NOSTALGIA DI QUALCOSA DI IMPEGNATIVO CHE CI RASSICURI. QUESTO È!!

《Non stiamo al gioco, insomma. E ci viene fatto di chiedere, piuttosto, se la vostra gremita ed esuberante compagnia sia, poi, così allegra e spensierata o se non avverta la nostalgia di qualche cosa di impegnativo che la rassicuri. Io credo che la politica è altrove e che, prima o poi, dovrete tornarci. Noi vi aspettiamo lì. 》
Vi invito ad ascoltare l’intervento di Renzi, oggi, al Senato. Comunque si giudichi il personaggio, è stato un bell’intervento. Lo si può ammettere, senza pregiudizi e faziosità e anche non condividendo in tutto o in parte quello che dice. È disponibile da qui:

Con due grandi citazioni: i Malavoglia di Verga e Mino Martinazzoli, di cui ho riportato il passo richiamato oggi in alto. È ripresa da un intervento, alla Camera dei Deputati, di Mino Martinazzoli del 28 aprile 1987. Grande. L’ho cercato in rete. Ne riporto uno stralcio più ampio.
TORNINO I GIORNI DELLA CHIAREZZA, NON POSSIAMO LAVORARE PER L’OSCURITÀ.
Bellissimo!
Mino Martinazzoli:《Sono mancate infatti, a nostro avviso, nel confronto parlamentare, domande ulteriori meritevoli di adeguata riflessione. E non sono venute risposte che possano esigere una qualche correzione.
Si è consumata, per lo più, una ripetitiva ed esorbitante polemica. Confesso che, a proposito di tante e smisurate parole, non mi viene in mente niente. E sarà anche questo un segno di quella solitudine che andate denunciando con un’enfasi che soverchia di gran lunga la compunzione.
Noi stiamo in verità, con le nostre non volubili ragioni, con la nostra difficile ma doverosa coerenza. Non stiamo al gioco, insomma. E ci viene fatto di chiedere, piuttosto, se la vostra gremita ed esuberante compagnia sia, poi, così allegra e spensierata o se non avverta la nostalgia di qualche cosa di impegnativo che la rassicuri.
Io credo che la politica è altrove e che, prima o poi, dovrete tornarci. Noi vi aspettiamo lì. Per intanto, rimane una cosa sola da dire: onorevole presidente del consiglio, noi abbiamo ascoltato e apprezzato le sue dichiarazioni e la sua replica e le dobbiamo un tributo di affettuosa gratitudine anche per la lezione di coraggio e di stile offerta a quest’aula, che qualcuno vorrebbe trasformare in un’accademia di sofisti, che è impresa notevole, tanto più quando si accompagna all’invettiva contro Azzeccagarbugli. Ma che cosa è se non un sofisma l’idea di trasformare, quasi per sortilegio, l’eclisse di una maggioranza e il diniego di un’altra in un nuovo e definibile evento che potrebbe essere tutto tranne quell’autorevole, organica, motivata compattezza che lei, onorevole presidente, ritiene giustamente necessaria a sostegno di una operosa continuità del governo? Inchiodandolo su questo paradosso si riesce soltanto a rinnegare l’apprezzabile passato di un’alleanza che, malgrado tutto, ha futuro, a patto che le ragioni di una crisi si vogliano indagare e non addormentare per una sorta di grottesca anestesia. In ogni modo non siamo condiscendenti è proprio perché vogliamo che tornino i giorni della chiarezza non possiamo lavorare per l’oscurità.》

Segni del tempo presente

I maître à penser del momento (figure con una forte influenza culturale e, quindi, politica in una società), a prescindere dal merito e dai toni che sono sempre opinabili e su cui tanto ci sarebbe da dire, sono quelli che sotto i loro video o post urlanti, carichi di frasi e verità indiscutibili, pubblicizzano i loro “libri” o le loro esibizioni. Ve li immaginate, chessò, Leonardo Sciascia, Danilo Dolci, Pier Paolo Pasolini, Norberto Bobbio a scrivere un editoriale o un appello e metterci sotto: “Comprate il mio libro…”. Segni del tempo presente. Tutto ridotto a mercimonio e a merce. Tempi cattivi, nel senso di mediocri, piccoli, egoisti ed egocentrici. Quindi, fondamentalmente, tristi e brutti.

