Ieri è toccato al vaccino contro il papilloma virus (il virus responsabile di molte malattie sessualmente trasmesse e di diversi tipi di tumore, in particolare quello del collo dell’utero) ad essere messo sotto accusa con argomenti ben lontani da ogni scientificità e razionalità.
E’ in corso da tempo una campagna, condotta sui social e con scarsissime basi scientifiche, contro le vaccinazioni, anche quelle obbligatorie per legge, che in effetti sono in calo. E’ troppo facile usare patologie o malati come arma di dissuasione, ipotizzando, a torto (spesso) o a ragione (raramente), un collegamento causale con la somministrazione del vaccino.
La verità è banale e cruda: ogni medicina, anche la più efficace, può avere reazioni avverse (anche l’aspirina) e può avere effetti collaterali, anche gravi. Sicuramente è necessario parlarne, approfondire, informare, esserne consapevoli e soprattutto agire e sostenere la ricerca perché si adottino misure per arginare al massimo tali rischi.
Il punto, però, è un altro, altrettanto banale e crudo: a fronte di tali rischi statisticamente molto contenuti (seppure molto dolorosi), sono migliaia, milioni le vite salvate grazie ai vaccini, compreso quello contro il papilloma virus.