CONCORSO STRAORDINARIO SCUOLA, PUBBLICATO DECRETO LEGGE. NECESSARIE ULTERIORI MODIFICHE IN SEDE DI CONVERSIONE PER EVITARE INGIUSTE DISPARITÀ AI DANNI DEI DOCENTI PRECARI DELLE PARITARIE E DEL PROGETTO REGIONALE ‘DIRITTI A SCUOLA / TUTTO A SCUOLA’.

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 255 del 30 ottobre scorso il Decreto Legge 29 ottobre 2019, n. 126, recante “Misure di straordinaria necessità ed urgenza in materia di reclutamento del personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei docenti”.

Si tratta del provvedimento che prevede l’indizione, entro la fine del 2019, di un concorso straordinario per assumere 24.000 insegnanti nelle scuole secondarie, di primo e di secondo grado, già licenziato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 ottobre ma sul quale il Presidente della Repubblica ha ritenuto necessario operare degli approfondimenti giuridici al fine di evitare le ingiustificate disparità di trattamento tra docenti precari che potevano prodursi (ne ho ampiamente trattato nei giorni scorsi, per esempio qui).

Il testo pubblicato tiene parzialmente conto dei rilievi evidenziati [da qui, il mio primo intervento] e relativi all’esclusione dal concorso straordinario, originariamente prevista nel testo licenziato dal Consiglio dei Ministri, per gli insegnanti che da anni svolgono la loro attività nelle scuole paritarie, in violazione della loro equiparazione a quelle statali sancita dalla Legge 10 marzo 2000, n. 62.

A questo riguardo il Decreto Legge pubblicato prevede che anche i docenti con tre anni di servizio nella scuola paritaria possano partecipare al concorso straordinario, ma il superamento della prova concorsuale sarà utile al solo conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento e non anche all’immissione in ruolo, come invece previsto per chi abbia svolto almeno tre anni di insegnamento nelle scuole statali.

Si tratta di un primo significativo passo che va certamente nella direzione indicata. Mi auguro che il Parlamento, in sede di conversione del Decreto Legge, possa intervenire con emendamenti finalizzati a conseguire la piena equiparazione delle due posizioni ai fini della partecipazione al concorso.

Purtroppo non ci sono novità, invece, per quanto riguarda il secondo aspetto che avevo evidenziato nei giorni scorsi e che più direttamente interessa la Puglia, e cioè la situazione dei docenti che hanno partecipato al progetto “Diritti a Scuola”, ribattezzato dall’anno scolastico 2018/2019 “Tutto a Scuola”, promosso dalla Regione Puglia (con importanti risultati nella lotta al fenomeno dell’abbandono scolastico e con riconoscimenti anche a livello europeo, come il premio «RegioStars 2015» della Commissione UE che lo ha identificato quale best practice europea) e che prevede, da dieci anni, lo svolgimento di attività di contrasto alla dispersione scolastica, di recupero e potenziamento formativo degli studenti pugliesi.

Come già fatto rilevare, infatti, l’applicazione del Decreto approvato dal Governo e ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale di fatto comporterebbe l’esclusione degli insegnanti pugliesi impegnati nel predetto progetto regionale, dal momento che la tipologia di contratto sottoscritto dagli stessi (un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, invece del canonico contratto di lavoro a tempo determinato) impedisce di vedersi riconosciuto il servizio prestato ai fini del raggiungimento del requisito dei tre anni per la partecipazione al concorso. Questo nonostante gli insegnanti coinvolti nell’iniziativa regionale siano stati tutti impegnati in attività identiche, sotto tutti i punti di vista, rispetto ai colleghi assunti dal MIUR con contratti di lavoro a tempo determinato.

Tutto questo, ribadisco, appare profondamente ingiusto e iniquo a maggior ragione ove si pensi che sia nei protocolli di intesa e negli accordi sottoscritti dalla Regione Puglia rispettivamente con l’Ufficio Scolastico Regionale e con il Ministero dell’Istruzione, sia nel Decreto Ministeriale n. 100 del 17 dicembre 2009, il servizio prestato dal personale che svolge le attività progettuali finanziate dalle Regioni è chiaramente equiparato, ai fini dell’attribuzione del punteggio utile per le graduatorie, a quello prestato dal personale docente assunto dal MIUR con contratto di lavoro a tempo determinato. Appare evidente, pertanto, l’ingiusta discriminazione fondata, esclusivamente, sulla diversa tipologia contrattuale.

Su questi rilievi (con riferimento sia ai docenti precari delle scuole paritarie, sia ai docenti del progetto “Diritti a Scuola / Tutto a Scuola”), nei giorni scorsi si è svolta una proficua riunione della VI Commissione Consiliare (presieduta dal collega Mimmo Santorsola) nel corso della quale si è convenuto di attivare ogni utile iniziativa finalizzata a sollecitare in Parlamento i necessari correttivi, in sede di conversione del Decreto Legge. A questo proposito, si è deciso di sottoporre all’attenzione di tutto il Consiglio regionale, nel corso della prima seduta utile, un ordine del giorno finalizzato a sensibilizzare i Parlamentari pugliesi e il Governo nazionale sulla necessità di intervenire, in sede di conversione del Decreto, con appositi emendamenti allo scopo di evitare queste ingiuste disparità di trattamento a danno di centinaia di docenti precari del nostro territorio.

Auspico, pertanto, un interessamento reale e concreto da parte dei Parlamentari pugliesi su questa questione in modo da venire incontro alle condivisibili rivendicazioni di tanti insegnanti precari che ambiscono, attraverso il concorso e il suo eventuale superamento, a vedere stabilizzata la propria posizione lavorativa e che non meritano di vedere immotivatamente frustrate le loro aspirazioni.

ENZO COLONNA
consigliere regionale

 

POLI INNOVATIVI PER L’INFANZIA DI ALTAMURA, BARI, CAPURSO: CHIUSI I 3 CONCORSI DI PROGETTAZIONE. ORA LE COMMISSIONI E LA VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE.

È scaduto ieri, lunedì 28 ottobre, il termine per la presentazione delle candidature al concorso di progettazione bandito dal Comune di Bari e finalizzato alla realizzazione di un Polo Innovativo per l’Infanzia nel quartiere di Santa Rita. Sono 41 i progetti candidati, un ottimo riscontro anche per questa iniziativa, seguita in particolare dall’Assessore alle Politiche Educative del Comune di Bari, Paola Romano.

Il concorso di progettazione di Bari e quelli per i Poli di Altamura e Capurso, i cui bandi sono scaduti nelle scorse settimane, si inseriscono in una complessa operazione a regia regionale, alla quale ho lavorato negli ultimi due anni.

Come ho già ricordato in altre circostanze, le tre Città sono state selezionate dalla Regione all’inizio del 2018 [ne scrissi qui] nell’ambito della iniziativa del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca che assegnava alla Puglia risorse complessive pari a 9.687.832 euro per la realizzazione di innovative strutture dedicate ai bambini fino a 6 anni [da qui, uno dei miei numerosi interventi sul tema].

Con i tre Comuni, la Regione ha stipulato nel dicembre 2018 un protocollo di intesa [scrissi qui] – al quale ho fornito il mio contributo con l’Assessore Sebastiano Leo, la Dirigente Maria Raffaella Lamacchia, lo Staff della Sezione regionale “Istruzione e Università” e con il supporto dell’ARTI [qui, la sezione dedicata] – che ha integrato in modo del tutto originale la misura nazionale, riconoscendo ai tre Enti locali un ulteriore contributo regionale pari a 70mila euro ciascuno, destinato proprio alla attivazione, predisposizione e gestione di una procedura concorsuale (anziché far ricorso alle ordinarie gare di appalto per le progettazioni, proprio al fine di garantire elevati standard di qualità e la più ampia partecipazione nella fase di ideazione e progettazione degli interventi) e supportando le strutture comunali anche con una task force regionale di esperti.

Per quanto riguarda Bari, il costo stimato per la realizzazione del Polo è pari a 2.203.200 euro. I premi previsti dal concorso di progettazione sono: 15.000 euro per il primo classificato, 7.500 euro per il secondo e 4.000 euro per il terzo. Inoltre è previsto un ulteriore premio di 4.000 euro per il progetto, classificatosi tra il 4° e l’8° posto, elaborato dal gruppo di progettazione con l’età media più bassa.

22 proposte progettuali, invece, sono state inviate, entro il termine di scadenza del 30 settembre scorso, per il Polo per l’Infanzia di Capurso [ne scrissi qui], i cui lavori sono stimati in 1.632.000 euro. In questo caso, i premi previsti sono: 15.000 euro per il primo classificato, 5.000 euro per il secondo, 3.000 euro per il terzo e un ulteriore premio di 3.000 euro per il progetto, classificatosi tra il 4° e l’8° posto, elaborato dal gruppo di progettazione con l’età media più bassa.

Due settimane fa è scaduto il termine per le candidature al concorso di progettazione relativo al Polo per l’Infanzia di Altamura, nel quartiere Trentacapilli, i cui lavori sono stimati in 3.194.000 euro e per il quale sono state presentate 28 proposte progettuali. I premi del concorso sono identici a quelli previsti a Bari. Da qui, una nota del gennaio 2018 in cui ricostruisco come si è arrivati alla selezione di questo intervento, con il grande sostegno e la partecipazione dei cittadini del quartiere, più volte riuniti presso la Chiesa Ss. Redentore grazie a Don Nunzio Falcicchio (v. qui ad esempio).

Accanto al Polo per l’Infanzia, è prevista la realizzazione di un Istituto comprensivo (6-13 anni, elementare e media) già candidato nel giugno 2018 (scrissi qui) al Piano Regionale Triennale per l’Edilizia Scolastica 2018/2020 e collocatosi in terza posizione nella graduatoria regionale [leggi qui]. Si sta chiudendo in questi giorni, al Comune, la valutazione delle offerte pervenute nella gara di appalto per i relativi servizi di progettazione [per ulteriori informazioni, rinvio ad una mia nota del marzo scorso].

(delimitata in rosso, l’area del quartiere Trentacapilli in cui saranno realizzati il Polo Innovativo per l’Infanzia di Altamura, già finanziato, e l’Istituto comprensivo)

 

Tornando ai Poli per l’Infanzia, in tutti e tre i bandi di concorso è prevista la riserva, da parte dei Comuni, di affidare al primo classificato la redazione dei successivi livelli di progettazione.

I 3 concorsi di progettazione hanno visto una partecipazione molto significativa che dimostra la grande attenzione che è stata riservata da progettisti e tecnici (soprattutto giovani) a questa iniziativa. Un vero e proprio successo che va ben oltre ogni più rosea aspettativa e che conferma l’ottimo lavoro svolto in questi mesi da tutti i soggetti coinvolti, a partire dalla Regione.

Ora si apre la fase dell’esame delle proposte progettuali pervenute, passando prima per la nomina delle tre Commissioni di valutazione che saranno composte, secondo quanto previsto dal disciplinare sottoscritto da Regione e Comuni e dai rispettivi bandi di concorso, da un rappresentante dell’ente locale interessato (con le funzioni di presidente), da un rappresentante della Sezione “Istruzione e Università” della Regione Puglia, da un esperto in edilizia scolastica e da due componenti individuati nell’ambito di due distinte rose di nomi fornite dall’Ordine degli Ingegneri e dall’Ordine degli Architetti.

Compito delle tre commissioni sarà quello di individuare la soluzione progettuale migliore, più innovativa e maggiormente rispondente alle esigenze dei bambini fino a 6 anni cui le strutture saranno dedicate.

Sono davvero soddisfatto e orgoglioso per l’andamento di questa pionieristica iniziativa che abbiamo impostato a livello regionale e che si è sviluppata grazie ad una proficua collaborazione interistituzionale, finalizzata a realizzare opere destinate a migliorare la qualità dei servizi destinati alla collettività.

