L’ENNESIMO ESBORSO, CON UNA DELIBERA DEL 7 SETTEMBRE DELL’AMMINISTRAZIONE STACCA
Mentre da settimane i cittadini attendono che il sindaco Stacca e i suoi collaboratori chiariscano con versioni credibili e documentate il contenuto delle intercettazioni effettuate dai Carabinieri su disposizione della Magistratura in cui amabilmente diversi di loro parlano, come rilevano gli stessi investigatori, di mazzette e bustarelle, arriva la ciliegina sulla torta. Il giorno seguente all’omicidio di Bartolo Dambrosio, mentre la Città era sgomenta per l’accaduto ed esponenti dell’amministrazione rilasciavano dichiarazioni sconcertanti sulla vittima, Stacca e la sua squadra erano impegnati anche in qualcos’altro.
Infatti, l’amministrazione Stacca ha deliberato, in via definitiva, di chiudere con una transazione il contenzioso che la opponeva alla Tradeco in merito alla quantificazione dei costi per il trasporto fuori bacino dei rifiuti indifferenziati [leggi qui dettagliatamente o, per uno dei nostri più recenti documenti sul tema, clicca qui]. Si tratta della deliberazione di giunta n. 112 del 7 settembre 2010 [leggi qui], che segue la precedente deliberazione n. 45 del 15 marzo 2010 con la quale sempre l’amministrazione Stacca aveva avviato tutta la procedura e la determinazione dirigenziale n. 1108 del 27 agosto 2010 che ha quantificato gli esborsi [leggi qui]. Alla Tradeco viene riconosciuto, a partire dalla data di chiusura della discarica di Altamura (dal 1° aprile 2008) oltre un milione di euro all’anno per il servizio offerto. Somme che si aggiungono all’appalto di raccolta e smaltimento sui rifiuti (circa 7 milioni di euro, tra i più alti della Puglia) e ai costi di biostabilizzazione che il Sindaco Stacca ha deciso di assumersi con ordinanza n. 52 del 30 aprile 2010 [quasi un milione di euro, leggi qui]. Tutto questo, mentre la percentuale già bassa di raccolta differenziata è in ulteriore diminuzione (appena l’8% nel 2010) e, per questo, la Città paga 400mila euro di ecotassa regionale.
Invece di prendere la strada – come da anni, inascoltati, consigliamo e chiediamo – dello scioglimento del contratto capestro che lega la Città alla Tradeco da oltre otto anni, un contratto frutto di un appalto dalle regole truccate gestito da varie amministrazioni, ecco arrivare l’ennesimo esborso a danno degli altamurani. Un esito che non ci sorprende perché segue uno schema di condotta già collaudato in questo Comune: si fa la faccia feroce con la ditta, questa fa partire i contenziosi, l’amministrazione chiede pareri e consulenze, poi tutto si chiude con una transazione che viene fatta passare come favorevole per la Città (quest’ultima conciliazione riconosce alla Tradeco quasi 1.100.000 euro all’anno anziché i circa 1.700.000 richiesti inizialmente dalla ditta).
La realtà è che continuiamo a pagare i costi di intese e di condotte amministrative assurde e per nulla lineari di quest’ultimo decennio, i costi del rifiuto degli amministratori comunali di affrontare seriamente il rapporto contrattuale con la Tradeco divenuto da anni economicamente insostenibile ed improduttivo di risultati (si pensi alla raccolta differenziata). Un rapporto che serietà, buona fede e limpida amministrazione avrebbero già chiuso da anni. Non lo si è voluto fare, non siamo stati ascoltati e ora ci ritroviamo a subire, con tutti i cittadini altamurani, l’ennesimo milionario esborso.
La questione, questa volta, è però ancora più grave e delicata. Infatti, alla luce di quanto è accaduto ed è emerso nelle ultime settimane, sorge naturale una domanda:
- con quale serenità, lucidità e imparzialità è stata definita e chiusa la transazione da questi amministratori, considerato che diversi di loro, tra i più vicini al sindaco, intrattenevano da anni – come emerge dalle intercettazioni effettuate su disposizione della Procura dai carabinieri in questi anni [leggi qui] – rapporti molti confidenziali e intimi con i componenti della famiglia titolare della Tradeco (cioè l’impresa che gestisce il più costoso servizio pubblico locale che assorbe circa un quarto della spesa corrente comunale)?
Altamura, 22 settembre 2010
MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA
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