CORONAVIRUS / QUALCHE AGGIORNAMENTO SUL PERINEI

Aggiorno sul Perinei perché quello è, nel territorio, il nostro fronte, per il ruolo che mi è stato assegnato da tre anni e mezzo (in consiglio regionale), perché lì tutto il personale sta facendo un enorme lavoro, che va riconosciuto e raccontato, e perché quello è e resterà un fondamentale presidio sanitario che dobbiamo difendere e preseverare.

📍 Rispetto a ieri [al mio aggiornamento: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10221232263026982&id=1558501860] non ci sono novità di rilievo. Anche oggi si è proceduto con i tamponi di controllo secondo il programma definito nello scorso fine settimana dalla direzione sanitaria dell’ospedale. I 20-25 tamponi effettuati oggi hanno interessato personale e pazienti che erano stati a contatto con il paziente risultato positivo di cui avevo già scritto ieri. Contestualmente si procede con la sanificazione degli ambienti e dei reparti. Un grande plauso, per tutte le procedure attivate rapidamente anche alla struttura amministrativa del Perinei diretta dalla dott.ssa Rachele Popolizio.
Con tamponi e sanificazioni si proseguirà domani e nei prossimi giorni.

📍 I casi positivi sinora accertati (una quindicina su circa 280 tamponi esaminati, per altri cinquanta circa si aspettano gli esiti), tra il personale, confermano che la situazione di crisi sembra essere stata circoscritta a quella che si è generata la settimana scorsa al Pronto Soccorso. Quasi tutto il personale contagiato appartiene a questa unità ed è in quarantena domiciliare.

📍 Il personale del Pronto Soccorso è stato dunque drasticamente ridotto e nei turni di servizio si sta coinvolgendo il personale di altri reparti del Perinei. Mi auguro, come sto sollecitando, che si riescano ad ottenere rinforzi dalla Asl, sempre che questa riesca a reperire altro personale.

📍 Da parte di tutti quanti noi, quindi, massima comprensione, collaborazione e cautela. Chi presenta situazioni di rischio o sintomi non si avvicini, faccia il triage esterno, cioè deve passare dal container per la valutazione del caso. Spero che il personale del Pronto Soccorso sia ulteriormente supportato e in tal senso sto cercando di dare il mio contributo.

📍 Pur in condizioni estremamente difficili, dinanzi ad un’emergenza di enorme portata che sta mettendo a dura prova tutto il sistema sanitario, le procedure e le iniziative dirette a preservare personale (prezioso, sempre e ora ancor più) e pazienti, messe in campo al Perinei, non hanno precedenti, non solo in Puglia: un intenso programma di tamponi, esami e sanificazioni, avviato da sabato scorso, per cui sono grato alla direzione sanitaria e amministrativa dell’Ospedale e della Asl di Bari, nonché ai responsabili delle singole Unità operative che stanno definendo, ciascuno per le rispettive strutture, protocolli, azioni, cautele.

📍 Il Perinei è aperto e al lavoro, ad esclusione di servizi, prestazioni e interventi non urgenti. A chi, tutti i dipendenti, con sacrificio e mille difficoltà, sta consentendo tutto questo tutto il nostro supporto e grazie!

P.S.:
Stamattina ho consegnato in ospedale una piccolissima fornitura, poco più che simbolica: una cinquantina di tute protettive (quelle bianche con cappuccio), una decina di maschere tipo ffp2 (con filtro), duecento mascherine protettive semplici. Poco più che nulla. È tutto quello che, dopo due giorni di contatti e ricerche, sono riuscito a recuperare. Nonostante la generosità e disponibilità di tanti, dopo il mio appello di qualche giorno fa, è tutto quello che sono riuscito a recuperare. Ringrazio tutti, chi ha fornito informazioni, indicazioni, mascherine (autoprodotte, ma non certificate) e Donato Colonna, Peppino Montemurno, Domenico Genco, da cui ho recuperato i prodotti consegnati. Una goccia! Spero davvero che questa storia dei dispositivi di protezione venga risolta rapidamente a livello nazionale. Non se ne trovano, ovunque in Italia. Al Perinei, comunque, ci sono, non molti, ma ci sono. Spero poi, a proposito di mascherine, che possa avere un esito positivo un’iniziativa intrapresa da un’azienda del territorio che ho, in piccolissima parte, supportato in linea con una disposizione del decreto legge “Cura Italia”.