Non ci resta, quindi, che attendere l’esito delle valutazioni che mi auguro avvenga in tempi celeri così da procedere il più rapidamente possibile a dotare i Comuni di Altamura, Bari e Capurso dei loro Poli per l’Infanzia, innovativi luoghi di formazione, educazione e socializzazione destinati ai più piccoli.

ENZO COLONNA

“LUOGHI E ARCHIVI DELLA MEMORIA”, VIA LIBERA ANCHE DALLA I COMMISSIONE ALLA MIA PROPOSTA DI LEGGE. ORA LA PAROLA PASSA AL CONSIGLIO REGIONALE.

È stato espresso oggi, dalla I Commissione consiliare, il parere favorevole sulla proposta di legge in materia di “Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione dei luoghi della memoria e degli archivi storici di Puglia” da me presentata nel giugno scorso e già approvata all’unanimità, nelle scorse settimane, dalla VI Commissione consiliare [leggi qui].

Quello odierno è stato un passaggio necessario dal momento che, come noto, il parere della Commissione “Bilancio, Finanze e Programmazione”, presieduta dal collega Fabiano Amati, è obbligatorio ogni qual volta la proposta di legge comporti, come nel caso di specie, spese o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

La proposta di legge, ora, ha completato il suo iter nelle commissioni competenti ed è pronta ad essere discussa e, auspico, approvata in Consiglio regionale [per il testo e la relativa scheda, da qui].

Questa iniziativa legislativa, ricordo, è finalizzata a sostenere la promozione e la valorizzazione di luoghi che, in epoca contemporanea e in particolare nel corso del Novecento, sono stati teatro di eventi di grande rilievo storico tanto da divenire elementi costitutivi del nostro patrimonio culturale e identitario.

La proposta di legge, quindi, nasce dall’esigenza, che considero impellente, di mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare, per le generazioni attuali e per quelle future, la memoria di fatti e accadimenti avvenuti sul territorio pugliese (soprattutto con riferimento ai due conflitti mondiali del secolo scorso) e che sono da considerarsi determinanti per l’assetto e lo sviluppo democratico della Repubblica Italiana e della nostra Regione.

L’obiettivo è quello di consolidare quel patrimonio immateriale collettivo che è elemento essenziale per la coesione e per il progresso della comunità regionale, con l’auspicio che quest’ultima, conscia di avere un substrato valoriale comune, possa guardare con maggiore consapevolezza di sé al futuro.

Per questo, come già fatto in passato, torno a ribadire il profondo e significativo valore sociale, educativo e formativo che attribuisco a questa proposta di legge, dal momento che è finalizzata a promuovere e sostenere attività di ricerca, conservazione e valorizzazione del patrimonio identitario, culturale, storico e politico rappresentato da tanti “Luoghi della Memoria” presenti nel territorio regionale: ad esempio, si pensi alla “Casa Rossa” di Alberobello che dall’estate del 1940 e sino al settembre del 1943 fu luogo di detenzione per ebrei, al “Campo P.G. 65” di Altamura (durante la 2^ guerra mondiale per i prigionieri alleati e poi, nel dopoguerra, centro per i profughi provenienti dalla Venezia Giulia, dalla Dalmazia, dall’Africa), al “Campo P.G. 75” di Torre Tresca a Bari, senza dimenticare il campo di concentramento e confino alle Isole Tremiti, il “Museo della memoria” di Nardò o i luoghi legati alla “Guerra Fredda” nella Murgia, solo per citarne alcuni.

Si tratta di beni immobili o luoghi fisici, ivi compresi gli Archivi Storici o i Centri di Documentazione, pubblici o privati (si pensi, ad esempio, a quelli della “Fondazione Di Vagno”, della “Fondazione Gramsci”, dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea “Tommaso Fiore”), legati a eventi o figure che hanno segnato la storia contemporanea della Puglia e della sua Comunità.

Luoghi e Archivi che meritano di essere preservati, tutelati e valorizzati, attraverso progetti specifici che consentano anche di aprirli al territorio, facendoli conoscere ai tanti che, probabilmente, pur vivendo a poca distanza, ne ignorano perfino l’esistenza.

A questo proposito, ricordo che è in corso di realizzazione, per il 2019, la misura regionale sui “Luoghi della Memoria” e sugli “Archivi Storici”, prevista nell’ambito del programma “La Cultura si fa Strada” (v. qui) sviluppato dalla Sezione regionale “Valorizzazione Territoriale” e approvato a giugno dalla Giunta su proposta dell’Assessore Loredana Capone, che dà attuazione ad una norma da me introdotta nell’ambito della legge di stabilità 2019 (art. 49 della l.r. 67/2018).

Con la proposta di legge approvata nelle scorse settimane in VI Commissione e licenziata, oggi, anche dalla I Commissione, quindi, si punta a rendere sistematico e continuativo, anche per i prossimi anni, l’impegno della Regione Puglia su questi temi.

Nel ringraziare il Presidente Fabiano Amati e i Colleghi della I Commissione per il parere favorevole espresso oggi e, per il supporto assicurato con grande disponibilità e professionalità, le strutture regionali (quelle della VI e I Commissione consiliare, la Sezione “Valorizzazione Territoriale”, il Servizio “Bilancio”), mi auguro, ora, che su questa iniziativa legislativa possa esserci un’ampia convergenza anche in Consiglio regionale in modo che si possa giungere in tempi celeri alla sua approvazione.

ENZO COLONNA

“LUOGHI IDENTITARI DI PUGLIA”, FINANZIATI TUTTI I PROGETTI AMMISSIBILI. NEL BARESE, PROGETTI DI SCUOLE DI ADELFIA, MOLA, TORITTO, ACQUAVIVA, ALTAMURA, NOICATTARO E GRUMO APPULA. ORA SI PASSA ALLA LORO ATTUAZIONE.

