“Non c’è sovranità nella solitudine”.

“Non c’è sovranità nella solitudine”.
Mi ha colpito, insieme ad un altro, questo passo del Presidente del Consiglio Mario Draghi, il cui intervento al Senato sono riuscito a leggere ora, per stralci.
Nella solitudine, non c’è sovranità, come non c’è libertà. Una volta feci rilevare che parlare della privacy di un Robinson Crusoe senza Venerdì, negli anni della solitudine nella sua isola, è di un’ironia prossima al cinismo.
Mi sono tornate alla mente insegnamenti, lezioni e conversazioni con il mio Professore. Sembra non c’entrare niente. In realtà il discorso vale per un individuo, come per una Comunità, uno Stato. Non c’è alcuna posizione di supremazia da affermare o difendere in assenza di un rapporto. Non c’è libertà nella liberazione dagli altri.
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Il potere dell’Uomo è quello «di creare o di distruggere i rapporti, cioè le relazioni tra sé e i propri simili. Il potere di essere leali o sleali, di mentire o di essere sinceri, di fare buone o cattive azioni, cioè azioni utili a se stessi e agli altri, oppure dannose. In parole povere, il potere di amare oppure di odiare il prossimo. … Chi ha quel potere può credere di poterlo esercitare secondo le sue voglie e di essere onnipotente per questa ragione. Ma nelle condizioni del tempo e dello spazio ci sono gli “altri”, con i quali bisogna fare i conti quando si sceglie come esercitare quel potere. La scelta non è indifferente. Le conseguenze arrivano fino al più piccolo degli “altri”» (Michele Costantino)

La più alta presenza femminile della storia repubblicana

Da più parti si contesta la ridotta presenza di donne nel governo che si è appena formato, quasi lamentando che sia il numero più basso di donne visto in una compagine governativa. Beh, è esattamente il contrario.
Probabilmente è vero che ci si aspettava una presenza più folta (ma questo dipende anche dalle forze politiche), anche se l’idea di quote e percentuali da rispettare a me non ha mai convinto, preferendo sempre un discorso basato su merito e competenze quando si tratta di organi esecutivi [in questo caso, in tre ministeri chiave (Giustizia, Interno, Università e Ricerca), ci sono donne di indubbia competenza]. L’unica sede in cui, a mio parere, deve essere assicurato rigorosamente il rispetto della paritaria presenza dei generi è una lista elettorale.
Detto questo, sarà non pienamente soddisfacente, ma è un fatto che questo governo presenta la più alta presenza femminile della storia repubblicana, quindi di sempre.
La più alta sia in termini assoluti (8 donne su 23 ministri), sia in termini percentuali. I precedenti migliori sono quelli del governo Conte II (7 donne su 21 ministri al momento della formazione) e del governo Letta (7 su 21). I numeri si riferiscono solo ai ministri; non tengono conto dei sottosegretari alla presidenza del consiglio, dei viceministri e sottosegretari dei vari ministeri.
C’è poco da fare, quello che avviene in rete è davvero incontrollabile. Terreno di opinioni e umori. È la forza di un vortice che si autoalimenta, in cui i fatti vengono manipolati, messi in disparte, oscurati.
Per quanto mi riguarda, come ho sempre fatto, attendo il governo alla prova dell’azione e delle decisioni prima di potermi fare un’idea.
