FIBRONIT: primo risultato della diffida di Italia Giusta al Sindaco di Bari





“Primo risultato della diffida di Italia Giusta al Sindaco di Bari per i lavori urgenti alla Fibronit: bisogna evitare una catastrofe.”


Sara’ il Comune di Bari a realizzare i lavori urgenti per la messa in sicurezza dell’area industriale della Fibronit di Bari, ex stabilimento di amianto chiuso da anni nel centro di Bari. Il Comune, quindi, eseguira’ a proprie spese i lavori urgenti di messa in sicurezza per poi rivalersi sulla societa’ che e’ pero’ in liquidazione.
Il tavolo tecnico permanente costituito al Comune di Bari ha formalmente preso atto oggi che sono infatti scaduti i termini che erano stati concessi alla Fibronit per provvedere alla messa in sicurezza dell’ area inquinata da tonnellate di fibre di amianto. La presa d’atto e’ avvenuta dopo un sopralluogo nel quale e’ stato accertato che sull’ area non e’ stato avviato alcun intervento da parte della proprieta’, malgrado le ordinanze emesse in tal senso dall’amministrazione comunale, l’ultima delle quali il 26 ottobre scorso.
Circa un mese fa le associazioni Italia Giusta secondo la Costituzione, Lipu, Ruotalibera, Wwf, Adirt avevano diffidato il sindaco di Bari proprio perche’ intervenisse usando i propri poteri sostitutivi ”per la eliminazione in emergenza delle situazioni di pericolo all’interno della Fibronit”.
Oggi, il tavolo tecnico comunale ha anche chiesto al sindaco di Bari, Simeone Di Cagno Abbrescia, di sollecitare il ministero a predisporre un piano di interventi per la bonifica complessiva dell’ intera area.
Nella diffida fatta notificare al sindaco alcune settimane fa, le associazioni Italia Giusta secondo la Costituzione, Lipu, Ruotalibera, Wwf, Adirt sottolineavano che la Fibronit e’ una ”’bomba ambientale’ che, con le sue centinaia di tonnellate di amianto, minaccia di provocare da un momento all’altro, una vera e propria catastrofe ecologica e il rischio della vita di decine di persone. Una catastrofe ampiamente annunciata che verrebbe determinata solo dall’inerzia”.
Nella diffida si sottolineava in particolare che, anche da una piu’ recente consulenza tecnica fatta compiere dal pubblico ministero che indaga sulla vicenda, si rilevano essenzialmente due elementi di rischio immediato: ”e’ accertata l’assoluta precarieta’ di alcuni manufatti all’interno della Fibronit il cui possibile ed anzi probabile crollo provocherebbe la diffusione nell’ambiente di polveri di amianto” ed ”e’ stato accertato che la falda acquifera e’ ormai contaminata dall’amianto a dispetto di un’imprudente, inutile e dannosa copertura del terreno con brecciolina (‘stabilizzato’)”.
Sulla base di questi presupposti, nella diffida si affermava che il sindaco di Bari deve ”intervenire direttamente, in sostituzione e in danno della Fibronit, quanto meno a assicurare la inertizzazione dei manufatti pericolanti e ad impedire l’ulteriore contaminazione della falda acquifera nell’area Fibronit”.
Nel documento fatto notificare al sindaco si sottolineava ancora che ”la drammatica questione Fibronit si trascina, in modo visibile, almeno dal 1994. Nel 1993 dopo la denuncia-segnalazione di alcuni cittadini, la questione fu posta all’attenzione del governo. Il ministro della sanita’ Elio Guzzanti, rispondendo ad un’interrogazione del deputato Nicola Magrone, riconobbe che da apposite indagini del ministero della sanita’ il quartiere Japigia di Bari era risultato ‘ad alto rischio ambientale’ a causa di residui di materiale in cemento-amianto nella fabbrica Fibronit dove erano ancora depositate 170 tonnellate di manufatti in cemento-amianto”. “Da quell’epoca – rilevavano le associazioni – un impressionante carteggio Comune di Bari/Fibronit ha sostanzialmente avvolto in una formale disputa giuridico amministrativa il problema sostanziale: la situazione, proprio a causa del trascorrere del tempo diventa sempre piu’ aggressiva e capace di provocare una catastrofe”.
Proprio sulla messa in sicurezza, quindi, ”le associazioni Italia Giusta secondo la Costituzione, Lipu, Ruotalibera, Wwf, Adirt rivendicano – si concludeva nella diffida – il dovere (oltre che il diritto) di pretendere che si adottino misure in concreto e non piu’ solo sulla carta e che si adottino attivando i poteri sostitutivi del comune finora sistematicamente minacciati ma mai esercitati”.


a cura di
“ITALIA GIUSTA secondo la Costituzione”, convenzione promossa dalla rivista Sudcritica e dalla fondazione onlus “Popoli & Costituzioni”, http://digilander.libero.it/italiagiusta,
e-mail: italiagiusta@libero.it

GRANELLO DI SABBIA – Speciale FSM 2003

GRANELLO DI SABBIA – Speciale FSM 2003
Bollettino elettronico settimanale di ATTAC
Mercoledì, 29-01-2003
______________________________

Vi preghiamo di diffondere il Granello nella maniera più ampia
possibile.

