Vaccinazioni antimeningococco B, Puglia all’avanguardia. Su criteri di somministrazione gratuita la parola alla scienza.

[da qui anche: http://www.consiglio.puglia.it/…/Vaccinazione-antimeningoco…]

Il Bilancio 2017, tanto bistrattato dalle minoranze consiliari, ha previsto, tra le diverse misure e novità, la possibilità di effettuare la vaccinazione antimeningococco B con oneri a carico del Servizio sanitario regionale, anche per i nati prima del 2014. Tocca ora alla commissione regionale vaccini, organo consultivo di natura tecnico-scientifica, individuare criteri e modalità che consentano l’effettiva applicazione della misura, essendo inimmaginabile, dal punto di vista scientifico e sotto il profilo dell’utilità pratica e della sostenibilità economica, che possa essere riconosciuta a tutta la popolazione pugliese in modo indiscriminato la somministrazione gratuita del vaccino.
La commissione, già convocata per lunedì 23 gennaio, è chiamata, dunque, a individuare i soggetti a cui utilmente deve essere riservata la vaccinazione gratuita. Il tutto sulla base di evidenze e priorità medico-scientifiche.
L’allarme suscitato, nelle ultime settimane, da alcuni casi riscontrati nei nostri territori risulta, stando ai pareri degli esperti, ingiustificato. Ciò è avvenuto nonostante le rassicurazioni delle autorità sanitarie e scientifiche regionali che hanno garantito che in Puglia non c’è nessuna epidemia: il numero di casi di meningite rientra nella media del periodo.
Ancor più ingiustificata è, dunque, la corsa alla vaccinazione in atto che sta comportando anche seri problemi dal punto di vista logistico e dell’approvvigionamento delle dosi, a scapito dell’utenza. Nei centri vaccinazione, presi d’assalto, si riscontrano difficoltà ad effettuare anche le somministrazioni ordinarie e obbligatorie riservate ai bambini.
Vale la pena sottolineare un dato sfuggito ai più: la Regione Puglia, da anni, ha un sistema molto avanzato, con un calendario vaccinale aggiornato nel 2014, che prevede già la vaccinazione antimeningococco B per i nati dal 2014 in poi. Una impostazione che ha collocato la Puglia tra le regioni più lungimiranti, tanto che il recente Decreto “Lorenzin” l’ha fatta propria, inserendo tali vaccinazioni tra i livelli essenziali di assistenza (LEA).
Sorprende, infine, la posizione di chi, da una parte, continua a sollevare dubbi e perplessità su un sistema normativo impostato sull’obbligo delle vaccinazioni e, dall’altra, alimenta la corsa sfrenata e senza limiti alle stesse.