SIAMO TUTTI MINORANZA. VINCE O PERDE IL PAESE

In queste ore si sta consumando un importante passaggio parlamentare. Metto in fila un paio di dati oggettivi e alcune riflessioni (per quello, nulla, che valgono).
1) Due anni, poco più, sono gli anni che restano di questa legislatura. Nessuno dei parlamentari, è chiaro a tutti, ha la minima intenzione di andare al voto prima della scadenza.
2) Non c’è in Parlamento una maggioranza politica espressa dall’elettorato. C’erano e ci sono tre blocchi, forse quattro o cinque. Tutti minoranza. Anche come conseguenza di un indecente sistema elettorale a cui, da molti anni, ci costringono. Tutti minoranza, in Parlamento e nel Paese reale, armati l’uno contro l’altro.
3) È necessario affrontare i problemi (sanitari, sociali, economici) posti dall’attuale e prolungato stato di emergenza.
4) È necessario affrontare le sfide poste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che l’Italia deve prima definire e presentare in sede europea nell’ambito del Next Generation EU e, poi, attuare in tempi stretti.
5) Questo Piano è tema, ripeto, particolarmente delicato perché ci si propone di adottare significative modifiche dell’assetto normativo, in diversi ambiti, e perché implica un’imponente operazione di indebitamento, che, vado cauto, ha pochi precedenti. Gran parte dei duecento e passa miliardi di cui di parla, infatti, l’Italia dovrà restituirla all’UE sotto forma di rate di debito o di maggiori contributi per i prossimi 15-20 anni.
6) Si tratta di decisioni, dunque, che coinvolgono tutti e vanno ben oltre questa stagione politica, al di là di questa o quella maggioranza, al di là di questa generazione.
7) Si tratta di un passaggio storico e di decisioni che non possono essere affrontate con una maggioranza numerica, strettissima peraltro e frutto di piccoli posizionamenti parlamentari (cambi e scambi). Non si affrontano i temi che ho richiamato con la presunzione di essere maggioranza e fare da soli. Non si affrontano con l’alternativa secca “o tutto o niente”. Non si affrontano come fosse un torneo ad eliminazione diretta o un gioco dei quattro cantoni o una prova muscolare sul “chi è più forte”.
8) Queste maggioranze vanno e vengono. Questi parlamentari vengono e vanno e, in gran parte, tra due anni non saranno più in Parlamento. Ma le decisioni o le non decisioni di ora determineranno conseguenze irreversibili, per molto tempo. E questo non può lasciare sereni chi tiene ancora a questo Paese e al suo Futuro.
9) Più che mai è il tempo di non sprecare tempo, di ragionare sopra il daffare. Dovremmo soppesare ogni decisione, farne frutto di intelligenza collettiva, senza furori ideologici, senza tifo di partito, senza innamoramenti leaderistici.
10) Vince o perde l’Italia, non Renzi o Conte, Zingaretti o Salvini, Di Maio o Berlusconi, Calenda o Meloni. Il Paese, come sarà, sopravvivrà comunque a tutti loro, come a noi tutti. Le decisioni investono il nostro destino collettivo, non le fortune di un leader. E dietro l’angolo non c’è affatto il rischio per la carriera di un leader o per le fortune di un partito, semmai rischiamo una sconfitta come Paese, come futuro possibile.
11) Non servono guru elettorali, grandi esperti di politica, comunicazione social e sondaggi, per cogliere i segnali, lo spirito dei tempi. Il problema è che chi fa politica, a tutti i livelli, incontra difficoltà, fatica o poca pazienza, nel leggere la realtà o, meglio, la legge attraverso la lente dei propri schemi, dei propri schermi digitali, dei propri calcoli, delle proprie ambizioni, delle proprie sovrastrutture mentali spesso elitarie e scollegate dal vissuto di tutti i giorni. La realtà viene così deformata e si va incontro a sconfitte e delusioni.
12) Il problema, per chi fa politica ed opera nelle istituzioni, è recuperare una centratura con il presente e nella realtà, con la necessaria connessione fisica, razionale e sentimentale con gli elettori, le persone vere che incontriamo tutti i giorni, non figure astratte di elettori, non followers o like. Questo significa essere semplici, ma non banali. Popolari, ma non populisti. Diretti, ma non volgari. Seri, ma non cinici. Razionali, ma non calcolatori. Competenti, ma non supponenti.
13) Al solito, rischiamo di essere vittime non di troppa politica, bensì dell’assenza della politica, dell’impulso automatico a negare la complessità della situazione e delle sfide di portata ben superiore all’adeguatezza delle singole forze in campo, della compulsiva bocciatura di tutto, proprio tutto, ciò provenga dall’avversario (confinato, quando va bene, all’indifferenza o al dileggio), dell’immiserimento del dibattito politico alla sterile prova muscolare o alla negoziazione segreta di posizioni di potere.
14) Si continua a non capire che siamo tutti minoranza. È necessario avvertire il dovere e l’umiltà di gesti nuovi per non perdere tempo e occasioni. La Politica non può ridursi a gesti improduttivi e parole che si disperdono. Del nulla resta e resterà il nulla, solo spreco di opportunità, di energie, di parole e di tempo. Ed invece, bisogna rimettersi in cammino.
Tutto questo, a mio parere, rende necessario, non semplicemente opportuno, un Governo in cui siano impegnate tutte le forze politiche. Un Governo in cui tutti siano utili (e tali si possano e debbano sentire) e nessuno indispensabile. Si sta facendo, temo, il contrario. Acconciare una maggioranza, con numeri incerti, in cui ciascuna forza, addirittura ciascun singolo parlamentare, si riterrà indispensabile a prescindere dalla propria utilità alla causa collettiva e dalla propria responsabilità.