Saranno tutti finanziati i progetti giudicati ammissibili a seguito della valutazione di merito nell’ambito dell’Avviso “Luoghi Identitari di Puglia”, l’iniziativa regionale indirizzata agli istituti scolastici pugliesi e finalizzata a incentivare la tutela attiva e la fruizione consapevole dei beni del patrimonio storico-artistico da parte dei più giovani.

È quanto deliberato un paio di giorni fa dalla Giunta regionale che ha incrementato con ulteriori 85.500 euro le risorse finanziarie destinate a questa innovativa misura (inizialmente pari a 1 milione di euro).

Con tale iniziativa, ricordo, le scuole di ogni ordine e grado erano chiamate a elaborare un progetto di valorizzazione e fruizione di un bene culturale o luogo di cultura presente sul territorio e nella piena disponibilità di enti locali. Una bella, innovativa e interessante opportunità che avevo ampiamente segnalato sollecitando le scuole pugliesi, del territorio murgiano in particolare, a coglierla [v. qui].

Entro il termine di scadenza, fissato per lo scorso 29 aprile, sono pervenute 49 candidature. All’esito della fase di valutazione di merito dei progetti sono stati selezionati 37 interventi di cui, con le risorse inizialmente disponibili, 34 ammessi a finanziamento [ne avevo scritto qui].

Grazie all’incremento stanziato dal Governo regionale potranno trovare attuazione anche gli altri 3 progetti giudicati ammissibili proposti da istituti scolastici di Massafra, Grumo Appula e Montesano Salentino.

In particolare, dei 37 progetti finanziati, 14 sono in Provincia di Foggia, 12 in quella di Lecce, 7 nell’Area metropolitana di Bari, 2 in Provincia di Taranto e 2 nella BAT.

Limitandomi al territorio barese, gli interventi sono i seguenti:

  • Adelfia, proposto dall’I.C. “A. Moro – G. Falcone” e relativo alla Torre Normanna di Canneto;
  • Mola di Bari, proposto dall’I.I.S.S. “Da Vinci – Maiorana” e relativo all’Ipogeo delle Quattro Fontane;
  • Toritto, proposto dall’I.C. “S. Giovanni Bosco – A. Manzoni” e relativo al Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale in Piazza Moro;
  • Acquaviva delle Fonti (proposto da I.I.S.S. “Colamonico – Chiarulli” e relativo al Palazzo De Mari;
  • Altamura, proposto dal Liceo Statale “Cagnazzi” e relativo ad alcuni ambienti della struttura dell’ex Convitto Cagnazzi;
  • Noicattaro, proposto dall’I.C. “A. Gramsci – N. Pende” e relativo al Palazzo della Cultura – Galleria civica d’arte moderna e contemporanea;
  • Grumo Appula, proposto dall’IC “Devitofrancesco – Giovanni XXIII Binetto” e relativo all’Arco monumentale del campo sportivo del littorio.

Sono molto soddisfatto per la decisione del Governo regionale, che avevo auspicato sin dalla pubblicazione degli esiti della Commissione di valutazione, al fine di non disperdere lo sforzo creativo, in termini di progettualità, messo in campo dalle comunità scolastiche interessate.

Ringrazio l’Assessore Capone e, per il grande lavoro svolto su questa originale ed interessante misura, la Sezione regionale “Valorizzazione Territoriale”.

Formulo agli istituti scolastici i cui progetti sono stati ammessi a finanziamento i miei complimenti e, ora, buon lavoro nella loro attuazione.

Sono particolarmente felice per l’esito favorevole della valutazione dei progetti proposti a Toritto, Acquaviva delle Fonti, Grumo Appula e per il bel progetto proposto dal Liceo “Cagnazzi” di Altamura.

Quest’ultimo, finanziato con 30.000 euro (il massimo previsto dalla misura regionale), prevede interventi finalizzati a valorizzare e a rendere fruibile una sezione dell’ex Convitto Cagnazzi (sede centrale del Liceo) con la realizzazione di un Museo/Laboratorio dedicato alla ricca e preziosa collezione di pezzi e attrezzature dello storico laboratorio scientifico della scuola, circa 400 antichi strumenti scientifici, conservati nell’Istituto Cagnazzi fin dalla sua fondazione (fine del XVIII secolo). Ringrazio quanti hanno lavorato alla candidatura, in particolare, il preside Biagio Clemente, il prof. Piero Castoro, gli uffici amministrativi del Liceo; i tecnici incaricati dalla scuola (gli architetti Michele Forte, Pasquale Gentile, Vincenzo Laterza e l’ing. Domenico Garripoli); i tecnici Vincenzo Martimucci e Rosa Cirrottola del settore comunale “opere pubbliche” che hanno curato gli adempimenti amministrativi del progetto che non prevede oneri economici per il Comune.

ENZO COLONNA

《… proprio della Democrazia e perciò della vera Libertà è rendere i popoli dolci, indulgenti, generosi, magnanimi》

《… proprio della Democrazia e perciò della vera Libertà è rendere i popoli dolci, indulgenti, generosi, magnanimi

Parole, che aprono mente e cuore, pronunciate da Eleonora Pimentel Fonseca prima di essere condotta al patibolo nel 1799 (nell’immagine, uno stralcio del Monitore Napoletano, n. 14 del 23 marzo 1799).

Un Manifesto politico e ideale. Così le ho interpretate l’altra sera, dopo averle ascoltate per la prima volta grazie al bell’intervento dell’avvocato Francesco Lembo, collezionista campano appassionato di quella stagione storica, in occasione di un convegno organizzato venerdì sera dall’Associazione AlGraMa.

Un Manifesto che impegna ad affrontare l’inferno dei viventi, “l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme”, scegliendo il modo più rischioso, arduo, spesso doloroso, tra i due segnati da Italo Calvino: 《Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.》

O, per dirla con Danilo Dolci, 《rivoluzione è distinguere il buono già vivente, sapendolo godere, sani, senza rimorsi, amore, riconoscersi con gioia》e 《sognando gli altri come ora non sono》perché 《ciascuno cresce solo se sognato.

