Esperti di tute di protezione e certificazioni.

Per qualche giorno, in tanti si sono scoperti esperti di tute di protezione e certificazioni.
Si è voluto montare la solita e inutile polemica, in una fase difficilissima, con riferimento alle tute protettive che la Regione è riuscita ad acquistare, con risorse proprie, direttamente dalla Cina.
Eppure sapevano o avrebbero dovuto sapere che è difficilissimo se non impossibile acquistare sul mercato dispositivi di protezione con le ordinarie certificazioni europee e che era stato un grande risultato aver acquisito dispositivi.
Sapevano o avrebbero dovuto sapere che il decreto legge “Cura Italia” ha introdotto deroghe alla certificazione ordinaria, proprio per la mancanza di dispositivi di protezione individuale in tutto il mondo, a condizione che i prodotti abbiano i requisiti di sicurezza richiesti dalla normativa vigente accertati, con uno specifico procedimento di validazione, da parte dell’INAIL.

Di questa norma del decreto legge mi sono occupato e ho scritto un paio di settimane fa. È lo stesso sulla cui base spero presto sia possibile produrre mascherine e dispositivi nel nostro territorio. Ne avevo scritto qui:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10221213141148947&id=1558501860

Anzi, purtroppo, il decreto ha poco semplificato. Ne ho testimonianza diretta essendo stato in queste settimane in contatto con alcune aziende del territorio che hanno attivato le procedure per la produzione di mascherine chirurgiche. Stanno facendo una trafila che dura da tre quattro settimane.

Ebbene, tornando alla questione “tute cinesi”, stamattina è arrivata la validazione dei dispositivi di protezione individuale da parte dell’Inail.
“Il Direttore Centrale dell’Inail, a seguito della valutazione compiuta dalla struttura tecnico scientifica dell’Istituto, ha attestato che il DPI modello IWODE Protection Cod. FH 370001-3 presenta requisiti tecnici corrispondenti a quelli previsti dalla norma EN 14126/2003. Pertanto il Direttore dell’Inail ha dichiarato la rispondenza alle norme vigenti del dispositivo di protezione per il corpo prodotto da Guangzhou Chaisen Custom Clotingh Supply China Management Co. Ltd.”
Quindi, le tute DPI acquistate dalla Regione Puglia dalla Cina possono essere utilizzate dal personale sanitario.

👉 Da qui, la notizia:
http://www.regione.puglia.it/news;jsessionid=8EA9D6BAB35848…

CORONAVIRUS / IL PUNTO SULLA SITUAZIONE IN PUGLIA E NEL TERRITORIO. DATI INCORAGGIANTI, MA NON ABBASSIAMO LA GUARDIA. PROSEGUIAMO COSÌ E PREPARIAMOCI.

 PUGLIA: CONTAGIATI, RICOVERI, GUARITI
☑️ Sino ad oggi, 3065 sono i contagiati accertati su un totale di circa 32000 tamponi esaminati in Puglia.
☑️ La media di ospedalizzazione si attesta su 1/3.
☑️ Aumentano progressivamente i guariti (286 su circa 2200 casi).
☑️ Si sono registrati 267 decessi su circa circa 2200 casi.
☑️ La metà dei contagiati accertati è asintomatica (senza sintomi, 32%) o paucisintomatica (sintomi lievissimi, 19%).
☑️ Un quarto presenta uno stato clinico lieve.
☑️ Un quarto presenta uno stato clinico severo (20%) o critico (5%).
☑️ I posti letto occupati sinora sono un terzo di quelli dedicati Covid-19 dal Piano ospedaliero emergenza coronavirus della Regione Puglia (1650 in totale tra terapia intensiva, malattie infettive e pneumologia).

 TAMPONI IN PUGLIA
Il numero dei tamponi effettuati giornalmente in Puglia è decisamente aumentato. Da una media che si attestava su 800-900 al giorno, si è passati ad una media di 1500-1600 tamponi quotidiani negli ultimi giorni. Questo grazie al potenziamento ulteriore della rete dei laboratori impegnati sul Covid-19 in Puglia e ad un flusso più regolare e intenso delle forniture di reagenti. Acquistati altri macchinari. Questo sta consentendo anche tempi di risposta più rapidi: pensate, gli esiti dei tamponi effettuati ad Altamura nell’arco della giornata di sabato scorso, sono stati resi noti in meno di 24 ore, ieri pomeriggio, nel giorno di Pasqua.