Messa in sicurezza della vecchia discarica in contrada “Le Lamie”

Messa in sicurezza della vecchia discarica in contrada “Le Lamie”, a pochi chilometri da Altamura sulla strada per Laterza, utilizzata sino a marzo 2008. Giusto un esercizio di memoria, perché ci si dimentica e ci si dimentica di ricordare del lavoro svolto in Regione negli scorsi anni.
Nel corso del 2019, soprattutto tra la primavera e l’estate, sono effettuati controlli da parte dell’ARPA (Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione Ambientale) e del NOE (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri).
👉 v. qui:
Poi, nel novembre 2019, il sequestro.
👉 v. qui:
Il 19 dicembre 2019 delibera in via d’urgenza l’erogazione di un primo contributo di un milione di euro a favore del Comune di Altamura allo scopo di realizzare gli interventi di messa in sicurezza della discarica, in quanto soggetto istituzionalmente deputato ad intervenire in relazione a situazioni di necessità e urgenza legate alla tutela della salute pubblica. Nel corso di un incontro che si era svolto il 5 dicembre 2019 presso la Sezione regionale Ciclo Rifiuti e Bonifiche della Regione Puglia, l’ARPA Puglia aveva indicato le azioni da mettere immediatamente in campo per la messa in sicurezza del sito:
– rilievo dei livelli di percolato dai pozzi di raccolta e nella successiva estrazione;
– estrazione forzata del biogas, ove presente, e installazione di torcia di combustione;
– ripristino dell’integrità della recinzione della discarica al fine di impedirne l’accesso e di metterla in sicurezza;
– verifica della qualità ambientale delle acque sotterranee dai pozzi di monitoraggio della discarica;
– sfalcio delle erbe infestanti sul corpo dei rifiuti, al fine di evitare eventuali incendi;
riparazione del telo di copertura della discarica, al fine di minimizzare eventuali infiltrazioni di acque meteoriche e ridurre la formazione del percolato.
Il Comune, precisava la delibera, dovrà procedere con l’attivazione di tutto quanto è necessario per recuperare dalla società Tradeco le somme anticipate.
👉 v. qui:
Nel giugno 2020, la Regione trasferisce l’anticipazione del 70% del contributo, cioè 700mila euro. La restante parte del finanziamento (300.000 euro) sarà erogato, a saldo, a seguito di presentazione di una relazione descrittiva delle attività svolte e delle spese sostenute da parte del Comune.
👉 v. qui:

Di Churchill in giro non se ne vedono

Di Renzi e della sua politica ognuno può avere i giudizi che ritiene. Ed io, dai tempi dell’avvio della sua riforma costituzionale poi naufragata, al massimo del suo enorme e diffuso consenso, non sono certo sospetto di simpatie. Così pure su questa crisi/noncrisi di governo, ognuno, doverosamente, può formulare considerazioni. Ognuno può ritenere plausibili o no, quindi condivisibili o no, le ragioni addotte. Ognuno è in grado di valutare l’azione svolta sin qui da questo governo (nato, vale la pena ricordarlo, per un’altra “uscita” sorprendente dello stesso Renzi un anno e mezzo fa) e la credibilità di Renzi.
Ma, sin qui, siamo sul merito e le conclusioni si traggono poi in cabina elettorale.
Una cosa, però, vorrei sottolinearla, noiosamente, molto probabilmente. Di metodo e di regole, che sono la democrazia. Si ripete dai livelli più alti della politica: con una pandemia in corso non ci possono essere crisi di governo. È verissimo, se stiamo parlando di giochini di potere e lo vedremo presto. Non è altrettanto vero, se invece in discussione è l’azione di governo, se in discussione è la sua efficacia rispetto alle difficoltà poste dall’emergenza in corso da un anno e, soprattutto, rispetto alle sfide poste dalla definizione e dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza [PNRR, il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU. Questo tema è decisivo e particolarmente delicato, perché, contrariamente a quanto si è indotti a pensare, non si tratta dell’eredità inaspettata dello zio d’America, ma di imponenti risorse che in gran parte dovremo restituire all’UE sotto forma di rate di debito o di contributi per i prossimi 15-20 anni].
Tornando al punto di questo post. Non le valutazioni politiche, come scrivevo, ma il metodo e le regole. Il punto andrebbe spiegato meglio, ma per essere sintetici, qui basti un richiamo storico. Winston Churchill assunse l’incarico di Primo Ministro del Regno Unito (maggio 1940) in piena guerra, con una guerra dichiarata alla Germania nazista nove mesi prima. Anzi, fu proprio la linea da tenere in quella fase storica a determinare le dimissioni del suo predecessore Neville Chamberlain (che era per una linea di dialogo con la Germania). Entrambi, peraltro, dello stesso partito, i conservatori. Churchill guidò poi un esecutivo sostenuto da tutti i partiti e impresse una linea che unì l’intero Paese in sacrifici e sforzi senza precedenti, sino a sconfiggere la follia nazista (lascio in disparte il richiamo alla sua sconfitta nelle prime elezioni postbelliche).
Nulla di comparabile con l’attualità, è chiaro. Ma, come ho già scritto per altri aspetti, una pandemia, una crisi, una emergenza, non sospendono le regole del diritto, della politica, della democrazia. Anzi, sono proprio le fasi più complicate a richiedere un supplemento di politica, la capacità di unire e di unirsi su obiettivi grandi e comuni e nello sforzo per raggiungerli. I leader hanno il compito, appunto, di unire e di avere uno sguardo lungo che va oltre una stagione politica e di governo, oltre il corto orizzonte degli egoismi e delle ambizioni personali. È esercizio faticoso e paziente, alla distanza anche ingrato. Ma è l’unico che produce risultati. Il problema non è dunque la pandemia in corso. È che, al momento, di Churchill in giro non se ne vedono.

“La disobbedienza acquista un senso solo quando diventa una disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella”

Rilettura, nelle ultime settimane, di Calvino. Rilettura e migliore comprensione. Non solo del testo, ma anche e soprattutto nel senso di una migliore capacità di “presa” della realtà, di una sua migliore afferrabilità. Ad esempio, a proposito del suo “Il barone rampante”, scrisse “l’uomo completo… si identifica con colui che realizza una sua pienezza sottoponendosi a un’ardua e riduttiva disciplina volontaria”. Cosimo, il protagonista, rimane fedele alla sua scelta. La scelta di Cosimo si traduce nell’elaborazione di altre regole coerenti alla sua visione del mondo e che lui rispetta, per tutta la vita, con rigore. “La disobbedienza acquista un senso solo quando diventa una disciplina morale più rigorosa e ardua di quella a cui si ribella”.

Quando sei minoranza, devi agire prefigurandoti come maggioranza di domani.

L’ho appreso e, con errori ovviamente, ho cercato di metterlo in pratica.
Quando sei minoranza, devi agire prefigurandoti come maggioranza di domani. In altri termini, non devi millantare e sparare cazzate. Devi sentire, pur dall’opposizione e da un altro punto di vista, il dovere e la responsabilità del governo della realtà, che non puoi distorcere ad uso e consumo puramente propagandistico ed elettorale.
Quando sei oggi maggioranza, devi essere capace di prefigurarti come minoranza di domani. In altri termini, essere maggioranza non significa liberarsi dagli altri, dal dissenso, dalle minoranze, dal ‘fastidio’ dell’altro o del differente da sé, dalla fatica delle regole e procedure democratiche.
Questo, almeno per me, significa senso delle istituzioni e dello stare insieme, principio non scritto fondante qualunque comunità e democrazia.
Detta in altri termini, significa sentire la relatività della propria stagione politica, avvertire il tempo breve della propria esperienza, rispetto alla portata e alla vita delle istituzioni e della comunità in cui si opera.
I principi, le regole, le istituzioni restano e solo se siamo in grado di difenderle e preservarle. Sempre. La democrazia, i suoi principi, le sue regole, sono gli unici possibili presidi di garanzia della nostra convivenza e delle maggioranze e minoranze di oggi e di domani.
Ad Altamura, questa è materia ostica.