Tutti i documenti e le informazioni sul Forum Sociale Mondiale
www.attac.info/poa2003 in 8 lingue (PT, ES, FR, EN, DE, FI, JP, IT)
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=0-14it in italiano

Numero di abbonati attuali: 5 834
____________________________________________________________

ATTENZIONE
Il III° Forum sociale Mondiale è finito. Saluta Porto Alegre e si
trasferisce in India. Noi salutiamo e ringraziamo tutto il gruppo
internazionale e italiano MediATTAC (e i “traduttori per la pace”) che per
una settimana di notte e di giorno, in mezzo ai fusi orari e a quelli
caipirinha sono riusciti a farci vivere questo forum in 7 lingue con
articoli, approfondimenti, audio, foto, rassegna stampa (virus che hanno
fatto scomparire gli archivi) e chi più ne ha più ne metta.
Grazie a tutt*! Di cuore.
Con gli speciali del Granello ci vediamo per il G8 di Evian (Francia) i
primi di giugno.
Il Granello di Sabbia “normale” si riposa fino al 04 febbraio.

Chi volesse conoscere ATTAC e il suo MediATTAC è invitat* all’assemblea
nazionale di ATTAC Italia (Roma, Villaggio Globale, 1-2 febbraio tutte le
info su: www.attac.it)

Indice
1- Documenti
2- Articoli
3- Da altre fonti

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1 – Documenti
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Dominio delle Multinazionali e Crisi del Sistema Finanziario Internazionale
Autore : Afonso Junior Ferreira de Lima- Professore di Filosofia della
PUCRS-RS ( trad. Silvia di Salvatore )
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112359-14it
Il dominio globale delle multinazionali, che vuole proseguire nella
privatizzazione della vita, le speculazioni finanziarie e la dipendenza dai
debiti esterni devono essere contenute dai movimenti sociali
internazionalmente uniti.

Aiuto allo sviluppo dell’educazione
Autore : Autrice: Régine Tassi (trad. Cecilia Cadeo)
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112361-14it
Aiuto allo sviluppo dell’educazione: le molteplici sfaccettature del ruolo
delle ong.

Il “capitalismo da caserma” dietro le barriere di Davos
Autore : Autore: ATTAC Svizzera (trad. Simo)
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112364-14it
Attac Svizzera si è dimostrato solidale con tutti coloro che hanno rifiutato
il controllo d’identità  individuale che di fatto ha costituito una grave
oltraggio ai diritti democratici di libertà  d’espressione.

Media e globalizzazione
Autore : Anne Dhoquois (trad.Andrea Spila)
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112375-14it
Il sistema mediatico è uno dei principali protagonisti della globalizzazione
neoliberista ….

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2 – Articoli
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Il FSM dichiara guerra alla guerra!
Autore : Claire Vanhaelen
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112379-14it
Questo dibattito che riunisce prestigiosi oratori quali Samir Amin e Michel
Warchawsky, rappresenta lo sviluppo dell’idea nata a Firenze nel novembre
2002: noi, movimento altromondista ci ribelliamo/insorgiamo contro la guerra
dichiarata all’Iraq!

Oltre il neoliberismo – Una prospettiva europea
Autore : Autore: Prof. Dott. Jà¶rg Huffschmid (trad.Chiara Pazienti)
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112365-14it
Università  di Brema, Economisti europei per una politica economica
alternativa in Europa, World Social Forum di Porto Alegre, 22 – 28 gennaio
2003

FORUM MONDIALE SULL’ISTRUZIONE
Autore : Forum Mondiale sull’Istruzione
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112348-14it
Seconda edizione del Forum Mondiale sull’Istruzione, tenutasi a Porto
Alegre, Rio Grande do Sul, Brasile, alla vigilia del Forum Sociale Mondiale,
che ha riunito oltre 15.000 educatrici, educatori e studenti provenienti da
più di 100 paesi.

Con la minaccia della guerra all’Iraq, il mondo punta sulla resistenza
dell’Europa
Autore : Attac Germania
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112349-14it
Comunicato stampa da Porto Alegre

Convegno di Global Attac a Porto Alegre
Autore : Attac Eorld Meeting
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112350-14it
Delegati di 30 Paesi discutono di nuove strutture, argomenti e campagne

Porto-jazz
Autore : Crid – Paul Samangassou – Basc-Caritas Camerun
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112351-14it
Porto Alegre mi sembra un concerto jazz, questa musica che gli afroamericani
hanno inventato per esprimere il proprio stato d’animo nei campi di cotone e
che hanno poi riversato nei pub e in altri locali americani

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3 – Da altre fonti
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CHIUDE IL FORUM: ECCO I NUMERI
Autore : www.unimondo.org
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112368-14it
Con una manifestazione finale contro la guerra e l’ALCA e una conferenza
stampa plenaria, si chiude il 3o foro a Porto Alegre. Confermate le stime
iniziali di partecipazione.

Il saluto di Chomsky e Arundhati Roy
Autore : carta.org
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112369-14it
Noam Chomsky e Arundhati Roy hanno concentrato l’attenzione di oltre
diecimila persone nell’ultima conferenza di Porto Alegre 2003.

