I TARTUFI NEL CONSIGLIO REGIONALE.

Continua il ballo dei tartufi in Consiglio regionale. Quella riprodotta nell’immagine è una norma inserita nella proposta di legge di stabilità regionale 2021 (c.d. legge di bilancio) che è sottoposta all’esame e al voto dell’aula domani o dopodomani.
Come sapete, il mio mandato è cessato da mesi. Non posso fare a meno, però, di confessare il mio sgomento dinanzi alla pervicacia con cui da due anni si conduce una battaglia contro una norma che introdussi nella legge regionale n. 8/2015 in materia di raccolta dei tartufi. In realtà, una puntualizzazione ispirata solo al buonsenso, nulla di più, nulla di più profondo. Solo buonsenso.
Avevo inserito, nell’articolo di quella legge che disciplina le modalità di rilascio delle autorizzazioni per la raccolta dei tartufi nelle aree protette, un criterio di priorità a favore dei residenti in tali ambiti territoriali. Contro questo criterio di priorità, da due anni una consigliera del M5S ha messo in campo una serie di tentativi per cancellarlo, che negli ultimi due anni sono riuscito, con il voto in consiglio, a far respingere. Evidentemente le elezioni non sono servite a far superare questo cruccio. Sarà anche il clima di intesa e di pacificazione raggiunto dal e con il movimento grillino a livello regionale, quel che appare evidente è che questo ennesimo tentativo ha la stessa ispirazione e mano, essendo la formulazione identica alle precedenti.
Insomma, il ballo dei tartufi continua.
La norma (art. 4 della l.r. 8/2015), sin dalla sua originaria formulazione, letta nel suo complesso prevede che sia la Regione, assieme agli organismi di gestione delle aree protette, a stabilire “modalità e tempi per esercitare la ricerca e la raccolta di tartufi nelle aree ricomprese negli ambiti amministrativi degli enti parco nazionali e regionali, stabilendo il numero massimo delle autorizzazioni che possono essere rilasciate … in relazione alla necessità di non alterare gli ecosistemi che caratterizzano le aree di raccolta”.
In altri termini, c’è un numero chiuso, limitato, di autorizzazioni. Nell’area del Parco dell’Alta Murgia, ad esempio, da diversi anni, sono 70 (un numero che, probabilmente, andrebbe aggiornato e un po’ aumentato). Il problema è dunque: che si fa, come si procede a assegnare le autorizzazioni quando il numero delle domande è superiore?
Su questo tema, molte regioni sono intervenute con legge a disciplinare i criteri per selezionare l’accesso a questa risorsa della terra, tra cui anche quello della residenza o quello che fa salva l’utenza territoriale nelle aree gravate da demani collettivi o usi civici.
In tutta sincerità, negli anni scorsi non sono riuscito a comprendere cosa non fosse chiaro nella formulazione della norma pugliese allorquando si precisa che, in condizioni di parità di requisiti per l’ottenimento delle autorizzazioni alla raccolta, è stabilita semplicemente una priorità a favore dei residenti nelle aree protette, senza che siano previste esclusioni di sorta a danno di alcuno. Ovviamente nell’ipotesi in cui si ponga il problema di far fronte ad un numero di domande superiore a quello delle autorizzazioni rilasciabili.
Ho sempre ricordato, a motivare la contrarietà alla soppressione di tale criterio, che la legge quadro sulle aree protette (n. 394/91), proprio a fronte del particolare e stringente regime vincolistico cui sono sottoposte dette aree, prevede azioni positive di valorizzazione del territorio e delle comunità residenti, come, appunto, le iniziative dirette a favorire lo sviluppo economico e sociale delle collettività, tra le quali ben può rientrare la possibilità di conseguire l’autorizzazione alla raccolta di prodotti spontanei come i tartufi.
La formula introdotta due anni fa in Consiglio, ribadisco, non esclude affatto la possibilità per alcuno di conseguire l’autorizzazione per l’esercizio dell’attività di raccolta, ma si limita a introdurre un semplice (e banale, mi verrebbe da dire) criterio di priorità a favore dei residenti nel rilascio di tali autorizzazioni, proprio in coerenza alle disposizioni della legge quadro nazionale.
E questo vale a maggior ragione in territori, ad esempio, come la Murgia o il Gargano (due aree pugliesi in cui insistono parchi nazionali), che peraltro da secoli sono gravate in larga parte anche da usi civici, vale a dire la possibilità di trarre utilità dal terreno in favore proprio di chi abita quei territori e che contano su una popolazione, rispettivamente, di quasi mezzo milione e oltre duecentomila persone.
Quindi, la mia formulazione andava nella direzione di risolvere un problema che gli enti di gestione delle aree protette si trovavano ad affrontare ogni anno, al momento del riconoscimento delle autorizzazioni (tanto da dover addirittura ricorrere al sorteggio), e di fornire un criterio coerente con le esigenze di tutela e promozione dei territori, delle attività e dei residenti delle aree protette.
Tutto mi sarei aspettato, nei miei anni in consiglio regionale, tranne che essere costretto ad affrontare un “caso tartufi” e per questo essere costretto a fare esercizio di semplice buonsenso e razionalità, oltre di doverosa difesa dei territori interessati, dal Gargano alla Murgia.
Beh, l’ho fatto in questi anni; ora non ho più ruolo e strumenti. Mi auguro che tali ragioni e tale ragionevolezza siano ripresi dai consiglieri regionali in carica, in particolare da quelli legati ai territori più direttamente interessati, e motivino la presentazione di un emendamento soppressivo di questo articolo 10.