 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Decisamente migliorata la situazione per gli operatori sanitari nell’ultima settimana, perché la dotazione pugliese di mascherine chirurgiche, maschere ffp2, ffp3, tute, ecc., pur non ancora ai necessari livelli ottimali, può contare non solo sulle forniture della protezione civile nazionale, che restano insufficienti, ma anche su quelle acquisite direttamente dalla Regione, con proprie risorse economiche, sul mercato internazionale, in particolare da una provincia della Cina. Ieri è arrivato all’aeroporto di Bari il quarto carico. La Regione Puglia ha acquistato queste forniture grazie alle relazioni di amicizia con il Governatore della Provincia del Guangdong Ma Xingrui e alle intese raggiunte con il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, con il supporto dell’Ambasciata italiana a Pechino.

 OSPEDALE DELLA MURGIA
I casi positivi accertati dall’Ospedale della Murgia tra il personale restano 22 (un dipendente è stato riscontrato positivo dal servizio territoriale del Dipartimento di Prevenzione della Asl). Il numero comprende dipendenti provenienti da diverse città, quindi sono poi conteggiati nel numero dei contagiati delle rispettive città di residenza.

 AD ALTAMURA
La situazione accertata dal Dipartimento di Prevenzione della Asl attraverso il suo servizio territoriale è pressoché in linea con i dati regionali. Si registra, con gli esiti pervenuti ieri, qualche altro caso di contagio (ne darà conto il sindaco, non io, come ho sempre ripetuto in queste settimane nel rispetto delle sue prerogative), ma nel 50% dei casi si tratta di pazienti a domicilio (asintomatici o paucisintomatici), in un quarto si tratta di pazienti ricoverati e aumenta il numero dei guariti, con i tamponi negativi post quarantena domiciliare o post ricovero in ospedale.

 TAMPONI IN DUE APPUNTAMENTI FISSI SETTIMANALI NEL TERRITORIO
Da una decina di giorni, una delle due squadre, con relativo mezzo, impegnate nell’area di competenza della Asl di Bari nell’effettuazione dei tamponi presso i domicili di pazienti sintomatici e di persone a rischio contagio è presente nel nostro territorio con due appuntamenti fissi settimanali (sabato e mercoledì). Questo sta consentendo un ancor più tempestivo intervento e soprattutto una ancor più efficace programmazione dei tamponi da parte dell’Ufficio Igiene di Altamura, che sta facendo un grande lavoro da settimane. Spero che presto, con l’individuazione di altre due squadre e relativi mezzi da parte della Asl , si possa arrivare anche ad una postazione semi-mobile in piazza De Napoli, con possibilità di effettuare tamponi in modalità drive-in, cioè il tampone viene effettuato con il paziente che arriva in auto e non scende dall’auto.

📍 QUALCHE CONSIDERAZIONE FINALE
Da questa rassegna, possiamo concludere che la situazione resta seria, ma che stiamo reagendo bene, noi e sistema sanitario regionale.
Significa che dobbiamo proseguire su questa strada, non rilassarci, anzi migliorarci giorno dopo giorno e preparare le migliori condizioni per la ripresa graduale delle nostre attività sociali, economiche, produttive, professionali.
Dobbiamo stare vicino, ora, alle persone più fragili che sono tra noi. Consiglio la formula “adotta il prossimo”, cioè, per quanto ci è possibile, sosteniamo il vicino, il parente, l’amico che sappiamo in difficoltà. O contattiamo organizzazioni di volontariato attive nel territorio (caritas, samaritane, ecc.) o i parroci e le chiese di qualunque professione (che stanno facendo un grandissimo lavoro) e chiediamo loro di cosa hanno bisogno, diamo loro un contributo in denaro, in beni, ecc., chiedete loro di farsi da tramite con famiglie in difficoltà. Per converso, chi è in difficoltà faccia altrettanto, senza remore o esitazioni.
Dobbiamo fare ogni sforzo possibile per preservare il nostro sistema produttivo, con le misure che verranno dal Governo nazionale e con quelle che si stanno confezionando a livello regionale (alcune già avviate).
Dobbiamo, a livello locale, approfittare di questo periodo di sospensione di attività di sportello e di apertura al pubblico per chiudere, per quanto è possibile, i procedimenti in piedi (gare, pareri, progetti per numerose opere pubbliche e private già finanziate, ad esempio dalla Regione in questi anni per svariati, tanti, milioni di euro; come pure la valutazione dei progetti edilizi presentati da privati con il rilascio dei titoli edilizi) in modo da mettere in cantiere tutto il possibile, appena sarà possibile. Per quanto mi riguarda, sto seguendo – sul versante regionale, pur in modalità “a distanza” e con le difficoltà operative di molti uffici – la chiusura di alcune progettualità e questioni su cui si lavorava da tempo.
Dobbiamo resistere, prepararci, venirne fuori insieme!

