DA ”BUONI A NULLA” A ”CAPACI DI TUTTO” NEL VOLGERE DI UNA SERATA

Ieri sera in consiglio, i Signori
della nonmaggioranza si sono scossi (temporaneamente) dalla catalessi. Lo hanno
fatto, purtroppo, con il loro “stile”!

Grazie alla lasciva compiacenza del
presidente del consiglio (il quale illusoriamente confida che la sua ritrovata
maggioranza gli tributerà riconoscenza in vista del prossimo appuntamento elettorale),
tutti i consiglieri della nonmaggioranza, a partire dal sindaco, hanno presentato,
ad avvio della sedicesima seduta di consiglio convocato  per la discussione e approvazione del
rendiconto finanziario del 2013, una mozione che hanno chiesto e ottenuto venisse
messa in votazione (PRIMO ABUSO: nulla può essere messo in votazione se non è
all’ordine del giorno
).

Con la mozione hanno dichiarato, manco
fossero Giudici del Tar, che "la discussione sulle proposte di
emendamenti" è "inammissibile ed improcedibile".
Il presidente
del consiglio ha quindi chiuso la discussione sui
restanti emendamenti ed è passato alla votazione del provvedimento così com’era
stato proposto.
Un abuso politico e giuridico: non
ci piace la discussione, non ci piacciono gli emendamenti, non ci piace
l’andamento del consiglio… ecco, con una mozione, cancelliamo tutto
(SECONDO
ABUSO: proposte, atti ed emendamenti non possono essere dichiarati a
maggioranza inammissibili, questo è lavoro degli organi tecnici del comune che
invece avevano ammesso, un mese fa, gli emendamenti!
).

Con un’alzata di mano, a risicata maggioranza,
si sono annullati i diritti dei consiglieri comunali e delle minoranze. Uno
schiaffo al buon senso e al senso politico delle cose. Un cazzotto alle regole.
E dove c’è strage di regole, c’è strage di idee, di rapporti, di buona amministrazione,
di buona politica.
Inoltre, delle due, l’una: o l’abuso
è stato compiuto ieri sera
(azzerando emendamenti e discussione sul rendiconto),
cosa di cui sono sicuro, oppure l’abuso è stato compiuto in queste settimane
[quindici sedute di consiglio convocate di fila (la metà andate a vuoto per
l’assenza della maggioranza, impegnata ora con le partite dei mondiali ora con
le gite fuoriporta), decine di ore di discussione, una ventina di emendamenti
discussi, votati e bocciati, ecc.].

Si aggiunga un’altra situazione che
si è determinata ieri: durante la discussione, Donato Piglionica ha rassegnato,
con un intervento in aula, le dimissioni dalla carica di consigliere comunale.
Le dimissioni, una volta presentate, sono immediatamente efficaci. Era evidente,
a nostro parere e seguendo quanto dispone chiaramente la legge, che il
consiglio andava sospeso e andava avviata la procedura di surroga del
consigliere dimissionario così da ripristinare la integrità numerica del
consiglio. Invece, hanno fatto finta di nulla dicendo
che le dimissioni
devono essere presentate in forma scritta altrimenti non sono efficaci [ognuno
è in grado di comprendere il chiaro testo della legge in proposito (art. 38,
comma 8, d.lgs, 267/2000): «Le dimissioni dalla carica di consigliere,
indirizzate al rispettivo consiglio, devono essere presentate personalmente ed
assunte immediatamente al protocollo dell’ente nell’ordine temporale di
presentazione. Le dimissioni non presentate personalmente devono essere
autenticate ed inoltrate al protocollo per il tramite di persona delegata con
atto autenticato in data non anteriore a cinque giorni. Esse sono irrevocabili,
non necessitano di presa d’atto e sono immediatamente efficaci. Il consiglio,
entro e non oltre dieci giorni, deve procedere alla surroga dei consiglieri
dimissionari, con separate deliberazioni, seguendo l’ordine di presentazione
delle dimissioni quale risulta dal protocollo
.»]. Hanno comunque proceduto con
il voto sul rendiconto in presenza di un consiglio menomato numericamente.