Una cultura millenaria. Una cultura giuridica millenaria. Per cosa? Per arrivare a questo?!

Una cultura millenaria. Una cultura giuridica millenaria. Per cosa? Per arrivare a questo?! A leggi, provvedimenti, atti concepiti e scritti in questa maniera? Non si tratta di incolpare (gioco facile, quanto inutile, del tutto incongruo ora) questo o quello. No, è una questione ben più alta e generale, ben più seria, decisiva. E investe tutti, di tutti i fronti e dovunque. Dobbiamo prendere atto che c’è stato un tempo (ho qualche sospetto!) in cui abbiamo sbagliato tutto, abbiamo iniziato a sbagliare tutto e tutto ha preso questo genere di abbrivo.
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《Art. 1
(Misure urgenti per le festività natalizie e di inizio anno nuovo)
1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull’intero territorio nazionale si applicano le misure di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020; nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 si applicano le misure di cui all’articolo 2 del medesimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020, ma sono altresì consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Durante i giorni compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 è altresì consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata, ubicata nella medesima regione, una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05,00 e le ore 22,00, e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.
2. Durante l’intero periodo di cui al comma 1 restano ferme, per quanto non previsto nel presente decreto, le misure adottate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri ai sensi dell’articolo 2, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35.
3. La violazione delle disposizioni del presente decreto e di quelle del decreto-legge 2 dicembre 2020, n. 158, e’ sanzionata ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2020, n. 35.》

Un esercizio di memoria

Facebook mi sottopone ad esercizio di memoria un mio post del 18 dicembre 2017. Tre anni fa. Un ricordo molto positivo, per me e per la nostra Comunità. Dopo un lavoro durato oltre un anno, ebbi la prima ufficializzazione del riconoscimento, da parte della Regione, di un finanziamento di 700mila euro per la realizzazione della nuova palestra della

ScuolapadrePio Altamura

(che si cumulava ad oltre un milione del comune).

