QUESTIONE RIFIUTI: LA REGIONE CAMBIA LE REGOLE. STOP ALLE GARE DI APPALTO DEI COMUNI.

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LA MATERIA
DEI RIFIUTI PASSA AGLI AMBITI DI RACCOLTA OTTIMALE. IN COMUNE TUTTO TACE. RISCHIAMO ORA
DI PAGARE CARA LA SCANDALOSA INERZIA DELL’AMMINISTRAZIONE STACCA CHE NULLA HA
FATTO PER ORGANIZZARE IL NUOVO SERVIZIO E PREPARARE IN TEMPO UN APPALTO SERIO E
TRASPARENTE. CON LE NUOVE REGOLE DELLA REGIONE RISCHIAMO DI TENERCI PER ANNI
L’ATTUALE, VECCHIO E COSTOSISSIMO SERVIZIO DI RACCOLTA E SMALTIMENTO RIFIUTI.

LA
CITTÀ È ALLO SBANDO, SENZA GOVERNO DA MESI.

LIBERATE LA
CITTÀ!

 

Il 24 agosto
scorso
, con la pubblicazione nel Bollettino della Regione Puglia, è entrata in
vigore la legge regionale n. 24
che si propone il “Rafforzamento delle
pubbliche funzioni nell’organizzazione e nel governo dei Servizi pubblici
locali
” [clicca qui per il testo].

Lasciando da
parte altri aspetti, non meno importanti, c’è una materia profondamente
modificata da questa legge che ci riguarda da vicino
, di stringente e
importante attualità: l’organizzazione del settore del ciclo dei rifiuti urbani
e assimilati
.

Questo
settore è affidato dalla legge agli ATO
(ambiti territoriali ottimali) che
hanno un’estensione corrispondente alle attuali province (art. 2) e che devono
dotarsi di un’organizzazione e di organi di governo (quanto tempo passerà prima
che siano operativi?
)
. Il ciclo integrato dei rifiuti urbani è disciplinato
quanto prevede l’art. 8), da un piano che sarà approvato dalla Giunta regionale
entro centoventi giorni
dalla data di entrata in vigore della legge (sarà
rispettato questo termine?
). All’interno di ciascun ATO, il piano regionale potrà
«definire perimetri territoriali di ambito sub-provinciale per l’erogazione dei
soli servizi di spazzamento, raccolta e trasporto, denominati Ambiti di
raccolta ottimale (ARO)
» (art. 8, comma 3). La legge precisa (art. 8, comma 6) però
che, fino all’approvazione del piano regionale dei rifiuti, «la perimetrazione
degli ARO … è disposta dalla Giunta regionale con deliberazione, da adottarsi
entro sessanta giorni
dalla data di entrata in vigore della presente legge,
viste le proposte di perimetrazione dei Comuni da sottoporsi alla Regione entro
e non oltre trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge
»
(saranno rispettati questi termini?).

A questo
riguardo, la nostra situazione è particolarmente delicata vista l’assenza di un
minimo e decente governo della città, con una maggioranza in disfacimento e
lotte di potere dei suoi esponenti
che, con il loro immobilismo e la loro
strafottenza, tengono prigioniera da mesi la Città, proprio quando urgenze,
problemi serissimi, crisi economica e occupazionale tagliano il fiato, la speranza
e il futuro a giovani, famiglie e imprese.

Ad esempio,
questa nuova legge impone, in tempi strettissimi
(entro 30 giorni dalla pubblicazione
della legge) di prendere l’iniziativa e proporre, con i comuni del territorio, una
perimetrazione dell’ambito di raccolta ottimale (ARO). Ma con chi ne parliamo,
con chi ci dobbiamo confrontare, con quali esponenti politici, con quali forze
di governo, con quale giunta comunale
(azzerata da un mese), con quale sindaco
(incapace di prendere atto della realtà, dell’impossibilità di garantire alla
Città un minimo e affidabile governo, rassegnando finalmente le dimissioni) con
quale consiglio comunale
(che non riesce a consumare una seduta utile da mesi e
che vede i numerosi consiglieri di maggioranza sinora incapaci di dare una
scossa, rassegnando in massa, con noi delle opposizioni, le dimissioni che
consentirebbero di liberare il Palazzo da immobilismo e guerre di poltrone)?