Bagno di folla per Chomsky allo stadio Gigantinho
Autore :
http://www.attac.info/poa2003/?NAVI=1016-112371-14it
Un lungo incontro con gli esponenti dei Sem terra, accampati nei pressi
della città  e poi oggi pomeriggio un bagno di folla nella stadio Gigantinho,
prima della grande marcia contro l’Alca


Il Granello di Sabbia è realizzato da un gruppo di traduttori e traduttrici volontari/e e dalla redazione di ATTAC Italia redazione@attac.org
Riproduzione autorizzata previa citazione e segnalazione del “Granello di Sabbia – ATTAC – http://attac.org/”

Scambi Giovanile Europei ”Youth for Europe”

L’associazione Eutropia di Altamura si occupa della promozione della cittadinanza attiva dei giovani europei. In particolare realizza progetti nell’ambito del Programma Europeo Gioventù.


In questa pagina proponiamo alcuni scambi di cui l’associazione Eutropia è partner e per cui stiamo selezionando i giovani partecipanti. Se sei interessato a partecipare ad uno degli scambi proposti occorre innanzitutto che tu sappia cos’è il Programma Gioventù e per questo è possibile trovare tutte le informazioni sul sito dell’Agenzia Nazionale www.gioventu.it


Il secondo passo consiste nel contattare l’associazione inviando il tuo curriculum e facendo attenzione a scrivere una buona lettera di motivazione, spiegando cioè perché sei interessato a partecipare a questo scambio. Una volta fatto ciò, se sarai selezionato per partecipare allo scambio, ti contatteremo per avviare il percorso di formazione che precede la partenza


 


CV da inviare a eutropia@arabia.com


 








































Nome


 


Cognome


 


Data nascita


 


Indirizzo


 


Telefono


 


e-mail


 


contatto  in caso di emergenza


 


sono interessato al progetto (inserire il codice)


 


Perché (motivare l’interesse a partecipare allo scambio)


 


 


 


 


 


Lingue parlate e livello (ottimo, medio, base)


 


Esperienze precedenti


 


Esigenze particolari (allergie, diete..)


 


 


 


Scambio Giovanile Europeo








































Codice


LIT-0103


Paese


Lituania


Città 


Vilnius


Periodo attività 


22 giugno ”“ 2 luglio 2003


Fascia d’età 


18-25


Titolo


Photo-eye


Tema


Ambiente e fotografia


Paesi Partecipanti


Non disponibile


Lingue richieste


inglese


Curriculum da inviare entro il


25 aprile


Comunicheremo l’esito entro il


10 maggio


Altre informazioni


Le date dello scambio sono suscettibili di cambiamento, il progetto è in attesa di approvazione


 


Scambio Giovanile Europeo








































Codice


POL-0103


Paese


Polonia


Città 


Strzegom


Periodo attività 


estate 2003


Fascia d’età 


17-25


Titolo


 


Tema


Danze e canti tradizionali


Paesi Partecipanti


Non disponibile


Lingue richieste


inglese


Curriculum da inviare entro il


25 aprile


Comunicheremo l’esito entro il


10 maggio


Altre informazioni


Le date dello scambio sono suscettibili di cambiamento, il progetto è in attesa di approvazione


 


Scambio Giovanile Europeo











































Codice


FRA-0103


Paese


Francia


Città 


Tregunc


Periodo attività 


24 agosto ”“ 2 settembre 2003


Fascia d’età 


18-25


Titolo


Lien sans frontières : musiques actuelles, graf et arts de la rue 


Tema


Musica, arti di strada


Descrizione


         Les pratiques de jeunes artistes amateurs peuvent-elles conduire à  une meilleure compréhension des différences culturelles ?


         Quelle place occupent-elles dans la construction européenne ?


         Sont-elles des moyens favorisant l’apprentissage de la citoyenneté ?


         Quelle force représentent-elles ?


 


L’idée de réunir un groupe de jeunes aux identités culturelles différentes autour d’un mode de communication « reconnu », Musiques Actuelles, graff et arts de la rue est apparue au groupe comme un axe de réflexion autour de ces interrogations. Les pratiques peuvent se rejoindrent pour créer le lien gommant les frontières, d’où le nom du projet « lien sans frontières »


Paesi Partecipanti


Italia, Francia, Ungheria


Lingue richieste


Inglese, francese


Curriculum da inviare entro il


10 luglio


Comunicheremo l’esito entro il


25 luglio


Altre informazioni


Le date dello scambio sono suscettibili di cambiamento, il progetto è in attesa di approvazione


 


Scambio Giovanile Europeo




























Codice


TUR-0103


Paese


Turchia


Città 


Istanbul


Periodo attività 


16-23 giugno 2003


Fascia d’età 


17-25


Titolo


EUROPEAN YOUTH&EDUCATION FORUM2003 


Tema


Europe’s Education Systems


Descrizione


The purpose is to give young Europeans a chance to be heard in the debate when Europe’s Education Systems meet in Istanbul, June 16th through 23rd. The European Youth & Education Forum will bring both undergraduate and graduate university students from all over Europe together for 7 days in Istanbul, Turkey.
The idea is to discuss and share our view points on how education takes place in European Integration process.
                                              



At the end of the conference the results will be presented with a view to synthesizing the different view points on higher education systems in Europe.


