ORA BASTA: BISOGNA SCIOGLIERE IL CONTRATTO DI RACCOLTA DEI RIFIUTI

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Il comportamento irresponsabile del sindaco Stacca spiana la strada ad una costosissima richiesta di risarcimento da parte della Tradeco.

 

ORA BASTA: BISOGNA SCIOGLIERE IL CONTRATTO DI RACCOLTA DEI RIFIUTI

 

I timori avanzati il 26 agosto dal nostro Movimento [con il documento dal titolo “Tutti i nodi vengono al pettine” (clicca qui) e, subito dopo, con il successivo tabellone dal titolo “Sequestrata la discarica di Grottelline: Stacca continua a non fare nulla e si prepara a regalare un sacco di soldi alla Tradeco” (clicca qui)] sono diventati realtà. Il Comune di Altamura  – come ampiamente e facilmente da noi previsto – è stato citato in giudizio dalla Tradeco, la società che ha in gestione il servizio cittadino di raccolta e smaltimento dei rifiuti. L’azienda chiede [CLICCA QUI per il file che riproduce il ricorso] al Tribunale di Bari (sez. distaccata di Altamura) di ordinare in via d’urgenza (un c.d. 700) al Comune di Altamura di rispettare il contratto che lo lega alla Tradeco e di condannarlo a pagare la cifra di ben 523.505 euro (ai quali vanno aggiunti gli interessi di mora) per il trasporto nelle discariche di Andria e Conversano dei rifiuti cittadini effettuato dalla ditta solo per i primi quattro mesi di tale servizio (dal 1° aprile 2008, il giorno successivo alla chiusura della discarica di Altamura, al 31 luglio scorso, cioè circa 140mila euro al mese).

 

Dunque, apprendiamo ora, che da aprile, dall’inizio di questo servizio supplementare (il trasporto dei rifiuti per lo smaltimento in discariche ubicate fuori il bacino), l’amministrazione comunale, sinora, non ha pagato nulla. E non certo per un motivo di orgoglio e di rispetto per l’interesse pubblico: il mancato pagamento di qualsivoglia cifra non è stato un atto di forza e di coraggio nei confronti della ditta, non un gesto nobile di difesa degli interessi della collettività. Nulla di tutto questo.

Il comportamento tenuto dall’amministrazione cittadina è semplicemente irresponsabile e pericolosissimo, avallato in prima persona dal sindaco Stacca che, in questi mesi, non si è risparmiato in comunicati e dichiarazioni.

Nonostante da mesi egli stesso si sia affrettato a dichiarare che «i contratti si rispettano».

Nonostante con la sua maggioranza abbia deliberato in consiglio, per coprire il costo del trasporto fuori bacino mettendo in bilancio un cifra provvisoria pari a poco meno di 800mila euro, un ulteriore aumento del 15% nel 2008 della Tarsu (in tre anni, questa maggioranza ha aumentato la tassa del 55%).

Nonostante abbia richiesto pareri ad avvocati e consulenti che – a dire di questi amministratori comunali – hanno ribadito che “il contratto va rispettato”.

Nonostante il sindaco non si sia fatto scrupolo di sbandierare pubblicamente imminenti e decisive iniziative giudiziarie contro la ditta di cui nessuno ha saputo più nulla perché non se ne è fatto nulla.

Nonostante Stacca ed i suoi amici di comitiva abbiano diffuso pubblicamente diverse previsioni sull’entità delle somme da riconoscere alla Tradeco per il trasporto fuori bacino dei rifiuti: per l’amministrazione Stacca erano oltre 300mila al mese a dicembre 2007 perché calcolava le distanze – per le quali lo scandaloso contratto che lega il Comune alla Tradeco prevede un compenso di 1600 lire per il trasporto di una tonnellata per un chilometro – conteggiando sia i chilometri in andata sia quelli per il rientro dei mezzi; la somma poi è scesa a 150mila ad inizio anno, poiché le polemiche su tali costi assurdi avevano indotto a escludere dal conteggio i chilometri del rientro; poi – messi in difficoltà dalle nostre denunce sull’inefficienza del servizio e sull’inerzia del Comune e, soprattutto, investiti dagli sviluppi dell’inchiesta sull’intreccio tra affari, malavita e politica condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari – questi signori hanno iniziato a ridimensionare la cifra ipotizzando un costo di circa 30mila euro, conteggiando solo la distanza chilometrica delle discariche di Andria e Conversano dal limite del confine di bacino, entro il quale alla ditta – secondo quest’ultima interpretazione fornita dall’impaurita ma sempre più arrogante comitiva Stacca – non può essere riconosciuto alcun compenso.

Nonostante non abbia mosso un dito per aumentare il livello scandalosamente basso di raccolta differenziata cittadina (doveva essere il 40% alla fine del 2003, quando, nel 2008, siamo ancora ad una media di meno del 10%) e di conseguenza ridurre la quantità di rifiuti indifferenziati da trasportare nelle discariche fuori bacino per cui paghiamo le assurde cifre prima richiamate.

Nonostante tutto questo ed altro ancora (tutto ovviamente documentabile!!), Stacca ed i suoi amici di comitiva che spadroneggiano in Comune non hanno fatto nulla sinora, non hanno pagato nemmeno l’ultima cifra da loro riconosciuta, creando così i presupposti per l’ennesimo contenzioso con la ditta, che ora – da posizione di forza – fa valere le proprie pretese milionarie in tribunale.

 

Eppure una soluzione c’era, alternativa all’irresponsabilità ed alla disfatta delle casse pubbliche. Una soluzione – molto più sensata e meno temeraria di quelle a cui ci costringono incoscienza, incapacità e malapolitica – c’era e c’è ancora.