Sulla proposta di carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

la registrazione dell’assemblea virtuale sulla proposta di carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e l’annesso polo tecnologico. Si è tenuta ieri, organizzata dai Comitati Alta Murgia. Molto partecipata e con argomenti diversi. Sinteticamente (dal minuto 1.14) ho accennato agli argomenti richiamati nel post di qualche giorno fa.
Nell’intervento ho menzionato alcuni dati che ho ripreso dall’inventario nazionale dei rifiuti radioattivi elaborato dall’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione (edizione dicembre 2019), contenente informazioni relative a volumi, stato, attività, radioattività e condizioni di stoccaggio dei rifiuti, disponibile, con una sua sintesi, dal seguente link:
Dal seguente link, l’Ordine del Giorno approvato, all’unanimità, dal Consiglio comunale di Altamura nel luglio 2001:

Tutto quello che vogliamo combattere fuori di noi è dentro di noi

Solo io avverto, a dire il vero non da ora, disagio, preoccupazione, allarme, se una società privata commerciale (twitter, facebook, ecc.) decide di togliere la parola e negare un servizio ormai dall’enorme impatto sociale e politico? Valgono le decisioni dei loro proprietari e amministratori delegati o le regole e gli strumenti, generali, che una democrazia si è data per risolvere dissidi, conflitti, degenerazioni? Prima hanno (abbiamo) lasciato che il popolo si degradasse in folla e ora si lamentano (ci lamentiamo) se quella massa senza volti, nomi e storia, irrompe nei santuari liberali?
Quanto mancano intelligenze e coscienze renitenti, non accomodanti, come quelle di Leonardo Sciascia (ieri il centenario): “Tutto quello che vogliamo combattere fuori di noi è dentro di noi; e dentro di noi bisogna prima cercarlo e combatterlo.” [Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia]
____
《Finché sopravvivono cittadini che hanno sperimentato la tracotanza e la violenza […], essi stimano più di ogni altra cosa l’uguaglianza di diritti e la libertà di parola; ma quando subentrano al potere dei giovani e la democrazia viene trasmessa ai figli dei figli di questi, non tenendo più in gran conto, a causa dell’abitudine, l’uguaglianza e la libertà di parola, cercano di prevalere sulla maggioranza; in tale colpa incorrono soprattutto i più ricchi. Desiderosi dunque di preminenza, non potendola ottenere con i propri meriti e le proprie virtù, dilapidano le loro sostanze per accattivarsi la moltitudine, allettandola in tutti i modi. Quando sono riusciti, con la loro stolta avidità di potere, a rendere il popolo corrotto e avido di doni, la democrazia viene abolita e si trasforma in violenta demagogia》.

PUBBLICATA GRADUATORIA PROVVISORIA DEL CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER IL POLO INNOVATIVO PER L’INFANZIA DEL QUARTIERE TRENTACAPILLI. ❤️ GRANDE PARTECIPAZIONE, GRANDE QUALITÀ. UN GRANDE RINGRAZIAMENTO AI 100 PROFESSIONISTI IMPEGNATI.

