani, 15 settembre alle ore 17.30, interverrò ad Alberobello all’iniziativa dal titolo “La Casa Rossa, Luogo della Memoria”, organizzata dalla “Fondazione Casa Rossa” – che ringrazio per l’invito – nell’ambito della Giornata Europea della Cultura Ebraica.

Alla manifestazione, moderata dalla giornalista Martina Glover, parteciperanno anche Michele Maria Longo (Sindaco di Alberobello), Vito Antonio Leuzzi (Direttore dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea), Riccardo Strada (socio fondatore della “Fondazione Casa Rossa”), Carlo Palmisano (direttore artistico “Land Art 50”), Lorenzo Scaraggi (ideatore del progetto “Vostok 100k”) e Lucia Lazzaro (project manager).

Sarà, per me, l’occasione per illustrare la misura contenuta nel programma “La Cultura si fa Strada” (approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore Loredana Capone e sviluppato dalla Sezione regionale “Valorizzazione Territoriale”, da qui ulteriori informazioni) e resa possibile grazie ad una norma inserita con un mio emendamento nel bilancio 2019 (leggi qui), finalizzata a favorire la conoscenza e la fruizione dei luoghi della cultura in Puglia legati agli accadimenti che hanno segnato la storia del Novecento, tra i quali rientra certamente la “Casa Rossa” di Alberobello che dall’estate del 1940 e sino al settembre del 1943 fu luogo di detenzione per ebrei.

Casa Rossa, Alberobello

Ritengo, a questo riguardo, di fondamentale importanza il tema della valorizzazione e della promozione di questi luoghi che sono stati teatro di eventi di grande rilievo storico, soprattutto con riferimento ai due conflitti mondiali, tanto da divenire elementi costitutivi del nostro patrimonio culturale e identitario.

Questa consapevolezza ha anche ispirato una apposita proposta di legge (“Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione dei luoghi della memoria e degli archivi storici della Puglia”, da qui la scheda) alla quale ho lavorato nei mesi scorsi e che ho depositato tre mesi fa in Consiglio Regionale.

Questa iniziativa legislativa, in sostanza, è finalizzata a sostenere la promozione e la valorizzazione di questi luoghi in modo da mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare, per le generazioni attuali e per quelle future, la memoria di fatti e accadimenti avvenuti sul territorio pugliese, in particolare nel secolo scorso, e che sono da considerarsi determinanti per l’assetto e lo sviluppo democratico della Repubblica Italiana e della nostra regione.

In questo modo si potrà creare e rafforzare quel patrimonio immateriale, collettivo e condiviso, che è elemento essenziale per la coesione e per la crescita culturale della comunità regionale, con l’auspicio che quest’ultima, consapevole di avere un substrato valoriale comune, possa guardare con maggiore consapevolezza di sé al futuro.

Ritengo si tratti di un’operazione dal rilevante valore sociale, educativo e formativo per tutta la Puglia, dal momento che è finalizzata a promuovere e sostenere attività di ricerca, conservazione e valorizzazione del patrimonio identitario, culturale, storico e politico rappresentato dai tanti “Luoghi della Memoria” presenti nel territorio regionale: ad esempio, si pensi, oltre alla “Casa Rossa”, al “Campo P.G. 65” tra Altamura e Gravina (durante la 2^ guerra mondiale per i prigionieri alleati e poi, nel dopoguerra, centro per i profughi provenienti dalla Venezia Giulia, dalla Dalmazia, dall’Africa), al “Campo P.G. 75” di Torre Tresca a Bari, senza dimenticare l’ex macello comunale di Manfredonia o il campo di concentramento e confino alle Isole Tremiti o, ancora, il “Museo della memoria” di Nardò o i luoghi legati alla “Guerra Fredda” nella Murgia barese, solo per citarne alcuni. Si tratta di beni immobili o luoghi fisici, ivi compresi gli Archivi Storici o i Centri di Documentazione, pubblici o privati (ad esempio, quelli della “Fondazione Divagno”, della “Fondazione Gramsci”, dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea “Tommaso Fiore”), legati a eventi che hanno segnato la storia contemporanea della Puglia e della sua Comunità, conservandone per le future generazioni la memoria.

Luoghi che meritano di essere preservati, tutelati e valorizzati in modo da renderli quanto più fruibili possibile, attraverso progetti specifici che consentano anche di aprirli al territorio, facendoli conoscere ai tanti che, probabilmente, nonostante siano a pochi chilometri di distanza dai nostri centri abitati, ne ignorano anche l’esistenza.

Auspico, pertanto, che su questa proposta di legge, ispirata a valori condivisi per tutta la comunità regionale, possa esserci un’ampia convergenza in Consiglio regionale in modo da poter giungere in tempi ragionevoli ad una sua auspicabile approvazione.

ENZO COLONNA

 

INTERVENTO LUNGO, MA NECESSARIO, SUL NOSTRO OSPEDALE E SU UN LAVORO DIFFICILE, QUOTIDIANO, INCESSANTE CON I SUOI CONCRETI (PUR INSUFFICIENTI) RISULTATI.

A descrivere ciò che non va non ci vuole molto e magari è pure producente dal punto di vista dei consensi. Continuare a ripetere che tutto fa schifo e che nulla si fa (senza evidenziare, oltre ai problemi e alle difficoltà, gli sforzi, il buono che c’è, il lavoro che si fa) serve a risolvere i problemi, anche uno solo, o alimenta solo sfiducia, abbandono, disistima, pessimismo, rinuncia?!

Soprattutto quando si parla di sanità pubblica e, ancor di più, in una regione che, assieme ad altre 6 del Sud Italia (con eccezione della Basilicata), per circa quindici anni è stata commissariata dai ministeri della salute e delle finanze, con blocco di assunzioni e capacità di spesa. Solo dopo un lungo e anche doloroso lavoro svolto in questi anni (piano di riordino ospedaliero, riduzione spesa farmaceutica, pareggio di bilancio, significativo miglioramento dei livelli essenziali di assistenza, ecc.), la Regione Puglia è stata messa in condizione di procedere con assunzioni che consentiranno di recuperare parzialmente lo scarto rispetto ad altre regioni non commissariate, del Nord in particolare (si pensi che l’Emilia Romagna dispone di oltre quindicimila unità di personale in più rispetto alla Puglia, oltre che a svariate centinaia di milioni di euro in più di trasferimenti dal fondo sanitario statale).

Con la direzione generale della Asl di Bari e grazie ad un intenso e complesso lavoro delle sue strutture (quelle dedicate al personale e al reclutamento), si è riusciti ad anticipare i tempi già mettendo in cantiere, da un anno e mezzo fa, diversi concorsi per medici specialisti, infermieri, tecnici, ecc..