Tempo fa, Erri De Luca citava Eschilo, che nel suo “Prometeo incatenato” fa dire a Oceano : “O Prometeo non sai che le parole fanno da medicina all’animo dolente?”, per concludere che 《oltre alle parole, alla nostra portata esistono gesti di simpatia e premura che rinnovano il patto di ognuno col resto della specie umana. Profumano di legno di cirmolo.》 Perché, come ricordava il mio Maestro, il Prof. Michele Costantino, citando Alain de Botton, 《forse è proprio vero che di fatto non esistiamo finché non c’è qualcuno che ci vede esistere, che non parliamo finché qualcuno non è in grado di comprendere ciò che diciamo; in sintesi, che non siamo del tutto vivi finché non siamo amati》.

Da qui, il richiamo di Marco Pannella al “dovere di essere speranza”, ben più importante e decisivo del “diritto ad avere speranza”.

Ecco, sono i miei Manifesti politici e ideali – per un “senza casa partitica” come me – su cui mi metto alla prova tutti i giorni e su cui tento di imbastire, ogni giorno da molti anni, un impegno nella politica e nelle istituzioni.

Temo – da quanto vedo, leggo, sento e soprattutto non leggo e non sento dalle nostre parti, anche le più vicine – di non essere riuscito granché a contribuire a determinare un avanzamento nella politica e nella comunità locale nella direzione indicata da quei Manifesti ideali. Dalle nostre parti, temo, ne abbiamo di strada da fare, se diffusi, nel ceto politico e tra quanti si occupano o commentano di politica, sono cinismo, indifferenza, tendenza strumentale a prendere generosità per stupidità o coglionaggine, incapacità di cogliere e salvare il buono che è in mezzo a noi, di alimentare generosità e indulgenza, di rispettare il lavoro e l’impegno altrui.

Sarà l’età… o, meglio, è l’esperienza negli anni che mi ha fatto acquisire questo dovere, direi urgenza, dell’essere indulgenti, che non significa non vedere i problemi, che non significa essere stupidi, che non significa accettare placidamente che le cose vadano per il verso loro. Nulla di tutto questo.

Significa mettere in conto che il mondo e la realtà sono imperfetti, perché noi siamo imperfetti e i difetti degli altri sono i nostri difetti.

ENZO COLONNA

P.S.: di questo, della nostra imperfezione e del valore dell’opera quotidiana [oltre che della loro promessa palestra 😔😊], parlai venerdì mattina a diverse decine di bambini della Scuola Don Milani di Altamura in visita al consiglio regionale. Con loro, con i nostri piccoli, è sempre un’emozione.

SCUOLA, DECRETO SALVAPRECARI BLOCCATO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. ORA SI APRE LA POSSIBILITÀ DI SIGNIFICATIVE MODIFICHE PER EVITARE INGIUSTE DISCRIMINAZIONI AI DANNI DEI DOCENTI DELLE SCUOLE PARITARIE E DEL PROGETTO “DIRITTI A SCUOLA / TUTTO A SCUOLA”.

Apprendo con estremo favore la notizia diffusa nelle ultime ore riguardante la decisione assunta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di non firmare il Decreto Legge (cosiddetto “Salvaprecari bis”) approvato lo scorso 10 ottobre dal Consiglio dei Ministri che prevede l’indizione, entro la fine del 2019, di un concorso straordinario per assumere 24.000 insegnanti nelle scuole secondarie, di primo e di secondo grado.

Esattamente come avevo già avuto modo di evidenziare nei giorni scorsi, i rilievi del Presidente Mattarella si concentrano sul rischio che il Decreto approvato dal Governo determini un’ingiusta disparità di trattamento tra docenti precari, dal momento che prevede una procedura riservata a chi abbia maturato almeno tre anni di anzianità solo nelle scuole statali, escludendo, in questo modo, dalla possibilità di accedere alla partecipazione al concorso tutti quegli insegnanti che da anni svolgono la loro attività presso le scuole paritarie, in violazione della loro equiparazione a quelle statali sancita dalla legge 10 marzo 2000, n. 62.

Ora, quindi, si apre la possibilità di introdurre significative modifiche al Decreto, che auspico possano affrontare anche un’altra questione riguardante una specificità tutta pugliese. Mi riferisco alla posizione dei docenti che hanno partecipato al progetto “Diritti a Scuola”, ribattezzato dall’anno 2018-2019 “Tutto a Scuola”, promosso dalla Regione Puglia (con importanti risultati nella lotta al fenomeno dell’abbandono scolastico e con riconoscimenti anche a livello europeo, come il premio «RegioStars 2015» della Commissione UE che lo ha identificato quale best practice europea) e che prevede, da dieci anni, la partecipazione di centinaia di insegnanti in attività didattiche finalizzate al contrasto della dispersione scolastica, al recupero e al potenziamento formativo degli studenti pugliesi.

Il Decreto “Salvaprecari bis”, infatti, prevede anche in questo caso un’ingiusta disparità di trattamento ai loro danni escludendo dalla partecipazione al concorso i docenti impegnati nelle attività finanziate dalla Regione dal momento che la tipologia di contratto sottoscritto dagli stessi (un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, invece del canonico contratto di lavoro a tempo determinato) impedirebbe di vedersi riconosciuto il servizio prestato ai fini del raggiungimento del requisito dei tre anni per partecipare al concorso.

Tutto questo appare profondamente iniquo ed immotivato anche solo considerando che – sia nei protocolli di intesa e negli accordi sottoscritti dalla Regione Puglia rispettivamente con l’Ufficio Scolastico Regionale e con il Ministero dell’Istruzione, sia nel decreto ministeriale n. 100 del 17 dicembre 2009 – il servizio prestato dal personale che svolge le attività progettuali finanziate dalle Regioni è equiparato, ai fini dell’attribuzione del punteggio utile per le graduatorie, a quello prestato dal personale docente assunto dal MIUR con contratto di lavoro a tempo determinato.

