DANNI ALLE IMPRESE AGRICOLE PER IL MALTEMPO. SI PROCEDE PER ESTENDERE ACCESSO AL FONDO DI SOLIDARIETÀ NAZIONALE AD IMPRESE PROVINCE BARI E BAT.

Questa mattina, durante i lavori della IV commissione consiliare, su richiesta del collega Damascelli sono stati ascoltati alcuni dirigenti del dipartimento regionale agricoltura, i rappresentanti regionali di alcune associazioni rappresentative degli agricoltori (COLDIRETTI, CIA, CONFAGRI, COPAGRI) e dell’Ordine degli Agronomi in ordine ai danni subiti dalle aziende agricole e zootecniche a seguito delle abbondanti nevicate e soprattutto delle gelate dei primi giorni dell’anno e della successiva declaratoria di stato di calamità naturale, stabilita con la delibera n. 295 del 7 marzo scorso.
In particolare si è affrontato il tema delle iniziative utili a ricomprendere le aziende operanti nei territori delle province di Bari e BAT nel novero dei beneficiari degli interventi previsti dal decreto legislativo n. 102 del 2004 nell’ambito del Fondo di Solidarietà Nazionale istituito presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
È bene ricordare che la Regione aveva proceduto tempestivamente a dichiarare lo stato di crisi e a effettuare, attraverso i propri uffici, le prime stime dei danni. Dai sopralluoghi effettuati nelle 6 Province i danni sono ammontati ad oltre 180 milioni di euro, con valori che superano il 30% della produzione lorda vendibile, valore percentuale minimo accertato che consente di accedere al Fondo di Solidarietà nazionale. Si era riscontrato tuttavia che quelli rilevabili nei territori delle province di Bari e BAT non superavano il 30 per cento della produzione lorda vendibile (PLV), condizione minima per poter accedere alle misure del Fondo di Solidarietà Nazionale.
Diverse volte, insieme ad altri colleghi consiglieri, ho sollecitato la necessità di mettere in campo ogni iniziativa utile a consentire anche alle aziende agricole e zootecniche di tali territori di accedere agli interventi di natura compensativa previsti dal d.lgs. 102/2004, anche perché molti danni subiti dalle colture (ad esempio uliveti, mandorleti, ecc.) non potevano essere riscontrati nell’immediatezza degli eventi atmosferici calamitosi (avvenuti in pieno inverno) ma solo in un momento successivo, alla ripresa dello stato vegetativo, quindi in queste ultime settimane.
Come aveva già anticipato nelle scorse settimane l’Assessore all’Agricoltura Leo Di Gioia, oggi i dirigenti regionali hanno confermato che si sta già procedendo a nuovi sopralluoghi e ad una nuova valutazione dei danni, anche in virtù della richiesta del Ministero di spacchettare i dati relativi alle due province, prima inviati dalla Regione in modo congiunto. La necessità di rispondere alla richiesta del Ministero mette ora in condizione la Regione di operare nuove verifiche e aggiornare le valutazioni alla luce delle ulteriori verifiche e stime dei danni.
Dall’audizione di questa mattina è inoltre emersa un’altra indicazione positiva: si procederà a delimitare gli ambiti territoriali colpiti spingendosi a individuare singole particelle, non limitandosi ai dati aggregati su base provinciale o comunale (come si era operato nella prima fase). Sarà possibile, così, isolare le singole situazioni di danno e quindi quelle che presentino il requisito minimo utile per l’accesso al fondo, vale a dire la sussistenza di danni superiori al 30 per cento della produzione lorda vendibile (art. 5 del d.lgs. 102/2004).
Questo supplemento di istruttoria si concluderà in poche settimane, ma è necessario che i Comuni forniscano adeguato supporto agli uffici regionali, come già stanno facendo le organizzazioni di categoria che stanno segnalando i singoli contesti territoriali e produttivi più colpiti dal gelo. In base ai primi riscontri forniti stamane dai dirigenti regionali e ai dati raccolti dalle organizzazioni produttive (in particolare, dalla Coldiretti) è molto probabile che, soprattutto nel settore olivicolo, ci siano le condizioni per reinserire nell’elenco dei beneficiari degli interventi contemplati dal fondo di solidarietà nazionale anche i territori danneggiati del barese e della BAT.
Ricordo, comunque, che:
– il supplemento di istruttoria è ora possibile e consentirà probabilmente di estendere i territori interessati anche nel barese e nella BAT solo in quanto la Giunta regionale è riuscita a completare la procedura di delimitazione dei territori colpiti e di accertamento dei danni conseguenti e quindi a deliberare (n. 295 del 7 marzo), entro il termine perentorio di sessanta giorni dalla cessazione dell’evento dannoso, la proposta di declaratoria della eccezionalità dell’evento, come prevede l’art. 6 del d.lgs. 102/2004;
– come ha già chiesto la Giunta regionale è necessario, considerata l’assoluta eccezionalità degli eventi, che il Governo nazionale conceda una deroga a quanto previsto dal fondo di solidarietà nazionale, così da garantire risarcimenti anche per i danni alle produzioni assicurabili come da Piano Assicurativo Nazionale (esclusi dalle agevolazioni previste dal d.lgs. n. 102/2004) e per tutelare, quindi, le aziende non assicurate. Opportuna, in tal senso, è l’interlocuzione avviata a gennaio tra il governo regionale e il governo centrale che mi auguro sortisca risultati rapidi;
– la deroga è importante perché le agevolazioni previste non consistono solo in contributi e indennizzi a fronte dei danni subiti, ma anche in agevolazioni previdenziali (l’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali propri e per i lavoratori dipendenti, in scadenza nei dodici mesi successivi alla data in cui si è verificato l’evento) e proroghe delle scadenze delle rate di operazioni di credito agrario effettuate dalle imprese agricole;
– dal quadro emerso in questi mesi e ulteriormente delineato grazie alle audizioni di questa mattina, sono emersi, a fronte di eventi meteorologici che, in varie forme, si presentano non più con i caratteri dell’eccezionalità, i forti limiti della legislazione nazionale e della relativa disponibilità di risorse finanziarie. Come pure è emersa l’esigenza di aggiornare e rendere più incisive e tempestive le procedure definite dalla normativa regionale. In particolare, ho rilevato i limiti e i ritardi che, anche in questa occasione, si sono manifestati nella fase di ricognizione dei danni e delle conseguenze di avversità atmosferiche di carattere eccezionale; una fase che, in base alla legge regionale n. 24/1990, dovrebbe vedere i Comuni protagonisti attivi e tempestivi, in quanto tenuti alla ricezione delle domande di concessione delle provvidenze e a provvedere a fornire all’assessorato regionale all’agricoltura informazioni e dati.