Diversi concorsi, destinati anche a rispondere alle esigenze dell’Ospedale della Murgia, sono stati già banditi. Sono stati assunti e stabilizzati centinaia di infermieri (assunti, ad esempio, tutti i quasi 1500 idonei di un concorso per infermieri svolto due anni fa, una cinquantina al Perinei). Sono stati svolti diversi concorsi per tecnici (ad esempio, di radiologia e di laboratorio di analisi, diversi assunti negli ultimi mesi al Perinei). Sono stati svolti negli ultimi mesi diversi concorsi per medici (ad esempio, ortopedici, neurologi, anestesisti, biologi, radiologi, ecc.), per altri sono prossime le prove concorsuali (pediatri, oculisti, psicologi, otorini, nefrologi, ecc.). Banditi pure concorsi per diverse figure professionali in campo sanitario (fisioterapisti, logopedisti, educatori professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica, ostetriche, assistenti sociali). Infine si attende l’esito del concorsone per circa 2500 operatori sociosanitari (oss); due giorni fa sono state pubblicate le date di svolgimento delle prove orali, dopo i test e le prove pratiche svolte prima dell’estate.

Entro fine anno, inoltre, saranno banditi altri concorsi regionali per medici, infermieri e altre figure del settore per un totale di alcune migliaia di posti.

Insomma, questi sommari e parziali richiami per dire cosa? Per dire che è perfetta ed efficiente la sanità pugliese e quella murgiana (che soffre anche il problema di essere una sede decentrata)? No, di certo. Peraltro è inimmaginabile riuscire a garantire un livello di efficienza pari a regioni che dispongono di ben altri numeri in termini di organico e di risorse. Sarebbe come pretendere di raggiungere, alla pari con gli altri, il traguardo di una corsa 110 metri a ostacoli partendo con una penalizzazione di 50 metri e con 15 ostacoli anziché 10. Ne abbiamo di strada da fare e ostacoli da superare.

Ma allora, questi richiami, per dire cosa?

  • Con tutti i limiti e le difficoltà, che tutti siamo in grado di vedere, la sanità pubblica è un grande pezzo di civiltà e di democrazia che il nostro Paese si è conquistato da diversi decenni e che dobbiamo difendere. Un sistema che assicura a tutti (ripeto, con tutti i limiti) accesso alle cure, in molti casi costosissime. Chi ha un minimo di esperienza in altri Paesi in Europa e nel mondo sa bene di cosa sto parlando.
  • In Puglia, il lavoro e i sacrifici di questi anni stanno consentendo di uscire definitivamente, credo e spero presto certificato dai ministeri, dal piano di rientro (commissariamento) e quindi di recuperare autonomia di spesa (garantendo condizioni di pareggio di bilancio come impone la Costituzione modificata alcuni anni fa) e di gestione. Questo significa, per fare esempi concreti, di poter assumere (pur garantendo pareggio di bilancio) senza essere sottoposti ai controlli, limiti e autorizzazioni ministeriali e di poter assicurare, con risorse proprie, del bilancio autonomo regionale, prestazioni che non sono contemplate tra i livelli essenziali di assistenza definiti a livello nazionale e coperte dalle risorse del fondo sanitario nazionale (possibilità, quella di utilizzare risorse autonome, esclusa per una regione sottoposta al piano di rientro).
  • In una situazione così difficile, tutti dovremmo essere grati e dare sostegno a tutto il personale che opera nella sanità pugliese. Per quanto riguarda il nostro territorio, a medici, tecnici, infermieri, operatori, alla direzione sanitaria, amministrativa e a tutto il personale amministrativo del presidio ospedaliero murgiano, per gli sforzi che – da tempo, tutti i giorni – mettono in campo nel gestire e fornire servizi indispensabili. Fanno un lavoro che in regioni del Nord svolgono con un numero di addetti ben maggiore.
  • In Puglia, comunque, il lavoro e i sacrifici di questi anni hanno già permesso nell’ultimo anno, con il via libera ministeriale, di procedere con numerosi concorsi e assunzioni che stanno consentendo di coprire i posti lasciati scoperti con i pensionamenti degli ultimi tre anni (ho citato prima alcuni concorsi già espletati, in corso o imminenti).

Di questa nuova stagione, di cui da un anno e mezzo sto scrivendo e parlando e di cui capisco bene non sono ancora evidenti gli effetti, sta beneficiando in maniera significativa (anche se, sia chiaro, non ancora sufficiente), il nostro Ospedale, il Perinei, della Murgia.

Mi limito a dar conto solo degli ultimi passi in avanti, solo quelli delle ultime settimane, giornate, costati lavoro da parte di tanti e impegno quotidiano e su cui quotidiane, direi ossessive, sono le mie interlocuzioni con i vertici della Asl, del presidio ospedaliero, della sanità pugliese:

  1. La grande conquista, dopo tantissimi anni, di una splendida Unità di Medicina Trasfusionale (Banca del Sangue), operativa dal 1° settembre a tempo pieno (H24). Un gioiello, con pochissimi confronti in Puglia, a cui sono stati assegnati il Medico Responsabile, dott. Leonardo Sardella, 5 medici trasfusionisti, 6 tecnici di laboratorio (oltre ad uno in formazione), 5 infermieri e 2 ausiliari, oltre a numerose moderne attrezzature.
  2. La grande conquista dopo molti anni dei concorsi per primari di ben sette reparti dell’Ospedale (Ortopedia, Urologia, Neurologia, Cardiologia, Chirurgia, Ostetricia e Ginecologia
  3. Servizio Psichiatrico). Chiusi i termini per le candidature, proprio negli ultimi giorni, il 3 e il 10 settembre, si sono svolti i sorteggi dei componenti delle relative commissioni.
  4. Assunti in questi giorni 4 neurologi vincitori del concorso svolto nei mesi scorsi che, aggiunti a quelli già in servizio, andranno a completare quasi del tutto la pianta organica prevista per il reparto di Neurologia, che è sede anche della Stroke Unit per la terapia nella fase acuta dell’ictus.
  5. Assunti da poche settimane 2 ortopedici, presto un terzo, vincitori del concorso svolto nei mesi scorsi.
  6. Per superare la difficoltà di reperire anestesisti (figure mediche specialistiche di cui scarseggia drammaticamente tutto il sistema italiano, ma indispensabili per assicurare interventi chirurgici), dopo la rinuncia di alcuni idonei del concorso svolto a luglio, la direzione della Asl ha disposto nei giorni scorsi la mobilità d’urgenza e forzata verso l’Ospedale della Murgia di due anestesisti (dal San Paolo e dal Di Venere), che arriveranno la prossima settimana. Inoltre, dal 1° novembre sarà al Perinei una dottoressa specializzanda al quinto e ultimo anno della scuola di specializzazione in anestesia di Bari, quindi pienamente autonoma e operativa nelle attività e prestazioni in ospedale. Infine, entro due mesi al massimo sarà bandito un nuovo concorso per anestesisti, di cui si avverte una pesante mancanza (al Perinei, se si escludono i due in arrivo la prossima settimana, ne servirebbero altri 5).
  7. Sono in corso le prove di altri concorsi per medici specialisti.