Ieri, l’ho scritto, la segreteria tecnico-amministrativa del Concorso di progettazione per il Polo Innovativo per l’Infanzia, che si realizzerà nel quartiere Trentacapilli ad Altamura, ha tenuto una lunga seduta (che in parte ho seguito nella modalità “a distanza”) in cui ha proceduto all’apertura dei plichi delle candidature sinora custoditi in forma anonima, contenenti appunto la documentazione relativa ai progettisti, quindi i nomi. Ha quindi abbinato i nominativi dei progettisti ai progetti valutati in forma anonima dalla Commissione di valutazione che aveva concluso i suoi lavori un mese e mezzo fa.
Conosciamo, dalla pubblicazione del verbale della seduta avvenuta oggi, la graduatoria dei progetti e i nomi dei relativi autori. Reperibile dal sito istituzionale del Comune, dal seguente link:
Non è ancora, però, la graduatoria definitiva. Se la valutazione di merito è quella riportata e resta quella, è necessario attendere ancora un paio di settimane, perché dalla verifica documentale è emersa l’esigenza di conseguire integrazioni e chiarimenti da diversi proponenti. A costoro, il responsabile del procedimento invierà una formale richiesta a cui gli interessati dovranno dare riscontro in sette giorni (c.d. soccorso istruttorio). A quel punto, la segreteria del concorso chiuderà la verifica di tipo documentale e amministrativo e verrà approvata la graduatoria vera e propria. È solo dopo questo passaggio che potranno essere formalmente riconosciuti come vincitori dei premi previsti dal disciplinare regionale: i primi tre classificati, poi il progetto classificatosi tra il 4° e l’8° posto, elaborato dal gruppo di progettazione con l’età media più bassa e i progetti meritevoli di “menzione” (dal 4° all’8° posto). Penso, ma non ne sono sicuro, che è solo allora che potremo visionare gli elaborati progettuali.
Spiegato cosa è successo e fatti questi chiarimenti, per chi ha voglia, una confessione e poi una sintesi di cosa è avvenuto sinora per il Polo per l’Infanzia.
✅ LA CONFESSIONE
Ieri e oggi sono state per me giornate bellissime. Il tipo di gioia intima, quindi profonda e autentica. Che ora posso in parte condividere.
Sono state giornate riempite dai nomi dei professionisti di tutta Italia, molti del nostro territorio, di Altamura, che hanno partecipato al Concorso di progettazione per il Polo Innovativo per l’Infanzia di Trentacapilli. Non li ho contati, saranno almeno un centinaio. Hanno elaborato i 26 progetti valutati, in realtà 28 candidati (due candidature sono state escluse all’inizio della procedura, purtroppo, per banali, ma insuperabili, errori, problemi con il plico di presentazione).
Oltre cento professionisti che hanno onorato questo Concorso, hanno onorato la loro professione, hanno onorato Altamura e la Puglia. Sicuramente mi hanno fatto felice. Ho creduto molto con Sebastiano Leo (assessore regionale al diritto allo studio) e con Marella Lamacchia (dirigente della sezione regionale “istruzione e università”) nella strada dei concorsi per progettare i primi Poli per l’Infanzia selezionati dalla Regione e finanziati, concepiti secondo il nuovo modello e percorso educativo definito dalla cosiddetta legge sulla “Buona Scuola” (per la fascia 0-6 anni). L’ho spiegato più volte e lo spiego, di nuovo, più avanti. Ci abbiamo creduto due anni fa, abbiamo destinato risorse regionali anche per questo (70mila euro a ciascuno dei tre Comuni coinvolti) e abbiamo trovato l’adesione delle amministrazioni dei tre comuni (che ringrazio).
Ho creduto molto, da sempre, in questo strumento che, spiegata banalmente, consente di scegliere prima l’idea progettuale di un’opera, mettendo in gioco le intelligenze e le competenze dei professionisti e soprattutto dando così una chance in più ai più giovani, per poi svilupparla con i successivi livelli di progettazione (definitiva ed esecutiva). Anziché affidare il tutto alla consueta gara di appalto (o ai frequenti affidamenti diretti) per i servizi di progettazione che portano, invece, ad individuare prima chi fa il progetto e non cosa si deve fare.
Quando ne ho avuto la possibilità, nei miei quattro anni in Regione, ho cercato in ogni modo di valorizzare il concorso di progettazione. Oltre che per i tre Poli per l’Infanzia, ad esempio, con una specifica disposizione di legge (art. 23 della l.r. 40/2016) che ha costituito una specifica dotazione finanziaria del bilancio regionale destinata a finanziare ogni anno i comuni che vogliano bandire i concorsi di progettazione o di idee. Con gli avvisi regionali degli ultimi tre anni, ne sono stati finanziati una quindicina (Patù, Canosa, Motta Montecorvino, Noci, Bari, Taranto, Santeramo, Bisceglie, Castellaneta, Orsara di Puglia, Putignano, Villa Castelli e, un anno fa, ancora una volta il Comune di Altamura che ha ottenuto 50mila euro per un concorso sull’elaborazione di un programma di interventi di riqualificazione della zona di via Manzoni, di cui però attendo ancora la pubblicazione del bando). C’è stato anche il concorso di idee “La Murgia abbraccia Matera”. Per non menzionare quanto si è animato da un anno e mezzo a questa parte sulla Street Art. Come pure ho valorizzato lo strumento concorsuale nella mia legge regionale in materia di perequazione e compensazione urbanistica (l.r. n. 18/2019), che, tra l’altro, disciplina il contributo straordinario di costruzione con la previsione di un significativo abbattimento quando per l’intervento edilizio o di trasformazione del territorio di rilevanza urbanistica si ricorra appunto al concorso.