Mi auguro (come è stato rimarcato ieri pure da tutti i componenti presenti della VI Commissione del Consiglio regionale nel corso delle audizioni dei rappresentanti dei comitati dei docenti precari e dei sindacati disposte dal Presidente Mimmo Santorsola) che in sede di modifica del Decreto o di conversione in legge in Parlamento si possa intervenire efficacemente al fine di non creare ingiuste discriminazioni ai danni di tanti insegnanti pugliesi che da anni svolgono con passione e competenza le loro attività didattiche e che aspirano, con il concorso, al contratto di lavoro a tempo indeterminato, così da poter guardare con più serenità al futuro.

Ringrazio il Presidente Sergio Mattarella per la sensibilità dimostrata anche in questa circostanza e per l’attenzione riservata a questo tema. Confido, ora, nelle modifiche al Decreto Legge in modo da evitare ingiuste e ingiustificate disparità di trattamento.

ENZO COLONNA

Nell’immagine, un intervento pubblicato oggi da “La Repubblica – Edizione di Bari”, 26 ottobre 2019.

VITALIZI, CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ PER LA RICERCA SULLE MALATTIE RARE. SCRITTA DAL CONSIGLIO REGIONALE UNA PAGINA DI BUONA POLITICA.

Ho partecipato nei giorni scorsi, al fianco del Presidente del Consiglio Regionale, Mario Loizzo, e del Vice Presidente, Giandiego Gatta, alla conferenza stampa di presentazione dell’Avviso con il quale il Consiglio ha destinato quasi 563mila euro per finanziare progetti di ricerca sulle malattie rare.

Si tratta di risorse che derivano dal “contributo di solidarietà” previsto dall’art. 6 della legge regionale che votammo nel 2018 (la n. 15) e applicato su assegni vitalizi e pensioni di reversibilità erogati in favore dei consiglieri regionali che hanno svolto il loro mandato nelle precedenti legislature. I vitalizi, infatti, sono stati del tutto aboliti, con una legge regionale del 2013, per i consiglieri eletti a partire dalla legislatura in corso, e quindi dal 2015 in poi.

Il “contributo” deriva dall’applicazione di un taglio percentuale variabile che aumenta progressivamente, per scaglioni, con l’aumentare dell’entità dell’assegno. Le risorse risparmiate, con decisione unanime, sono state destinate a finanziare progetti di ricerca che saranno selezionati, da un’apposita commissione, tra quelli candidati a seguito di una procedura ad evidenza pubblica.

Ritengo molto importante che queste risorse siano destinate a sostenere la ricerca sulle malattie rare, un settore su cui, molto spesso, risultano insufficienti gli investimenti specie da parte dell’industria farmaceutica privata, anche a causa del numero (ritenuto esiguo) di persone affette da queste patologie, che dunque incontrano enormi difficoltà nell’accesso alle cure.

Grazie alle risorse complessivamente a disposizione per questo avviso, pari a circa 560mila euro, si potranno finanziare progetti di ricerca (da avviare o portare a termine), con un contributo massimo di 100mila euro ciascuno, in grado di assicurare progressi e nuove acquisizioni scientifiche capaci di restituire speranza e, in prospettiva, una qualità della vita migliore ai circa 19.000 pazienti pugliesi che, dall’ultimo censimento, risultano affetti da una patologia rara.

Possono presentare la candidatura Università, Aziende Ospedaliere, IRCCS, ASL, ma anche associazioni, fondazioni o società scientifiche non a fini di lucro nonché ricercatori e scienziati con esperienza pluriennale in questo settore che stabiliscano rapporti di collaborazione con i predetti Enti.

La domanda di candidatura dovrà essere presentata entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’Avviso nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia (avvenuta il 24 ottobre 2019, v. qui).

Sono molto soddisfatto per la corretta applicazione di questa norma relativa al “contributo di solidarietà” che si pone in maniera del tutto coerente con le prescrizioni dettate, in materia, dalla Corte Costituzionale che ha negato la possibilità di eliminare i vitalizi per chi avesse già maturato questo diritto, consentendo solo interventi, in riduzione, temporanei e ispirati a criteri di ragionevolezza.

Ringrazio il Presidente, il Vicepresidente e l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale per aver sostenuto questa iniziativa. Si tratta certamente di una pagina di buona politica della quale il Consiglio regionale può andare orgoglioso.

ENZO COLONNA

CONCORSO SCUOLA, UTILE AUDIZIONE IN VI COMMISSIONE. IMPEGNO COMUNE PER EVITARE INGIUSTE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO TRA DOCENTI PRECARI.

[nota diffusa dall’Agenzia del Consiglio regionale, da qui]

È stata molto utile e proficua l’audizione svoltasi oggi pomeriggio, nella VI Commissione consiliare presieduta dal collega Mimmo Santorsola, sul delicato tema della stabilizzazione dei docenti precari in vista del concorso straordinario che sarà bandito entro fine anno dal MIUR e che rischia di generare inaccettabili disparità di trattamento tra docenti.

All’audizione, oltre ai funzionari dell’Assessorato all’Istruzione della Regione Puglia (non essendo potuto intervenire l’Assessore Sebastiano Leo impegnato altrove per improrogabili ragioni istituzionali), hanno partecipato i rappresentanti dei comitati dei docenti precari degli istituti paritari e di quelli coinvolti nel progetto regionale “Diritti a Scuola”, ribattezzato dallo scorso anno “Tutto a Scuola”, oltre ai rappresentanti sindacali della Cgil e della Cisl.

Nei giorni scorsi ho già avuto modo di evidenziare come esista il rischio molto concreto che il Decreto Legge approvato lo scorso 10 ottobre dal Consiglio dei Ministri che prevede l’indizione, entro fine del 2019, di un concorso straordinario per assumere 24.000 insegnanti nella scuola secondaria, di primo e di secondo grado, rischi di creare una ingiusta disparità di trattamento tra docenti precari dal momento che prevede una procedura riservata a chi abbia maturato almeno tre anni di anzianità pregressa solo nelle scuole statali.

In questo modo, di fatto, si esclude dalla possibilità di accedere alla partecipazione al concorso tutti quegli insegnanti che da anni svolgono la loro attività presso le scuole paritarie, in violazione della loro equiparazione a quelle statali sancita dalla legge 10 marzo 2000, n. 62.