Chiudo questo post per la cui lunghezza mi scuso. Questi sono alcuni degli ultimi aggiornamenti sugli esiti parziali (e ancora insufficienti) di un lavoro che coinvolge tante persone e svolto quotidianamente. Sono lì a fare il mio, convinto, sulla base di atti e provvedimenti già disponibili e che disegnano il futuro del nostro ospedale (piano regionale ospedaliero, piano triennale del fabbisogno di personale e assunzionale approvato via definitiva nel luglio scorso), che l’Ospedale della Murgia è destinato solo a crescere, progredire e migliorare. Ci sono tutte le condizioni, a partire da tanti bravi professionisti ed operatori che già ci lavorano, a cui va la mia riconoscenza.

ENZO COLONNA
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L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.》(Italo Calvino)

 

AVVIO NUOVO ANNO SCOLASTICO

La mia Silvana all’ultimo anno del suo attuale ciclo scolastico. Il mio Michele al primo anno di un nuovo ciclo. A loro, ai figli di tutti noi, ai loro insegnanti e docenti, al personale amministrativo e tecnico e ai dirigenti delle scuole, a noi genitori e adulti tutti, buona scuola!

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C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto così guidato.
C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.”
[Danilo Dolci, 1974]

 

CONTRIBUTI PER INTERVENTI DI PREVENZIONE RISCHIO SISMICO SU EDIFICI PRIVATI: PROROGATI TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELLE ISTANZE.

Segnalo che la Regione Puglia ha prorogato il termine per la trasmissione, da parte dei Comuni pugliesi a “rischio sismico”, dell’elenco delle istanze dirette alla concessione di contributi per interventi di prevenzione di tale rischio su edifici privati.

Si tratta di una misura attuata con risorse statali, ripartite tra le regioni (alla Puglia per questi interventi, sono stati destinati 560mila euro). La concessione dei contributi è disciplinata dall’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 532/2018, con la quale sono stati individuati, su base nazionale, i comuni interessati dal rischio sismico. Tra questi, limitandomi al territorio della murgia barese e tarantina, rientrano Altamura, Corato, Gravina, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Terlizzi, Minervino, Spinazzola, Ginosa, Laterza, Castellaneta.

La Giunta regionale ha stabilito linee guida e modalità di presentazione delle istanze di concessione del contributo, chiedendo ai Comuni di procedere alla loro raccolta e valutazione.

I cittadini interessati devono perciò presentare le istanze di concessione del contributo, utilizzando la modulistica predisposta, direttamente ai comuni nei termini da questi stabiliti.

Entro il prossimo 2 ottobre, poi, gli stessi comuni dovranno trasmettere agli uffici della Regione Puglia l’elenco delle domande ritenute ammissibili.

I contributi sono destinati in particolare ai proprietari di edifici che realizzino interventi di rafforzamento locale, miglioramento sismico o, eventualmente, di demolizione e ricostruzione nei comuni a rischio sismico.

Gli interventi possono essere eseguiti su edifici isolati oppure costituenti parti di aggregati più ampi.

Il contributo per il singolo edificio deve essere destinato unicamente a interventi su parti strutturali ed è stabilito nella seguente misura massima:

  • interventi di rafforzamento locale: 100 euro per ogni metro quadrato di superficie lorda coperta complessiva, max 20.000 euro per ogni unità abitativa e 10.000 euro per altre unità immobiliari;
  • interventi di miglioramento sismico: 150 euro per ogni metro quadrato di superficie lorda coperta complessiva, max 30.000 euro per ogni unità abitativa e 15.000 euro per altre unità immobiliari;
  • interventi di demolizione e ricostruzione: 200 euro per ogni metro quadrato di superficie lorda coperta complessiva, max 40.000 euro per ogni unità abitativa e 20.000 euro per altre unità immobiliari.

È possibile consultare tutti i dettagli e reperire la modulistica per la presentazione delle istanze di concessione di contributo al seguente link:

http://www.regione.puglia.it/documents/10192/42880089/DEL_1062_2019.pdf

Per il resto consiglio di consultare i siti internet istituzionali dei Comuni o di prendere contatti con gli uffici tecnici comunali.

ENZO COLONNA

P.S.:

Ad ALTAMURA il termine di presentazione delle istanze al Comune è fissato alle ore 12:00 del 24 settembre 2019.

 

ROTATORIE SS96, PROFICUA RIUNIONE OGGI PRESSO ANAS. AL LAVORO ORA PER TARANTINA E VARIANTE NORD VERSO GRAVINA E 96-BIS.

Questa mattina si è svolta la conferenza di servizi convocata dall’Anas (Coordinamento Territoriale Adriatica) al fine di acquisire pareri ed eventuali prescrizioni degli enti coinvolti sul progetto definitivo di realizzazione delle tre rotatorie ad Altamura in corrispondenza delle intersezioni lungo il tracciato della Statale 96 (circonvallazione) con via Selva (prima immagine), via Graviscella e Via Ferri Rocco (segnate nella seconda immagine).

Dopo il via libera, nel maggio scorso, da parte del Ministero dell’Ambiente in ordine alla valutazione degli impatti ambientali [v. qui], questo è un importante passo in avanti per la messa in sicurezza di questi tre incroci, attualmente semaforizzati. Un obiettivo lungamente coltivato, di cui mi sto occupando da oltre due anni, con numerosissime interlocuzioni con Anas e Comune di Altamura [leggi qui ad esempio].

Da quanto mi è stato riportato, l’incontro di stamane è stato proficuo. I tecnici hanno illustrato il progetto su cui gli Enti intervenuti si sono espressi favorevolmente presentando le proprie osservazioni. Il Comune di Altamura, rappresentato dai vertici dell’amministrazione comunale, ha confermato l’impegno a seguire la procedura di acquisizione delle aree necessarie, i cui oneri per gli eventuali indennizzi saranno comunque a carico dell’Anas.