Sono convinto che uno dei compiti della politica sia quello di muovere intelligenze, sensibilità e attenzioni, nonché di orientare investimenti (materiali e immateriali) intorno a un’idea di paesaggio/comunità, facendo così sintesi di beni materiali (ambientali, storici, architettonici, artistici) e di beni immateriali (istruzione, cultura, ricerca, formazione, mestiere, esperienza, sapere artigiano).
Ecco, i concorsi di progettazione, a mio parere, hanno la capacità di mettere in campo tutto questo. E, così, oltre al progetto e all’opera, il risultato pratico finale, è il concorso in sé un valore: le intelligenze singole che si mettono in gioco, che vengono conosciute e che si fanno poi patrimonio collettivo (idee, progetti, suggerimenti, suggestioni, ritrovate motivazioni per i più giovani, ma per la politica e per i decisori pubblici).
Insomma, come dire, lo sapete, per dire le cose, soprattutto quelle che mi coinvolgono di più, finisco per dire, scrivere e fare troppo. In sintesi, sono davvero contento. Due giorni che ristorano di pene e amarezze, che non vi sto a spiegare, ognuno ha le sue.
Per questo sono immensamente grato a questi cento e passa professionisti, moltissimi giovani. GRAZIE! Sarà mia cura seguire, nelle forme che mi sono possibili, le tappe successive, non solo quelle per arrivare all’opera realizzata, ma anche, con riferimento al concorso, quelle previste dal disciplinare sottoscritto da Comuni e Regione, cioè, a chiusura dei tre concorsi di progettazione, l’organizzazione di una mostra e, soprattutto, la pubblicazione finale.
Hanno fatto un lavoro straordinario. Non avendo visto i loro elaborati, non sono pubblici ancora, ricavo questa conclusione da due dati: 1) dalla grande soddisfazione espressa dai membri della Commissione di valutazione alcuni dei quali ho sentito, dopo la conclusione del loro lavoro, per ringraziarli per l’impegno, la motivazione e la professionalità che hanno messo in campo; 2) dai punteggi attribuiti dalla Commissione ai progetti, che sono inevitabilmente messi in graduatoria, ma separati da punteggi minimi (in un intervallo di venti punti, ci sono le ventisei valutazioni). In altri termini, la Commissione ha avuto quella “sana e salutare” difficoltà che si incontra quando bisogna valutare progetti di alto livello.
Infine, tengo a ringraziare molto, per il lavoro svolto, i componenti della Segreteria tecnica del concorso (arch. Anna Giordano, anche RUP; arch. Lia Picerno; dott. Davide Galante) e i componenti della Commissione di valutazione (arch. Giovanni Buonamassa, rappresentante del Comune, con funzioni di presidente; dott.ssa Cristina Sunna, rappresentante della Sezione “Istruzione e Università” della Regione Puglia; prof. arch. Michele Beccu, professore ordinario di “Progettazione architettonica e urbana” presso il Dipartimento di Architettura dell’Università Roma Tre, esperto in edilizia scolastica individuato di concerto tra Regione e Comune; ing. Francesco Pepe, componente designato dall’Ordine degli Ingegneri di Bari; arch. Cosimo Damiano Mastronardi (componente designato dall’Ordine degli Architetti dell’area metropolitana di Bari).
✅ IL POLO PER L’INFANZIA. COSA È E COSA SI È FATTO SINORA.
Il Polo Innovativo per l’Infanzia, ricordo, sorgerà in una porzione (circa 5mila metri quadrati) di una vasta area di proprietà pubblica situata nel cuore del quartiere (estesa complessivamente 24mila mq), destinata dal piano regolatore a servizi. Sarà una struttura moderna e concepita secondo gli standard educativi e formativi più evoluti, e offrirà servizi educativi e ricreativi di cui potranno beneficiare tutti i cittadini. Il progetto prevede aule destinate alle attività scolastiche (nido e scuola dell’infanzia), strutture e aree attrezzate, interne ed esterne, per attività extrascolastiche (palestra, laboratori tematici, ludoteca, ecc.).
Il costo stimato per la realizzazione dell’opera è pari a 3.194.000 euro, interamente coperto – assieme al costo dell’area e ad altre spese accessorie – dal finanziamento riconosciuto dalla Regione ad Altamura che ammonta a circa 4,3 milioni di euro. Quello previsto nel Comune murgiano, infatti, è uno dei tre progetti selezionati, nel gennaio del 2018, dalla Regione in tutta la Puglia (assieme a quelli di Bari e Capurso) e finanziati con risorse statali pari complessivamente a circa 9,6 milioni di euro.