Allo stesso modo rischiano di essere ingiustamente penalizzati anche i docenti pugliesi che hanno partecipato al progetto “Diritti a Scuola”, ribattezzato dall’anno 2018-2019 “Tutto a Scuola”, promosso dalla Regione Puglia e che prevede, da dieci anni, la partecipazione di centinaia di insegnanti impegnati in attività di contrasto della dispersione scolastica e per il recupero e il potenziamento formativo degli studenti pugliesi.

Con riferimento a questo ultimo aspetto, quello che è emerso anche nel corso dell’audizione è che la pedissequa applicazione del decreto approvato dal Governo nazionale lo scorso 10 ottobre comporterebbe l’esclusione dei docenti impegnati nelle attività finanziate dalla Regione dal momento che la tipologia di contratto sottoscritto dagli stessi (un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, invece del canonico contratto di lavoro a tempo determinato) impedirebbe di vedersi riconosciuto il servizio prestato ai fini del raggiungimento del requisito dei tre anni per partecipare al concorso. E questo nonostante gli insegnanti coinvolti nell’iniziativa regionale siano stati tutti impegnati in attività identiche, sotto tutti i punti di vista, rispetto ai colleghi assunti con contratti di lavoro a tempo determinato.

Tutto questo appare profondamente ingiusto e iniquo a maggior ragione ove si pensi che sia nei protocolli di intesa e negli accordi sottoscritti dalla Regione Puglia rispettivamente con l’Ufficio Scolastico Regionale e con il Ministero dell’Istruzione, sia nel decreto ministeriale n. 100 del 17 dicembre 2009, il servizio prestato dal personale che svolge le attività progettuali finanziate dalle Regioni è chiaramente equiparato, ai fini dell’attribuzione del punteggio utile per le graduatorie, a quello prestato dal personale docente assunto dal MIUR con contratto di lavoro a tempo determinato.

Queste perplessità e preoccupazioni, espresse dai rappresentanti dei comitati e dei sindacati intervenuti, sono state condivise da tutti i componenti della Commissione e ciascuno, nel contesto delle rispettive organizzazioni politiche e con i rispettivi referenti politici nazionali, porrà in essere ogni utile iniziativa diretta a sollecitare i necessari correttivi.

Infine, su mia proposta, la Commissione consiliare ha convenuto di predisporre un ordine del giorno da sottoporre all’intero Consiglio regionale finalizzato a sensibilizzare, attraverso il Presidente e la Giunta regionale, i Parlamentari pugliesi e il Governo nazionale sulla necessità, in sede di conversione del Decreto Legge, di intervenire con appositi emendamenti allo scopo di evitare questa ingiusta disparità di trattamento a danno di centinaia di docenti precari del nostro territorio.

Ringrazio il Presidente Santorsola per l’iniziativa assunta con l’audizione in VI Commissione.

ENZO COLONNA
consigliere regionale

 

ASL BARI, AL VIA NUOVI CONCORSI PER 115 MEDICI SPECIALISTI. INTANTO, SI PROCEDE CON I CONCORSI, GIÀ BANDITI NEI MESI SCORSI, PER PRIMARI, MEDICI E PER ALTRE FIGURE PROFESSIONALI. SEGNI CONCRETI, INSIEME AD ALTRI, DEL NUOVO CORSO DELLA SANITÀ PUBBLICA PUGLIESE.

Deliberati, una decina di giorni fa, dalla Asl di Bari nuovi concorsi per ulteriori 115 medici specialisti in diverse discipline. Vi riporto gli estremi delle deliberazioni nelle due immagini. Ora si dovrà attendere la pubblicazione dei bandi nel Bollettino Ufficiale della Regione Puglia e, poi, per estratto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

I concorsi sono stati avviati tenuto conto anche delle ultime disposizioni normative che prevedono l’ammissione alle prove selettive anche per i medici in formazione specialistica iscritti all’ultimo anno nonché, qualora il corso abbia durata quinquennale, al penultimo anno.

Seguiranno ulteriori bandi (per medici e personale sanitario in generale) fino al raggiungimento dei posti definiti dal fabbisogno triennale della ASL di Bari non solo per i profili dirigenziali, ma anche per tutto il comparto sanitario e no.

Ricordo che solo per il Perinei, il nuovo piano triennale del fabbisogno di personale (prima adottato dalla Asl di Bari a fine 2018 e poi approvato dalla Regione nella primavera scorsa) prevede un incremento notevole di personale, per svariate decine di unità.

Nella seguente immagine riporto, invece, i dati del prossimo reclutamento del personale deliberato dal Policlinico di Bari (55 unità mediche specialistiche).

Infine, dopo aver completato le procedure non semplici per la composizione delle commissioni (sorteggi, nomine, accettazioni, sostituzioni), sono state deliberate dal Direttore Generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce, le commissioni dei concorsi relativi ad una serie di figure professionali non mediche su cui avevo più volte scritto (ad esempio, qui): 15 Assistenti Sociali, 15 Educatori professionali, 30 Fisioterapisti, 30 Logopedisti, 25 Ostetriche, 10 Tecnici di Riabilitazione Psichiatrica. Nella seguente immagine, riporto gli estremi dei rispettivi atti deliberativi.

È il “nuovo corso” della Sanità pugliese, di cui vado scrivendo da un anno a questa parte.

Che ci siano ancora tanti problemi da risolvere è indubbio. Come è vero che ci sono ancora alcune sacche di inefficienza, frutto di vecchie scelte che nel tempo si sono rivelate sbagliate o che sono state purtroppo travolte da tagli, riordini e nuove programmazioni imposte a livello ministeriale.

A descrivere ciò che non va non ci vuole molto e magari è pure producente dal punto di vista dell’audience o forse anche dei consensi elettorali. Ma continuare a ripetere che tutto fa schifo e che nulla si fa (senza evidenziare, oltre ai problemi e alle difficoltà, gli sforzi, il buono che c’è, il lavoro che si fa) serve a risolvere i problemi, anche uno solo?!