 


Aim:


To raise awareness about educational developments in line with the principles of Bologna Declaration in the EU and elsewhere in Europe.


 


Objectives:


– To compare the Turkish education system with European education systems.


– To discover the developments taking place in EU countries and elsewhere Europe in higher education.


 promote and encourage international follow-up activities such as conferences, seminars, workshops, and outdoor activities such as games, concerts, etc.


 increase the young people’s active participation within democratic environments.


– to expand on successful classroom activities by applying presentation skills in a European-Youth arena


 to learn how to define personal goals, improve the quality of life and practice personal power.


– to enable students understand the importance of education in all areas of activities.


 


Solo multe per chi inquina e solo un giardino per perdonare un abuso.

UNO CHE PARE APPENA USCITO DALLA FICTION TELEVISIVA (QUELLE DIVERTENTI DI UNA VOLTA) È IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CHE HA TIRATO FUORI DAL CAPPELLO A CILINDRO ALCUNE CLAMOROSE SORPRESE IN MATERIA DI CRIMINI AMBIENTALI.
IN UNA EUROPA ANCORA SCONVOLTA DAI DISASTRI DELLA GALIZIA, DELLE COSTE DEL MARE DEL NORD INVASE DAL PETROLIO E DALL’INCUBO DELLE CARRETTE DEL MARE ED ORMAI DECISA AD INASPRIRE LE PENE PER QUESTI REATI, IL NOSTRO MINISTRO LI DEPENALIZZA E LI CONFINA NEL PAGAMENTO DI UNA MULTA
E’ UNA ESEMPLIFICAZIONE DELLA ECONOMIA CREATIVA TEORIZZATA DAL MINISTRO TREMONTI, PERCHà‰ SICURAMENTE CREATIVO È UN GOVERNO CHE PARAGONA UN ECOCRIMINALE, AD UN AUTOMOBILISTA INDISCIPLINATO.
COME SI POSSONO SANARE CRIMINI COME QUELLI COMMESSI DA CHI IMMETTE SUL MERCATO SOSTANZE ALTAMENTE INQUINANTI, FA STOCCAGGIO DI RIFIUTI NOCIVI IN DISCARICHE ABUSIVE, CONTINUA A PRODURRE SOSTANZE CHE ATTACCANO LO STRATO DI OZONO, PERMETTE LA CONTINUA EMISSIONE DI FUMI, POLVERI E GAS E CHISSÀ CHE ALTRO CON IL SEMPLICE PAGAMENTO DI UNA AMMENDA ?
ANCHE NELLA NOSTRA CITTÀ SARÀ POSSIBILE FARE DI TUTTO: LA FIBRONIT SUBIRÀ UNA LEGGERA SANZIONE AMMINISTRATIVA E, SUL SUO TERRENO, SI POTRANNO COSTRUIRE ENORMI PALAZZONI; PUNTA PEROTTI RESTERÀ IN PIEDI ED I MATARRESE PER AMMENDA COSTRUIRANNO UN GIARDINO PENSILE CON MAMMOLETTE SUI TERRAZZI DEI PALAZZI; L’AREA DELL’EX GAZOMETRO SENZA BONIFICA SARÀ TRASFORMATA IN SUOLO EDIFICATORIO; LE VILLE E GLI ABUSIVISMI DELLA LITORANEA TORRE A MARE ”“ MOLA, SANATE CON LA REALIZZAZIONE DI VESPASIANI PUBBLICI E LE DISCARICHE ABUSIVE, PER LE QUALI DETENIAMO IL TITOLO DI PIà™ FANTASIOSI D’ITALIA, PERDONATE FORSE CON UNA PACCA SULLE SPALLE
PER FORTUNA C’È L’EUROPA CHE BOCCIANDO CASTELLI CI RIPORTA ALLA REALTÀ, INSEGNANDOCI CHE BISOGNA INASPRIRE I PROCEDIMENTI PENALI CONTRO CHI INQUINA ARRECANDO DANNI IRREVERSIBILI ALLA NATURA ED ALLE PERSONE.
MIMMO LOMELO

