Sei mesi.

Voglio chiarire una cosa. Quello che sto tentando di portare avanti è un lavoro di sostanza. Spesso lontano da riflettori, microfoni e riprese. Ogni conquista, anche piccola, in termini di servizi per il nostro territorio, è frutto di numerosissimi passi (studio, proposta, contatti, incontri, telefonate, sollecitazioni). Un lavoro oscuro, quotidiano, tenace, sconosciuto ai più, che sicuramente non rende in termini di immagine e consenso. Ma, come scrivevo, a me preme la sostanza. Quella che sta consentendo di smuovere, lentamente, la situazione del nostro ospedale (tenuto sostanzialmente al riparo dai tagli imposti dai criteri e parametri ministeriali e ora, con il nuovo piano ospedaliero, classificato come di primo livello) e dei servizi sanitari nel territorio (trasferimento centro vaccinazioni di Altamura, riduzione dei fitti passivi della Asl, avvio lavori angiografo, attivazione punto ristoro presso il nuovo ospedale, banca del sangue e attivazione servizio trasfusionale, interventi sulle strutture dell’ospedale, ambulanze medicalizzate nei centri murgiani, attivazione di un polo di reclutamento per la tipizzazione del midollo osseo, espletamento, spero presto, dei concorsi banditi oltre due anni fa per quattro primari in reparti dell’ospedale e sblocco assunzioni del personale sanitario, ecc.). E ancora gli interventi a beneficio delle scuole altamurane, la salvaguardia di alcuni finanziamenti a rischio per la Città di Altamura (rete museale Uomo Arcaico, palestre scuola Padre Pio, costi emergenza neve, progetti per riduzione e differenziazione dei rifiuti, buoni servizio nel settore dei servizi sociali), miglioramento del progetto per la sistemazione del canale Jesce, la chiusura dei lavori della statale 96, il progetto di raddoppio parziale della linea Fal Bari Altamura e, se riuscissi ad avere un dialogo con l’amministrazione comunale di Altamura, la possibilità di avviare a breve interessanti interventi nel settore dei beni culturali e delle imprese innovative del territorio. Ricordo gli interventi nel bilancio regionale a favore del territorio murgiano e per l’area interna qui individuata e gli interventi normativi e regolamentari a sostegno del settore edile e a difesa di produzioni locali. E altro ancora.
Continuerò, con le energie a mia disposizione, a lavorare sulla sostanza dei problemi e degli obiettivi. Questo, molto spesso, mi tiene lontano da telecamere, fotocamere, momenti autocelebrativi (ad esempio, un mese fa abbiamo fatto un sopralluogo presso l’Ospedale della Murgia con i vertici dell’amministrazione sanitaria pugliese e barese senza alcun giornalista, telecamera o fotocamera al seguito).
Sento il mandato che mi è stato affidato come un dovere, per nulla come un’pportunità di crescita politica personale o di parte.
Ci tenevo a sottolinearlo, ora, per chiarezza e perché sono passati sei mesi dal mio insediamento in consiglio regionale.
Le “cose” non accadono, non capitano a caso o per opera di una forza sovrannaturale. Si creano. Con il lavoro quotidiano.