In tempi stretti, mi riferiscono dall’Anas, sarà convocata una seconda (e ultima) riunione della conferenza per dar modo agli enti oggi non presenti di far pervenire le proprie osservazioni, così da poter chiudere il procedimento con l’approvazione del progetto finale dell’opera.

Successivamente, l’Anas potrà procedere con la progettazione esecutiva e la gara di appalto per l’esecuzione dei lavori, per i quali ha messo a disposizione un milione e mezzo di euro.

Come chiesto anche dal Comune di Altamura, saranno adottate tutte le precauzioni possibili per garantire condizioni di sicurezza negli attraversamenti pedonali, soprattutto per quanto riguarda l’incrocio su via Selva, che ogni giorno purtroppo è attraversato pericolosamente a piedi da molti cittadini.

In questa fase, dopo un lungo iter, eventuali e ulteriori soluzioni per gli attraversamenti pedonali (ad esempio, la realizzazione di un sovrappasso) rischiano di compromettere o rallentare pesantemente una procedura ormai in dirittura di arrivo. Potranno essere previste successivamente, una volta avviata la realizzazione delle rotatorie. Al riguardo, come in precedenti occasioni, i rappresentanti dell’Anas hanno confermato, anche oggi, la disponibilità a individuare e finanziare tali interventi.

Dunque, un’altra importante tappa per un’attesa infrastruttura e per questo ringrazio tutti i soggetti che stanno lavorando a questo significativo risultato, in particolare responsabili e tecnici del Coordinamento Territoriale Adriatica dell’ANAS, con i quali sono in costante contatto da tempo.

Resto convinto, però, della necessità di darsi ulteriori obiettivi per un migliore assetto della viabilità in quest’area, in modo da rendere più agevole i collegamenti con Gravina e la 96-bis (non interessate dai lavori di ammodernamento e raddoppio del nuovo tracciato della Statale 96).

Tali obiettivi, a mio parere, possono essere impostati su due livelli.

Uno, più alla nostra portata, che interessa la sistemazione e migliore sicurezza, soprattutto in alcune curve, della strada provinciale “Tarantina”, utilizzata come alternativa alla Statale 96 verso Gravina, lavori che devono necessariamente coinvolgere in primo luogo l’ente competente, la Città Metropolitana di Bari.

L’altro, molto più ambizioso e risolutivo, è quello del riavvio del grande progetto della “Variante Nord”, un nuovo tratto stradale che, passando a nord dell’abitato di Altamura, andrebbe a unire direttamente la statale 96 dal tratto tra Altamura e la stazione di Pescariello a quello in prossimità dell’Ospedale della Murgia. In questo modo sarebbe possibile anche la trasformazione dell’attuale circonvallazione che separa il quartiere Trentacapilli dal resto dell’abitato di Altamura in strada urbana o addirittura la sua rimozione.

La Variante Nord, già contemplata dal Piano Regolatore Generale di Altamura e per cui è disponibile un approfondito progetto preliminare dell’Anas risalente ad oltre dieci anni fa, impone, però, programmazione e progettazione con investimenti massicci che devono necessariamente provenire dallo Stato.

Su questi obiettivi, nei limiti delle mie possibilità e del mio ruolo, assicuro tutto il mio impegno e sostegno.

ENZO COLONNA

 

POLI INNOVATIVI PER L’INFANZIA DI BARI, ALTAMURA E CAPURSO: CONFERENZA STAMPA SUI TRE CONCORSI DI PROGETTAZIONE.

Clicca sull’immagine per avviare una pagina di Edilportale.com che riporta una scheda di sintesi e la documentazione dei tre bandi di concorso.

Sono stati presentati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso la sede della Presidenza della Regione Puglia alla quale ho partecipato al fianco dell’Assessore all’Istruzione e Formazione, Sebastiano Leo, e della Dirigente della Sezione “Istruzione e Università”, arch. Maria Raffaella Lamacchia, nonché dei rappresentanti dei tre Comuni coinvolti (i Sindaci di Altamura, Rosa Melodia, e di Capurso, Francesco Crudele, l’Assessore Paola Romano e l’architetto Murgolo del Comune di Bari), i tre concorsi di progettazione banditi nelle scorse settimane dai Comuni di Bari, Altamura e Capurso e finalizzati alla realizzazione di altrettanti “Poli Innovativi per l’Infanzia”.

In tal modo si sta dando piena attuazione al protocollo d’intesa siglato nel dicembre dello scorso anno tra la Regione e i tre Comuni dalla stessa selezionati all’inizio del 2018, dando seguito all’iniziativa del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca che assegnava alla Puglia risorse complessive pari a 9.687.832,54 euro per la realizzazione di innovative strutture dedicate ai bambini fino a 6 anni.

Il protocollo di intesa tra Regione e Comuni – alla quale ho lavorato in collaborazione con l’Assessore Leo, la Dirigente Lamacchia e lo Staff della Sezione regionale “Istruzione e Università” e con il supporto dell’ARTI (da qui la sezione dedicata ai concorsi di progettazione) – ha integrato in modo del tutto originale e innovativo la misura nazionale, riconoscendo ai tre comuni un contributo regionale pari a 70 mila euro ciascuno, destinato proprio alla predisposizione e alla gestione di tutta la procedura concorsuale, al fine di garantire elevati standard di qualità e la più ampia partecipazione nella fase di ideazione e progettazione degli interventi.

Di seguito alcuni essenziali elementi informativi sui tre concorsi di progettazione, che prevedono, al di là del concorso in sé, la riserva da parte dei tre Comuni di affidare ai rispettivi primi classificati la progettazione definitiva ed esecutiva delle opere in concorso:

  • per quanto riguarda il Polo per l’Infanzia di CAPURSO, il bando è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 82 del 15 luglio scorso. Il termine per la presentazione delle candidature scadrà alle ore 12 del prossimo 30 settembre. Il costo stimato per la realizzazione delle opere è pari a 1 milione e 600 mila euro e i premi che saranno assegnati ai vincitori sono pari a 15.000 euro per il primo classificato, 5.000 euro per il secondo e 3.000 euro per il terzo. Al fine di incentivare la partecipazione di giovani professionisti, è previsto un ulteriore premio di 3.000 euro per il progetto, classificatosi tra il 4° e l’8° posto, elaborato dal gruppo di progettazione con l’età media più bassa [per ulteriori informazioni e il bando da qui].
  • Per quanto riguarda il Comune di BARI, invece, l’estratto del bando di concorso per la progettazione del Polo per l’Infanzia è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 29 luglio scorso (con rettifica del 30). Il termine di scadenza per l’invio delle proposte progettuali è fissato alle ore 12.00 del 28 ottobre 2019. Il costo stimato per la realizzazione delle opere è pari a 2 milioni e 203 mila euro e i premi che saranno assegnati ai vincitori sono pari a 15.000 euro per il primo classificato, 7.500 euro per il secondo e 4.000 euro per il terzo. Anche nel bando del Comune di Bari è previsto un ulteriore premio di 4.000 euro per il progetto, classificatosi tra il 4° e l’8° posto, elaborato dal gruppo di progettazione con l’età media più bassa [per ulteriori informazioni e il bando da qui].
  • Lo scorso 2 agosto, infine, è stato pubblicato il bando per il concorso di progettazione del Polo per l’Infanzia previsto ad ALTAMURA, nel popoloso quartiere di Trentacapilli [da qui, una mia nota del gennaio 2018 in cui ricostruisco come si è arrivati alla selezione di questo intervento]. In questo caso le proposte progettuali potranno essere inviate dalle ore 12.00 del 16 settembre e sino alle ore 12 del giorno 14 ottobre 2019, termine di scadenza del bando. I premi previsti sono: 15.000 euro per il primo classificato, 7.500 euro per il secondo e 4.000 euro per il terzo. Inoltre è previsto un ulteriore premio di 4.000 euro per il progetto, classificatosi tra il 4° e l’8° posto, elaborato dal gruppo di progettazione con l’età media più bassa [per ulteriori informazioni e il bando da qui].

Come ho avuto modo di rimarcare più volte [da qui uno dei miei numerosi interventi], questa mattina sono tornato a sottolineare la portata innovativa dell’iniziativa adottata dalla Regione Puglia che, con una sua task force, ha accompagnato le amministrazioni locali nella predisposizione di questi tre concorsi di progettazione.

L’idea del protocollo di intesa tra Regione e Comuni ha integrato in maniera originale e significativa la misura nazionale ed ha rappresentato un’ulteriore e straordinaria opportunità per i Comuni selezionati. Il nostro obiettivo, che si è tradotto in una deliberazione della giunta regionale del novembre 2018, era quello, per un verso, di assicurare un’elevata qualità progettuale dei nuovi Poli, in coerenza con la legge regionale 14/2008 (“Misure a sostegno della qualità delle opere di architettura e di trasformazione del territorio”) e, per l’altro, di favorire la più ampia partecipazione nella fase di ideazione degli interventi, mediante il ricorso allo strumento del concorso di progettazione, che ciascuno dei tre comuni avrebbe dovuto bandire e svolgere seguendo le linee guida approvate con la medesima deliberazione.

In attuazione di questo disegno regionale, ora siamo giunti alla fase della pubblicazione dei tre concorsi di progettazione (quindi, concorsi con riserva di aggiudicazione dei servizi di progettazione al vincitore).

Auspico la più ampia partecipazione possibile a questi bandi da parte dei professionisti, specie dei più giovani, che sapranno certamente proporre soluzioni efficaci e innovative per interventi rivolti ai bambini largamente attesi dalle comunità di Bari, Capurso e Altamura, al fine di offrire servizi all’avanguardia e all’altezza delle aspettative dei cittadini.

Sono molto soddisfatto (emozionato) per il risultato  conseguito, frutto di un intenso lavoro che ho sviluppato da due anni e che porterà – ad Altamura, a Trentacapilli – alla realizzazione di una grande e moderna infrastruttura sociale ed educativa interamente finanziata dalla Regione. Se le procedure si sviluppano con attenzione e tempestività, potremo vederla realizzata entro tre anni (tra tempi di progettazione, gara di appalto e lavori).

Ringrazio, per l’eccellente lavoro svolto, l’Assessore regionale Sebastiano Leo, la Dirigente, arch. Maria Raffaella Lamacchia, e lo Staff della Sezione regionale “Istruzione e Università” e per il prezioso supporto l’ARTI, l’ANCI Puglia, gli Ordini professionali degli Ingegneri e degli Architetti, mentre, sul fronte comunale, ringrazio gli amministratori e i tecnici dei tre Comuni, nonché gli abitanti dei quartieri interessati dagli interventi (per quanto mi riguarda, in particolare quelli di Trentacapilli, incontrati più volte presso la Parrocchia Redentore con don Nunzio), che hanno creduto sin dal primo momento a questa iniziativa della Regione mettendo a disposizione competenze, professionalità e motivazione per giungere a un risultato che già possiamo definire certamente molto significativo.

Aspettiamo con trepidazione l’esito dei concorsi di progettazione per dotare quanto prima i Comuni di Altamura, Bari e Capurso di tre importanti e innovativi luoghi di formazione e socializzazione destinati ai più piccoli.

ENZO COLONNA

 

ROTATORIE CIRCONVALLAZIONE DI ALTAMURA, CONFERENZA DI SERVIZI PRESSO L’ANAS PER IL VIA LIBERA AL PROGETTO

ORA SI PASSI A PROGRAMMARE MIGLIORI COLLEGAMENTI VERSO GRAVINA E LA 96-BIS.

Importante passo in avanti per la realizzazione delle tre rotatorie all’altezza delle intersezioni lungo il tracciato della Statale 96 (vecchia circonvallazione) con via Selva (prima immagine), via Graviscella e Via Ferri Rocco in zona industriale (segnate nella seconda immagine). La messa in sicurezza di questi tre incroci, attualmente semaforizzati, è un tema estremamente importante, un obiettivo lungamente coltivato; me ne sto occupando da oltre due anni, con numerosissime interlocuzioni con Anas e Comune di Altamura [leggi qui, ad esempio].

Per questi interventi, ricordo, il Ministero dell’Ambiente ha recentemente escluso la necessità della valutazione di impatto ambientale [avevo aggiornato qui].

L’ANAS (Coordinamento Territoriale Adriatica) ha perciò convocato per domani, martedì 10 settembre, una conferenza di servizi nella quale tutti gli enti (a partire dal Comune di Altamura) saranno chiamati ad esprimersi, con pareri ed eventuali prescrizioni, sul progetto definitivo già redatto.

Con il via libera della conferenza e con l’acquisizione delle aree (che il Comune di Altamura un paio di anni fa si è impegnato a seguire, con oneri per gli eventuali indennizzi a carico dell’Anas), si potrà procedere con la progettazione esecutiva e la gara di appalto per l’esecuzione dei lavori, per i quali l’ANAS ha messo a disposizione un milione e mezzo di euro.