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Negli ultimi vent’anni:
XIV Legislatura (2001-2006)
Governo Berlusconi II
• Presidente + 2 vicepresidenti (uomini) + 2 sottosegretari alla presidenza (uomini)
• 23 ministri (di cui 2 donne)
Governo Berlusconi III
• Presidente + 2 vicepresidenti (uomini) + 2 sottosegretari alla presidenza (uomini)
• 23 ministri (di cui 2 donne)
XV Legislatura (2006-2008)
Governo Prodi II
• Presidente + 2 vicepresidenti (uomini) + 4 sottosegretari alla presidenza (uomini)
• 25 ministri (di cui 6 donne)
XVI Legislatura (2008-2012)
Governo Berlusconi IV
• Presidente + 12 sottosegretari alla presidenza (di cui 2 donne)
• 24 ministri (di cui 6 donne)
Governo Monti
• Presidente + 6 sottosegretari alla presidenza (uomini)
• 18 ministri (di cui 3 donne)
XVII Legislatura (2013-2018)
Governo Letta
• Presidente + 1 vicepresidente (uomo) + 8 sottosegretari alla presidenza (di cui 2 donne)
• 21 ministri (di cui 7 donne)
Governo Renzi
• Presidente + 5 sottosegretari alla presidenza (uomini)
• 16 ministri (di cui 5 donne)
Governo Gentiloni
• Presidente + 6 sottosegretari alla presidenza (di cui 2 donne)
• 18 ministri (di cui 5 donne)
XVIII Legislatura (dal 23 marzo 2018)
Governo Conte I
• Presidente + 2 vicepresidenti (uomini) + 3 sottosegretari alla presidenza (uomini)
• 19 ministri (di cui 6 donne)
Governo Conte II
• Presidente + 3 sottosegretari alla presidenza (uomini)
• 21 ministri (di cui 7 donne, poi divenute 8 con lo sdoppiamento di un ministero)
Governo Draghi
• Presidente + 1 sottosegretario alla presidenza (uomo)
• 23 ministri (di cui 8 donne)

Applausi

So bene che non bisogna mai sottovalutare la percezione. È un errore clamoroso in politica. Bisogna tenerne conto e farci i conti, senza spocchia. Ma guai a farsi travolgere, condizionare. E vale sia per il politico rappresentante che per il cittadino rappresentato. Un tempo, però, c’erano luoghi, processi, tipo di comunicazione, che consentivano di tenere collegati sentimento e umore, sostanza e rappresentazione.
Questo collegamento è pericolosamente saltato, da tempo. Gli strumenti di comunicazione che utilizziamo tutti – così massivi, pervasivi, performanti, modellanti – ci inducono a reagire e a giudicare mossi dagli umori, da folate emotive, da rappresentazioni, di cui non sappiamo più quanto studiate o naturali.
Non ho la minima idea di come si possa riprendere la trama che tenga ancora unite le reazioni ai ragionamenti, le emozioni ai sentimenti. So solo (e non sono certo il primo) che questa è una condizione decisiva per poter immaginare la rinascita di una politica impegnata nel reale a costruire percorsi, trovare soluzioni, immaginare futuro, concentrata sui progetti e ben centrata sulla realtà, anziché presa dallo sguardo falsato e frammentato della cittadinanza virtuale, quindi da un’ansia di prestazione consegnata ad un selfie, ad una diretta, ad una battuta ad effetto resa in un’intervista. Una politica così distratta, disperde energie e capacità decisionale, resta paralizzata dalla ridotta capacità di conoscenza dei problemi e della loro complessità, che invece richiede studio, metodo, concentrazione, umiltà.
Giusto per fare un esempio. Ci sono argomenti e motivi per apprezzare un presidente del consiglio, come l’uscente (e ne ho anch’io). Ma l’applauso che oggi il personale e i collaboratori di Palazzo Chigi gli hanno riservato all’uscita, è stato caricato di una valenza senza precedenti, proprio grazie all’uso sapiente e alla viralità dei social. Si è innescata una carica emozionale (con topos abbastanza collaudati: l’addio, l’applauso, i saluti, la stretta di mano, la lacrima, ecc.) che progressivamente e rapidamente si è autoalimentata in rete facendo perdere di vista la realtà e facendo dimenticare a tutti che il personale di quel Palazzo, l’applauso, lo ha riservato, per restare all’ultimo decennio, anche all’uscita di Berlusconi, Letta, Renzi, Gentiloni.

INIZIATI I LAVORI PER ALLESTIRE IL “MUSEO/LABORATORIO DEGLI STRUMENTI DELLA SCIENZA” NELL’EX CONVITTO CAGNAZZI DI ALTAMURA. UNO DEI 37 INTERVENTI FINANZIATI DALLA REGIONE CON “LUOGHI IDENTITARI DI PUGLIA”.

