Questa mattina si è tenuta l’udienza presso il Tribunale amministrativo regionale a seguito del ricorso del Comitato cittadino Salviamo il Parco degli Ulivi. Oggi era in discussione la richiesta di sospendere gli effetti dei provvedimenti comunali che stanno consentendo l’edificazione (c.d. sospensiva). Solo successivamente si discuterà nel merito della questione.
Qualunque sia l’esito (sia che il Tar accolga il ricorso dei cittadini del quartiere, sia che lo rigetti confermando la validità ed efficacia dei permessi di costruire), una cosa è certa.
Quando una questione così delicata che tocca la sensibilità e gli interessi di tanti cittadini (sebbene con posizioni contrapposte nel giudizio) è consegnata ai ricorsi e alle sentenze, ecco, la Politica ne esce comunque sconfitta. Ripeto, qualunque sia l’esito.
E per Politica non intendo l’attività di gestione del potere e di occupazione sistematica di ruoli e poltrone, quella svolta da personaggi del tutto indifferenti alle sorti e ai bisogni di una collettività. No, non questa.
Per Politica intendo l’arte del possibile, che non significa “fare il possibile”, ma “creare questo possibile”, inventare opportunità e non consumarle. Spesso l’ho definita la “potenza” della Politica, capace di indicare una meta, immaginare soluzioni e non semplicemente di ratificare decisioni prese o imposte da altri o, peggio ancora, di lasciare che la decisione sia rimessa agli esiti di una contrapposizione tra cittadini.
Ecco questa Politica semplicemente non esiste, sicuramente non ad Altamura e da molti anni.
Se ci fosse stata, non staremmo ad attendere una sentenza, un’istanza di tutela sollecitata, assumendosene i costi, da cittadini rimasti del tutto inascoltati dagli amministratori comunali.
Se ci fosse stata, gli amministratori comunali avrebbero prestato attenzione a soluzioni, concrete e fattibili, che da anni abbiamo ipotizzato, come quella delocalizzare, nell’ambito di una cornice generale di regole, la volumetria edificatoria riconosciuta in quest’area e destinata dal piano regolatore a servizi pubblici in altra area di proprietà comunale di 25.000 mq ubicata nel quartiere Trentacapilli, che ha la medesima destinazione d’uso, per realizzare un moderno edificio scolastico al servizio di questo quartiere. Con un’unica operazione potevamo salvare il Parco degli Ulivi (assicurando uno spazio verde e libero dal cemento nella zona supercongestionata tra via Stazione e via IV Novembre) e dotare Trentacapilli della scuola (un istituto comprensivo, elementari e medie) che attende da anni.
Il tutto senza penalizzare i proprietari dell’area.
Mario Stacca e Giacinto Forte – con le rispettive e pressoché identiche maggioranze, in perfetta continuità nella cattiva amministrazione del Bene pubblico – non hanno mai ascoltato.
Nessuna Politica. Solo Potere&Poltrone.
Inutili e dannosi. Per tutti.