I tecnici dell’ANAS hanno assicurato che nella progettazione esecutiva saranno adottate tutte le precauzioni possibili per garantire gli attraversamenti pedonali in condizioni di sicurezza, soprattutto per quanto riguarda l’incrocio su via Selva, che ogni giorno purtroppo è attraversato pericolosamente a piedi da molti cittadini.

Dunque, un’altra importante tappa per un’attesa infrastruttura e per questo ringrazio tutti i soggetti che stanno lavorando a questo significativo risultato, in particolare responsabili e tecnici del Coordinamento Territoriale Adriatica dell’ANAS, con i quali sono in costante contatto da tempo.

Resto convinto, però, della necessità di darsi ulteriori obiettivi per un migliore assetto della viabilità in quest’area, in modo da rendere più agevoli i collegamenti con Gravina e la 96-bis, su cui, nei limiti delle mie possibilità e del mio ruolo, assicuro tutto il mio impegno e sostegno, a partire dalla sistemazione e migliore sicurezza, soprattutto in alcune curve, della strada provinciale “Tarantina”, utilizzata come alternativa alla Statale 96 verso Gravina (lavori che devono necessariamente coinvolgere in primo luogo l’ente competente, la Città Metropolitana di Bari).

ENZO COLONNA

 

ZES ADRIATICA, FIRMATO IL DECRETO DI ISTITUZIONE. PORTATO A COMPIMENTO UN GRANDE LAVORO.

Apprendo con grande soddisfazione la notizia della firma, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, del decreto di formale istituzione della ZES Interregionale “Adriatica”. Si tratta di un passaggio formale, atteso da tempo, che conclude il complesso e articolato percorso burocratico condotto dalla Regione Puglia da quasi due anni e finalizzato a offrire una grande opportunità di crescita economica e occupazionale ai territori interessati da questa realtà che potranno beneficiare di significativi vantaggi per sostenere e incentivare il sistema produttivo.

La Zona Economica Speciale Adriatica, ricordo, costituisce una delle due macroaree geografiche del territorio regionale (l’altra è quella “Jonica”, per cui il DPCM di formale istituzione è stato sottoscritto qualche settimana fa), collegate a una o più aree portuali, per le quali sono previste specifiche misure (benefici fiscali, incentivi, semplificazioni amministrative) finalizzate a creare un contesto orientato alla crescita di imprese, all’attrazione di investimenti, all’incremento di scambi commerciali ed export.

La ZES Adriatica (il cui iter di istituzione seguo, passo passo, sin dall’inizio: ad esempio, v. qui o anche qui qui oppure leggi qui) è connessa, per quanto riguarda la Puglia, ai porti di Manfredonia, Barletta, Bari, Molfetta, Monopoli e Brindisi (nonché agli snodi logistici degli aeroporti di Bari, Brindisi e Foggia, dell’interporto regionale della Puglia, della piattaforma logistica di Incoronata) e comprende superfici pari a circa 2889 ettari che, oltre alle aree portuali e aeroportuali, include:

  • il polo di Foggia (con la zona industriale di Manfredonia e l’agglomerato ASI Foggia-Incoronata);
  • il polo di Barletta (con la zona industriale di Barletta);
  • il polo di Bari (con la zona P.I.P. di Bitonto, l’agglomerato ASI Bari-Modugno, la zona industriale di Altamura, la zona P.I.P. di Gravina, le zone industriali di Monopoli e Molfetta);
  • il polo di Brindisi (con le aree ASI di Brindisi, Fasano e Ostuni);
  • il polo di Lecce (con le aree ASI di Lecce-Surbo, Galatina-Soleto, Nardò-Galatone, le zone industriali di Casarano e Matino, il centro intermodale di Melissano).

La Regione ha promosso la creazione di questa ZES come strumento per facilitare l’attrazione di investimenti diretti, promuovere la crescita della competitività delle imprese, l’incremento delle esportazioni, la creazione di nuovi posti di lavoro e il più generale rafforzamento del tessuto produttivo.

Sono molteplici gli strumenti previsti a questo scopo: semplificazioni amministrative, credito d’imposta sugli investimenti, esenzione IRAP, esonero quota comunale IMU per i proprietari degli immobili ricadenti nelle aree ZES, esonero TASI (sempre per la quota destinata ai Comuni) per i possessori e detentori di immobili nelle medesime aree, esclusione di addizionali comunali TASI, esenzione dalle spese istruttorie connesse alla realizzazione degli interventi in tali aree.

Con la definitiva approvazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri siamo davvero alla vigilia della piena operatività di questo importante strumento che interesserà anche ampie aree produttive del territorio della Murgia barese. In particolare, di Altamura (183,50 ettari, la zona industriale, tipizzata come D dal piano regolatore, che insiste sulla strada statale 96 per Gravina) e Gravina (circa 10 ettari di aree della zona P.I.P.).

Ora, così come previsto dal Piano Strategico della ZES approvato dalla Giunta regionale e recepito dal governo nazionale, spetterà anche ai Comuni coinvolti nel perimetro della Zona Economica Speciale adottare misure di sostegno, ad esempio quelle finalizzate a ridurre il carico fiscale locale per le imprese, in modo da integrare queste misure con quelle previste a livello regionale e nazionale. Sotto altro profilo auspico che i Comuni intervengano fattivamente per semplificare e sburocratizzare i procedimenti amministrativi previsti a livello locale in modo da renderli più celeri, efficaci e più rispondenti alle reali esigenze delle imprese e, in diverse realtà, per rendere il più accessibile possibile, per nuovi investitori, la disponibilità di aree sotto il profilo economico e infrastrutturale.

Solo in questo modo, infatti, con una piena assunzione di responsabilità da parte di tutti i livelli istituzionali coinvolti (che si traduca presto in iniziative concrete in favore del sistema produttivo), la ZES potrà effettivamente creare occasioni di crescita e di sviluppo per i territori interessati.

Nel frattempo, i Comuni di Altamura e Gravina in Puglia hanno ottemperato proprio in questi ultimi giorni alla richiesta formulata dalla Regione Puglia e rivolta a tutti gli enti locali inseriti nella perimetrazione della ZES, di trasmettere alla Sezione “Attività Economiche, Artigianali e Commerciali” l’elenco preciso delle aree interessate, con i riferimenti catastali pertinenti e tutti i dati identificativi necessari, in modo da poter compiere una ricognizione completa e certa dei territori coinvolti.