CORONAVIRUS / ANCORA IL PERINEI, QUALCHE AGGIORNAMENTO E NOI

Mi tocca tornare sulla questione. L’Ospedale della Murgia è aperto e sotto controllo. Pur in una situazione difficile determinata dall’emergenza, continua ad assicurare i suoi servizi e le sue attività, ad esclusione di quelle non urgenti. Il personale è al lavoro e merita tutta la nostra stima e gratitudine.

📍 La situazione è sostanzialmente quella che descrissi ieri sera [da qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10221219296302822&id=1558501860].
Rispetto a ieri solo un paio di aggiornamenti:
☑️ Sono stati effettuati oggi altri tamponi di controllo su dipendenti, un paio di decine, che portano il numero complessivo di tamponi a 330 circa. Nei prossimi giorni proseguirà il programma di effettuazione dei tamponi, che è partito dai contatti stretti dei casi positivi accertati nel fine settimana scorso e arriverà, nell’arco di una settimana, a coprire tutto il personale del Perinei.
☑️ Parallelamente, si prosegue con la sanificazione degli ambienti.
☑️ Sinora sono emersi quindici casi positivi, tra il personale. Tutti, tranne uno, riconducibili alla situazione di crisi che si è verificata la settimana scorsa al Pronto Soccorso. È infatti il personale di questa unità ad essere stato pesantemente interessato dal contagio. Quindi, il dato significativo è che, almeno stando ai riscontri degli esami sinora effettuati (circa 260-270 sul totale di 330 tamponi), il contagio ha preso le mosse da lì ed è circoscritto all’ambiente del Pronto Soccorso. Tutto il personale risultato positivo è in quarantena. A loro dobbiamo vicinanza e immensa gratitudine.
☑️ Gli ambienti sono stati sanificati. Si aggiunga che da un paio di giorni è attiva la struttura di triage allestita in un container ubicato all’esterno. Il personale del Pronto Soccorso è stato dunque decimato, opera quindi a ranghi ridotti, con innesti recenti di infermieri e con il coinvolgimento nelle turnazioni di medici di altri reparti. Lavorano in condizioni difficili; quindi, massima comprensione, collaborazione, chi presenta situazioni di rischio o sintomi non si avvicini, faccia il triage esterno, cioè deve passare dal container per la valutazione del caso. Spero che il personale del Pronto Soccorso sia ulteriormente supportato e in tal senso sto cercando di dare il mio contributo.
☑️ Che tutto sia nato da una situazione di crisi determinata al Pronto Soccorso è confermato da un’altra circostanza. Purtroppo, dagli esami effettuati e trasmessi oggi dai laboratori regionali impegnati sui tamponi Covid-19, è risultato positivo un altro paziente che era lì in osservazione, in quei maledetti giorni della settimana scorsa, con gli altri due positivi (tra cui l’anziano deceduto) e altri due invece risultati negativi.

📍 Speriamo, e molti elementi lo fanno pensare, che questa catena si sia chiusa. Lo voglio ribadire: pur in condizioni estremamente difficili, dinanzi ad un’emergenza di enorme portata, le procedure e le iniziative dirette a preservare personale (prezioso, sempre e ora ancor più) e pazienti, messe in campo al Perinei, non hanno precedenti, non solo in Puglia. Un programma di tamponi a tappeto e di sanificazioni, per cui sono grato alla direzione di presidio e della asl e ai responsabili delle unità operative.

📍 Il Perinei è aperto e al lavoro. Dobbiamo difendere e preseverare questo fondamentale presidio sanitario. Tutti dobbiamo sentirci impegnati. A chi, tutti i dipendenti, con sacrificio e mille difficoltà, sta consentendo tutto questo, semplicemente, per ora, tutto il nostro supporto e grazie! Domani mattina, andrò a consegnare qualche decina di tute protettive e una decina di maschere, tipo ffp2 (con filtro) e qualche decina di mascherine semplici, che dopo giorni di contatti e ricerche sono riuscito a recuperare. Nonostante la generosità e disponibilità di tanti, dopo il mio appello di qualche giorno fa, è tutto quello che sono riuscito a recuperare. Ringrazio tutti, in particolare Donato Colonna e Domenico Genco, che se ne sono privati dalle loro attività. Una goccia, pochissima cosa, spero davvero che questa storia dei dispositivi di protezione venga risolta rapidamente a livello nazionale. Non se ne trovano, ovunque in Italia. Al Perinei, comunque, ci sono, non molti, ma ci sono. Spero poi che, a proposito di mascherine, alla luce di una disposizione del decreto legge “Cura Italia” che non brilla certo per chiarezza e semplificazione, possa avere un esito positivo un’iniziativa intrapresa da un’azienda del territorio che sto seguendo.

📍 Come scrissi un paio di giorni fa, forse loro non lo sanno, ma quanti sono all’opera, in prima linea, in questa fase, in primo luogo il personale ospedaliero, quindi medici e pediatri di base, personale delle forze dell’ordine (un affettuoso pensiero di riconoscenza e vicinanza ai vigili urbani di Altamura, in particolare ai sei contagiati e ai loro familiari), i volontari, chi opera cura e assiste anziani, disabili, convalescenti, chi assiste e si prende cura dei più fragili della nostra società, chi garantisce servizi fondamentali (dalla raccolta rifiuti ai trasporti, dalla distribuzione e vendita di generi essenziali per la nostra vita agli operai al lavoro nelle fabbriche, dai dipendenti delle pubbliche amministrazioni ai professionisti senza tutele, dal personale scolastico a quello della protezione civile, senza dimenticare quanti, in una situazione così difficile, hanno la responsabilità del governo a tutti i livelli)… beh, tutti costoro, con l’opera quotidiana, stanno onorando se stessi e le funzioni e i compiti a cui sono chiamati.
Devono essere nostro motivo di orgoglio, perché lavorano per mettere in salvo sia i nostri corpi, la nostra dimensione biologica individuale, sia il nostro corpo sociale, cioè noi in quanto comunità, nazione, rete di affetti, relazioni, storie.
A tutti loro, ancora GRAZIE!
Ci salviamo insieme, se ognuno, per le sue possibilità, fa il suo. Avanti, CALMA, FORZA E CORAGGIO!