Salute, Pace, Forza a voi e ai vostri affetti.

Le ultime settimane sono state trascorse esclusivamente e intensamente con i nostri cari. Anche quando la distanza fisica ci ha tenuti separati, i pensieri sono stati ai nostri affetti. Un nucleo primigenio, irriducibile, insopprimibile.

Diciamocelo. Da quanto tempo non accadeva? Quando mai con tale intensità, durata, autenticità? Quante volte, in queste settimane, nella nostra mente ci siamo ritrovati a formulare pensieri come il signor O’Brien di Malick (“The Tree Of Life”):《Siete l’unica cosa che ho. Siete tutto quello che ho, tutto quello che voglio avere. … Se non ami, la tua vita passerà in un lampo.》

Sì, quante volte, questi pensieri, nella nostra mente, in queste settimane?! Quante volte, in questi giorni sospesi, di nuda essenzialità, ci siamo sorpresi a concludere:《Ho atteso una vita nell’attesa che accadesse qualcosa e quel qualcosa era l’attesa.》

Un’attesa, un pezzo di strada. All’inizio e alla fine, una scintilla, l’unità ‘santa’ che lega una madre o un padre al figlio, la capacità “materna”, che genera, spiega, comprende tutto.

Ecco, basterebbe questa presa di consapevolezza, che ci fa tutti uguali davvero, per ripartire, rinascere, andare l’oltre i nostri limiti, egoismi, orgogli, le nostre certezze, sicurezze, assolutezze, per ritrovare energia, nuovo entusiasmo, rinnovata passione e solidarietà.
Un nuovo ordine. Essenziale ed esistenziale. Così, avremo dato senso e valore al dolore, alla sofferenza, ai sacrifici di questo tratto della nostra vita.

Perché, come scriveva Giuseppe Berto, “non è possibile che la tenebra sia soltanto tenebra, né forse la luce soltanto luce”.

CORONAVIRUS / ALCUNI PUNTI DELL’ULTIMO DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI EFFICACE DAL 14 APRILE.

È stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale l’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con le disposizioni sulle misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19.

👉 Rinvio comunque e per tutto il resto al Decreto disponibile integralmente dal seguente link:
https://www.gazzettaufficiale.it/…/caricaDettag…/originario…

📍 Qui mi limito a segnalare un paio di punti. Dal 14 aprile al 3 maggio:

 Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1 [v. immagine n. 5] e per le attività e i servizi espressamente autorizzati dall’art. 1 del DPCM [v. immagini n. 1-4].

 Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle individuate nell’allegato 2 [v. immagine n. 5].

 Sono sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, ad eccezione di quelle indicate nell’allegato 3 [v. immagini 6-8] e di quelle espressamente richiamate nell’art. 2 del DPCM [v. immagine n. 4].

DALLA REGIONE INIZIATIVE PRESSO UFFICI DEL GOVERNO PER CONSENTIRE LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ AGRICOLA NON PROFESSIONALE.

