Alcuni Comuni nemmeno hanno attivato i Centri Operativi Comunale (COC). Fitta e diffusa la rete della solidarietà messa in campo da cittadini, volontariato, agricoltori.
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Da ogni emergenza, come quella della neve che abbiamo vissuto nei primi giorni dell’anno, dobbiamo cogliere sia i limiti, sia i segnali positivi che si sono manifestati. I limiti hanno riguardato tutti i livelli istituzionali, in primo luogo i Comuni. Responsabilità e inefficienze di altri non possono essere attribuite, come fa l’opposizione, alla Protezione civile regionale. Durante la discussione in Consiglio sulla difficile situazione creata dalle abbondanti nevicate ho sottolineato come essa ha svolto il compito che le è assegnato per legge, di raccordare mezzi e funzioni di una vasta rete di enti e soggetti, pubblici e privati. Per questo in aula ho espresso gratitudine verso la Protezione civile regionale e per istituzioni e soggetti che hanno contribuito in maniera decisiva ad affrontare l’emergenza: le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, l’esercito, l’aeronautica, il mondo del volontariato, il personale sanitario e dei comuni, le polizie locali.
Prendendo atto di quanto avvenuto, è necessario, invece, lavorare per potenziare e innovare la rete di allarme e di monitoraggio sui territori. Non a caso, a questo fine, nel bilancio regionale 2017, sono state stanziate cospicue risorse per il progetto “Protezione civile Smart Puglia”. Molte difficoltà emerse, infatti, sono imputabili non alla Protezione civile regionale ma all’organizzazione a livello comunale. Come ha ricordato il collega Ruggiero Mennea, presidente del Comitato regionale permanente di Protezione civile, molti Comuni, anche pesantemente interessati dalle precipitazioni nevose, non hanno nemmeno attivato i Coc, Centri operativi comunali, indispensabili affinché la struttura regionale della Protezione civile possa svolgere il proprio ruolo e attivare la macchina dei soccorsi in maniera corretta e tempestiva. E lo stesso assessore alla Protezione civile Antonio Nunziante ha evidenziato come compito degli amministratori locali non era quello di stare sui trattori a dimostrare come si spala la neve ma invece quello di attivare i Coc, coordinando mezzi ed energie disponibili sul territorio.
Inoltre, ho tenuto ad evidenziare che da questa esperienza è emerso un dato assolutamente positivo: la rete fitta e diffusa di solidarietà messa in campo, nel territorio della mia Murgia, da singoli cittadini, organizzazioni del volontariato e, in particolare, da parte degli operatori del mondo agricolo e zootecnico che, in molti casi, non solo hanno affrontato da soli le difficoltà e i danni alle proprie aziende imposti dall’emergenza ma sono stati solleciti con i loro trattori a intervenire ovunque potevano, aiutandosi a vicenda, liberando strade, soccorrendo auto bloccate e trasportando in ospedale chi aveva bisogno di cure.