CORONAVIRUS / IL PERINEI, NOI E IL VIRUS

Poiché non è possibile star dietro a tutta la robaccia che circola, alle esternazioni di pseudoinformati, mi preme solo dire qualcosa sul nostro Ospedale, il Perinei.
A mio modesto (sicuramente, irrilevante) parere, sta fornendo una risposta e servizi in maniera importante, significativa, forse con pochi precedenti, grazie alla professionalità e all’impegno del suo personale, della sua direzione e dei responsabili dei vari reparti, a cui mi sento di ribadire la mia gratitudine. Una grande gratitudine.
Negli ultimi giorni della scorsa settimana, si sono registrati e accertati un paio di casi di pazienti positivi al coronavirus.
Sono dunque stati effettuati i controlli (tamponi) in via progressiva, per cerchi concentrici, via via più larghi.
In altri termini, si sono fatti i tamponi al personale e agli altri pazienti che erano stati a contatto con i pazienti positivi, si è passati ai contatti di quanti, della prima cerchia di contatti, erano risultati positivi, quindi ai contatti dei contatti.
In numeri, da sabato ad oggi, sono stati effettuati oltre 300 tamponi al Perinei.
Si è proceduto dando priorità alle unità e ai reparti con maggiore esposizione al rischio.
I casi, che sono stati riscontrati e individuati, di dipendenti contagiati sono in un numero contenuto. Aspetto che sia la Direzione Asl, se riterrà, a comunicarlo. Ma sicuramente contenuto, rispetto ai tamponi effettuati.
Il personale (medici e infermieri) risultato positivo è stato sottoposto subito a quarantena domiciliare. Non ci sono situazioni critiche. Sono vicino a questi medici e infermieri, ai loro familiari. A loro va la mia riconoscenza e il mio augurio di superare rapidamente questo periodo difficile. Forza!
Oltre al numero contenuto dei positivi, è importante sottolineare un dato, almeno alla luce dei riscontri sinora conseguiti: i casi positivi sono stati isolati in unità ben circoscritte.
Tutti i reparti e gli ambienti interessati dalla presenza dei positivi sono stati sanificati.
Il programma di tamponi e sanificazioni proseguirà nei prossimi giorni, sino ad interessare tutto il personale, tutto l’Ospedale.
Un simile controllo, una simile attività, non ha o ha pochi precedenti, non solo in Puglia.
Questo sta consentendo, con tutte le difficoltà, di gestire l’emergenza e l’attività “ordinaria” (ad esclusione di prestazioni e interventi differibili secondo le direttive generali impartite a livello regionale). Come già sapete e ho già comunicato, dopo appena due giorni dalla sua chiusura a seguito dell’accertamento dei tre pazienti positivi, anche il Pronto Soccorso, pur con un personale a ranghi ridotti, quello più pesantemente toccato dal virus, è tornato attivo dal pomeriggio di domenica, con un programma di turnazione che vede coinvolti anche medici, infermieri e operatori normalmente impegnati in altri reparti.
La situazione è dunque difficile, dunque, non perché ci sia una situazione particolare, ma perché è difficile e molto impattante l’emergenza causata dalla pandemia, come in tutti gli ospedali pugliesi, italiani.
Ma questa difficoltà è sotto controllo e garantisce l’operatività del nostro presidio ospedaliero. A tutte le persone impegnate in questo enorme, senza precedenti, sforzo (e, aggiungo, ai loro familiari), ancora e semplicemente, GRAZIE! E andiamo avanti, con CALMA, FORZA E CORAGGIO!
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📍 Un piccola ulteriore considerazione a margine delle cose serie di cui ho scritto prima.
Ecco, dovrebbero mettere in quarantena i telefonini. Sì, i telefonini. A voi, con i vostri file audio e con le vostre “verità” su contagiati (e pure se fosse, se un contagiato sta in quarantena, senza contatti, qual è il problema? sapete quanti ce ne sono in giro, senza sintomi, magari voi o noi o vicino a noi, tra noi? oppure, che facciamo, li mandiamo al lazzaretto, come si faceva una volta, li muriamo in casa? dov’è la nostra umanità? dove la nostra comprensione?) o con le vostre “verità” su tamponi, tamponi rapidi, tamponi di massa, su cure e rimedi faidate, farmaci russi e cinesi, su posti letto e terapie intensive, su come si riconvertono strutture ospedaliere abbandonate, su come si fanno le donazioni e su chi le fa e non le fa, le vostre “verità” sui complotti economici e planetari… lo sapete già, quelle “verità” che il mondo cattivo tiene nascoste e che solo voi sapete.
Come anche le “verità” (sempre quelle che solo voi sapete e non dicono) che si vanno raccontando sulle decine e decine di medici e infermieri dell’Ospedale della Murgia “Perinei” contagiate.
Una massa enorme di cazzate o di situazioni enfatizzate senza ragione, che affaticano giornate già di per sé difficili, che ammorbano (queste sì, come un virus) la nostra esistenza, soprattutto di quanti sono al lavoro, a tutti i livelli, e fanno il loro dovere e cercano soluzioni, risposte a problemi grandi e piccoli e cercano, ciascuno per le proprie possibilità e funzioni, di confermare la propria umanità e di contribuire a percorrere il sentiero accidentato che, in questo pezzo di esistenza, ci tocca percorrere. E, per quanto ho visto, questi “cercatori” di futuro sono tanti, davvero tanti. In gran parte, schivi, umilissimi, impegnati nelle proprie attività, uffici, mestieri. E sono speranza!