Pur ribadendo l’assoluta necessità di continuare a rispettare in questi giorni le norme sul distanziamento sociale previste su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di contrastare il diffondersi del contagio in corso, dal Dipartimento regionale “Agricoltura”, da me ed altri colleghi ci sono state iniziative e sollecitazioni finalizzate a chiarire e consentire la possibilità da parte di proprietari o affittuari, non coltivatori diretti, di fondi agricoli o terreni, di recarsi, con tutte le più opportune precauzioni, presso i rispettivi campi al fine di realizzare gli interventi fitosanitari obbligatori o indispensabili.
Per fare questo, evidentemente, è necessario che venga riconosciuta l’essenzialità di queste attività in modo che possano essere consentiti a tutti i soggetti interessati gli spostamenti per raggiungere tali luoghi.
Come è stato evidenziato recentemente anche dall’Osservatorio Fitosanitario della Regione Puglia, infatti, la stessa normativa vigente in materia prescrive che proprio in questo periodo dell’anno si debbano compiere una serie di attività fitosanitarie indispensabili per contrastare, per esempio, il diffondersi della xylella o per estirpare piante infette o potenzialmente dannose.
Allo stesso modo è necessario che non vengano abbandonati per mesi all’incuria tanti terreni agricoli o campi coltivati, per hobby, da privati cittadini, che in questi giorni necessiterebbero di interventi di sfalcio e di manutenzione anche in vista della imminente stagione estiva, affinché non rappresentino un potenziale pericolo a causa degli incendi.
Assieme ad altri colleghi consiglieri che sono intervenuti sull’argomento, auspichiamo, pertanto, che, con il supporto dei Prefetti pugliesi, vengano emanate, su tutto il territorio regionale, direttive univoche in modo da rendere possibile queste attività essenziali.

👉 Dal seguente link, un articolo del Corriere del Mezzogiorno:
https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/…/loizzo-si-rivo…

Due torti non fanno mai una ragione.

Alle cazzate non si reagisce con altre cazzate. Due torti non fanno mai una ragione. Al disordine non si risponde disordinando la nostra griglia di valori (dignità, privacy, pudore, ecc.). Sono in tanti ad avermi girato foto e soprattutto ne vedo tante pubblicate in rete che ritraggono persone, numerose, in attesa del ritiro di buoni comunali.
Se si ritiene, se proprio è irrefrenabile l’impulso a commentare, giudicare, condannare errori, limiti, cazzate, debolezze, oggettive difficoltà, condotte altrui (rubricate a piacimento), ci si può limitare a scrivere, ad esprimere dissenso, civilmente, rispettando dignità, pudore, riservatezza delle persone?
In questa fase terribile – che, dopo alcuni anni, mi sta facendo riassaporare l’intensa sapidità delle lacrime, ascoltando storie, drammi e difficoltà economiche di tanti, tutti i giorni – possiamo preservare non solo i nostri corpi, la nostra salute, la dimensione fisiologica della nostra vita, ma anche la nostra dimensione relazionale, esistenziale, la nostra umanità, quindi dignità, pudore, fragilità, riservatezza?!

Nel merito, non mi chiedete cosa penso di cosa è avvenuto stamane nei pressi del Comune, dell’assenza di controllo, di ordine, di vigili, di qualsivoglia attività diretta ad evitare assembramenti.
Siccome so, non da ora, che il mondo è imperfetto, che presenta un inevitabile e pesante carico di errori, debolezze, deficienze, limiti, difficoltà, e siccome, come ho più volte ripetuto rispondendo ad attacchi (contro l’ospedale, contro la asl, contro la regione, contro Emiliano, contro questo o quello, sempre un altro) ingiusti e soprattutto privi della consapevolezza della portata dei problemi e della indispensabile umiltà [meno di una settimana fa, ad esempio, ne ho scritto qui:
https://www.enzocolonna.com/2020/04/04/ci-crediamo-davvero/], sono convinto che dobbiamo fare lo sforzo di riconoscere l’imperfezione che è nel mondo, perché noi siamo imperfetti e in quella imperfezione dobbiamo riconoscerci, perché è la nostra e, dunque, rispettarla, comprenderla, farcene carico, perché, solo così compresa, solo avendola compresa, arriviamo a concludere che la nostra unica strada è aiutarci tutti insieme a tentare di superarla, beh, siccome da sempre ho questo tipo di consapevolezza, non mi chiedete cosa penso.
Mi occupo dei problemi e delle difficoltà, non ne faccio oggetto di lamento o commento. E ci sto male quando mi scopro impotente, quando i problemi soverchiano le mie forze e le forze di tutti quelli al lavoro. Ma non mi consegno alla rassegnazione, all’apatia, alla retorica declamazione di principi, non sto con il dito puntato, con parole sferzanti a bacchettare, soprattutto non mi consegno alla pretesa, sollevandomi da fatica, sforzi, tentativi, responsabilità. La lotta, ogni giorno, è con la realtà, con il suo carico di problemi, piccoli e grandi. Ci provo. E sono in tanti, davvero tanti, a provarci, senza risparmiarsi, in questa fase di un’emergenza senza precedenti. E, comunque, non basta!
Quindi non mi chiedete di commentare quanto è avvenuto stamattina, anche sollecitandomi e solleticando una mia reazione, dopo averne subite, lette, viste e ascoltate tante di cose bizzarre in questo periodo.
Non mi avrete su questo terreno. È il terreno della sconfitta sicura, in partenza. Non mi strapperete il grido “vergogna”, che è lo sfogo e il ricovero della rassegnazione, dell’indignazione ipocrita e impotente.
Siamo sulla stessa barca, quante volte ce lo siamo ripetuti in queste settimane?! E dobbiamo remare tutti. Con umiltà, dedizione, disponibilità, comprensione, solidarietà, generosità.