Sono felice di apprendere, dalla rete, che hanno preso avvio finalmente i lavori per l’allestimento del “Museo-Laboratorio degli strumenti scientifici”, elaborato dal Liceo “Cagnazzi” di Altamura e finanziato con 30.000 euro dalla Regione Puglia nell’ambito della misura “Luoghi Identitari di Puglia”. Il soggetto beneficiario è il Comune di Altamura in quanto proprietario dell’immobile. Spiace solo, ma questo non ha alcuna rilevanza collettiva (conta a livello esclusivamente personale), che ne sia venuto a conoscenza in maniera così indiretta, pur avendo dedicato a questo obiettivo non poche energie e impegno per oltre due anni, sin dall’elaborazione della misura regionale, a cui sono seguiti numerosi incontri, interlocuzioni, incertezze e difficoltà da superare.
✅ Si tratta, infatti, di una iniziativa regionale che era indirizzata agli istituti scolastici pugliesi e finalizzata a incentivare la tutela attiva e la fruizione consapevole del patrimonio storico-culturaie da parte dei più giovani, che ha visto finanziati 37 interventi in tutta la regione, di cui 7 nel barese compreso appunto quello proposto dal Liceo Cagnazzi [i restanti, a Toritto, Acquaviva delle Fonti, Grumo Appula, Adelfia, Mola, Noicattaro]. Ulteriori informazioni possono essere recuperate scorrendo alcuni dei miei aggiornamenti di cui faccio una rassegna in coda a questo testo.
✅ I tempi di realizzazione definiti nel disciplinare sottoscritto tra il Comune con la Regione nel novembre 2019 hanno subito modifiche e rallentamenti perché nell’ultimo anno si sono dovuti risolvere una serie di problemi (prima difficoltà amministrative riscontrate a livello comunale che impedivano il trasferimento delle risorse da parte della Regione, poi le restrizioni dettate dall’emergenza epidemiologica, quindi le prescrizioni da parte della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, trattandosi di un immobile sottoposto a vincolo, che hanno reso necessari modifiche nella tecnica di esecuzione di alcuni lavori e nella dotazione finanziaria a cui ha fatto fronte il Comune con risorse proprie pari a circa 7000 euro).
✅ È un bel progetto elaborato e proposto dal Liceo Classico (e avallato dal comune), che prevede interventi finalizzati a valorizzare e a rendere fruibile una sezione dell’ex Convitto Cagnazzi con la realizzazione di un Museo/Laboratorio dedicato alla ricca e preziosa collezione dello storico laboratorio scientifico della scuola, circa 400 antichi strumenti scientifici, conservati nell’Istituto Cagnazzi fin dalla sua fondazione (fine del XVIII secolo).
✅ Ricordo che un anno fa è stata già completata la realizzazione di una piattaforma web che contiene foto, schede informative e, in alcuni casi, anche video dei pezzi della collezione [rinvio alla nota dell’8 febbraio 2020 segnalata in calce]. Un’operazione, quindi, collegata al progetto del Museo/Laboratorio, ma resa possibile grazie a un altro e precedente finanziamento regionale di 15.000 euro concesso al Liceo nell’ambito di una misura che sviluppammo assieme all’Assessore regionale all’Istruzione, Sebastiano Leo, e alla Sezione “Istruzione e Università”, diretta a promuovere e sostenere la qualificazione dell’offerta culturale, formativa ed educativa nelle scuole pugliesi (di cui hanno beneficiato diverse scuole altamurane).
✅ Con il secondo finanziamento di 30.000 euro ottenuto per il Liceo di Altamura nell’ambito della misura “Luoghi Identitari di Puglia” e, quindi, con l’allestimento degli ambienti che ospiteranno il Museo/Laboratorio, sarà dunque possibile realizzare un intervento organico che interessa la collezione degli strumenti conservati dal Liceo, un patrimonio storico di eccezionale valore che così potrà essere meglio conosciuto e valorizzato anche a scopi didattici.
✅ Finalmente, ora, ci siamo. I lavori sono partiti e da contratto devono completarsi in un mese circa. Ne sono felice. Non c’è migliore e più grande gratificazione che vedere, con l’opera realizzata, la concreta attuazione del proprio lavoro, in questo caso di una innovativa e interessante misura regionale elaborata dalla Sezione regionale “Valorizzazione Territoriale” assieme all’allora Assessore Loredana Capone, che ho contribuito a definire, che ho sostenuto e seguito e che consentirà di realizzare interventi significativi di valorizzazione e fruizione di beni culturali e luoghi simbolo di tante città pugliesi, come l’ex Convitto Cagnazzi di Altamura, grazie alle idee progettuali elaborate e proposte dalle scuole.