Il post, nelle immagini e qui:
Sono seguite tutta una serie di altre tappe, che ho ricostruito nella mia ultima nota dedicata a quest’opera pubblica, risalente al 4 luglio 2019, disponibile dal seguente link:
I tempi si sono dilatati rispetto a quanto programmato, ma i lavori ora stanno procedendo. Per avere un’idea dell’opera finale, riporto alcune immagini con la sua rappresentazione digitale, che sono stati diffusi qualche giorno fa attraverso la bacheca Facebook dell’istituto scolastico, da qui:
È il lento fiorire delle cose, che si presenta, con tutte le sue incertezze e i suoi imprevisti, a distanza di tempo. Ancor più lento nel campo politico, amministrativo e pubblico, soprattutto quando sono coinvolti enti diversi. Notevole è spesso la distanza temporale (in questo caso, almeno quattro anni) da quando ci si è posti un obiettivo, dalla sua programmazione, dal reperimento delle risorse necessarie.
Un lavoro costante, paziente, tenace, il più delle volte misconosciuto e invisibile, sottraendosi alla prigione dorata del quotidiano, dell’effimero, del consenso ricercato e ruffiano e con il suo carico di fatiche e ingratitudini. Ma è l’unico lavoro che rende frutti, prima o poi. E deve essere un lavoro che si unisce e si coordina con quello di tanti altri, molti anonimi: impiegati, funzionari e dirigenti (di regione e comune), tecnici e progettisti incaricati, figure istituzionali in quel momento all’opera. Si è fortunati se si alimenta della “energia/spinta” della propria comunità (semplici cittadini, operatori del settore, volontari, comitati, associazioni). Un lavoro, quello degli altri, che non mi stancherò mai di riconoscere e ringraziare.
Come ripeto spesso, il futuro non ci appartiene, se non come idea: non ci è dato prevederlo, occuparlo, ipotecarlo.
Si tratta di mettere un piede davanti all’altro, saggiando il terreno e mutando direzione quando è troppo instabile. Un passo alla volta, tutti i giorni.

INTERO RADDOPPIO DELLA LINEA FERROVIARIA BARI-MATERA E VARIANTE NORD DELLA STATALE 96. DUE GRANDI OBIETTIVI DA NEXT GENERATION EU

