ACCORDO FRA STATO E REGIONI PER I BENI CULTURALI DA SALVARE. ALTAMURA, NON PERVENUTA.

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Nei primi mesi di quest’anno ne ho parlato più volte in Comune. Ne ho parlato in un paio di sedute del consiglio comunale, anche a margine della discussione della mia ultima (incompresa) interpellanza sulla Cava dei Dinosauri in cui tornavo a sollecitare il Comune a fare quello che ora si scopre improvvisamente possibile e necessario ["per accelerare la definizione della questione relativa alla titolarità del Bene, preliminare ai successivi interventi di salvaguardia e valorizzazione – sia il Comune di Altamura (possibilmente assieme alla Regione Puglia e alla Provincia di Bari) ad attivarsi per espropriare l’area ai sensi dell’art. 95, comma 2, del Codice dei beni culturali e del paesaggio (che così recita: «Il Ministero può autorizzare, a richiesta, le regioni, gli altri enti pubblici territoriali nonché ogni altro ente ed istituto pubblico ad effettuare l’espropriazione di cui al comma 1. In tal caso dichiara la pubblica utilità ai fini dell’esproprio e rimette gli atti all’ente interessato per la prosecuzione del procedimento»"): per il testo integrale, v. qui ].
Segnalavo la necessità di far pervenire rapidamente in Regione qualche nostro progetto di recupero e valorizzazione (tra i beni già nella disponibilità del Comune, l’ex Monastero del Soccorso o l’ex Palazzo dell’Acquedotto o l’ex Campo Profughi di via Gravina).
Sapevo che molti comuni, appresa la notizia della sottoscrizione di un accordo tra Regione e Ministero per il Beni culturali per l’offerta e fruizione dei cosiddetti "poli di attrazione culturale e naturale", si stavano affrettando a mettere a disposizione della Regione (assessorato per i beni culturali) richieste e progettualità (non roba generica, ma progetti definitiv, in alcuni casi esecutivi, con tanto di piani di gestione).
Trovai la piena attenzione e disponibilità del dirigente e dei funzionari tecnici del settore "lavori pubblici", che si attivarono.
In assenza di progetti già pronti (nemmeno preliminari) e degli nuovi atti di programmazione (bilancio di previsione, piano triennale delle opere pubbliche), il massimo che si è riusciti a "concepire" è stata una letterina del sindaco di pochissime righe che recitava, più o meno, così: "il sottoscritto Sindaco di Altamura… chiede che possano essere finanziati gli interventi di recupero e valorizzazione dei seguenti beni di proprietà comunale: 1) il complesso dell’ex Monastero del Soccorso…; 2) l’ex Palazzo dell’Acquedotto...".
Una cosa così. In Regione e al Ministero, ne saranno rimasti impressionati!
L’esito era dunque noto:

IL TESTO DECRETO CHE SBLOCCA I FONDI POIN, 372 MILIONI DI EURO PER
OLTRE 100 PROGETTI

Castelli, chiese e parchi archeologici: la pioggia di 113
milioni sulla cultura (la Repubblica Bari, 10 agosto 2013).

 

Altamura, 10 agosto 2013

ENZO
COLONNA

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    MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA
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