✅ In merito, ripropongo quanto scrissi un anno fa. Quanta opera, quanto ingegno, quanta vitalità dell’uomo, sono in questo lavoro, in questi pezzi, in questi progetti. Nel tempo si fanno storia, vita vissuta. La loro riscoperta e conoscenza, la loro restituita fruizione, con l’attivo coinvolgimento dei nostri ragazzi è “legna da ardere”, legna che deve attizzare e alimentare nel presente il “fuoco” della curiosità, della conoscenza, dell’ingegno. Della vita, insomma. I beni storici e culturali non sono “pezzi da museo”, da impolverati archivi, mummificate rappresentazioni, impenetrabili teche. Non possono e non devono limitarsi ad evocare il passato. Al contrario evocano futuro, capacità di creare futuro, quindi chiamano all’impegno nel presente, che è l’unico tempo che ci è dato, per generare nuove energie, nuovi ingegni, nuove opere.
🤝 C’è questo, ci sono questo tipo di riflessioni nel lavoro e nelle diverse iniziative e leggi che abbiamo sviluppato in Regione, soprattutto con la Sezione regionale “Valorizzazione Territoriale”, al cui personale rinnovo, ancora una volta, la mia gratitudine. Ringrazio, inoltre, quanti hanno contribuito a rendere possibile il risultato altamurano, in particolare, il preside Biagio Clemente, il prof. Piero Castoro e gli studenti impegnati nelle attività e gli uffici amministrativi del Liceo Classico; i tecnici coinvolti dalla scuola (gli architetti Michele Forte, Pasquale Gentile, Vincenzo Laterza e l’ing. Domenico Garripoli), l’amministrazione comunale e i tecnici Rosa Cirrottola e Vincenzo Martimucci del settore “opere pubbliche” del Comune di Altamura che hanno curato gli adempimenti amministrativi e l’esecuzione del progetto elaborato e candidato dal Liceo.
ENZO COLONNA
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“la durata è la forma delle cose”
📌 DI SEGUITO LE TAPPE PIÙ SIGNIFICATIVE, ATTRAVERSO ALCUNI DEI MIEI INTERVENTI SUL TEMA:
➡ Gennaio/Febbraio 2019 – Pubblicazione dell’Avviso regionale “Luoghi Identitari di Puglia”:
➡ Marzo 2019 – La Regione, Assessorato all’Istruzione, assegna un finanziamento di 15.000 euro al Liceo Cagnazzi per attività didattiche legato al progetto di “Museo–Laboratorio delle Scienze”:
➡ 14 Maggio 2019 – Ammissione di 44 candidature di scuole pugliesi alla valutazione di merito nell’ambito della misura “Luoghi Identitari di Puglia”:
➡ 10 Luglio 2019 – Presentazione dei 44 progetti alla Commissione regionale di Valutazione:
➡ 17 Luglio 2019 – Pubblicazione della graduatoria provvisoria:
➡ 30 settembre 2019 – Pubblicati gli esiti finali della valutazione dei progetti:
➡ Ottobre 2019 – Incrementata la dotazione finanziaria per finanziare tutti i 37 progetti valutati positivamente:
➡ 7 Novembre 2019 – Pubblicazione della graduatoria definitiva dei 37 progetti finanziati:
➡ 14 Novembre 2019 – Sottoscrizione dei disciplinari tra gli enti beneficiari del finanziamento e la Regione:
➡ 8 Febbraio 2020 – Presentate le prime realizzazioni del progetto finanziato dalla Regione:
➡ Maggio 2020 – La Regione trasferisce il finanziamento:

Giorno del Ricordo

Giorno del Ricordo (10 febbraio), Giorno della Memoria (27 gennaio), Festa della Liberazione (25 aprile) e così diverse altre date che segnano il nostro calendario collettivo, hanno un senso, solo se sono occasione per riflettere su di noi, sul nostro presente.