La Regione Puglia, assieme ai dati di tutti gli altri comuni coinvolti, potrà trasmetterli al Dipartimento Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in modo da determinare con precisione e chiarezza tutti i territori ricompresi nella ZES e permettere alle imprese ivi insediate di poter beneficiare, forse già a partire dalla fine di settembre (come ci si propone di fare a livello ministeriale, v. qui), del credito di imposta per gli investimenti realizzati nelle aree perimetrate.

Tra l’altro, come ho già segnalato nelle settimane scorse, si potranno aggiungere altre aree di altri comuni grazie al bando recentemente approvato dalla Giunta regionale e pubblicato sul BURP n. 84 del 25 luglio che prevede di estendere le aree già perimetrate, pari a 2.628 ettari, con l’assegnazione agli enti locali interessati, a seguito di apposita procedura comparativa, di ulteriori aree disponibili e non assegnate pari a 261,10 ettari.

A questo proposito ribadisco il mio auspicio affinché ci sia la partecipazione a questo bando da parte dei Comuni della Murgia barese, a partire da Gravina in Puglia (con la proposta di inserimento delle altre aree della zona PIP), Grumo Appula (la zona PIP lungo la statale 96, all’altezza della stazione di Mellitto), Santeramo in Colle (ma anche Acquaviva delle Fonti, Toritto, Gioia del Colle, Corato, Cassano Murge, Poggiorsini) a cui, oltre un anno e mezzo fa, avevo indirizzato una mia sollecitazione da cui si era sviluppata una iniziativa finalizzata all’inserimento dell’area murgiana nel perimetro della ZES Adriatica.

Purtroppo, come ho già avuto modo di evidenziare, nel corso dell’istruttoria alcune delle aree o non erano state proposte o non erano adeguatamente accompagnate da supporti informativi e documentali e, pertanto, erano state escluse dalla perimetrazione iniziale della ZES.

Ora, però, quella progettualità può essere ripresa e valorizzata, grazie all’opportunità fornita da questo bando della Regione Puglia, in modo da completare il lavoro già avviato e fornire un’occasione ulteriore di sviluppo ad un territorio ampio come quello della Murgia barese che esprime un tessuto economico e imprenditoriale particolarmente vivace.

Sarebbe il completamento di un progetto di grande rilievo strategico in grado di accompagnare le aziende già presenti nei loro percorsi di crescita e di rilanciare lo sviluppo del territorio.

Ringrazio, infine, per l’importante lavoro svolto e per la grande dedizione profusa nella definizione di un percorso di tale complessità che, oggi, finalmente vede il suo completamento, il Presidente Michele Emiliano e l’Assessore allo Sviluppo Economico, Cosimo Borraccino (e il suo predecessore Michele Mazzarano), il Direttore del Dipartimento “Sviluppo Economico e Innovazione”, Domenico Laforgia, la Dirigente della Sezione “Attività Economiche”, prima Teresa Lisi e ora Francesca Zampano, il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, oltre che la qualificata Task Force impegnata nell’elaborazione del Piano Strategico della Zona Economica Speciale.

ENZO COLONNA

 

ZES ADRIATICA, FIRMATO IL DECRETO DI ISTITUZIONE. INTANTO DA ALTAMURA E GRAVINA TRASMESSI I DATI PER L’ESATTA INDIVIDUAZIONE DELLE AREE INTERESSATE.

Apprendo con grande soddisfazione la notizia della firma, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, del decreto di formale istituzione della ZES Adriatica. Si tratta di un passaggio che conclude il complesso e articolato percorso burocratico condotto dalla Regione Puglia in questi mesi e finalizzato a offrire una grande opportunità di crescita economica e occupazionale ai territori interessati da questa realtà che potranno beneficiare di vantaggi in termini fiscali e di semplificazione amministrativa per sostenere e incentivare il sistema produttivo.

Siamo pertanto davvero alla vigilia della piena operatività della ZES Adriatica che ricomprende anche ampie aree della Murgia barese.

A questo proposito, i Comuni di Altamura e Gravina in Puglia, infatti, hanno ottemperato alla richiesta formulata nei giorni scorsi dalla Regione Puglia e rivolta a tutti gli enti locali inseriti nella perimetrazione della ZES, di trasmettere alla Sezione “Attività Economiche, Artigianali e Commerciali” l’elenco preciso delle aree interessate, con i riferimenti catastali pertinenti e tutti i dati identificativi necessari, in modo da poter compiere una ricognizione completa e certa dei territori coinvolti [avevo scritto qui qualche giorno fa].

Ora la Regione Puglia, assieme ai dati di tutti gli altri comuni coinvolti, potrà trasmetterli al Dipartimento Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in modo da determinare con precisione e chiarezza tutti i territori ricompresi nella ZES e permettere alle imprese ivi insediate di poter beneficiare, forse già a partire dalla fine di settembre (come ci si propone di fare a livello ministeriale), del credito di imposta per gli investimenti realizzati nelle aree perimetrate.

Esprimo grande soddisfazione per la tempestività con cui i Comuni hanno risposto alla sollecitazione della Regione in modo da consentire alle imprese inserite nelle aree perimetrate di beneficiare dei primi concreti ed effettivi vantaggi derivanti dall’avvio della Zona Economica Speciale Adriatica.

Ricordo che nel perimetro della ZES sono state inserite ampie aree produttive dei territori di Altamura (183,50 ettari di tutta la zona industriale, tipizzata come D dal piano regolatore, che insiste sulla strada statale 96 per Gravina) e Gravina (circa 10 ettari di aree della zona P.I.P.).

Un risultato frutto di un complesso lavoro che ho seguito per oltre un anno e mezzo e coordinato sin dall’avvio di questo percorso con i Comuni (e, in particolare, con i rispettivi uffici tecnici), le associazioni e le organizzazioni del mondo imprenditoriale [tra i tanti, segnalo un intervento del febbraio 2018].

Tra l’altro, come ho già segnalato nelle settimane scorse, si potranno aggiungere altre aree di altri comuni grazie al bando recentemente approvato dalla Giunta regionale e già pubblicato sul BURP n. 84 del 25 luglio che prevede di estendere le aree già perimetrate, pari a 2.628 ettari, con l’assegnazione agli enti locali interessati, a seguito di apposita procedura comparativa, di ulteriori aree disponibili e non assegnate pari a 261,10 ettari [avevo scritto qui].

A questo proposito ribadisco il mio auspicio affinché ci sia la partecipazione a questo bando da parte dei Comuni della Murgia barese, a partire da Gravina in Puglia (con la proposta di inserimento delle altre aree della zona PIP), Grumo Appula (la zona PIP lungo la statale 96, all’altezza della stazione di Mellitto), Santeramo in Colle (ma anche Acquaviva delle Fonti, Toritto, Gioia del Colle, Corato, Cassano Murge, Poggiorsini) a cui, oltre un anno e mezzo fa, avevo indirizzato una mia sollecitazione da cui si era sviluppata una iniziativa finalizzata all’inserimento dell’area murgiana nel perimetro della ZES Adriatica [per una ricostruzione, rinvio ad una mia nota di maggio scorso, disponibile da qui].

