#tuttiugualiuncazzo!

Giusto un anno fa, alla vigilia del voto, scrivevo queste righe (me lo ricorda sadicamente Mister Facebook).
Ognuno tragga le proprie conclusioni.
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Ecco, voglio chiudere con un concetto su cui sono tornato più volte in questi anni. Leggo e ascolto, da parte di tanti, frasi del tipo: “sono tutti uguali”, “non vado a votare perché fanno tutti schifo”, “hanno detto e fatto tutti le stesse cose”… beh, non è politicamente corretto, ma avrei voglia di mandare tutti costoro amabilmente in quel posto. Nulla di personale, sia chiaro, ma questi ragionamenti ti fanno cadere le braccia. Come ho spesso detto e scritto, è troppo comodo cavarsela così, troppo comodo.
La vita è scelta. Aut Aut, mi ha insegnato una vecchia lettura. E’ l’etica della scelta. Il dovere e la fatica della scelta. Scegliere di non scegliere sembra una scelta originale e brillante, magari da notificare al “mondo” via Fb, in realtà è la rinuncia all’impegno, alla fatica delle decisioni, alla propria identità esistenziale perché noi siamo le nostre scelte. Ancor più, quando sono difficili, faticose.
Scegliere di non scegliere genera in realtà altra disperazione, aggiunge amarezza ad amarezza, rimpianti a delusioni. Scegliere significa assumere la responsabilità della propria libertà.
Se non si è capaci di scorgere il buono che c’è nella politica, come nella vita, se non separiamo il marcio dal buono, tutto è destinato, in una triste dissolvenza, ad annullarsi. E’ nell’indistinto, nell’indifferenziato, nel “tutti sono uguali”, che si mortificano le energie migliori e si alimentano malaffare, malapolitica, malessere. Se permettete, non siamo tutti uguali e, nel vostro intimo, lo sapete.
È inutile fare i duri, pagheremo tutti le non-scelte o scelte sbagliate con l’amarezza dei rimpianti, delle occasioni perdute.
Siamo tutti ombre, tutti uguali, quando si spengono le luci… e invece, cari amici e contatti, abbiamo bisogno di luce. Abbiamo bisogno di accendere la luce nella casa in cui abitiamo al buio da anni. Questo significa aprire gli occhi, riscoprire la nostra identità.
Se facciamo questo sforzo, non siamo perduti.

#tuttiugualiuncazzo!

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“Rivoluzione è distinguere il buono
già vivente, sapendolo godere,
sani, senza rimorsi,
amore, riconoscersi con gioia.
Rivoluzione è curare il curabile
profondamente e presto,
è rendere ciascuno responsabile.
Rivoluzione
è incontrarsi con sapiente pazienza
assumendo rapporti essenziali
tra terra, cielo e uomini: ostie sì,
quando necessita, sfruttati no,
i dispersi atomi umani divengano
nuovi organismi e lottino nettando
via ogni marcio, ogni mafia.”
[Danilo Dolci]