CORONAVIRUS / SOTTOSCRITTA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER MISURE STRAORDINARIE FINALIZZATE A FRONTEGGIARE CONSEGUENZE SOCIO-ECONOMICHE DELLA PANDEMIA (FRAGILITÀ E LAVORO AUTONOMO).

Ho sottoscritto la proposta di legge recante “Misure straordinarie per fronteggiare le conseguenze socio-economiche derivanti dalla pandemia Covid-19”, promossa dai colleghi componenti della I Commissione consiliare, Fabiano Amati (primo firmatario), Sergio Blasi, Ruggiero Mennea e Donato Pentassuglia.
Ritengo tale iniziativa utile e necessaria.
📍 Necessaria, perché libera dal loro vincolo di destinazione ulteriori risorse del bilancio regionale, consentendo l’utilizzo, per la gestione dell’emergenza, della somma che il Consiglio regionale, a dicembre scorso in sede di approvazione del bilancio di previsione 2020, decise di vincolare per la copertura di un successivo provvedimento legislativo che avrebbe dovuto contenere misure per l’economia pugliese (c.d. “omnibus”). Gli eventi e l’emergenza hanno travolto tutto, programma e previsioni.
📍 Per quanto inevitabilmente limitata, l’iniziativa è altresì utile e concreta prevedendo appunto lo stanziamento di 10 milioni di euro di quella posta del bilancio autonomo regionale per azioni di contrasto degli effetti molto gravi e negativi che l’epidemia in atto sta determinando, non solo dal punto di vista sanitario, ma anche sotto il profilo economico, soprattutto per le fasce più fragili della nostra società e per per una vasta platea di lavoratori autonomi ben poco coperti dalle misure adottate dal Governo nazionale con il Decreto Legge n. 18/2020 (cosiddetto “Cura Italia”).

L’emergenza Covid-19, che vede la Regione Puglia già impegnata al massimo in termini organizzativi e di risorse (attraverso presidenza, strutture regionali, asl, personale sanitario, protezione civile), richiede il massimo sforzo di tutti, nel limite delle proprie competenze. La proposta di legge che ho condiviso credo vada in questa direzione.

ENZO COLONNA

CORONAVIRUS / QUESTIONE MASCHERINE

Vi ringrazio per la risposta al mio appello di ieri. Sono stati tanti ad avermi risposto fornendo generosamente disponibilità e indicazioni. Purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi ho potuto verificare che o si trattava di mascherine autoprodotte/prodotte senza omologazione/certificazione (indispensabile condizione per poter essere utilizzate in una struttura sanitaria, come in tutti i luoghi di lavoro) o gli arrivi di dispositivi da parte dei fornitori erano stati bloccati, chissà dove, o ancora, in alcuni casi, a prezzi assurdi. Qualcosa, poca cosa comunque, sto cercando di acquisire. Se avete notizia (farmacisti, commercianti, distributori o rivenditori in genere) di disponibilità di mascherine chirurgiche, ffp2 o ffp3, tute, fatemi sapere.
Intanto, è stato pubblicato il decreto legge “Cura Italia” che, tra le altre disposizioni, contiene una che consente di “produrre, importare e immettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale in deroga alle vigenti disposizioni”. La norma, che è quella riprodotta nell’immagine, sicuramente aiuta, ma non brilla per chiarezza e soprattutto per semplificazione.
In ogni caso, da oggi, chi voglia produrre, importare o mettere in commercio mascherine chirurgiche e dispostivi di protezione individuale in deroga alle attuali normative (certificazioni, ecc.), può farlo seguendo la procedura indicata in questo art. 5 del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, disponibile integralmente dal seguente link:
https://www.gazzettaufficiale.it/…/serie_g…/caricaDettaglio…

CORONAVIRUS / ATTIVATE, PRONTE PER I PRIMI RICOVERI, LE STRUTTURE DEDICATE DEL POLICLINICO (ASCLEPIOS) E MIULLI.