Purtroppo, come ho già avuto modo di evidenziare, nel corso dell’istruttoria alcune delle aree o non erano state proposte o non erano adeguatamente accompagnate da supporti informativi e documentali e, pertanto, erano state escluse dalla perimetrazione iniziale della ZES.

Ora, però, quella progettualità può essere ripresa e valorizzata, grazie all’opportunità fornita da questo bando della Regione Puglia, in modo da completare il lavoro già avviato e fornire un’occasione ulteriore di sviluppo ad un territorio ampio come quello della Murgia barese che esprime un tessuto economico e imprenditoriale particolarmente vivace.

Sarebbe il completamento di un progetto di grande rilievo strategico in grado di accompagnare le aziende già presenti nei loro percorsi di crescita e di rilanciare lo sviluppo del territorio.

enzo colonna

P.S.: ringrazio – per l’intenso lavoro svolto negli ultimi giorni finalizzato alla raccolta e sistemazione di tutti i dati catastali relativi alle aree comprese nella vasta superficie ZES del territorio altamurano e alle aree della zona produttiva gravinese – i dirigenti, funzionari e istruttori tecnici del Comune di Altamura Giovanni Buonamassa, Biagio Maiullari, Maria Cornacchia, Saverio Clemente, Tommaso Chiaromonte, Paolo Losurdo, Vitantonio Lorè, Graziantonio Palasciano e i dirigenti e la funzionaria tecnica del Comune di Gravina in Puglia Michele Stasi, Antonio Vendola e Giovanna Dipalma.

 

OPERATIVA H24 LA BANCA DEL SANGUE DELL’OSPEDALE DELLA MURGIA. IMPEGNO MANTENUTO PER LE COMUNITÀ MURGIANE.

Dal 1° settembre è pienamente operativa, per 24 ore al giorno, la nuova Unità Operativa di Medicina Trasfusionale, istituita e avviata nei mesi scorsi presso l’Ospedale della Murgia “Fabio Perinei”.

Dopo l’avvio delle attività, ad aprile 2019, nei turni di mattina e pomeriggio, è stata completata infatti la dotazione di personale di questa nuova Unità che, oltre al Responsabile, il dott. Leonardo Sardella, vede impiegati ben 5 medici trasfusionisti, 6 tecnici di laboratorio (oltre ad uno in formazione), 5 infermieri e 2 ausiliari.

È un risultato straordinario, uno storico traguardo per l’Ospedale “Perinei” e, quindi, per tutta la comunità murgiana, giunto a valle di un lungo, complicato e laborioso iter che accompagno, passo dopo passo, da oltre due anni, sin dall’inizio della mia esperienza di consigliere regionale, frutto di molteplici e complessi passaggi amministrativi e istituzionali che si sono dovuti consumare [da qui la mia ultima nota. Per una parziale rassegna di miei interventi e aggiornamenti, v. qui oppure clicca qui].

Un lungo e articolato lavoro che si è sviluppato nell’ambito di una proficua e serrata sinergia tra Regione e ASL di Bari che ha consentito di giungere a un risultato estremamente importante e lungamente atteso da tutto il territorio, dal momento che l’attivazione di questo servizio consentirà di raccogliere, conservare e disporre in sede del sangue necessario per le trasfusioni (cosiddetta “Banca del sangue”), con la conseguenza di rendere più efficienti e sicuri tutti gli interventi per i quali sono necessarie trasfusioni, evitando di far ricorso a sacche ematiche conservate presso altre strutture regionali.

La piena operatività delle attività dell’Unità Trasfusionale renderà inoltre ancor più stabile e strutturata l’attività di prelievo di materiale ematico finalizzato alla tipizzazione dei donatori di midollo osseo e potrà consentire all’ospedale murgiano di divenire un vero e proprio polo di reclutamento con funzioni di ricerca dei donatori, valutazione dell’idoneità, identificazione del donatore.

Mi piace ricordare che i volumi di attività espressi da anni in questo ambito, presso l’Ospedale della Murgia sono di assoluto rilievo e ben oltre i parametri minimi previsti. Sono migliaia, infatti, le unità di sangue intero raccolte ogni anno e i prelievi finalizzati alla tipizzazione dei potenziali donatori di midollo osseo: uno straordinario risultato ottenuto anche grazie alla preziosa attività svolta dal personale ospedaliero (a partire dal dott. Matteo Carone e dal personale infermieristico che per molti anni hanno rappresentato la struttura della locale Unità Fissa di Raccolta) e dalle straordinarie associazioni di volontariato attive da molti anni sul territorio (come Avis, Fidas, Admo).

Ringraziamenti.
Ringrazio ancora una volta, per il grande lavoro di impulso svolto per la definizione di questa vicenda, il Presidente della Regione Michele Emiliano e la struttura regionale del Dipartimento “Promozione della Salute”, oltre al Direttore Generale dell’ASL di Bari, Antonio Sanguedolce, all’ex Direttore Generale, Vito Montanaro, al Direttore Sanitario, la dott.ssa Silvana Fornelli, al Direttore Amministrativo, dott. Gianluca Capochiani, e al personale dell’Area Gestione Tecnica, diretta dall’ing. Nicola Sansolini, nonché alla direzione sanitaria e amministrativa del presidio ospedaliero della Murgia (rispettivamente, il dott. Domenico Labate e l’avv. Rachele Popolizio).

Un ringraziamento particolare va al Direttore del Dipartimento Immuno-Trasfusionale dell’Azienda, il dott. Michele Scelsi, che ha fortemente creduto in questo progetto, investendo tutte le sue competenze e passione per il suo raggiungimento, nonché al Responsabile, il dott. Sardella, e a tutto il personale della nuova Unità per l’intenso lavoro di avvio della nuova Unità svolto in questi mesi (funzionale anche al suo accreditamento per il quale manca poco) e a cui rivolgo l’augurio di continuare a svolgere il loro ottimo lavoro.

Quella della Banca del Sangue, con i suoi attuali servizi e con quelli che potranno presto aggiungersi (su cui il dott. Sardella e i suoi collaboratori stanno già lavorando), è una grande e faticosa conquista di cui andare orgogliosi e che tocca a tutti noi difendere.

ENZO COLONNA