Approvati tre importanti emendamenti da me proposti.
Con la proposta di legge approvata oggi dal Consiglio regionale della Puglia sono state prorogate diverse misure a sostegno del comparto edilizio, in particolare a favore dei piccoli proprietari immobiliari e delle imprese, soprattutto di dimensioni ridotte, che operano nel settore. Tutte misure che non comportano ulteriore consumo di suolo, anzi rigenerano il patrimonio edilizio esistente, migliorano la qualità architettonica, la sostenibilità ambientale, l’efficienza sul piano dei consumi (energia, acqua, gas ecc.).
In particolare la legge ha prorogato al 31 dicembre 2017 l’efficacia della legge regionale n. 14 del 2009, cosiddetto “Piano Casa”, che riconosce premi pari al 20% della volumetria esistente (comunque per non oltre 300 metri cubi), nel caso di ampliamenti, e del 35% nel caso di demolizione e ricostruzione, a condizione che gli interventi siano realizzati secondo precisi criteri di edilizia sostenibile.
Nel testo finale sono stati recepiti diversi emendamenti, tra cui ne segnalo tre in particolare, che ho proposto quale primo firmatario, sottoscritti anche dai colleghi Sabino Zinni, Fabiano Amati e Francesco Ventola.
Il primo emendamento riconosce la possibilità che a beneficiare della premialità del 20% per gli ampliamenti siano i proprietari degli edifici non residenziali la cui volumetria non superi i 1000 metri cubi mentre prima il limite era di 500 metri cubi. L’obiettivo è quello di agevolare ulteriormente il processo di rigenerazione del patrimonio esistente, favorendo la creazione di nuove abitazioni attraverso l’ampliamento di edifici attualmente destinati a uso commerciale, artigianale, ecc.
Con il secondo emendamento si supera una incongruenza evidente della legge sinora in vigore, che riconosceva, nel caso di interventi di demolizione e ricostruzione, oltre al premio volumetrico del 35%, la possibilità di modificare la destinazione d’uso da “non residenziale” a “residenziale”, anche in zona agricola. Ciò creava difficoltà per i Comuni in quanto determinava effetti distorsivi sull’assetto generale del territorio. L’emendamento ha inteso scongiurare la realizzazione di veri e propri insediamenti residenziali in zone agricole, prive di infrastrutture, servizi e standard urbanistici, quindi limitando nuovo consumo di suolo .
Il terzo emendamento modifica, invece, la legge regionale n. 33 del 2007 in materia di recupero abitativo dei sottotetti, rendendo ammissibili tali interventi per edifici esistenti al 30 giugno 2016. Il precedente termine era, invece, fissato al 30 giugno 2013. Inoltre, la nuova norma consente di recuperare, a fini abitativi, i sottotetti presenti negli edifici condominiali, sia di proprietà comune che individuale, purchè nel rispetto della recente disciplina condominiale prevista dal codice civile. Gli interventi, pertanto, dovranno essere preventivamente deliberati dall’assemblea dei condomini, nel caso di sottotetti di proprietà comune, o preventivamente comunicati all’amministratore condominiale qualora il sottotetto sia di proprietà individuale. La nuova disposizione, richiamando espressamente la disciplina condominiale, è finalizzata a prevenire conflitti e contenziosi.
E’ bene ribadire che le misure, per le quali oggi si è disposta la proroga, hanno determinato negli ultimi anni ricadute positive in termini occupazionali ed economici. In attesa di un auspicato riordino complessivo della normativa in materia, la proroga consente di continuare ad assicurare sostegno al settore dell’edilizia, in una fase particolarmente difficile e lunga, e risulta coerente con l’idea che tale supporto possa coniugarsi bene con la difesa di un bene comune e prezioso come il suolo. In questo modo si va incontro anche a numerosi cittadini che, per motivi congiunturali, sinora non sono stati nelle condizioni di attuare il proprio progetto di ampliamento edilizio.