Quella storia, peraltro, è passata dai nostri luoghi. Ne è testimonianza fisica “Campo 65”, tra Altamura e Gravina (comunemente indicato come “campo profughi”), su cui è in corso un’interessante e appassionata attività dei volontari e ricercatori dell’Associazione Campo 65, dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea “Tommaso Fiore” (IPSAIC), dell’Università di Bari e di Foggia. Un luogo in cui, per quasi un ventennio (anni ’40 e ’50), si è svolta e intrecciata la vita di migliaia di persone: prima i militari alleati prigionieri, poi i resistenti e combattenti per la libertà, tantissimi ragazzi, giovanissimi, l’età dei nostri figli, quindi madri, padri e bambini strappati alle loro terre (Istria, Dalmazia, Venezia Giulia, ecc.). Tutti diversi per nazionalità, religione, colore, cultura, orientamenti politici.
Le tragedie fanno emergere il meglio e il peggio delle persone, quanto, nel mondo, ci sia di buono (tanto, spesso invisibile) e di brutto, che è sicuramente il dolore, la sofferenza, la morte, ma è anche l’emersione degli istinti, quel tratto ferino da cui, nella nostra storia plurimillenaria, ci siamo a fatica e, con contraddizioni, emancipati, quella dimensione in cui a prevalere sono la forza, il ringhio, la violenza, lo sguardo sospettoso nei confronti dell’altro, la chiusura nei propri rifugi incapaci di comprendere le ragioni dell’altro.
La Memoria non è esercizio di retorica. Ha un senso solo se ci aiuta a non smarrire la direzione di una Storia comune. Se ci aiuta a comprendere di cosa è capace l’Uomo: distruggere o creare, fare bene o fare male, alimentare rapporti o soffocarli nell’egoismo. Di quale sostanza siamo, quali le virtù e i difetti. Scoprendo, così, chi siamo stati e chi, quindi, siamo o possiamo essere. La Memoria parla di noi e ci chiama all’impegno nel presente.
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Queste sono state le tracce che hanno ispirato la mia iniziativa legislativa regionale
[prima una norma della legge collegata al bilancio regionale 2019, poi la legge regionale n. 10 del 27 marzo 2020, di cui sono stato estensore e proponente] dedicata ai “Luoghi e Archivi della Memoria” della storia contemporanea pugliese, da cui si è sviluppata la misura che ha assicurato il primo sostegno finanziario a diversi interventi, tra cui i primi, in assoluto, dedicati al “Campo 65” (un finanziamento di 53.000 euro di cui ha beneficiato nel 2019 il Comune di Altamura, da cui si attende la conclusione degli interventi finanziati).
👉 Per la legge e una nota di sintesi, v. qui:

“L’entusiasmo si paga duramente”

“L’entusiasmo si paga duramente”. L’ho letto, non ricordo dove, stamattina. Vero, è una storia che conosco. Non c’entrano poteri forti o forze occulte. Vale in politica e nelle relazioni personali, a tutti i livelli. Più banalmente, quando tutto diventa funzione esclusivamente del tornaconto personale (potere, egoismo, egocentrismo, interessi). Nel cinismo c’è chi trova realizzazione, ragione. Altri non vi trovano quiete, né rassegnazione; pagano duramente, ma restano anche capaci di involgersi in nuovi obiettivi, di sorprendersi con nuovi entusiasmi che, prima o poi, si presentano.

Andiamo avanti! C’è un Paese che ha bisogno di essere governato.

Leggo molti commenti in cui molti si chiedono, con scetticismo o orrore, come faranno a “stare insieme” PD, M5S, FI, Lega, Azione, Più Europa, IV, non so se anche Leu, Fratelli d’Italia, in un governo a guida Draghi. Mi sono già espresso, venti giorni fa circa, su una prospettiva del genere (e per me il tema non era la figura del presidente del consiglio), spiegandone le ragioni, da qui:
Un paio di premesse da tener presente:
• non c’è mai stata in questa legislatura una coalizione di maggioranza che politicamente si sia presentata come tale alle ultime elezioni e, come tale, sia stata riconosciuta e votata dagli elettori.
• La nostra resta ancora una democrazia parlamentare e le maggioranze si formano comunque in parlamento.