Condivido l’appello formulato da Alfredo Morfini, cittadino appulo-lucano impegnato. Lo faccio mio e lo rilancio.
1️⃣ Alfredo ricorda che in questi giorni “si stanno discutendo gli interventi del fondo Next Generation UE contenuti nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) da 209 mld/euro”. Sottolinea che “ora bisogna creare una grande mobilitazione e pressione sulla politica e sulle istituzioni affinchè si possa proseguire il raddoppio della ferrovia” della linea Bari-Altamura-Matera, secondo quanto previsto anche in un protocollo di intesa del 2015 tra Regione Puglia e Regione Basilicata. Ha perfettamente ragione.
Ricordo, come ho più volte fatto spiegando in questi anni i numerosi disagi cui sono stati e sono sottoposti i pendolari, che la linea è interessata da numerosi cantieri, alcuni chiusi e altri ancora aperti. Interventi come la eliminazione di alcuni passaggi a livello, la realizzazione di sistemi di sicurezza, l’interramento della linea dell’abitato di Modugno e sono tuttora in esecuzione lavori per il raddoppio “selettivo” della linea (da Bari a Palo; in corrispondenza dello scambio di Mellitto e della stazione di Venusio) per un totale di circa 22 chilometri, vale a dire un terzo dell’intera tratta Matera-Bari. Sono interventi in gran parte finanziati nell’ambito della programmazione dei fondi europei della Regione Puglia.
2️⃣ Aggiungo che a mio parere, assieme a questo obiettivo, sempre in questa decisiva fase, dovremmo puntare anche ad un altro, ambizioso e risolutivo di tanti problemi dell’area murgiana.
Dopo il recente completamento dell’ammodernamento delle Statali 99 e 96, che ci siamo conquistati con l’impegno di tanti a diversi livelli e con lavori che hanno avuto il giusto ritmo e la necessaria accelerazione negli ultimi anni,
[👉 dal 9 marzo 2020, data storica, tutta la 96 è percorribile a quattro corsie, v. qui:
è necessario, come ho più volte ripetuto, riavviare il grande progetto della “Variante Nord”.
Si tratta di un nuovo tratto stradale di circa 13 chilometri che, passando a nord dell’abitato di Altamura, andrebbe a collegare direttamente la Statale 96 dal tratto tra Altamura e la stazione di Pescariello (per intenderci in prossimità della cava) a quello in prossimità dell’Ospedale della Murgia. Un simile intervento consentirebbe di assicurare i collegamenti tra Bari e tutte le comunità a nord e ad est di Altamura (Gravina in Puglia, Poggiorsini, Spinazzola, Corato, Ruvo di Puglia, nonché i territori del versante nord della Basilicata collegandosi direttamente con la 96-bis) evitando il transito lungo la statale 96 a ridosso di Altamura.
In questo modo sarebbe possibile anche la trasformazione dell’attuale circonvallazione che separa il popoloso quartiere Trentacapilli dal resto dell’abitato di Altamura in strada urbana o, meglio, la sua rimozione, favorendo la ricucitura del tessuto urbano della città.
Per la Variante Nord, già contemplata dal piano regolatore generale di Altamura, è peraltro disponibile un approfondito progetto preliminare dell’Anas risalente ad oltre dieci anni fa (n. 139379 del 21/10/2008), quale segmento dell’asse Bari-Potenza-Salerno (progettualità ricompresa nel “Primo Programma delle Infrastrutture Strategiche” varato dal CIPE con delibera n. 121/2001 ai sensi della Legge n. 443/2001, c.d. “Legge Obiettivo”).
Si tratta dunque di una infrastruttura di importanza strategica che impone, però, l’individuazione di cospicue risorse (qualcuno stima 90-100 milioni di euro) per poi sviluppare i successivi livelli di progettazione e quindi programmare i lavori.
📍 Per obiettivi di tale portata (intero raddoppio della linea ferroviaria Bari-Matera e Variante Nord della Statale 96), questo è il momento. Credo che difficilmente possa ripresentarsi un’occasione simile per reperire le risorse necessarie. Su questi obiettivi, dunque, rivolgo il mio appello a tutti i rappresentanti del territorio (di Puglia e Basilicata, a tutti i livelli, di tutti i fronti politici) affinché si possa lavorare uniti in un’unica direzione per lo sviluppo del territorio murgiano e per una migliore qualità della vita delle sue comunità. Su questi obiettivi non potrà che esserci l’adesione e il sostegno mio e di tanti.
[La prima è una mia immagine che mostra il tracciato della Variante Nord della 96. La seconda (mi fu fornita, tempo fa, da

Nunzio Perrucci, che ringrazio), riproduce uno stralcio delle tavole del progetto preliminare della Variante Nord, nel tratto finale di innesto con l’attuale 96 poco prima dell’Ospedale della Murgia. Le altre immagini, dalla terza in poi, sono tratte dal sito delle FAL e si riferiscono ai lavori in corso per il raddoppio della linea ferroviaria da Bari a Palo, con interramento a Modugno.]