Ci
appelliamo allora, per la questione della perimetrazione dell’ARO, ai sindaci e
agli amministratori dei Comuni vicini
(Gravina, Santeramo, Cassano, Toritto,
Grumo, Poggiorsini). Confidiamo nella loro capacità di iniziativa e che
sappiano coinvolgere nelle decisioni una rappresentanza del consiglio comunale
di Altamura
.

Per quanto riguarda
Altamura, si rischiano conseguenze gravi e costi pesantissimi
. La legge
regionale prevede infatti un’ulteriore norma, particolarmente insidiosa, che
riteniamo non sia stata attentamente valutata dal consiglio regionale. Dispone
che «alla data di entrata in vigore della legge è fatto divieto ai Comuni di
indire nuove procedure di gara per l’affidamento dei servizi di spazzamento,
raccolta e trasporto
» (art. 24, comma 1).

Questo significa
per i cittadini altamurani non vedere più la tanto sbandierata, annunciata, decantata

(dal sindaco e dalle forze politiche della sua maggioranza) gara di appalto per
la gestione comunale del servizio rifiuti per nove anni.
Significa pure che i
costi sinora sostenuti per la predisposizione degli atti preliminari alla gara

(ad esempio, per l’incarico affidato ad una società di consulenza torinese) sono
stati effettuati invano, resteranno sulle spalle degli altamurani senza aver prodotto
alcun risultato
.

Il che si
traduce in un danno sicuro e pesantissimo. Prima la scandalosa e ingiustificata
inerzia dell’amministrazione Stacca
che – dopo aver fatto scadere, senza aver
pronto nulla, un contratto scandaloso decennale e dopo aver alimentato un
incredibile contenzioso che dura da mesi senza esiti e con ingenti spese legali
– non ha predisposto nulla per il nuovo appalto rifiuti con i conseguenti costi
enormi a carico della città [tra i tanti documenti, leggi qui]. Ora il
blocco, imposto ai comuni, di tutte le gare d’appalto deciso in maniera discutibile
dal consiglio regionale
. Tutto questo determinerà che, sino a quando l’ambito
di raccolta ottimale (ARO) non sarà operativo e in grado di definire modalità e
forme di gestione dei servizi dei comuni coinvolti, dovrà proseguire l’attuale
gestione dei servizio con gli attuali mezzi
(vecchi di oltre dieci anni ormai),
con gli attuali risultati di raccolta differenziata (un misero 13% nei primi
cinque mesi del 2012), con le penalità connesse a questo dato modesto (ecotassa
regionale nella misura massima), con gli attuali costi stratosferici per
trasporto e trattamento dei rifiuti
(salvo che nel 2013 il Tar Puglia non dia
ragione al Comune nel contenzioso avviato dalla Tradeco).

Sorge
spontaneo un sospetto
: gli anni persi senza preparare la nuova gara, la scelta
di procedere con una minigara per affidare il servizio per un solo anno, i
contenziosi che ne sono derivati, le sceneggiate e l’immobilismo amministrativo
della maggioranza, erano forse funzionali a questo esito? A determinare la
prosecuzione surrettizia dell’attuale gestione del servizio?

È solo un
sospetto, ma un dato è certo: questa Città non ha diritto a vedere trattata la
materia dei rifiuti con razionalità, efficienza e modernità, continua a essere
vittima della non-politica e di politici del tutto inadeguati
rispetto ai
problemi e alle sfide di questi tempi difficili, vittima di inerzie e decisioni
assurde.

Lo ribadiamo
ancora una volta. È tempo di pulizia. È tempo di rigenerare il Palazzo. È tempo
di liberare nuove energie, nuovi entusiasmi. È tempo di dichiarare aperta
l’alternativa al declino.
La drammatica urgenza di questi tempi impone che i
giovani, i capaci e i coraggiosi si incontrino, oltre gli schemi e i
particolarismi, oltre le solitudini e gli egoismi, oltre i soliti volti e gli
interessi di politicanti in declino, per ricostruire e rilanciare la Città e il
nostro Futuro. C’è solo bisogno di una politica giusta e pulita. Una nuova
stagione, con nuovi amministratori e politici. Capaci, coraggiosi e
responsabili
.

Guardiamo
avanti!

Altamura, 6 settembre 2012

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