 

Le prime strutture funzionanti e interamente dedicate al Covid19, ad Asclepios (Policlinico di Bari) e all’Ospedale Miulli di Acquaviva. Il tutto in attuazione del Piano ospedaliero coronavirus della Regione Puglia presentato ieri [avevo scritto, con la sintesi del piano, qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10221196133203759&id=1558501860].
Per questo grandissimo lavoro, ringrazio in primo luogo il Presidente Michele Emiliano , che sta assicurando da settimane una guida solida, sicura ed efficace di questa emergenza, il suo Capo Gabinetto Claudio Stefanazzi e la struttura della Presidenza della Regione, il responsabile del coordinamento emergenze epidemiologiche prof. Pier Luigi Lopalco, il Dipartimento regionale “Promozione della Salute” a partire dal Direttore Vito Montanaro, la Asl di Bari e il Policlinico di Bari con le rispettive direzioni generali e amministrative, la struttura regionale della Protezione Civile, l’Ente Ecclesiastico “Miulli”.

👉 Riprendo, dalla nota diffusa un paio di ore fa dal Presidente Emiliano, solo la descrizione delle due strutture:

 POLICLINICO DI BARI
I 5 piani del padiglione Asclepios nel Policlinico di Bari sono tutti dedicati ai pazienti affetti da coronavirus. Il modello assistenziale scelto si basa sull’intensità di cura. I primi tre sono di area critica ad alta intensità con una integrazione virtuosa tra posti ventilati e terapia intensiva respiratoria.
Il quarto e quinto piano sono destinati ad ospitare 140 pazienti affetti da infezione Covid19, ma che non hanno necessità di assistenza intensiva.

 MIULLI ACQUAVIVA DELLE FONTI
Ad Acquaviva delle Fonti è sorto a tempo di record il primo Ospedale Covid19: subito attivi 58 posti letto dedicati, domani pronti altri 44 e a regime saranno più di 300. Tutti in stanze a pressione negativa e dislocati su 4 piani in un’area dotata di Terapia Intensiva, Malattie Infettive e Pneumologia, i tre reparti cardine nella lotta al Covid19, con una modernissima TAC 256 slices. Già attivati 14 posti letto di Terapia Intensiva e 44 di Malattie Infettive, ai quali domani se ne aggiungeranno altri 44, superando a regime i 300 posti letto interamente dedicati al Covid. La Terapia Intensiva, inoltre, sarà ulteriormente potenziabile sino a un massimo di 72 posti letto non appena arriveranno i ventilatori meccanici ordinati alla Protezione Civile.

