Il Consiglio regionale ha segnato oggi una tappa significativa per giungere in tempo e mediante un processo di discussione partecipata alla scadenza, fissata al 31 dicembre 2018, della convenzione con la quale è stata affidata ad Acquedotto Pugliese Spa la gestione del Servizio idrico integrato per l’Ambito Territoriale Ottimale Puglia. È molto positivo lo sforzo comune che ha portato tre gruppi consiliari a convergere su una mozione unica, approvata dall’aula con larghissima maggioranza. L’atto rappresenta la sintesi di due mozioni, rispettivamente del gruppo Noi a Sinistra per la Puglia e del Partito Democratico, e dell’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle. La discussione in aula è stata l’occasione per operare una puntuale ricostruzione del quadro normativo di riferimento, contribuendo così a fornire una consapevolezza maggiore della partita in gioco che si prospetta da qui al prossimo anno e mezzo.
La mozione approvata impegna il Presidente della Giunta e la Giunta a istituire, entro quindici giorni, un Tavolo tecnico composto in misura paritaria sia da rappresentanti di tutti i gruppi consiliari regionali, che da esponenti del Comitato pugliese Acqua Bene Comune/Forum Italiano Movimenti per l’Acqua, nonché da rappresentanti di istituzioni pubbliche, enti, associazioni e comitati e da esperti del settore, con il compito di delineare la gestione pubblica del Servizio Idrico Integrato, allo scadere della concessione ad Acquedotto Pugliese Spa, in conformità alla volontà popolare espressa nel Referendum 2011. Inoltre la mozione impegna la giunta ad attivarsi presso il Parlamento e il Governo nazionali affinché si provveda con urgenza a modificare l’art. 2 del Decreto legislativo dell’11 maggio 1999, n. 141, nella parte in cui prevede la scadenza al 31 dicembre 2018 della gestione del Servizio Idrico Integrato da parte di Acquedotto Pugliese. Qualora la giunta non dovesse rispettare i tempi, a istituire lo stesso Tavolo tecnico provvederanno, entro i successivi quindici giorni, il Presidente e l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.
La sintesi trovata nella mozione comune ci soddisfa perché richiama quanto avevamo indicato nella nostra proposta: sosteniamo un approccio partecipativo dal basso finalizzato alla definizione di soluzioni tecnico-giuridiche che consentano di assicurare, per il futuro, una gestione del servizio idrico pubblica e coerente con la natura di “bene comune” dell’acqua.
Con la mozione approvata è passato un approccio al tema, che era già espresso nel nostro documento, meno retorico e ideologico e più attento alla sostanza e cioè a risolvere i problemi nodali relativi alla gestione di un bene primario.
Infatti, il tema dei beni comuni, come l’acqua, va al di là della questione della titolarità degli stessi o del soggetto gestore (pubblico o privato). Piuttosto il vero problema è rappresentato dalle funzioni e dai bisogni, in questo caso primari, che quel bene è chiamato ad assolvere e soddisfare.
Se ci concentrassimo sull’oggetto piuttosto che sul soggetto o sulla titolarità faremmo un passo in avanti. Il lavoro che ci aspetta, dunque, si dovrà occupare di temi come l’accesso al bene, le garanzie del minimo vitale, la preservazione della risorsa, l’efficienza della rete e del servizio agli utenti.
ENZO COLONNA
[nelle immagini, la mozione unitaria sottoscritta da me, Antonella Laricchia, Michele Mazzarano, in rappresentanza dei gruppi Noi a Sinistra, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico]