QUESTIONE RIFIUTI: IN COMUNE FANNO FINTA DI DECIDERE IN ATTESA CHE GLI ALTRI DECIDANO PER NOI.

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Nota diffusa dai consiglieri comunali di
minoranza Enzo Colonna, Rosa Melodia, Lello Rella
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PILATO SIEDE IN AMMINISTRAZIONE E TRA I BANCHI DELLA MAGGIORANZA
OVVERO FAR FINTA DI DECIDERE IN ATTESA CHE GLI ALTRI DECIDANO PER NOI

Da quanto
ricaviamo da questo resoconto [leggi qui], non avendo preso parte alla seduta per motivi
indipendenti dalla nostra volontà, il consiglio comunale, dopo ore ha deciso di
non decidere sulla organizzazione dell’ARO (ambito di raccolta ottimale).

Dopo quasi nove
mesi dalla legge regionale istitutiva (la n. 24 del 20 agosto 2012),
l’amministrazione si è decisa ad affrontare la questione, su cui in questo
lungo periodo ha preso posizioni diverse, contraddittorie e paralizzanti.

In estrema
sintesi, si tratta di dare una forma giuridica all’ARO. Dopo un’iniziale via
libera del sindaco Stacca all’Unione dei Comuni (una struttura autonoma
sovracomunale, con propri organi), gli amministratori altamurani non si sono
mai espressi nelle riunioni tenute con gli altri Comuni del bacino. Solo in
conversazioni informali, hanno preso in considerazione la possibilità di
ricorrere invece alla forma del “convenzionamento” (vale a dire i comuni stipulano
un contratto con cui regolano come gestire un servizio; per fare un esempio, è
quello che attualmente avviene per i servizi del piano sociale di zona), senza
così creare una nuova struttura.

Cinque dei sette Comuni
dell’ambito, invece, hanno già deliberato di costituire l’Unione dei Comuni.
All’appello mancano Altamura e Cassano.

Nonostante le
sollecitazioni di questi mesi, l’amministrazione e la maggioranza sono rimaste
paralizzate. Hanno presentato al consiglio comunale da circa due mesi, per arrivare
alla relativa discussione solo ieri, una proposta deliberativa di costituzione
dell’Unione dei Comuni che riportava i pareri negativi del segretario generale
del Comune, di tre dirigenti comunali e dei revisori dei conti. La domanda è:
perché avete presentato una roba del genere? Come si fa a presentare un
provvedimento con tutti i pareri negativi? In una condizione del genere, la
proposta non si presenta e basta.
 

Compito dell’ARO è
l’organizzazione e gestione unitaria dei servizi di raccolta e trasporto dei
rifiuti nei sette Comuni compresi nell’ambito. Quindi è un passo importante.

Nel caso di
Altamura, la definizione delle modalità organizzative e gestionali del servizio
si presenta da lungo tempo con un’urgenza che continua ancora ad essere sottovalutata.

Come abbiamo pure
ripetuto in precedenti sedute consiliari (da ultimo in occasione
dell’interpellanza di Enzo Colonna sulla nuova tassazione Tares),
l’amministrazione in carica ha lasciato scadere (nel febbraio 2012) il costoso
e inefficiente contratto decennale con la Tradeco senza la minima
determinazione in merito al successivo servizio. Nel corso di un evitabile
contenzioso, ha disposto una serie di proroghe e poi ha messo in piedi una
minigara per coprire il servizio per un solo anno (gara con un solo
partecipante finale), sostanzialmente organizzato come il precedente,
impegnandosi nel frattempo a procedere alla nuova gara di appalto.

In realtà, non
solo questa nuova gara d’appalto è sparita dalle priorità di questa
amministrazione, ma il servizio continua ad essere lo stesso di venti anni fa:
raccolta differenziata limitata ai materiali principali e in percentuali davvero
modeste (appena il 13% nel 2012), nessuna misura per la prevenzione e riduzione
dei rifiuti, nessun incentivo per i cittadini virtuosi, nessuna strategia
‘rifiuti zero’.
 

Nell’estate scorsa
è poi entrata in vigore la nuova legge regionale che ha riorganizzato gli
ambiti. Sono ora trascorsi otto mesi e ancora Altamura non ha deciso nulla in
merito. Tutto ciò mentre è imminente la scadenza dell’attuale minicontratto (primi
giorni di ottobre 2013) e, quindi, è fuori di dubbio che l’amministrazione
comunale anche questa volta ci costringerà ad assistere all’ennesimo scandaloso
spettacolo di proroghe e contenziosi.

Ricordiamo che il
costo, comprensivo di tutte le voci, del servizio rifiuti ammonta a quasi
10milioni di euro all’anno [esattamente 9.739.783
(dato del rendiconto 2012)], che con l’introduzione della Tares deve essere
interamente coperto con gli introiti della tassa versata dai cittadini (nel
2012 la copertura era pari all’85%).

Ricordiamo anche che le percentuali di raccolta differenziata
continuano ad essere molto basse, con notevoli aggravi del costo del servizio
di igiene urbana.

Ribadiamo quanto
già espresso più volte (anche formalmente in consiglio comunale oltre un anno
fa), a nostro parere andrebbe verificata e perseguita una terza via: il Comune
di Altamura costituisca assieme agli altri Comuni una società pubblica o mista
(con un partner socio di minoranza da individuarsi con gara pubblica) per la
gestione dei servizi comunali di raccolta dei rifiuti solidi urbani o,
sostanzialmente con il medesimo esito, contatti i Comuni titolari di società
pubbliche già operanti (l’Amiu del Comune di Bari o quella che un anno fa – non
abbiamo notizie sugli sviluppi – i Comuni di Molfetta, Terlizzi, Corato e Ruvo
avevano intenzione di costituire) per rilevare una quota, entrando così nella
compagine societaria.

Questa soluzione,
se concretamente perseguita e realizzabile, consentirebbe di affidare alla
società pubblica, di cui il nostro Comune diventerebbe socio, il servizio di
raccolta dei rifiuti, risolvendo alla radice il problema una volta per tutte.

Altamura, 17
maggio 2013

I consiglieri comunali di minoranza

ENZO COLONNA, ROSA MELODIA, LELLO RELLA