GLI IMPRENDITORI POTRANNO COSTRUIRE DI PIà™

Dopo il convenzionamento di 4 accordi di programma (Trixlet, Future Line Italia, Annette Maison, Divini e Divani), prossimi alle concessioni edilizie per realizzare gli opifici in zone agricole con un’occupazione aggiuntiva di oltre 100 unità , il sindaco Rachele Popolizio annuncia altre novità .
La prima, importante ed attesa, è l’innalzamento dell’indice di copertura dei fabbricati industriali nelle aree del piano regolatore generale (D1, D2, Pip) fino al 50 per cento, con l’innalzamento delle altezze. Ciò significa che gli opifici già  esistenti potranno ampliare e soprelevare i loro insediamenti in loco. A tal proposito il primo cittadino, a cui è stata notificata la delibera regionale che modifica il regolamento edilizio comunale ed in cui è stata approvata una delibera di consiglio comunale del 2000, ha scritto alle associazioni di categoria ed agli Ordini dei tecnici professionisti per rendere noto quanto artigiani ed imprese attendevano sia per ingrandire i loro spazi della produzione sia per adeguarsi alle norme della sicurezza sugli ambienti di lavoro, per quanti non hanno ancora provveduto. Il provvedimento, ha spiegato il sindaco, non è ancora operativo perché non è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale regionale. Presto, comunque, farà  discendere i suoi effetti che gli operatori del mondo economico aspettano da tempo.
Sbloccati 4 accordi di programma singoli (su un totale di 50 circa), il sindaco ha anche annunciato che presto saranno convocati i consorzi, rimasti al palo. Il dialogo tra l’amministrazione e i Consorzi è finalizzato al progetto di delocalizzazione in zone industriali del piano regolatore.
E intanto è stato approvato il Pip in commissione edilizia. Si tratta del piano particolareggiato di due terzi della zona Pip, in tutto una novantina di ettari, che solo per un terzo è stato sbloccato (su questo terzo insistono due lottizzazioni private). Il completamento del Pip deve essere adottato in consiglio comunale dove il centrodestra promette battaglia. E’ in particolare la danarosissima parcella dei tre tecnici incaricati (la cifra non è stata ancora stabilita) che sarà  presa in esame.

PRIMI OK AGLI OPIFICI IN VIA BARI

Le aziende hanno presentato progetti per realizzare opifici in via Bari per un’occupazione aggiuntiva complessiva di oltre 100 unità . Al convenzionamento, che è una fase vincolante sia per l’amministrazione che per l’azienda (che si impegna infatti ad assumere nuovo personale, così come prevede la legge in questione, la regionale 34/94 modificata dalla 8/98), seguirà  dopo altri passaggi il rilascio della concessione edilizia.
Dopo la decisione del consiglio comunale, è un altro passo che sblocca la questione così tormentata degli accordi di programma.
Le ditte che hanno sottoscritto il convenzionamento sono “Trixlet” (salotto), “Future Line Italia” (salotto), “Annette Maison” (tessile), “Divini e Divani” (salotto).
Dopo le note tensioni, ecco ora un momento molto atteso dagli imprenditori che concretamente a breve potranno realizzare gli opifici.

Onofrio Bruno

L’ambiente delle libertà .

ROMA – Uccidere un orso marsicano o un’aquila reale sarà  come passare con il semaforo rosso. Seppellire sotto una marea nera di petrolio le spiagge più belle d’Italia diventerà  un increscioso inconveniente da sanare tirando fuori qualche migliaio di euro. Avvelenare l’aria di una città  con scarichi inquinanti equivarrà  a una scostumatezza che costerà  al massimo 1.500 euro. In sostanza – sostengono Wwf, Verdi e Lav (Lega anti vivisezione) – i crimini ambientali verranno depenalizzati e trasformati in assenza di bon ton. E’ questo il senso del disegno di legge preparato dal ministro di Giustizia Roberto Castelli che verrà  discusso in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri. La proposta prevede la depenalizzazione di 200 reati, alcuni di tipo ambientale. Ecco le aree critiche.

Caccia. Già  oggi, grazie alla mancanza di controlli, buona parte dei bracconieri la fa franca. Ma per quelli che vengono sorpresi in fragranza di reato c’è una pena che arriva a un anno di prigione. Per Castelli invece la fauna, patrimonio indisponibile dello Stato, sarebbe meglio difesa limitandosi a sanzioni amministrative: da mille euro per chi uccide un fringuello a 18 mila euro per chi abbatte un camoscio d’Abruzzo o un orso.

Commercio di specie protette. Depenalizzazione e sanzioni amministrative fino a 90 mila euro (120 mila per i recidivi).

Sostanze pericolose. Dall’arresto fino a sei mesi per chi immette sul mercato preparati pericolosi si passa a una sanzione amministrativa che va da 300 a 5 mila euro (da 6 mila a 18 mila nei casi di maggiore gravità ).

Ozono. La norma attuale prevede che chi produce o vende bombolette spray e frigoriferi che contengono cfc (i gas che bucano lo strato di ozono che protegge la vita sul pianeta) sia punito con una multa, l’arresto fino a due anni e la revoca della licenza nei casi più gravi. Con il disegno di legge governativo si passa a una sanzione amministrativa da 9 mila a 45 mila euro. La revoca della licenza viene trasformata in una sospensione provvisoria.

Mare. Nei casi di versamento in mare di idrocarburi o altre sostanze pericolose oggi si rischia l’arresto fino a sei mesi, domani i responsabili se la potranno cavare pagando un massimo di 9 mila euro.

Aria. Le emissioni di fumi, polveri e gas che danneggiano la salute vengono trasformate da reato penale in amministrativo (sanzione fino a 1.500 euro).

