Abbiamo approvato oggi all’unanimità la legge regionale che riconosce un contributo di massimo 300 euro per l’acquisto di parrucche a favore di pazienti che abbiamo subito la perdita di capelli in conseguenza di trattamenti chemioterapici. La legge impegna le Asl a promuovere nei territori i progetti “Banca dei Capelli” con il coinvolgimento di associazioni di volontari già attive in questo campo.
[Nella foto alcune code, treccie e ciocche di capelli raccolte (e molte ricevute per posta, anche dall’estero) dall’associazione “Una stanza per un sorriso Onlus” di Altamura]
Da qui, la mia nota sulla legge approvata:
http://www.consiglio.puglia.it/…/Legge-parrucche-a-pazienti…
È stata approvata oggi dal Consiglio regionale, all’unanimità, la legge che consentirà di concedere contributi regionali per l’acquisto di parrucche a favore di pazienti oncologici che abbiano subito la perdita di capelli (alopecia) in conseguenza di trattamenti chemioterapici.
Ciascun paziente residente in Puglia potrà ottenere dalla ASL territoriale di riferimento un contributo di massimo 300 euro per l’acquisto di una parrucca.
Si tratta di un importante e concreto sostegno ai pazienti soprattutto sotto il profilo psicologico, che spesso incide anche sulla vita di relazione.
La legge prevede, inoltre, l’avvio di un progetto sperimentale che impegna le ASL pugliesi a costituire le “Banche dei capelli”, in cui saranno coinvolte sia associazioni di volontariato che imprese di produzione o distribuzione di parrucche, sulla base di apposite convenzioni.
L’obiettivo è quello di radicare sempre più la cultura della donazione dei capelli e, nel tempo, di ovviare al contributo economico regionale consentendo così ai pazienti di conseguire gratuitamente la parrucca a fronte di donazioni di ciocche di capelli raccolte dai volontari.
Alla proposta di legge, cui avevo annunciato da tempo il mio sostegno, ho proposto un emendamento, accolto dal Consiglio, finalizzato a meglio strutturare l’idea progettuale delle “Banche dei capelli”, attraverso il coinvolgimento, oltre alle associazioni di volontariato di livello regionale, anche di quelle realtà locali del terzo settore che abbiano svolto, da almeno un anno, attività in favore dei pazienti affetti da tale patologia.
Sono diverse, infatti, le organizzazioni che si impegnano attivamente a livello territoriale fornendo assistenza ai pazienti nei reparti oncologici e promuovendo la raccolta di capelli naturali ceduti da numerosi donatori, che vengono poi scambiati con parrucche fornite da imprese e distributori di tali prodotti. Tra le esperienze più attive e significative sul territorio mi piace ricordare quelle dell’associazione onlus “Una stanza per un sorriso” di Altamura e dell’associazione di promozione sociale “Banca dei capelli e oltre” di Acquaviva delle Fonti.