Nel merito, mi permetto di invitare ad adottare altre modalità di consegna dei buoni, a partire dal ricorso alla consegna a domicilio, con personale comunale e vigili (quasi tutti rientrati al lavoro, a parte la perdita irreparabile del compianto Felice, sono quattro i componenti della polizia locale ancora bloccati a casa: tre faranno il primo tampone di riscontro domani, terminata la quarantena ieri, ed uno, sempre domani, farà il secondo e ultimo tampone di riscontro. A tutti loro, alla mia gratitudine, si aggiungono i miei auguri!).

CORONAVIRUS / UN PACCHETTO DI INTERVENTI DELLA REGIONE PUGLIA PER LA SCUOLA E LA FORMAZIONE.

Via libera, ieri, dalla giunta regionale ad un pacchetto di misure, connesse all’emergenza sanitaria in corso, in materia di diritto allo studio e per potenziare il sistema integrato dell’istruzione e dell’educazione.

Sinteticamente sono queste:
 Lo stanziamento di 2 milioni di euro destinati alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado per la realizzazione di interventi finalizzati a garantire il diritto allo studio attraverso, la “didattica a distanza”, degli studenti appartenenti a famiglie in condizioni di maggiore fragilità economica, anche attraverso la fornitura diretta di strumenti informatici per l’accesso alle piattaforme telematiche per l’apprendimento, nonché della necessaria connettività di rete.
 L’autorizzazione ai Comuni ad erogare le risorse del Fondo per il Sistema Integrato già assegnate per le spese di gestione delle sezioni primavera e delle scuole dell’infanzia paritarie, in anticipazione al 100%, con l’impegno delle medesime a sospendere la compartecipazione familiare per tutto il periodo del blocco delle attività in attuazione delle misure di contenimento del contagio da Covid-19.
 L’autorizzazione ai Comuni ad utilizzare le risorse già assegnate per il 2019 quale contributo aggiuntivo al costo del servizio mensa come segue:
☑️ la quota assegnata quale contributo aggiuntivo per la mensa in favore delle scuole dell’infanzia paritarie private convenzionate, in cui il servizio è effettuato direttamente dai gestori, potrà essere utilizzata in anticipazione al 100%;
☑️ la quota assegnata quale contributo aggiuntivo per la gestione diretta del servizio mensa da parte delle Amministrazioni comunali potrà essere utilizzata, in tutto o in parte, per fornire alle famiglie degli alunni frequentanti le scuole dell’infanzia, pubbliche e private, in condizione di maggiore fragilità economica, computer, tablet, chiavette internet o router mobili Wi-Fi con connessi servizi, tenendo in particolare considerazione le specifiche necessità di minori con disabilità.
 L’autorizzazione alle istituzioni scolastiche appartenenti alle reti assegnatarie del progetto “STUDIO IN PUGLIA… INSIEME” (finalizzato a realizzare progetti per l’integrazione, l’inclusione e interazione socio-culturale dei cittadini extracomunitari) di rimodulare le attività progettuali al fine di utilizzare i contributi concessi dalla Regione anche per fornire strumenti quali computer, tablet o chiavette internet per consentire agli studenti in condizione di maggiore fragilità economica, ove ne siano sprovvisti, di fruire delle piattaforme di apprendimento a distanza.
 L’autorizzazione alle Università della Terza Età, in deroga alle attuali previsioni della disciplina regionale, ma in linea con le regole del distanziamento sociale dettate per far fronte all’emergenza sanitaria in corso, ad utilizzare i finanziamenti regionali concessi per realizzare corsi, laboratori e altre iniziative a carattere culturale, anche per spese di progettazione, assistenza informatica e realizzazione di attività e formazione a distanza.