“I disastri ambientali continuano a crescere e il governo, invece di prendere le contromisure necessarie, li vuole rendere più facili”, accusa il verde Alfonso Pecoraro. “Dal punto di vista pratico rinunciare allo strumento penale vuol dire rinunciare ai controlli e alle indagini della polizia giudiziaria, cioè di fatto arrendersi”, aggiunge Patrizia Fantilli, responsabile dell’ufficio legale del Wwf. “Dal punto di vista del diritto mettere sullo stesso piano giuridico gli automobilisti che parcheggiano male e i criminali che uccidono un orso suona aberrante. E in contrasto con la legge sui maltrattamenti agli animali appena approvata all’unanimità  dalla Camera”.

(23 gennaio 2003)

ICI SULLE AREE FABBRICABILI: NO AL CONDONO, SI’ A SOLUZIONE EQUE

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Sindaco, avv. Rachele Popolizio
Presidente del Consiglio comunale, dott. Luigi Lorusso
Capigruppo Consiliari
Segretario Generale, dott. Raffaele Palermo
Dirigente Settore Ragioneria, rag. Attilio Mignone

– Comune di Altamura –


Oggetto: ICI su aree fabbricabili – Il caso dei possessori di aree nella zona di Via Corato/Via Minniti – Sono davvero aree fabbricabili? – Atto di impulso amministrativo

Con la presente vi segnalo una delicata situazione che si è determinata con l’applicazione dell’ICI su aree fabbricabili in ordine alla quale si rende necessario – a parere non solo dello scrivente – un tempestivo intervento amministrativo da parte dell’ente comunale che dia certezza e chiarezza e soprattutto renda giustizia ad un elevato numero di cittadini e contribuenti altamurani.

ICI ED AREE (NON EFFETTIVAMENTE) FABBRICABILI.
Nelle ultime settimane sono stati notificati dalla S.ES.I.T. Puglia SPA, concessionaria del servizio di riscossione tributi per il Comune di Altamura, a centinaia di cittadini altamurani addebiti di pagamento per somme dovute e non versate, relativamente al quinquennio 1993-1997, a titolo di imposta comunale sugli immobili (ICI, maggiorata di interessi e sanzioni pecuniarie). Gli immobili presi questa volta in considerazione sono le aree fabbricabili, soggette all’ICI secondo l’art. 1 del decreto legislativo n. 504/92.
Come è noto, l’imposta viene calcolata applicando l’aliquota individuata e vigente nel Comune in cui insiste l’area interessata alla base imponibile che, per le aree fabbricabili, è data dal valore «venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno di imposizione, avendo riguardo alla zona territoriale di ubicazione, all’indice di edificabilità , alla destinazione d’uso consentita, agli oneri per eventuali lavori di adattamento del terreno necessari per la costruzione, ai prezzi medi rilevati sul mercato dalla vendita di aree aventi analoghe caratteristiche» (art. 5, comma 5, d.lgs. n. 504/92). La base imponibile si calcola diversamente per i terreni agricoli: non si fa riferimento al valore di mercato (così sostanzialmente per le aree edificabili), ma a «quello che risulta applicando all’ammontare del reddito dominicale risultante in catasto, vigente al 1° gennaio dell’anno di imposizione, un moltiplicatore pari a settantacinque» (art. 5, comma 7, d.lgs. n. 504/92).
La differenza è sostanziale: l’imposta sui terreni agricoli è di gran lunga inferiore a quella prevista per le aree fabbricabili. È evidente come risulti fondamentale e di grande interesse per il cittadino contribuente il criterio utilizzato per la classificazione, ai fini dell’ICI, di un’area come fabbricabile o, viceversa, come non-fabbricabile o agricola.
A tal fine soccorrono le definizioni fornite dal decreto menzionato (n. 504/92):
– per area fabbricabile «si intende l’area utilizzabile a scopo edificatorio in base agli strumenti urbanistici generali o attuativi ovvero in base alle possibilità  effettive di edificazione determinate secondo i criteri previsti agli effetti dell’indennità  di espropriazione per pubblica utilità . Sono considerati, tuttavia, non fabbricabili i terreni posseduti e condotti dai soggetti indicati nel comma 1 dell’articolo 9, sui quali persiste l’utilizzazione agro-silvo-pastorale mediante l’esercizio di attività  dirette alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura, alla funghicoltura ed all’allevamento di animali. Il comune, su richiesta del contribuente, attesta se un’area sita nel proprio territorio è fabbricabile in base ai criteri stabiliti dalla presente lettera» (lett. b dell’art. 2);
– per terreno agricolo «si intende il terreno adibito all’esercizio delle attività  indicate nell’articolo 2135 del codice civile» (lett. c dell’art. 2).
Le categorie di aree sono due, dunque, e tertium non datur, in quanto, per giurisprudenza ormai costante, non è possibile isolare una terza categoria in cui comprendere quelle aree che – sebbene non destinate o, meglio, concretamente non utilizzate a scopi agricoli – non siano neppure da considerare fabbricabili. Ciò induce ad assimilare, come si è fatto precedentemente in questa nota, le aree non edificabili a quelle agricole.
Il problema è allora capire quando un’area sia da considerare o no come fabbricabile in base ai criteri ed alla definizione forniti dalla legge stessa.
La questione, ben lungi dall’essere puramente accademica, è ora sentita, in modo particolarmente stringente, da numerosi cittadini contribuenti altamurani in possesso di aree a cui il piano regolatore generale pur riconosce una capacità  edificatoria, ma la limita in misura tale da non poter essere concretamente tradotta (dal titolare) in un’effettiva edificazione in presenza di lotti di modeste dimensioni. Mi riferisco in particolare alla situazione in cui versano le decine di proprietari e possessori di aree tipizzate dal PRG come zone F [vale a dire, secondo la classificazione del D.M. n. 1444/68, “parti del territorio destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale”, in modo particolare F1 (aree per le attrezzature di servizio pubblico: scuole, caserme, ecc.) ed F3 (parco urbano)] ubicate negli pressi degli assi stradali Via Corato – Via Minniti.
Questi concittadini si ritrovano ora nella paradossale situazione di essere stati chiamati a versare un’imposta in virtù del possesso di un’area solo nominalmente fabbricabile. Ritengo che presupposto di ogni forma di tassazione sia che essa sia giusta ed equa e come tale sia percepita o almeno percepibile dallo stesso contribuente. Nel caso concreto, non mi pare che questo stia avvenendo.
Di questo sono consapevoli i vertici dell’amministrazione, che già  si sono attivati per l’individuazione di una soluzione, e diversi rappresentanti di forze politiche presenti in consiglio. Si tratta ora di intervenire tempestivamente, prima che scadano i termini di pagamento assegnati ai contribuenti e che le “cartelle” diventino titolo per l’esecuzione forzata.
Mi limito a fare due premesse ed a fornire alcune indicazioni nella direzione di una praticabile soluzione amministrativa, che si presenti formalmente corretta e sostanzialmente equa.

