Sulle pesanti e irragionevoli restrizioni alle attività sportive, escursionistiche e ricreative nel territorio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Nelle zone A ”è consentito praticare solo le attività sportive di escursionismo, mountain bike ed a cavallo … fino ad un numero di partecipanti di 25, se a piedi, 15, se in bicicletta, 10, se a cavallo, distanziati di almeno mezz’ora, previa comunicazione all’Ente e al Coordinamento territoriale del Corpo Forestale, e fino ad un massimo di (quattro) gruppi al giorno per le attività in bici ed a cavallo”. In riferimento alle manifestazioni sportive in mountain bike, sono possibili solo quelle con “un numero di partecipanti non superiore a 100 unità” in zona B e non superiore “alle 300 unità in zona C e D”.
E’ necessario rimodulare la regolamentazione in un senso più coerente con la natura e la realtà del Parco e più aperto ad assicurare la sua piena fruizione.
Attività sportive e ricreative nel Parco nazionale Alta Murgia: Colonna presenta interrogazione
“È necessario che l’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia riveda la disciplina delle attività sportive e ricreative nell’area protetta approvata di recente.
Il Regolamento del Parco (attualmente in fase di approvazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) rappresenta lo strumento operativo con il quale sono disciplinate le attività nelle differenti zone del Parco, tra cui le attività sportive e ricreative, quali, ad esempio, quelle escursionistiche, le manifestazioni e i tornei sportivi. Secondo il Regolamento, ad esempio, l’attività escursionistica a cavallo è ammessa solo per gruppi non eccedenti le 10 unità; quella in mountain bike per gruppi superiori a 15 partecipanti deve essere preventivamente autorizzata dall’Ente Parco; l’escursione a piedi di gruppi con più di 25 partecipanti nei “siti riconosciuti in condizioni di particolare fragilità ambientale” deve essere preventivamente comunicato all’Ente Parco.
Lo stesso Regolamento prevede che le manifestazioni e tornei sportivi “siano possibili solo previa autorizzazione del presidente del parco”; in particolare, per le gare di mountain bike, specifica che “saranno concesse al massimo 4 manifestazioni l’anno con un massimo di 100 partecipanti nella zona A e di 500 in altre zone”.
In attesa dell’approvazione del Regolamento da parte del Ministero, con una recente determinazione (n. 70 del 3 aprile 2017), l’Ente Parco ha adottato le “Disposizioni tecniche per le attività sportive e ricreative nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia”, con le quali sono state introdotte nuove, ulteriori e ancor più limitanti previsioni rispetto al menzionato Regolamento.
Infatti, dopo aver previsto, in via generale, che tutte le attività sportive e ricreative “svolte in forma organizzata sono soggette a preventiva autorizzazione dell’Ente”, si dispone ora che nelle zone ‘A’ del parco “sono vietate” tutte le “manifestazioni sportive e ludico-ricreative” e tutte le “attività sportive, folcloristiche, propagandistiche, culturali, promozionali e simili”. È solo consentito praticare le attività sportive di escursionismo, mountain bike ed a cavallo “fino ad un numero di partecipanti di 25, se a piedi, 15, se in bicicletta, 10, se a cavallo, distanziati di almeno mezz’ora, previa comunicazione all’Ente e al Coordinamento Territoriale per l’Ambiente del Corpo Forestale, e fino ad un massimo di (quattro) gruppi al giorno per le attività in bici ed a cavallo”.
Nelle altre zone, in riferimento alle manifestazioni sportive in mountain bike, si prevede che siano possibili solo quelle con “un numero di partecipanti non superiore a 100 unità” in zona B e non superiore “alle 300 unità in zona C e D”. Resta fermo l’obbligo di conseguire preventivamente l’autorizzazione dell’Ente Parco qualora le manifestazioni o gare abbiano un numero di partecipanti superiore a 25, se a piedi, a 15, se in bicicletta, a 10, se a cavallo.
Comprendo la necessità di regolare le attività sportive e ricreative nell’area Parco al fine di tutelare l’ecosistema e la fauna dell’area, tuttavia le disposizioni adottate appaiono irragionevoli e immotivatamente restrittive.
Paradossali potrebbero essere le conseguenze: mentre, infatti, nell’area Parco insistono tuttora ben 5 poligoni militari e un deposito militare (che coprono una superficie corrispondente ad un terzo di quella complessiva del Parco: circa 20mila ettari su un totale di 68mila), che, oltre a determinare fenomeni di degrado del territorio dovuti alle esercitazioni a fuoco effettuate e al passaggio di automezzi pesanti, ostacolano in diversi periodi dell’anno una piena fruizione di significative porzioni del territorio murgiano da parte di tanti operatori agricoli, escursionisti e turisti, una scolaresca di più di 25 alunni, ad esempio, non potrebbe svolgere attività escursionistica in zona ‘A’. Tali misure, inoltre, potrebbero dissuadere gruppi organizzati di turisti ed escursionisti dal frequentare il territorio del Parco, con effetti negativi sul turismo e sull’economia del territorio del Parco.
È di queste settimane, infatti, la notizia che, proprio in virtù delle ultime disposizioni adottate, l’Ente Parco abbia negato l’autorizzazione allo svolgimento della “Marathon Foresta Mercadante”, una delle principali gare di mountain bike a livello nazionale, giunta quest’anno alla 9° edizione e rientrante nel circuito del “Trofeo dei Parchi Naturali”, che avrebbe dovuto svolgersi il 7 maggio 2017 e che è stata annullata.
Questo genere di manifestazioni, organizzate con le opportune cautele e prescrizioni dirette a non alterare l’ecosistema, può essere ampiamente compatibile con la tutela dell’area protetta e attirerebbe sul territorio, come già avviene per altri parchi, migliaia di turisti, sportivi e appassionati, contribuendo a diffondere la conoscenza dell’area protetta, con conseguenti benefici anche per la rete di aziende agricole, delle strutture ricettive e di ristorazione dell’area Parco e del territorio circostante.
Risulta certamente contradditorio per un verso immaginare e promuovere la fruizione piena del Parco, una nuova economia e nuove forme di turismo e di mobilità legate all’area protetta, come si propone negli stessi strumenti di pianificazione del Parco e per l’altro limitare alcune iniziative che perseguono tali obiettivi.
Non trascurabili sono anche i negativi risvolti in termini di appesantimento procedimentale e burocratico determinati dalla disciplina sopra richiamata che impongono comunicazioni, istanze, autorizzazioni, controlli, sanzioni, anche per semplici attività escursionistiche o di svago.
Ho espresso queste preoccupazioni in un’interrogazione urgente rivolta al Presidente della Regione Michele Emiliano e all’Assessora alla Pianificazione territoriale Anna Maria Curcuruto, chiedendo che la Regione promuova rapidamente iniziative finalizzate a rimodulare la regolamentazione delle attività sportive e ludico-ricreative nell’area del Parco in un senso più coerente con la sua natura e realtà e più aperto ad assicurare una piena fruizione dell’area protetta”./comunicato