Cashback

Quello di cui si avverte il bisogno (sempre, ma soprattutto in una fase di difficoltà e incertezza) è che si metta ordine ai pensieri, poi alle azioni, che a quelli devono seguire, quindi alle parole. Un po’ di coerenza, razionalità, al tutto, quello che sia, condivisibile o meno che sia, così da restituire un’idea di stabilità, non certezza o sicurezza, ma di solidità della guida, la sensazione di essere in mani salde. Altrimenti tutti sbandano e tutti si sentono legittimati a fare e dire come e cosa gli pare, assecondando gli umori della giornata. Esempio. Se si promuovono i pagamenti diretti, le spese effettuate di persona, e lo si fa con il cosiddetto cashback (sinora, ho letto da qualche parte, oltre 7,5 milioni di carte di pagamento registrate), sollecitando le persone a fare dall’8 al 31 dicembre almeno dieci acquisti nei negozi “fisici”, con un limite di 15 euro di rimborso per singola operazione (una spesa non superiore, cioè, a 150 euro), beh, poi, non ci si può lamentare delle persone in giro, che tanta gente si riversi per strada (approfittando del fine settimana, come fanno normalmente uomini, donne e famiglie della vita reale, che nella settimana cercano di lavorare, studiare, seguire figli e nonni). È la logica dei grandi numeri, quella che poi porta a giudicare i comportamenti della “massa” e degli “altri” sbagliati, ignoranti, irresponsabili, e a ritenere giusti, perfetti, intelligenti, responsabili, il modello astratto concepito nel Palazzo e i propri comportamenti, quelli che ciascuno di noi, individualmente, adotta. O si spinge, giustamente, per la ripresa dei consumi. O ci si preoccupa, altrettanto giustamente, di evitare che le persone vadano in giro a fare spese (e di trovare altre forme di sostegno per i settori economici colpiti). Ma, delle due, l’una. Onere e responsabilità delle decisioni. Non sorprenda, poi, che risulti naturale e facile alla Merkel rivelarsi e apparire un gigante.

GREEN NEW DEAL

A beneficio di chi sia interessato, voglia seguire e partecipare, segnalo questo appuntamento, a cui prenderò parte, organizzato dal Giovani Democratici – GD della Capitanata sulla piattaforma Zoom, a partire dalle ore 19 di oggi. Per quanto mi riguarda, sarà l’occasione per fare il punto sulla normativa regionale adottata negli ultimi anni in materia, a partire dalla mia legge sulla promozione e diffusione dell’utilizzo dell’idrogeno e sulla rigenerazione e potenziamento degli impianti eolici e fotovoltaici esistenti (l.r. n. 34/2019).
Riporto di seguito e nell’immagine, il programma proposto dagli organizzatori.
⬇️ Questo il link per l’accesso:
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GREEN NEW DEAL
Prospettive per l’industria energetica e i cittadini.
1. il quadro comunitario e gli obiettivi
2. le iniziative assunte dal governo italiano
3. gli impatti sull’industria energetica delle fonti rinnovabili e le prospettive di sviluppo;
4. le opportunità per i cittadini con particolare alle comunità energetiche;
5. le leggi regionali sulla promozione dell’idrogeno, reddito energetico e comunità energetiche.
Interverranno
Prof. Enzo Colonna, docente presso il Dipartimento di Giurisprudenza presso l’Università di Foggia e Consigliere regionale nella X Legislatura.
Avv. Raffaele Zuffrano, avvocato esperto di diritto dell’energia e responsabile del dipartimento politiche ambientali del PD Capitanata.
Saluti
Stefano Pastucci, Segretario Provinciale dei GD Capitanata
‼ Domenica 13 Dicembre, ore 19:00, su Zoom. Questo il link per l’accesso e la partecipazione:

OTTIMA NOTIZIA PER ALTAMURA E LA MURGIA. AGGIUDICATI I LAVORI PER LA ROTATORIA SULLA STRADA ALTAMURA-CORATO (ALL’INCROCIO PER GRAVINA E POGGIORSINI).