• L’alternativa sarebbe andare al voto subito, come “a parole” hanno ipotizzato tanti esponenti politici. Ecco… con l’attuale legge elettorale? Una legge che, oltre ai suoi limiti (complessità o incomprensibilità, collegi enormi, listini bloccati, scarso o nullo collegamento tra eletti ed elettori, ecc.), riproporrebbe quasi sicuramente un scenario politico pressoché identico all’attuale, con gli stessi rapporti di forza all’interno del parlamento, con le stesse incertezze e gli stessi problemi di formazione di una maggioranza.
• Poi, qualcuno avrebbe mai immaginato che M5S e Lega “stessero insieme” come è stato con il primo governo Conte?
• Di più, caduto questo, nel giro di pochi giorni, qualcuno avrebbe mai immaginato la formazione di una maggioranza di segno opposto e di un altro governo, guidato sempre da Conte, con M5S, PD, Leu, Italia Viva?
• La discussione a cui, a livello nazionale, ci vogliono far appassionare “governo tecnico/ governo politico” è surreale, un’altra di quelle non-questioni che non significano alcunché e servono solo a distrarre. Un governo è sempre “politico” nella misura in cui e per la semplice ragione che deve necessariamente essere sostenuto da una maggioranza composta da forze politiche presenti in parlamento. È o, meglio, dovrebbe essere sempre “tecnico” nella misura in cui è legittimo attendersi che sia composto da figure con uno spessore culturale e professionale un pelo superiore a quello di tutti noi, della media degli italiani.
• Il compito principale da affrontare nei prossimi mesi è la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che l’Italia deve presentare in sede europea nell’ambito del programma Next Generation EU, e, poi, la sua attuazione in tempi stretti. Questo Piano implica un’imponente operazione di indebitamento, che ha pochi precedenti nella storia italiana. Gran parte dei duecento e passa miliardi di cui di parla, infatti, l’Italia dovrà restituirla sotto forma di rate di debito o di maggiori contributi all’UE per i prossimi 20-30 anni. Si tratta di decisioni, dunque, che coinvolgono tutti e vanno ben oltre questa stagione politica, al di là di questa o quella maggioranza, al di là di questa generazione. Devono avere una resa duratura, strutturale. Non può e non deve essere una effimera distribuzione di risorse di cui lasciamo solo il debito, unico lascito ereditario, alla prossima generazione.
Come si fa, allora? Considerata questa realtà, quella sotto i nostri occhi e con cui tutti dobbiamo fare i conti, non quello che desideriamo, immagino che forze politiche diverse e distanti possano stare insieme nello stesso modo in cui stanno insieme persone diverse (per carattere, sensibilità, formazione, cultura, per disponibilità economica e per orientamento politico) in una famiglia, in una comitiva di amici, in un luogo di lavoro, in un rapporto contrattuale, in un’associazione. Nel Paese, insomma. Tutti i giorni.
Ognuno si relaziona agli altri per quello che è, si impegna e lavora per far valere ragioni, sensibilità e obiettivi a cui tiene e che sente di rappresentare, si sforza di comprendere che anche gli altri hanno ragioni, sensibilità e obiettivi dalla loro. E poi, come facciamo tutti, tutti i giorni, nei contesti che richiamavo, si lavora per incastri progressivi tra tessere diverse cercando di comporre qualcosa che restituisca il mosaico, un insieme altro rispetto ai singoli pezzi, eppure possibile e forte di quei pezzi.
In tutti i contesti di relazione, l’insieme (una coppia, una famiglia, una comitiva, un contratto, un gruppo di lavoro, ecc.) è il frutto di spinte diverse, spesso contraddittorie e contrapposte (v. in un contratto). Ognuno è ciò che è ed è portatore di una verità, di un valore, di una storia, di un interesse.
È quel genere di verità o valori che non sono la verità o i valori universali del filosofo o del religioso. Non sono discorsi assoluti e forti, ma stabiliscono legami tra rapporti di forza (sociali, culturali, politici, ecc.). Non dicono la verità, ma istituiscono relazioni di verità. Non fanno la storia, ma sono espressione di contesti storici e parziali.
In altri termini, è necessario tornare ad essere consapevoli della relatività delle verità nelle quali crediamo, ma, giorno per giorno, dobbiamo pure sapere che l’unica cosa che possiamo fare è dare ad esse rigore, continuità, forma, e comportarci come se queste verità storiche, parziali, fossero la sola verità che abbiamo. È quello che facciamo tutti i giorni, più o meno bene. Ne siamo capaci.
