AGGIORNAMENTI SULLA QUESTIONE PET-COKE A BORGO VENUSIO.

Nel febbraio scorso aveva sollecitato con decisione l'amministrazione comunale ad attivarsi in merito all'autorizzazione, da parte della Regione Basilicata, all'uso del pet-coke, un combustibile inquinante derivato/scarto dei processi di raffinazione del petrolio, nell’impianto ‘I.L.A. Valdadige’, situato sulla S.S. 99 Matera-Altamura, a ridosso di Borgo Venusio, nel territorio del Comune di Matera, ma a a pochissimi chilometri da Altamura che, quindi, è destinata, inevitabilmente, a subire gli impatti delle emissioni della sua combustione [leggi qui]. A seguito delle proteste e di verifiche all'impianto, la Basilicata aveva sospeso l'autorizzazione [leggi qui].

Nell'interpellanza urgente (sottoscritta da me, Rosa Melodia e Lello Rella) avevamo richiamato in particolare quanto dispone l’art. 30, secondo comma, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale): «Nel caso di piani e programmi soggetti a VAS, di progetti di interventi e di opere sottoposti a VIA di competenza regionale nonché di impianti o parti di essi le cui modalità di esercizio necessitano del provvedimento di autorizzazione integrata ambientale con esclusione di quelli previsti dall'allegato XII, i quali possano avere impatti ambientali rilevanti ovvero effetti ambientali negativi e significativi su regioni confinanti, l'autorità competente è tenuta a darne informazione e ad acquisire i pareri delle autorità competenti di tali regioni, nonché degli enti locali territoriali interessati dagli impatti».
A distanza di tempo, la Regione Basilicata ha dato riscontro ai nostri rilievi con una nota inviata alla Provincia di Bari e ai Comuni confinanti, tra cui Altamura [v. immagine]. Nella nota si conferma che l'uso del pet-coke è ancora impedito, ma non si può fare a meno di rilevare che proprio nelle ultime settimane ci sono stati sviluppi di cui il testo non dà conto (probabilmente perché antecedente). Mi riferisco alla firma di un protocollo di intesa firmato tra Comune e Provincia di Matera, Regione Basilicata, Arpab e società interessata che sembra dare il via libera all'utilizzo del pericoloso materiale di combustione [leggi qui e anche qui].
Anche in questa fase non c'è stato il coinvolgimento del Comune di Altamura o questo, nonostante svariati richiami e sollecitazioni (anche verbali in consiglio), con i suoi amministratori, se ne è disinteressato. Sollecito nuovamente gli amministratori comunali a riprendere nuovamente i contatti con il Comune di Matera e la Regione Basilicata per difendere salute e diritti del nostro territorio.

Altamura, 13 agosto 2014

ENZO COLONNA (Movimento cittadino Aria Fresca))