Le premesse
1) Non condivido, e non solo per considerazioni di ordine generale, l’ipotesi, ventilata da qualcuno, di un condono, previsto dall’ultima finanziaria berlusconiana ed applicabile dai Comuni ai tributi comunali. Essendo una misura da applicare, in questo caso, in maniera indifferenziata a tutte le ipotesi di evasione o elusione dell’ICI su aree fabbricabili, avrebbe come esito quello di mettere sullo stesso piano le posizioni di coloro che, per ragioni obiettive prima illustrate, meritano di essere salvaguardati e di coloro invece che, per ragioni del tutto soggettive ed arbitrarie, hanno preferito evadere o eludere il pagamento di un’imposta.
2) Non condivido pure la soluzione, suggerita da qualche esponente politico della minoranza, secondo la quale il Comune dovrebbe rivedere o determinare ora al ribasso i valori venali delle aree tenuti sinora presenti come riferimento dagli uffici comunali. Poiché quel parametro viene utilizzato non solo ai fini del calcolo dell’ICI ma anche ai fini della determinazione dell’indennità  di espropriazione, un’eventuale rivalutazione al ribasso di quei valori determinerebbe ulteriore incertezza in una materia di per sé già  delicata e controversa come quella della determinazione degli indennizzi espropriativi e sarebbe fortemente avversata da chi è già  interessato o potrebbe essere interessato da una procedura espropriativa.