Sono stati aggiudicati i lavori per la messa in sicurezza dell’incrocio lungo la Strada Provinciale 238 (Altamura-Corato) in corrispondenza dell’intersezione con la Strada Provinciale 159 (Gravina/Poggiorsini – San Giovanni). A seguito del ribasso offerto in sede di gara, i lavori comporteranno un costo complessivo (comprensivo di iva, oneri per la sicurezza) di circa 192mila euro. Il progetto – ricordo – prevede la realizzazione di una rotatoria e di aiuole spartitraffico. La realizzazione della rotatoria consentirà certamente ai numerosi autoveicoli che percorrono tale importante asse stradale di affrontare l’intersezione in condizioni di sicurezza e a velocità moderata.
📌 Degli ultimi passaggi amministrativi avevo riferito nell’ottobre scorso (approvazione del progetto esecutivo e contestuale avvio della procedura della gara di appalto; designazione dell’ufficio di direzione dei lavori e del seggio di gara), in queste due note
👉 30 ottobre 2020:
👉 13 ottobre 2020:
📌 A questo punto, consumati gli ultimi passi amministrativi e salvo imprevisti, è realistico aspettarsi il completamento dell’opera entro la fine del 2021. Molte volte ho sollevato il tema dell’urgenza di mettere in sicurezza quel maledetto incrocio, in cui si sono consumati numerosi incidenti, anche con tragiche conseguenze. Seguo e accompagno questa procedura, passo dopo passo, da quattro anni, con tutti i limiti imposti dal non aver avuto alcun ruolo nella Città Metropolitana. Anni di incontri, note e telefonate, sollecitazioni e aggiornamenti.
📌 Ringrazio sindaco e consiglio della Città Metropolitana di Bari e, per il lavoro svolto e per la pazienza che mi hanno riservato in questi anni, il Servizio “Pianificazione territoriale, Demanio, Mobilità e Viabilità” (in particolare, il dirigente ing. Maurizio Montalto e l’ing. Saverio Caravelli).
“La durata è la forma delle cose.”
ENZO COLONNA

Dal negazionismo all’ammissionismo

Dal negazionismo (più o meno esplicito e dichiarato) all’ammissionismo (boh, qual è il contrario di negazionismo?!). Dal vittimismo all’autocelebrazione. Dall’autocommiserazione all’autoesaltazione. Dal “vaccino sì, ma non ce lo fanno avere” al “vaccino no, è pericoloso”. Dal “non ce n’è covid” al “stanno morendo e soffrendo in tanti”. Dall’inerzia alla frenesia caotica. Dal “App Immuni no, ci spiano e controllano” al “App IO Cashback sì, va bene, so’ soldi”. Così, pure il nostro dibattito, il “pendolarismo” locale. Da zona bianca, bianchissima, roba da “non ci sono problemi” o “ci sono problemi, ma come in tutta la Puglia, l’Italia” (anche quando i contagi superavano i mille, millecinquecento, i milleottocento casi) all’invocazione del rosso, almeno arancione. Dal “lasciamo tutto aperto, dobbiamo tutelare l’economia” al “tutto chiuso, poi i ristori”. Dal “scuole aperte sempre, l’ordinanza di Emiliano sulla didattica mista (a distanza e in classe) per elementari e medie è un attacco alla scuola, alle famiglie, alle mamme lavoratrici” al “nessuna didattica in presenza, chiudiamo tutto, anche asili e centri educativi per la fascia 0-6 anni” (come ci ritroviamo ora). Dai diritti costituzionali alla ragion pratica. Dal “alla asl, in ospedale, al 118, non fanno nulla, sono incompetenti” [anche quando hanno salvato vite, curano i nostri cari, hanno attivato ad Altamura, sin da agosto, la prima postazione drive-in per i tamponi molecolari della Puglia ed una delle prime 7 unità di continuità assistenziale, usca, del barese (insufficienti, sicuramente, ma quello fu possibile; dopo gli ulteriori avvisi per il personale di due mesi fa, l’Asl di Bari ne sta attivando altre 15, di cui due sulla Murgia, a Santeramo e Gravina)] al “stanno facendo un grande lavoro”. Da “vigili squagliapiombi” al “vigili eroi”.
Si procede, così, da un eccesso all’altro, dalla sera alla mattina, di esasperazione in esasperazione (di segno opposto). Repentini movimenti pendolari, che nemmeno ci si sforza di motivare. Puri stati emotivi, sfoghi umorali. Come le verità assolute e indiscutibili (non incrinate da dubbi), i “vaffanculo” o i ceffoni che chiudono, senza appello, discussioni e dialoghi e, invece, celano vuoti. Tutto, o bianco o nero, in/out, on/off, sì/no. Un continuo “All-in”, con la nostra esistenza e l’altrui, con le istituzioni e con la tenuta della nostra società, con le ragioni del nostro “stare insieme”.
E invece – lo sappiamo bene dal nostro vissuto privato, quotidiano – la vita è responsabilità, problemi difficoltà e ostacoli da superare (e chi ci è vicino, senza ruffianeria o servilismo, ce li indica, li segnala, con gesti o con più o meno tante parole, e così facendo, non attacca, non sporca il nostro cammino, non fa male, ma ci aiuta davvero). Il nostro è un incedere quotidiano sull’accidentato sentiero del reale, che richiede umiltà, impegno, fatica e dolori, pazienza e dedizione. Ricerca di semplicità, la più difficile, senza arrendersi a sofisticherie o banalizzazioni. Ricerca e difesa di un equilibrio, passo dopo passo. Razionalità, sentimento e com-passione. Non calcolo, umore, folate emozionali, che infiammano, sì, ma ingannano, bruciano esistenze e rapporti e non assicurano la “durata delle cose” (rapporti, progetti, istituzioni, esistenze).

