ALTAMURA NON CHIEDE UNO SCALPO DA ESIBIRE, MA VERITÁ E RESPONSABILITÁ

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In un consiglio
comunale di fine settembre, ritirando le
sue dimissioni, il sindaco Stacca ha dichiarato che la mozione di sfiducia a
Nico Dambrosio non poteva essere presentata perché “è illegittima” ed ha
aggiunto che “non avendo altri strumenti statutari, dobbiamo agire con i mezzi
della politica”
[leggi qui].

Ieri però è stata depositata una nuova mozione firmata da
venti consiglieri su ventidue della maggioranza
per sfiduciare quello che solo
nelle ultimissime settimane è diventato un imbarazzante presidente e
consigliere.

Come mai una mozione di sfiducia era illegittima se
presentata  o sollecitata dall’opposizione, mentre diviene legittima se
presentata dopo appena quindici giorni, a situazione immutata, dalla
maggioranza?

Se l’On. Mantovano torna a parlare in tv di
Altamura
[vedi
qui il video, 58′ circa
], stigmatizzando
nuovamente i comportamenti dei locali amministratori
, possiamo affermare
che la posizione di Nico Dambrosio,
dopo le sue dichiarazioni, è oggettivamente
insostenibile
oggi come allora?

Senza dubbio è
oggettivamente incompatibile con la carica che ancora ricopre di presidente
dell’intero consiglio comunale.

Ma le sue dimissioni o il suo allontanamento forzato dalla
carica però non possono essere lo scalpo da esibire come un trofeo
: tanto più che le sue
responsabilità non sono maggiori di quelle riconducibili, per gli stessi motivi
e per lo stesso genere di affermazioni, ad altri, alti, esponenti
dell’amministrazione Stacca [lo
stesso sindaco e l’assessore alla cultura Saponaro: ascolta e leggi qui
].

Nel momento in cui le più alte autorità investigative, anche
nazionali, parlano apertamente, da due anni, di una città caratterizzata da un
“intreccio mafioso-affaristico-politico”
[leggi
qui, ad esempio, a pag. 368, la Relazione 2008 della Direzione Nazionale
Antimafia (DNA)
] e nel momento in cui rapporti
dei carabinieri danno conto di intercettazioni in cui si parla “scherzosamente”
di mazzette e bustarelle chiamano in ballo il sindaco e che rivelano gli
strettissimi, quotidiani, familiari, intimi rapporti tra i vertici comunali

(il segretario particolare del sindaco, il presidente del consiglio comunale) e il concessionario del più costoso
servizio pubblico locale
(i rifiuti, servizio che assorbe un quarto
dell’intera spesa corrente del Comune), peraltro con considerevoli interessi
anche in campo urbanistico, ebbene non si può fare finta di nulla.

S’impone un’operazione di verità che non si può ridurre alle dimissioni
del solo presidente del consiglio.

Altamura, 15 ottobre 2010

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