 Ulteriori dettagli da questo link: http://rpu.gl/woPpq

 Per un video della struttura del Miulli, da qui: http://rpu.gl/KKgG8

Le tragedie fanno emergere il meglio e il peggio delle persone

Già detto, già scritto. Sono ripetitivo, segno di quell’età in cui è tempo di cantilenare l’essenziale, o almeno quel che tale ci appare, affinché resti, come le strofe ascoltate da piccoli e dette dai grandi. Restano.
Le tragedie fanno emergere il meglio e il peggio delle persone, il buono (la dedizione del personale sanitario, dei volontari, il lavoro dei soccorritori e di chi è silenziosamente impegnato a governare un’emergenza senza precedenti, la misura del dolore di pazienti e familiari, la compostezza della fatica sovraccarica delle persone non autosufficienti, dei diversamente abili, degli anziani e dei loro familiari, di chi non aveva nulla o aveva poco e con quel nulla o poco affronta la durezza di questi giorni) e il brutto che c’è nel mondo, un grumo irriducibile di retorica e opportunismo, banalità ed emozioni programmate, egoismi ed esibizionismi.
Da quel buono dovremmo recuperare un alfabeto collettivo e politico. Una rinnovata pedagogia. Doveri, responsabilità, lavoro, l’appagante durezza del lavoro. Il sapere contadino ci ha educato e ci dovrebbe educare tutti al faticoso attendere ai propri doveri, in attesa di un raccolto del tutto incerto, spesso ingrato. Tocca, a ciascuno di noi, secondo e nei limiti delle proprie possibilità.
Quel sapere ci dovrebbe educare ad apprezzare, trepidanti, il lento e silenzioso fiorire delle cose, frutto di un lungo lavoro, una “teoria” di azioni quotidiane, che, se vogliamo assicurare futuro e progresso alle nostre comunità, dovrebbe interessare più della semplice e indignata contemplazione di ciò che il passato e l’esistente ci consegnano.
Questo tempo sospeso lascia meglio decantare le domande che contano, almeno quelle ossessivamente rimbalzano nella mia mente da tempo, nella mia età fisica e politica, quelle che vanno oltre la dimensione biologica della nostra esistenza, che pure prepotentemente è nel nostro angusto orizzonte delle nostre case, di queste giornate.
Sappiamo ancora cosa significhi vivere insieme, quale inscindibile rapporto di obblighi/diritti implichi, quali siano gli anelli che ci legano, quale trama di valori, elementi comuni e anche colpe e responsabilità collettive ci sorregga?
È ancora viva la memoria del dolore, della perdita, del trauma che portarono a liberarsi, cioè a ritrovarsi come comunità, consapevole di una storia e di un destino comuni?
La tragedia collettiva in corso può spezzare nuovamente il cuore, indurito, da tempo, e così riscoprire la sua verità nascosta e dimenticata, la sua memoria svanita e con essa la nostra capacità di cogliere il segreto delle cose, oscenamente coperto da lazzi, grida, parole vuote di senso e cariche di risentimento, sospetto, rancore, odio, diffidenza, paura?
Perché, senza la riscoperta di quel segreto, il segreto dello stare insieme, viene meno assieme al nostro corpo, a quello dei nostri cari, anche la capacità di immaginarci un futuro, insieme in un futuro. Che poi è come morire.
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Per quel che può contare i miei pensieri quotidiani sono per quanti sono in prima linea con il dolore e la sofferenza, lavorano, a rischio del proprio, per la salvezza dei nostri corpi e, forse non lo sanno, del nostro corpo sociale.

CORONAVIRUS / IL PIANO OSPEDALIERO DELLA REGIONE PUGLIA

Stamattina il Presidente della Regione Michele Emiliano – insieme al direttore del Dipartimento Politiche per la Salute Vito Montanaro e al responsabile del coordinamento emergenze epidemiologiche prof. Pier Luigi Lopalco – ha presentato il Piano Ospedaliero Coronavirus della Regione Puglia.

📍 Lo scenario considerato è quello che contempla un picco di 2mila malati previsto entro fine mese. A tal fine, il piano destina strutture ospedaliere, pubbliche e private, a specifiche funzioni distinte in:
 COVID FASE ACUTA
 COVID POST-ACUZIE
 NO COVID.

 OSPEDALI COVID / FASE ACUTA
Il piano individua 9 strutture in tutta la Regione:
☑️ 5 Ospedali di II Livello (Policlinico di Bari – Asclepios, Ospedali Riuniti di Foggia, Ospedale Perrino di Brindisi, Santissima Annunziata di Taranto, Vito Fazzi di Lecce)
☑️ Ospedale Vittorio Emanuele di Bisceglie
☑️ 3 strutture private (Miulli di Acquaviva delle Fonti, Villa Lucia di Conversano, Anthea Hospital di Bari)

 OSPEDALI COVID / POST-ACUZIE
Il piano della Regione prevede anche una fase di degenza post-acuzie riservate al trattamento di quei pazienti che sono guariti ma che hanno ancora il virus attivo e quindi necessitano di restare monitorate in un ambiente sanitario. Finalità di tale scelta è evitare il blocco dei posti letto negli ospedali Covid. In tutto sono 16 le strutture individuate, tra cui, nel barese:
☑️ Ospedale Fallacara di Triggiano
☑️ Ospedale Sarcone di Terlizzi

 OSPEDALI NO COVID
25 strutture pubbliche (tra cui l’Ospedale della Murgia) e 23 private.