📍 Ringrazio l’Assessore Sebastiano Leo e tutto lo staff della Sezione Istruzione e Università della Regione Puglia, diretta dall’arch. Maria Raffaella Lamacchia, per il lavoro svolto.

 

I TAGLI ALLA SANITÀ, LEGGERE LA STORIA

Vi consiglio la lettura di questo editoriale del Corriere del Mezzogiorno di ieri a firma di Francesco Strippoli, davvero un bel pezzo. Spiega, sinteticamente ed efficacemente, la storia della sanità pugliese da vent’anni ad oggi.
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I TAGLI ALLA SANITÀ, LEGGERE LA STORIA
Non tutto nelle mani delle Regioni, anche quando tagliano
di Francesco Strippoli

Si dice spesso in questi giorni drammatici per gli ospedali: tutti in Puglia hanno tagliato sulla sanità. L’ha fatto Raffaele Fitto, Nichi Vendola e infine Michele Emiliano. È vero ma dirlo senza cognizione di causa assomiglia al vaniloquio. È utile riepilogare fatti e circostanze e trarne qualche conclusione. Una la possiamo anticipare: quando a Bari si impugnano le forbici, è Roma a guidare la mano. La sanità, infatti, non appartiene alle Regioni ma è materia concorrente: lo Stato detta le norme di cornice e le Regioni quelle di dettaglio. Certo non fanno tutto da sole.

Veniamo alla storia. Fitto è eletto presidente nel 2000 ed eredita una Puglia sull’orlo del default. Per questo e per riorganizzare un sistema sanitario decrepito (senza 118, rianimazioni, neurochirurgie, oncologia) mette mano al sistema. La Puglia chiude il bilancio della sanità di quell’anno con un deficit di 1.163 miliardi di lire, oggi 580 milioni di euro, una cifra. Con il suo assessore al Bilancio, Rocco Palese, fa tre cose: la prima è la famosa legge 28 del 2000 che dispone il blocco di ogni acquisto e di ogni assunzione a tempo indeterminato che non siano preventivamente autorizzati dalla giunta (c’erano 1.600 dipendenti dei quali non c’era copertura finanziaria, incredibile a dirsi). È una misura provvisoria ma che avrà conseguenze molto serie, come vedremo. Poi Fitto riconverte a strutture di lungodegenza 22 vecchi ospedali. Cioè li chiude, giacché toglie loro la classificazione di ospedali. Avere molte strutture non assicura efficienza nelle cure, questo il presupposto. Ne è convinta anche la sua opposizione di centrosinistra che però predica l’accordo con i sindaci interessati e tempi lenti di attuazione. Fitto decide per la rapidità (scelta che gli nuocerà sul piano elettorale).

Terza operazione: Fitto si rifornisce di liquidità per coprire la voragine nei conti della gestione delle 55 ex Usl (ora le Asl sono sei). Come? Con un prestito obbligazionario da 870 milioni perché nel frattempo le nuove disposizioni del titolo V della Costituzione consentono alle Regioni di indebitarsi solo per investimenti. Per pagare i debiti occorre rifornirsi sul mercato finanziario. Il «bond» viene incoraggiato, avallato e controfirmato dall’allora ministro del tesoro, Giulio Tremonti. È il tempo della finanza creativa e dei contratti derivati. Succederà in molte Regioni italiane e si rivelerà un rischio pauroso. La Puglia riesce solo dopo qualche anno, anche grazie ad un’inchiesta penale, a liberarsi dal giogo che le era stato caricato addosso da quel bond per via di banchieri senza scrupoli. Ma questa è un’altra storia. Con la Finanziaria dello Stato, ministro ancora Tremonti, nel 2005 si stabilisce che il costo del personale della pubblica amministrazione e della sanità non possa essere superiore al costo del 2004, decurtato dell’1,4%. Solo che la Puglia nel 2004 subiva ancora gli effetti del blocco di assunzioni deciso pochi anni prima. Le viene scattata una fotografia mentre è debole e smagrita. Quella foto sarà la misura della dotazione di personale per tutti gli anni a venire. Ma lo decide Roma.