Solo, la si smetta, una volta per sempre, con le sciocchezze (ipocrite e menzognere, dannose e a volte semplicemente imbonitrici) del “mai con quello o con quell’altro, mai questo o quest’altro”, delle opinioni spacciate per verità assolute, giudizi inappellabili, certezze. Affermazioni tanto roboanti, arroganti, sprezzanti, quanto repentine, ridicole, peinlich direbbero i tedeschi, si rivelano le ritirate e i cambi di direzione. Lo abbiamo visto in questi anni a tutti i livelli.
Andiamo avanti! C’è un Paese che ha bisogno di essere governato. Con coraggio e competenza, pazienza e disponibilità, lavoro e umiltà.
Claudia Carlucci, Marialisa Lomurno e altri 28
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RISANAMENTO E SISTEMAZIONE DEL TORRENTE JESCE. CONCLUSI I LAVORI DELLA COMMISSIONE DI GARA. UN GRANDE OBIETTIVO DOPO ANNI DI PAZIENTE LAVORO.

Importante aggiornamento sulla complessa procedura curata dal Consorzio di Bonifica per i lavori di risanamento ambientale e sistemazione idraulica del Torrente Jesce, che si è sviluppata attraverso decine di passaggi amministrativi e pareri e che ho sostenuto e seguito, passo dopo passo, per oltre quattro anni.
Con la seduta di ieri (3 febbraio 2021), si sono conclusi i lavori della Commissione di valutazione delle offerte pervenute nell’ambito della gara di appalto bandita dal Consorzio nel giugno scorso e nel termine previsto (31 agosto 2020).
✅ L’appalto, ricordo ancora una volta, prevedeva l’aggiudicazione secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuando, cioè, la migliore proposta sulla base del punteggio attribuito all’offerta tecnica (max 80 punti) e di quello attribuito all’offerta economica, cioè il ribasso rispetto alla base di gara (max 20 punti). Grande importanza, tra i criteri di valutazione dell’offerta tecnica, rivestiva quello relativo alle proposte migliorative (rispetto al progetto posto a base di gara) per mitigare gli impatti sull’ambiente, per il miglior inserimento possibile dell’opera nel contesto naturalistico e paesaggistico e per ottimizzare il monitoraggio ambientale. A tale riguardo, va tenuto presente che il progetto elaborato dal Consorzio teneva già conto delle puntuali prescrizioni contenute nel provvedimento finale di valutazione di impatto ambientale adottato dalla Regione nel luglio 2018, che prevedeva una serie di cautele e garanzie dirette a preservare e valorizzare quel territorio.
✅ Negli ultimi tre mesi, nel corso di una ventina di sedute, la Commissione di gara prima ha valutato le 26 offerte tecniche (attribuendo il relativo punteggio), ieri, infine, ha proceduto ad aprire le buste contenenti le offerte economiche (verificando la regolarità di tutta la relativa documentazione). Sempre nella seduta di ieri, ha quindi sommato i punteggi attribuiti all’offerta tecnica e a quella economica, formulando la graduatoria finale.
Ha quindi chiuso i lavori proponendo l’aggiudicazione al primo operatore economico in graduatoria (che ha conseguito un punteggio totale di oltre 77 punti, di cui circa 60 per l’offerta tecnica e circa 17 per l’offerta economica (con un ribasso del 26% rispetto alla base di gara).
✅ Un grande passo dunque. Ora il Consorzio, in particolare il responsabile del procedimento, procederà a una serie di verifiche amministrative prescritte dalla normativa sugli appalti pubblici, per arrivare all’aggiudicazione definitiva, che penso e spero possa avvenire entro marzo. A quel punto, ci potrà essere la consegna del cantiere e l’avvio dei lavori che dureranno circa un anno.