Le indicazioni
1) Esiti giusti possono discendere solo da percorsi o processi rispettosi della legge e delle regole. Come ho avuto modo di ribadire in tutt’altro contesto (citando uno studioso statunitense), le regole possiedono virtù silenziose, il loro scopo «è produrre semplificazioni … giacché spesso siamo in grado di fare ciò che facciamo proprio perché le regole ci liberano dall’onere di fare altro», di pensare ad altro o di considerare altro. Anche in questo caso, la soluzione può essere individuata solo nell’applicazione puntuale della legge stessa.
2) Il problema, si è detto, è capire quale criterio di calcolo debba essere adottato: quello previsto per le aree fabbricabili o quello previsto per i terreni agricoli. A monte, dunque, si pone la questione se davvero per i concittadini che prima menzionavo si possa parlare di possesso di aree fabbricabili.
3) La legge, a questo riguardo, precisa che è fabbricabile l’area “utilizzabile a scopo edificatorio”. Il ricorso al termine “utilizzabile” induce a ritenere che possa dirsi fabbricabile quell’area per la quale la scelta dell’edificazione o della non-edificazione è rimessa unicamente alla volontà  del soggetto titolare; l’edificazione dell’area non deve cioè trovare ostacoli in impedimenti (all’edificazione) di natura legale (strumenti urbanistici generali o attuativi) o fattuali (possibilità  effettive di edificazione determinate secondo i criteri previsti agli effetti dell’indennità  di espropriazione per pubblica utilità ). E’ evidente, allora, che nel caso segnalato (Via Corato – Via Minniti) non possa essere trascurata la circostanza che si sia in presenza di una capacità  edificatoria nominale, vale a dire l’utilizzabilità  di quei suoli a scopo edificatorio è preclusa ai proprietari/possessori da precise circostanze legali (mi riferisco alla destinazione urbanistica impressa dal PRG che prevede per le zone F un limitato indice di edificabilità ) e fattuali (il concreto dimensionamento delle singole aree in possesso). In altri termini, si è in presenza di aree a cui è attribuita una generica (e ridotta) potenzialità  edificatoria che concretamente non può tradursi, su ciascuna delle singole aree, in interventi edilizi; non vi è alcuna coincidenza tra attribuzione della potenzialità  edificatoria alla singola area ed effettiva realizzabilità  sulla medesima area di quanto consentito dal piano.
4) Il richiamo della norma sia alle possibilità  legali (strumenti urbanistici), sia a quelle effettive di edificazione va letto in maniera congiunta, nel senso cioè di escludere la natura fabbricabile di un’area non solo nell’ipotesi (ovvia) in cui sia già  il PRG ad escludere una natura edificatoria, ma anche nell’ipotesi di aree che, pur classificate come edificabili dal PRG, non possano essere “effettivamente” utilizzate per l’edificazione. Anche perché – ragionando diversamente e cioè ricorrendo ad una lettura disgiunta di quei richiami – non si comprenderebbe che cosa debba intendersi per “possibilità  effettive di edificazione”, a meno di ritenere che la legge abbia voluto far riferimento a possibilità  effettive sì, ma illecite ed abusive di edificazione. In altri termini, la legge impone di accertare che, oltre alla classificazione urbanistica come edificabile di un’area, sussista la possibilità  di una effettiva utilizzabilità  edificatoria. Peraltro, con riferimento all’ipotesi espressamente presa in considerazione dalla legge dei suoli utilizzati a scopi agricoli, si è ribadito che «un immobile, se pur classificato dal Comune come area fabbricabile ai fini urbanistici, a norma del comma 1, lett. b) dell’art. 2 del d.lg. n. 504/92 deve essere considerato ai fini i.c.i. non fabbricabile laddove persista l’utilizzazione agro silvo pastorale» (Comm. trib. prov.le Piacenza, sez. I, 8 maggio 2001, n. 143).
5) Ciò dovrebbe indurre gli organi comunali preposti a considerare le aree segnalate non fabbricabili e quindi non soggette al calcolo dell’imposta prevista per tale tipologia di immobili. Conferma tale conclusione la giurisprudenza in materia di “criteri previsti agli effetti dell’indennità  di espropriazione per pubblica utilità ” a cui l’art. 2, lett. b, d.lgs. n. 504/92 rinvia per la concreta determinazione delle possibilità  effettive di edificazione (art. 2, lett. b): «non può essere considerato edificabile un fondo compreso in zona destinata a verde pubblico attrezzato per il gioco e per lo sport all’aperto, onde l’indennità  di espropriazione va determinata ricorrendo ai criteri di cui al titolo secondo della legge n. 865 del 1971, quand’anche si potessero realizzare opere edilizie, necessariamente prerogativa di un ente pubblico (ex plurimis, v. sent. 2272-99, 4921-98, 259-98, 2856-96)» (Cass., sez. I, 29 maggio 2001, n. 7258).

LE SOLUZIONI POSSIBILI
In conclusione, ritengo che già  il dettato normativo e la sua puntuale applicazione consentano di fornire una adeguata risposta alla domanda di giustizia fiscale e di equità  sollevata da numerosi cittadini contribuenti altamurani. A mio parere, sono praticabili due soluzioni amministrative:
A) o gli organi comunali preposti a gestire la materia si limitano semplicemente ad accertare ed a prendere atto, alla luce delle considerazioni esposte, che manchi appunto il presupposto di legge per l’applicazione ed il pagamento dell’ICI sulle aree fabbricabili, cioè sia da escludere la natura fabbricabile delle aree in questione e quindi a queste sarà  applicabile il criterio di calcolo previsto per i terreni agricoli (in questo caso, per esigenze di certezza ed omogeneità  di trattamento, può risultare utile ed opportuna l’adozione da parte del Comune di criteri generali di valutazione e di determinazione delle “possibilità  effettive di edificazione”);
B) oppure, con un’adeguata campagna di informazione, si informano i contribuenti che il Comune, su loro richiesta, è tenuto, per legge, ad attestare «se un’area sita nel proprio territorio è fabbricabile in base ai criteri stabiliti» dalla lett. b) del già  citato art. 2. In sede di attestazione, le considerazioni prima svolte potrebbero trovare adeguato spazio.
Altamura, 22 gennaio 2003
Cordiali saluti
Dr. Vincenzo Colonna
– consigliere comunale DS –
enzo@altamura2001.com

Un festival per i giovani artisti emergenti a Lubj

Break 2.2 Festival (previously called Break 21 Festival) is an
international art festival in Ljubljana, Slovenia, that presents young emerging artists with orientation towards urban, technologically supported arts and intermedia artistic practices that are perceived as current avantgarde. The date of
the next, 7th festival, is June 17-28, 2003. It will also present some special guests (world-acclaimed artists) with the aim of establishing an
innovative dialogue with the young emerging artists. Its important component will
also be a symposium on the chosen festival theme (Invisible Threat) with lectures
by invited artists and scientists from different fields.
Break 2.2 Festival is organised by Zavod K6/4, non-profit cultural institution from Ljubljana, that produces, organises and promotes contemporary creativity. Call for applications is open till February 15, 2003; for futher information, see web page: http://www.break-festival.org.