RACCOLTA DI PLASMA IPERIMMUNE ALL’OSPEDALE DELLA MURGIA “FABIO PERINEI”: INDIVIDUATO IL PRIMO DONATORE.

Ad una settimana dall’avvio delle attività per la raccolta del plasma iperimmune, l’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale della Murgia “Perinei”, diretta dal dott. Leonardo Sardella, è stato individuato il primo donatore tra quelli esaminati.
Ricordo che la donazione di plasma richiede una procedura complessa, strutturata in più fasi. Prima si accerta se il potenziale donatore risponde ad una serie di requisiti (ad esempio: devono sussistere i criteri di idoneità di qualsiasi donatore di sangue; deve essere un paziente guarito dal Covid 19 almeno da 14 giorni, deve essere negativo al tampone per la ricerca di Sars-CoV-2). Poi si procede al prelievo di un campione che dal “Perinei” viene inviato ai laboratori dell’Istituto Zooprofilattico di Foggia per verificare la presenza di anticorpi con una carica immunitaria minima, sufficiente a neutralizzare il Sars-CoV-2. Se tale livello di anticorpi “neutralizzanti” viene accertata, il soggetto è chiamato, sempre presso l’Unità Trasfusionale dell’Ospedale della Murgia, a effettuare la vera e propria donazione. Il plasma raccolto viene poi trasferito a Bari per una serie di trattamenti. Solo dopo tutti questi passaggi, è pronto per la trasfusione a favore del paziente finale.
È necessario ribadire che alla plasmaterapia non si può fare ricorso in via generalizzata, ma solo in circostanze specifiche, circoscritte; è residuale rispetto ad altre terapie. Quindi la sua portata va molto ridimensionata rispetto alle altissime aspettative che soprattutto divulgazioni non scientifiche hanno generato in questi mesi.
Ricordo, infine, che per comunicare la propria disponibilità alla donazione di plasma (ripeto, solo soggetti guariti da covid, con tampone negativo) e fissare l’appuntamento per il prelievo del campione, bisogna contattare l’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale della Murgia, al seguente numero: 0803108597.
Per questo ulteriore servizio assicurato alla collettività murgiana e, soprattutto, per il lavoro e le attività che ordinariamente svolgono (trasfusioni, raccolta sangue e plasma, selezione e prelievo per la tipizzazione dei candidati alla donazione di midollo osseo), sono molto grato e auguro buon lavoro a tutto il personale dell’Unità di Medicina Trasfusionale del nostro Ospedale.