Un dato è certo. L’esito di ieri
sera mortifica e annulla, ancora una volta, ogni volenteroso tentativo
, come
quello da me messo in campo (per l’ennesima volta) qualche giorno fa [leggi qui],
finalizzato ad una gestione seria, efficace, aperta e condivisa, almeno di
alcune questioni più urgenti e importanti per la Città, negli ultimi mesi di
questo mandato. Niente da fare, fatica sprecata, questi Signori sono strutturalmente
incapaci di politica, responsabilità, serietà, rapporti.

Per altro verso, l’esito di ieri
sera non fa altro che confermare tutta la debolezza e l’impotenza di questa nonmaggioranza.

Come bambini in difficoltà, dinanzi
ad una situazione che non sono più in grado di gestire, reagiscono con le
uniche armi a disposizione, le più banali e rozze: la menzogna e la violenza.

Hanno mentito, in particolare,
quando scrivono nella loro mozione che gli emendamenti si proponevano di
modificare le risultanze contabili del rendiconto 2013. Falso! In realtà, i
nostri emendamenti (peraltro già bocciati) e quelli degli altri gruppi di opposizione
non modificavano i conti, i numeri, al contrario prendevano atto di quelle
risultanze, quindi della presenza di un avanzo di amministrazione di circa due
milioni e mezzo di euro, e si preoccupavano di integrare la proposta
deliberativa con un indirizzo (perché questo è il compito della politica, fare
scelte, fissare obiettivi!) all’amministrazione su come utilizzare questo
avanzo.
La nostra dichiarata preoccupazione è quella di evitare che questo
importante avanzo (magicamente venuto fuori dopo anni, nell’ultimo anno di
amministrazione) venga dissolto in sprechi, elargizioni e spese inutili, di
natura preelettorale, da parte dei Signori al potere
. Peraltro, avevamo
condiviso la esplicitata intenzione di destinare circa la metà di questa somma
per i lavori del piano di rigenerazione del centro storico, per il Campo
Cagnazzi, per il cimitero comunale (temi su cui in questi anni abbiamo dato
battaglia e quindi ci va benissimo che somme siano destinate a questi scopi),
ma restava e resta ancora da capire che destinazione avranno circa
1.000.000-1.200.000 euro dell’avanzo 2013 (si spiegano così i nostri emendamenti: clicca qui per leggere testo e motivazioni ).

La loro menzogna è tanto più evidente se si considera che meno di due anni fa, nell’approvazione del rendiconto del 2011, il consiglio votò all’unanimità, quindi anche con il voto di questi mentitori, un emendamento che integrava la delibera di approvazione del rendiconto vincolando l’avanzo accertato all’epoca per specifiche destinazioni [clicca qui per la delibera di approvazione del rendiconto 2011, in particolare v. pag. 7 del file, l’ultimo capoverso "DI RINVIARE a successivi provvedimenti l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione …"].

Invece, tutto è stato sottratta alla
politica
, alla possibilità di determinare assieme, pubblicamente, in modo
trasparente, scelte di reale interesse collettivo.
Tutto è stato chiuso e risolto con
uno schiaffo, un cazzotto, a coprire le proprie debolezze politiche e
incapacità amministrative, a chiudere una discussione e un dialogo che non si
era in grado di sostenere responsabilmente.

Tutto si è ridotto alla scelta
infantile di portar via il pallone prima della fine, chiudendo una partita giocata male o che si è scelto di non giocare.

A noi, resta l’orgoglio e la
soddisfazione di aver svolto sino in fondo il nostro dovere
(studio, denuncia,
sollecitazione, proposta). A questi Signori, non resterà che l’amaro in bocca
per essersi sottratti a qualunque proficua forma di confronto, per aver negato
a se stessi un’opportunità di crescita collettiva, per aver consumato un atto
violento, amministrativamente e politicamente, un atto senza precedenti e che
costituirà un precedente di estrema gravità.
 

E ora? Sono solo passato. Continuiamo
a guardare avanti!

Altamura, 8 luglio 2014

ENZO COLONNA

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