Un risultato estremamente importante, il cui percorso prende avvio nel settembre 2017, quando lanciai la proposta a cui seguirono incontri nel quartiere, il lavoro degli uffici e tecnici comunali (avallato dall’allora Commissario prefettizio dott.ssa Rachele Grandolfo, a cui continuo essere molto grato per aver dato impulso amministrativo alla mia proposta) sino alla candidatura nel novembre 2017 deliberata dalla giunta comunale dell’epoca.
Dopo la fase di selezione dei tre comuni beneficiari, per la progettazione degli interventi – assieme all’Assessore all’Istruzione Sebastiano Leo e alla Sezione “Istruzione” della Regione diretta dall’arch. Maria Raffaella Lamacchia – ci siamo fatti promotori di un’iniziativa del tutto innovativa che ha portato la Regione ad avviare tre concorsi di progettazione, uno per ciascun Polo, così da garantire elevati standard di qualità, dal punto di vista architettonico e della sostenibilità ambientale, di queste strutture e la più ampia partecipazione da parte dei professionisti, i più giovani in particolare. Dalla Regione abbiamo fatto seguire, nel dicembre 2018, un protocollo di intesa con i tre comuni selezionati, che ha integrato in modo del tutto originale la misura, riconoscendo ai tre enti locali un ulteriore contributo regionale pari a 70mila euro ciascuno (del bilancio regionale), destinato proprio alla attivazione, predisposizione e gestione dei tre concorsi di progettazione (anziché far ricorso alle ordinarie gare di appalto) e supportando le strutture comunali anche con una task force regionale di esperti (dell’ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione della Regione Puglia).
📌 È un percorso che seguo, passo dopo passo, da oltre tre anni, dedicando non poco impegno ed energie. Un grande obiettivo per Altamura. Per me, l’ho già scritto, una sorta di “creatura” a cui tengo molto e a cui sono particolarmente legato.
✅ LE TAPPE:
➡️ 25 ottobre 2017 / Una delle mie prime note e iniziative con cui lancio la proposta del Polo Innovativo per l’Infanzia ad Altamura, cogliendo l’opportunità offerta dalla Regione
➡️ 9 novembre 2017 / Assemblea cittadina presso la Parrocchia Redentore https://www.enzocolonna.com/…/un-polo-per-linfanzia…/
qui con un articolo della Gazzetta
e da qui, dopo l’assemblea, alcune foto
➡️ 15 novembre 2017 / Una mia sollecitazione a chiudere la candidatura del Comune di Altamura da presentare in Regione
➡️ 17 novembre 2017 / Scade il temine dell’Avviso regionale per la presentazione di candidature da parte dei comuni. C’è quella di Altamura!
➡️ 22 gennaio 2018 / La Regione seleziona ufficialmente i tre Comuni beneficiari delle risorse per la realizzazione dei Poli
➡️ 29 giugno 2018 / Assemblea presso la Parrocchia Redentore https://www.enzocolonna.com/…/edilizia-scolastica-il…/
➡️ 11 settembre 2018 / Indicazioni operative da parte del MIUR sui Poli
➡️ Novembre 2018 / In Regione elaboriamo e sviluppiamo l’idea dei concorsi di progettazione con risorse del bilancio regionale
➡️ 10 dicembre 2018 / Firma dei disciplinari tra i Comuni di Bari, Altamura e Capurso e la Regione sui concorsi di progettazione finanziati dalla Regione
➡️ 11 febbraio 2019 / Convegno a Bari sui Poli pugliesi e sui concorsi di progettazione promossi dalla Regione
➡️ 15 luglio 2019 / Pubblicato il bando del concorso di progettazione per il Polo di Capurso
➡️ 30 luglio 2019 / Pubblicato il bando del concorso di progettazione per il Polo di Bari
➡️ 2 agosto 2019 / Pubblicato il bando del concorso di progettazione per il Polo di Altamura
➡️ 9 settembre 2019 / Conferenza Stampa di presentazione dei tre concorsi di progettazione. https://www.enzocolonna.com/…/poli-innovativi-per…/
➡️ 30 settembre 2019 / Scade il termine di presentazione delle candidature del concorso di progettazione per il Polo di Capurso
➡️ 14 ottobre 2019 / Scade il termine di presentazione delle candidature del concorso di progettazione per il Polo di Altamura
➡️ 28 ottobre 2019 / Scade il termine di presentazione delle candidature anche del Concorso di progettazione per il Polo di Bari
➡️ 20 gennaio 2020 / Sorteggio dei componenti (tra le terne di designati degli Ordini degli architetti e degli ingegneri) per la Commissione di valutazione per il Polo di Altamura
➡️ Marzo 2020 / Nominata la Commissione di valutazione per il Polo di Altamura
➡️ 27 maggio 2020 / Sollecitazione a riprendere la procedura del concorso di progettazione per il Polo di Altamura
➡️ 14 luglio 2020 / Si insedia la Commissione di valutazione del Concorso di progettazione per il Polo di Altamura
➡️ 25 luglio 2020 / Pubblicati gli esiti del Concorso di progettazione per il Polo di Bari https://www.enzocolonna.com/…/concluso-il-concorso-di…/
➡️ 23 novembre 2020 / La Commissione di valutazione termina i lavori (qui, anche i miei ringraziamenti ad una serie di figure)