Lunedì
30 giugno è scaduto il termine previsto per legge per l’approvazione del
rendiconto relativo all’esercizio finanziario 2013. Non sono bastate le 15
sedute di consiglio convocate nel mese di giugno ad esaurire esame, discussione
e votazione del rendiconto e degli emendamenti presentati alla deliberazione
proposta. Peraltro la metà delle sedute programmate sono saltate per mancanza
del numero legale, secondo i "comodi" della maggioranza (le partite
dei mondiali, le gite, ecc.). Il mese di giugno si aggiunge ai precedenti mesi
di pressoché totale inattività del consiglio, bloccato dalle manovre politiche
e dagli scambi di poltrone all’interno della minimaggioranza al potere [leggi: Altamura senza governo].
Oggi
(2 luglio), a tutti i consiglieri comunali è stata notificata la diffida del
prefetto che assegna un termine non superiore a 20 giorni per la sua
approvazione, decorso il quale il Comune sarà commissariato con conseguente
scioglimento del consiglio. Sempre oggi e sempre per l’approvazione del
rendiconto, a tutti i consiglieri è pervenuta la convocazione del consiglio per
i giorni 7, 8 e 9 luglio, con la previsione, liberamente disposta dal
presidente del consiglio, che tali sedute non avranno il limite temporale delle
ore 23. In
altri termini, in tali sedute si procederà ad oltranza, senza limiti di tempo.
Insomma, viene riproposta l’ennesima
prova muscolare.
Quello
che colpisce è lo stato di catalessi in cui versa la nonmaggioranza al potere
cittadino. A fronte dei circa novanta emendamenti presentati dai consiglieri di
opposizione, in queste settimane non c’è stata una seppur minima risposta o azione
politica e amministrativa da parte del sindaco, della sua amministrazione e dei
relativi gruppi consiliari.
Come ho affermato lunedì in aula, li ho visti
immobili, passivi, in preda ad una sorta di sindrome del “pugile suonato”,
ancora una volta incapaci di una reazione, di una controproposta, ad esempio attraverso la presentazione di un maxiemendamento in cui, recependo alcune
delle proposte tradotte negli emendamenti
presentati dalle minoranze (tutti finalizzati a dare un indirizzo vincolante
per l’amministrazione per l’utilizzo dei circa due milioni e mezzo di euro di
avanzo emersi nel rendiconto 2013), si faceva sintesi di quanto emerso in
queste settimane.
Per quanto mi riguarda – assieme a
Rosa Melodia, Lello Rella e Saverio Diperna – abbiamo presentato dieci
emendamenti, tutti bocciati dalla coalizione al potere, con cui si impegnava
questo avanzo su tre precise direttive [leggi qui nel dettaglio]: 1) misure di solidarietà e sostegno a
disoccupati e famiglie in condizioni di bisogno (estensione dell’area di
esenzione del ticket mensa scolastica, contributi sugli affitti, borse di
studio e contributi per acquisto di libri scolastici, buoni lavoro per
disoccupati); 2) iniziative per l’occupazione e per il sostegno di alcuni settori
economici (contributi per un massimo di 5000 euro a giovani sotto i 35 anni per
l’avvio di un’attività professionale, commerciale o artigianale; fondo per
l’erogazione di microcrediti; misure di incentivazione fiscale per lavori
edilizi di riqualificazione di immobili, per l’efficientamento energetico e per
il risparmio idrico); 3) accantonamento di almeno 700-800mila euro per evitare
che l’introduzione della Tasi si traduca in un ulteriore aumento della
pressione fiscale a carico dei contribuenti altamurani, in particolare con
riferimento alla prima casa (tale da considerare anche quella destinata all’uso
di un parente entro il secondo grado).
Invece, come al solito, assistiamo
al nulla e subiamo il nulla, l’assenza della politica, l’impulso automatico a
negare l’evidente difficoltà della situazione amministrativa, la compulsiva
bocciatura di tutti gli emendamenti, la misera riduzione del dibattito ad una
prova muscolare e numerica, del confronto ad una prova infantile di
mascolinità. Il tutto in spregio al buon senso, alla buona amministrazione,
alla razionalità e alla capacità creativa della politica.
Si
continua a non capire che siamo tutti minoranza e che è necessario avvertire il
dovere e l’umiltà di gesti nuovi per non perdere anche questi ultimi otto mesi
di mandato, come purtroppo sono andati irrimediabilmente persi gli ultimi anni.
La Città continua ad essere ostaggio, ormai da anni, di immobilismo e
strafottenza, di compromessi di potere, di tatticismi per mantenere una
poltrona o conquistarne una.
Come ho detto lunedì in aula, il
consiglio si è ridotto ad un’assemblea di coatti. Coatti a ripetere gesti improduttivi
e parole che si disperdono. Ma è evidente che del nulla resta e resterà il
nulla, solo spreco di opportunità, di energie, di parole e di tempo. E anche di
dignità.
C’è qualcuno di questa
nonmaggioranza ancora lucido da mettere fine a questo strazio, a questa povera
esperienza amministrativa?
Altamura, 2 luglio 2014
ENZO COLONNA
MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA
(Sito internet: www.enzocolonna.com)