👉 👉 Riporto nelle immagini le schede del documento di sintesi, che è pure disponibile, in formato .pdf, dal seguente link:
http://rpu.gl/slide-covid19

📍 Vi prego, calma e forza! Servono l’aiuto e la comprensione di tutti verso tutti.

 

RACCOLTA SANGUE / GRANDE ED EMOZIONANTE RISPOSTA DALLA MURGIA: IN TRE GIORNI, QUASI 100 UNITÀ DI SANGUE.

Oggi, in occasione della raccolta straordinaria di sangue organizzata dalla Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale della Murgia di concerto con le associazioni di donatori del territorio, c’è stata una grande ed emozionante adesione.
In circa quattro ore, sono state raccolte ben 45 unità di sangue. Pensate, si è raggiunto il limite di raccolta, tanto che una quindicina di persone non hanno potuto effettuare la donazione.
In tre giorni – venerdì (ore 8-17), sabato (ieri, 8-12) ed oggi (8-12) – la Murgia ha donato quasi 100 unità di sangue.
Andiamo avanti così! Grazie ai donatori, al personale del Trasfusionale e ai volontari.

📍 Ricordo:
In questa fase di emergenza sanitaria, scrivevo ieri e avantieri [v. qui: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10221165185390083&id=1558501860], sono calate in tutta Italia le donazioni di sangue. Anche qui da noi si è avvertito. Negli ultimi giorni, però, si è attivata tutta la rete di solidarietà.
Sono tanti i pazienti che hanno bisogno quotidianamente di trasfusioni e c’è poi la necessità di garantire gli interventi chirurgici nelle sale operatorie dei nostri ospedali.
👉 Al “Perinei” è possibile donare tutti giorni, dalle 8 alle 12, il venerdì dalle 8 alle 17.
👉👉 Considerato l’allarme generato negli ultimi giorni dai casi positivi al coronavirus, è bene sapere che l’accesso all’Unità Trasfusionale del Perinei è quello dell’ingresso principale, si percorre tutto l’androne sino a raggiungere, al piano terra, l’ala sinistra. Il percorso è guidato dagli operatori che sono presenti lungo il percorso. Si accede all’Unità senza accompagnatori. Il numero di accessi è contingentato per non creare occasioni di contatto o assembramenti: massimo 10 accessi all’ora.

 RIAPERTO POCO FA IL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE DELLA MURGIA “PERINEI” 

Da poco, nuovamente attivo il Pronto Soccorso dell’Ospedale della Murgia “Perinei”. È stato riaperto dopo aver proceduto alla sanitizzazione. Un grande ringraziamento a tutto il personale e alla direzione del nostro presidio ospedaliero, che stanno dando il massimo, in una situazione particolarmente difficile.
Ora, mi raccomando.

🛑 In caso di necessità (un taglio, una frattura, ecc.), soprattutto se ci sono sintomi anche leggeri come febbre, tosse, raffreddore, ecc., per cautela sempre, in ogni caso, non si deve entrare, vi prego, NON ENTRARE direttamente al Pronto Soccorso, né in ospedale (dall’ingresso principale o da qualunque altro ingresso). Si deve, ripeto, SI DEVE PASSARE dalla tenda allestita all’esterno, per il cosiddetto pretriage, cioè una valutazione preliminare del caso.

🛑 Nei casi più gravi, bisogna contattare telefonicamente il vostro medico di base o il 118.

📍 Vi prego, cautela. Per i nostri operatori sanitari, la cui salute dobbiamo preservare, quindi per noi tutti.