✅ Siamo, quindi, in dirittura di arrivo rispetto ad un lungo procedimento tecnico e amministrativo [su cui ho aggiornato nel corso di questi anni] che ha visto numerosi incontri, riunioni, pareri, atti e una positiva interlocuzione con comitati di titolari di aziende e terreni delle zone interessate e associazioni ambientaliste. Questi serrati confronti [ricordo, in particolare, uno svolto nel febbraio 2017 durante un sopralluogo con appassionati del territorio, operatori, residenti, tecnici, comitato regionale via, lungo il tratto del torrente interessato dai lavori] hanno anche portato ad una opportuna revisione del progetto originario limitandone, da un lato, gli impatti su un’area di straordinaria bellezza e di grande interesse storico, ambientale e paesaggistico e, dall’altro, i costi.
✅ Per questo importante intervento, la Regione Puglia ha stanziato, a fine 2016, 8.800.000 euro (a valere sul POR Puglia 2014-2020), un impegno finanziario che, all’esito della rimodulazione del progetto, è stato portato a 7,7 milioni di euro, di cui poco meno di 5 milioni per i lavori (ora ulteriormente ridotti a seguito del ribasso offerto), mentre la residua parte è destinata a far fronte a indennità d’esproprio, oneri di sicurezza, progettazione, imposte, ecc..
✅ Quest’opera si aggiungerà e completerà il potenziamento del depuratore cittadino, i cui lavori si sono conclusi oltre due anni fa e hanno aumentato la capacità di trattamento degli scarichi dai precedenti 70.957 abitanti equivalenti agli attuali 95.414 (con un impegno finanziario della Regione di circa 3,5 milioni di euro). Interventi attesi da anni e destinati a superare le gravi criticità ambientali e sanitarie determinate dagli scarichi del depuratore, prima sottodimensionato, nel canale Jesce che sinora hanno inciso negativamente sia nel tratto pugliese, sia in quello lucano
🤝 Dunque, è finalmente a portata di mano il raggiungimento di un obiettivo strategico per la salvaguardia del nostro territorio, che ho perseguito nel corso degli ultimi anni con tutte le mie energie. Un’importante opera pubblica attesa da molti anni. Un impegno preso con il territorio e mantenuto. Ringrazio il Presidente della Regione Michele Emiliano e l’allora Assessore Gianni Giannini per aver inserito l’opera nella programmazione regionale. Ringrazio, per il grande e complesso lavoro, i commissari, i direttori e il personale della struttura tecnica e amministrativa del Consorzio di Bonifica “Terre d’Apulia”, in particolare, il direttore dell’area programmazione ing. Marta Barile, anche responsabile del procedimento. Con tutti loro, in questi anni, ho avuto costanti colloqui, di sollecitazione e di supporto, facendomi interprete delle esigenze del territorio.
“la durata è la forma delle cose”
ENZO COLONNA
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📌 DI SEGUITO LE TAPPE PIÙ SIGNIFICATIVE DI QUESTA COMPLESSA PROCEDURA, ATTRAVERSO ALCUNI DEI MIEI INTERVENTI SUL TEMA:
➡ 28 settembre 2016 / La Regione finanzia l’opera con 8,8 milioni di euro.
➡ 17 febbraio 2017 / Sopralluogo con il Comitato regionale VIA (valutazione di impatto ambientale) e incontro con operatore e residenti della zona.
➡ Novembre 2018 – Febbraio 2019 / Dopo numerosi pareri acquisiti, modifiche progettuali e il provvedimento conclusivo di valutazione di impatto ambientale (del luglio 2018), il Consorzio procede all’affidamento della progettazione esecutiva.
➡ Aprile 2019 / Conclusa gara per affidamento progettazione esecutiva.
➡ Dicembre 2019 / Concluse progettazione esecutiva e procedura di verifica del progetto.
➡ 5 Marzo 2020 / Approvazione, all’unanimità, da parte del Consiglio comunale di Altamura della variante urbanistica necessaria per esproprio aree.
➡ 25 giugno 2020 / Pubblicato il bando della gara di appalto per i lavori.
➡ Settembre-Ottobre 2020 / Avviato esame delle offerte pervenute. Il Consiglio comunale di Altamura approva in via definitiva la variante urbanistica.
[nella prima immagine di mia rielaborazione, il tratto del canale di diversi chilometri, a partire dal depuratore di Altamura, in territorio pugliese, interessato dai lavori. Le foto risalgono al sopralluogo che effettuammo il 17 febbraio 2017]