Soprattutto quando si parla di sanità pubblica e, ancor di più, in una regione che, assieme ad altre 6 del Sud Italia (con eccezione della Basilicata), per circa quindici anni è stata commissariata dai ministeri della salute e delle finanze, con blocco di assunzioni e capacità di spesa. Solo dopo un lungo e anche doloroso lavoro svolto in questi anni (piano di riordino ospedaliero, riduzione spesa farmaceutica, pareggio di bilancio, significativo miglioramento dei livelli essenziali di assistenza, ecc.), la Regione Puglia è, da alcuni mesi, in condizione di procedere con assunzioni che consentiranno di recuperare parzialmente lo scarto rispetto ad altre regioni non commissariate, del Nord in particolare (si pensi che l’Emilia Romagna dispone di oltre quindicimila unità di personale in più rispetto alla Puglia, oltre che a svariate centinaia di milioni di euro in più di trasferimenti dal fondo sanitario statale).

In altri termini, dire che tutto fa schifo o non vedere gli evidenti miglioramenti e progressi in corso è profondamente errato e ingiusto.

Dopo anni di sacrifici, dopo circa quindici anni di blocco di assunzioni, piano di rientro e tagli, la nuova stagione di potenziamento del sistema sanitario pubblico pugliese va assumendo, giorno dopo giorno, contorni sempre più visibili e chiari.

Le nuove assunzioni che segnalo in questo post, infatti, assieme a tutte le procedure già avviate nei mesi scorsi, su cui ho aggiornato più volte, per il reclutamento

  • di primari [a novembre si riuniscono le prime commissioni nominate per le valutazioni delle candidature degli aspiranti primari, in particolare per Ortopedia e Psichiatria all’Ospedale della Murgia “Perinei” (v. prima delle seguenti immagini)],
  • di medici specialisti [già espletati, ad esempio, i concorsi per ortopedici e neurologi, già assunti (anche al Perinei); prossime, a novembre, le prove di concorso per altre discipline mediche come urologia, pediatria, ginecologia, medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza / pronto soccorso (v. seconda delle seguenti immagini)],
  • di infermieri (a breve, dopo quello di un anno e mezzo fa, un nuovo megaconcorso regionale),
  • di operatori socio-sanitari (in questi giorni si stanno svolgendo, dopo quelle pratiche, le prove orali del concorso regionale per circa 2500 posti OSS, che in realtà saranno molti di più),

contribuiranno a rendere servizi sanitari sempre più efficaci e tempestivi ai cittadini, in grado di corrispondere alle esigenze sempre crescenti di buona sanità pubblica.

Si tratta di un lavoro duro e complesso, che la Regione sta mettendo in campo, tra mille difficoltà, da anni, e che finalmente consente di vedere segni concreti ed evidenti. La strada per una migliore sanità pubblica è tracciata. Occorre continuare a perseguirla con costanza e determinazione, senza lasciarsi travolgere da sfiducia, abbandono, disistima, pessimismo, rinuncia.

ENZO COLONNA

 

 

REGIONE PUGLIA – ESTRAZIONE DEI TALENTI, PRESENTATA OGGI “H-HUB”, LA FACTORY MURGIANA CHE ACCOMPAGNERÀ LA NASCITA E LO SVILUPPO DI IMPRESE INNOVATIVE.

Bella mattinata alla Stazione dell’Innovazione di Altamura (ex Ferrovie dello Stato), con la presentazione di Health-Hub Factory, una tra i 25 incubatori pugliesi di imprese innovative che attueranno l’intervento della Regione Puglia “Estrazione dei Talenti”, finalizzato a accompagnare percorsi di creazione di nuove imprese in una delle tre aree prioritarie di innovazione: “manifattura sostenibile”, “salute dell’uomo e dell’ambiente” e “comunità digitali, creative e inclusive”.

Dal seguente link, il servizio di TRM TV:

 

H-Hub, il cui coordinatore è l’ing. Giovanni Piccininno, è l’unica Factory del territorio della Murgia e fa riferimento a ItemHub, un istituto di ricerca privato, creato dalla Item Oxygen (di Giuseppe Fiorino), già da alcuni anni impegnato nell’accompagnamento e sviluppo di progetti di impresa.

Autorevoli, per esperienza e per vocazione all’innovazione, i partner del progetto (Politecnico di Bari, Università degli Studi di Napoli “Federico II di Svevia”, Farmalabor, Itel Telecomunicazioni, European Crowdfunding Network – AISBL, Siamosoci, Campania Newsteel, Confapi Industria Puglia) che affiancheranno la capofila nei percorsi di accompagnamento di aspiranti imprenditori o potenziali startupper.

Ho seguito i lavori con Michele Cornacchia, assessore comunale alle politiche giovanili.

Nella sessione pomeridiana si sono svolti anche i primi confronti “one to one” con i primi gruppi informali interessati a operare nell’area tematica “salute dell’uomo e dell’ambiente” su cui sarà impegnata la Factory murgiana.

Da giugno è partita la selezione dei potenziali destinatari dei servizi erogati dalle Factory. Possono candidarsi gruppi informali raggruppati in “Team” (composti da minimo tre componenti) accomunati da un’idea di attività o impresa innovativa. L’Avviso è “a sportello” e quindi le candidature possono essere presentate per tutto il prossimo triennio, fino all’esaurimento della dotazione finanziaria, pari a 10 milioni di euro [ne scrissi qui].

Tutti i dettagli dell’avviso e della misura regionale, che ho seguito e sostenuto nel suo iter durato un paio di anni (leggi qui), sono nel sito dell’ARTI (l’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, rappresentata stamane dal dott. Stefano Marastoni, responsabile dell’intervento), attraverso cui la Regione Puglia attuerà questa innovativa e interessante iniziativa, dal seguente  link: https://estrazionedeitalenti.arti.puglia.it/avviso-pubblico-selezione-team/

ENZO COLONNA