Davvero non capisco il sindaco. Mi tira in ballo ad ogni occasione, solo quelle brutte, però. Non sono in consiglio comunale, seguo le vicende e i problemi cittadini dal ruolo che occupo da un paio di mesi. Sto dando il mio fattivo contributo (lui e i suoi assessori lo sanno bene) per la nostra terra (potrei citare diverse questioni affrontate, risolte o in corso di risoluzione). E lui mi tira in ballo, c’entri o non c’entri io. Mi vuole risucchiare in un vortice di vuote parole e meschinità da cui mi sono sempre sottratto. E continuerò a farlo anche oggi, anche nel momento in cui qualcuno tenta di colpire gli affetti più cari, per giunta venuti a mancare da anni.
P.S.: sono costretto a rendere pubblici i miei sentimenti, violentando la mia indole. Sono orgoglioso di mio padre, Michele Colonna, anche per il suo ruolo di assessore socialista ai servizi sociali e, credo, alle attività produttive in una breve stagione amministrativa agli inizi degli anni ottanta con l’allora Sindaco Fabio Perinei. Amministratori vicini alle persone, umanamente straordinarie, e anche capaci. Riuscirono a risolvere quella che era una gravissima emergenza in termini di salute pubblica e decoro cittadino causata dai rifiuti (allora c’era la Saspi, se non sbaglio di Firenze). Lo fecero, per la prima volta ad Altamura, con una gara di appalto, pubblica e aperta, innovativa e moderna per quei tempi. La vinse una ditta altamurana, allora del tutto sconosciuta e di recente creazione, la Tradeco, che si aggiudicò il servizio di raccolta, spazzamento e smaltimento dei rifiuti cittadini per sette anni, a partire dal 1985. Quella stagione amministrativa durò quattro anni. Terminò nel 1987. Mio padre terminò quell’esperienza faticosa, che rimase l’unica nella sua vita, pure con un infarto. Quegli Amministratori, comunque, realizzarono opere, risolvevano problemi e non li creavano. Per restare sui rifiuti, rimossero dopo decenni dagli angoli delle strade i rifiuti, che venivano allora buttati così, senza contenitori o cassonetti, e resero Altamura una città pulita, moderna, decorosa. Dopo 35 anni si offendono quei morti e i rifiuti li ritroviamo sparsi per le strade.