Nel 2005 arriva Vendola (ricordiamoci l’anno). Il nuovo presidente – con il risanamento finanziario avviato e un approccio politico diverso dal predecessore – decide di allargare la borsa. Ogni anno la sua giunta spende per la sanità più di quello che lo Stato assegna alla Puglia con il Fondo sanitario nazionale. Le Asl vanno in deficit ma il disavanzo è colmato (per svariate centinaia di milioni di euro) con il cosiddetto bilancio autonomo. Cioè risorse regionali. Tutte le Regioni lo fanno. Ma la Puglia infrange una regola: quella sul patto di stabilità (relativo al bilancio autonomo). Le norme misurano la «giustezza» del bilancio in riferimento alle uscite del 2005. Solo che il 2005 è anno di «bassa spesa» per il passaggio di amministrazione tra Fitto e Vendola. Dunque la Puglia infrange il Patto di stabilità perché (nel 2008 e 2009) spende più di quel che aveva speso nel 2005. La sanzione si scarica sulla sanità, ossia la causa dello sfondamento del bilancio autonomo. La Regione è costretta dal governo ad un draconiano Piano di rientro dal deficit (delle Asl) per il triennio 2010-2012. Lì matura la costrizione di tagliare la spesa (correggere il disavanzo per 450 milioni di euro), fare a meno di 2.200 posti letto, eliminare una ventina di piccoli ospedali. Per capire quanto dolorosa e controversa sia la decisione va ricordato che l’allora assessore alla sanità, Tommaso Fiore, si dimette dalla giunta perché chiede inutilmente a Vendola di disubbidire a Roma e ingaggiare contro il governo una battaglia legale davanti ai giudici amministrativi e costituzionali.

Arriva Michele Emiliano ed eredita il Piano operativo (prosecuzione più lieve e vigilanza attenuata del Piano di rientro). Non deve far fronte alle ingombranti decisioni dei predecessori, ma si deve confrontare con un altro totem imposto da Roma. Ora si chiama decreto Balduzzi (è il dm 70 del 2015). Stabilisce minuziosamente come debba essere composto ogni reparto e quanti letti debba avere. E se ne ha uno di meno deve chiudere ed essere accorpato ad altri. Anche qui tagli e «riconversioni» di strutture, cioè chiusure di ospedali piccoli perché siano destinati ad altro.

Ultima annotazione. Con la legge 662 del 1996 per la distribuzione del Fondo sanitario nazionale si elimina la quota capitaria (tot abitanti, tot soldi) e si introduce la «quota pesata». La distribuzione è corretta con il parametro dell’anzianità della popolazione, perché gli anziani costano di più. Chi ha popolazione anziana (il Nord) incassa di più. Dal ’96 ad oggi è stato calcolato che l’Emilia Romagna, a sostanziale parità di popolazione, ha incassato 9 miliardi più della Puglia. Come si dice, non sono noccioline e la distanza dal Nord deriva pure da questo.

Conclusione: la Puglia ha tagliato ma le forbici sono state impugnate a Roma, in tempi in cui il risparmio è un dogma imprescindibile. Lo si deve sapere non per assolvere la nostra classe dirigente, ma per poterla giudicare con equilibrio. Se poi la sanità debba essere materia da conservare nelle mani dello Stato o condividere come ora con le Regioni, questa è materia da dibattere nei prossimi mesi. Lo si dovrà fare con rigore.

👉 Fonte: Corriere del Mezzogiorno, 8.4.2020
https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/…/i-tagli-sanita…

CORONAVIRUS / DALLA REGIONE MANOVRA DI 450 MILIONI DI EURO PER SOSTENERE IL SISTEMA ECONOMICO E PRODUTTIVO REGIONALE.

La Giunta regionale ha approvato oggi un atto di programmazione con una imponente dotazione iniziale di 450 milioni di euro, al fine di aiutare imprese e famiglie a fronteggiare gli effetti economici della attuale crisi legata all’emergenza Covid-19.
Si tratta di risorse reperite attraverso la rimodulazione delle somme a valere sul programma operativo regionale (POR Puglia 2014-2020), sul Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) e sul Patto per la Puglia.
Previsti interventi straordinari per fornire liquidità a imprese, artigiani, partite iva e liberi professionisti nonché per sostenere il reddito delle fasce più deboli e disagiate, in condizione di difficoltà dal punto di vista economico e sociale.

👉 Interventi a sostegno del sistema economico-produttivo attraverso queste misure:
 Garanzie aggiuntive sulle operazioni finanziate dal Fondo Centrale di Garanzia e su quelle di Cassa Depositi e Prestiti, per facilitare l’accesso al credito a parte di piccole e medie imprese, in grado di integrare e accrescere l’efficacia di analoghi strumenti previsti dal Governo nazionale.
 Nuovo “Titolo II – Emergenza Covid-19” per il rafforzamento del capitale circolante delle imprese, con un contributo a fondo perduto in aggiunta alla copertura degli interessi da destinare alle immediate necessità delle imprese per fronteggiare la crisi e assicurare e la più ampia ripresa delle attività economiche post crisi sanitaria.
 Microprestito “Emergenza Covid-19” rivolto a microimprese, partite iva, lavoratori autonomi e liberi professionisti, con la concessione di prestiti a tasso zero erogati direttamente dalla Regione Puglia tramite Puglia Sviluppo;
 Finanziamento del rischio con l’innalzamento della quota della soglia del circolante fino al 100% del totale, per favorire gli operatori economici nel pagamento di debiti a breve scadenza (ad esempio stipendi, bollette, canoni di locazione, fornitori, ecc.).
 Potenziamento delle garanzie pubbliche a sostegno di nuova liquidità mediante i Confidi, recentemente autorizzati a concedere credito diretto a micro e piccole imprese pugliesi di qualsiasi settore merceologico e ai liberi professionisti.
 Ampliamento del portafoglio dei Minibond regionali varati nel 2019 al fine di accrescere ulteriormente la massa finanziaria destinata agli operatori economici.
 Pacchetto di aiuti a sostegno del sistema turistico-ricettivo regionale.

👉 Interventi di integrazione al reddito per le fasce più deboli e disagiate in condizione di difficoltà dal punto di vista economico e sociale:
 per questa linea di azione sono state già avviate alcune misure. Ricordo gli 11,5 milioni di euro già stanziati dalla Regione in favore dei Comuni per i bonus di prima necessità destinati alle famiglie in condizioni di difficoltà, e il rifinanziamento di quasi 37 milioni di euro per la nuova edizione del Reddito di Dignità regionale.
 Sono state programmate iniziative anche nel campo del diritto allo studio e formazione, di cui darò conto in seguito.

📍 Questo atto di programmazione approvato oggi, che individua e rimodula risorse, troverà attuazione nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, con i necessari provvedimenti esecutivi dell’Autorità di Gestione del POR Puglia, nonché delle varie Sezioni regionali e, in alcuni casi, della Giunta regionale.

Andiamo avanti!

Le dimissioni poco fa, per avvenuta guarigione, di un secondo paziente Covid di Altamura, che è stato ricoverato, per circa tre settimane, in una delle strutture ospedaliere allestite e dedicate dalla Regione all’emergenza Covid-19 (precisamente, quella presso il Miulli), e la rapida conversazione telefonica, che ho avuto con lui, ti fanno piangere di gioia, dopo il dolore per chi non ce l’ha fatta. Ancora una conferma, dal diretto interessato, dopo quelle avute in questi giorni da altri pazienti ricoverati in questa e in altre strutture regionali Covid-19, che si tratta di reparti e personale estremamente qualificati, eccellenti. A loro e anche alla sua dottoressa, medico di base (con cui sono stato in contatto), grazie!
Andiamo avanti!