 

Bisogna – lo ripetiamo dopo averlo sostenuto in consiglio comunale qualche mese fa con il nostro consigliere Enzo Colonna – porre un aut aut alla ditta Tradeco, concessionaria del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti ad Altamura dal febbraio 2002 sino a febbraio 2012 (tre anni e mezzo ancora). O la ditta si rende disponibile a rinegoziare il costo del trasporto fissato nel contratto, riducendolo almeno alla cifra stimata nel piano regionale dei rifiuti del 2001 (quello in vigore alla data di sottoscrizione del contratto), cioè 200 lire per il trasporto di una tonnellata di rifiuti per un chilometro (dunque 1/8 del costo assurdo previsto nel contratto), oppure l’amministrazione comunale, visti anche i pessimi risultati della raccolta differenziata dovrà considerare risolto (sciolto) il contratto facendo valere l’insostenibilità dei costi ulteriori del trasporto dei rifiuti fuori bacino che fanno lievitare il prezzo del servizio di oltre il 30% rispetto al canone base (che si aggira sui 500mila euro al mese).

In altri termini, il contratto è divenuto eccessivamente oneroso per il Comune (a dire il vero, lo era sin dall’inizio come più volte, in completa solitudine, abbiamo denunciato). Tanto risulta ora ancor più evidente alla luce della circostanza che l’area interessata ai lavori per il nuovo impianto di bacino a Grottelline è stata sottoposta a sequestro, appena la settimana scorsa, dalla magistratura inquirente che – sopperendo a lacune, omissioni, inerzie ed inefficienze di sindaci, autorità di bacino e commissariato per l’emergenza rifiuti in Puglia – vuole vederci chiaro sul progetto e sull’iter di autorizzazione dell’impianto in una zona di pregio ambientale ed archeologico, rendendo così, però, evanescenti e privi di riferimenti temporali l’entrata in esercizio e la realizzazione stessa di un nuovo impianto al servizio del bacino e quindi anche di Altamura (l’impianto di Grottelline doveva essere pronto per la fine del 2008).

Pertanto, Altamura ed i suoi cittadini (sinora straordinariamente pazienti al cospetto di vessazioni fiscali finalizzate a coprire i costi della cattiva amministrazione) non possono continuare a sopportare, senza alcun termine (se non quello della fine del rapporto contrattuale prevista per febbraio 2012), il costo assurdo del trasporto fuori bacino. Il contratto va dunque impugnato dal Comune, se ne deve chiedere la risoluzione.

 

Ci troviamo, però, ancora una volta dinanzi all’assurdo di amministratori comunali che, anziché agire in difesa dell’interesse pubblico, lasciano (ci auguriamo inconsapevolmente!) che si creino i presupposti per un’iniziativa giudiziaria del soggetto privato contro il Comune.

Ora basta. Non c’è più tempo per le chiacchiere propalate dal sindaco e le solite furbate. Noi, lo ripetiamo, non ci lasciamo intimidire da toni alterati o da argomenti da osteria, non ci spaventano i comportamenti e le ritorsioni di personaggi che abusano di ruoli e funzioni pubbliche. Tutte condotte, accertate, già peraltro all’attenzione di altre autorità.

 

Lo ripetiamo, nell’interesse della Città, lanciamo ancora una volta LA NOSTRA SOLUZIONE. Il sindaco deve porre un’alternativa secca alla ditta: o si rinegozia il contratto (abbassando il costo del trasporto a livelli accettabili, almeno quelli previsti dal piano regionale dei rifiuti vigente all’epoca della sottoscrizione del contratto) oppure il sindaco deve liberare la Città da questo contratto capestro a cui non può essere ancora a lungo costretta.

 

Speriamo, anche se la storia politica ed amministrativa cittadina ce lo fa temere, che questa non sia l’ennesima occasione in cui incapacità e incoscienza, arroganza ed irrazionalità delle scelte degli amministratori ricadono come macigni su un’intera Città, con esborsi enormi ed evitabilissimi se solo si fosse rispettosi di leggi, regolamenti e buon senso. Non ci resta che sperare anche nell’esame attento di quanto sta accadendo da parte di tutte le Autorità e di tutti gli Organi di controllo (interno ed esterno): non è giusto che a pagare simili nefandezze siano solo gli incolpevoli cittadini amministrati.

Altamura, 5 settembre 2008

 

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA

  

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APPENDICE DI CHIARIMENTO SULLA CLAUSOLA CONTRATTUALE RELATIVA AL TRASPORTO FUORI BACINO DEI RIFIUTI

 

Per chiarire di cosa stiamo parlando, cosa prevede il contratto che lega il Comune alla Tradeco, ecc., riprendiamo uno stralcio di un documento diffuso dal nostro Movimento con una pubblicazione risalente a dicembre 2007 [clicca qui per reperire il file in formato .pdf oppure clicca qui per leggere in altra pagina del sito], quando si discuteva dell’effettività della chiusura della discarica di Altamura allora fissata al 31 dicembre 2007:

 

«… Insomma, il 92% delle circa 2500 tonnellate di rifiuti che produciamo mensilmente va a finire in discarica. Cosa succede il 31 dicembre 2007? Chiude davvero la discarica di Altamura? NO di certo e per ragioni che la stragrande maggioranza dei rappresentanti della classe politica ed amministrativa cittadina non vorrà mai ammettere e confessare.

DI SEGUITO, PROVIAMO A SPIEGARE QUALCOSA:

A. La chiusura di un impianto come la discarica richiede alcuni mesi, necessari per individuare un impianto alternativo e per definire le condizioni organizzative ed economiche del trasporto dei rifiuti fuori bacino.

B. Da mesi andiamo ripetendo questa cantilena. Siamo rimasti del tutto inascoltati. Ora, a due settimane dalla fasulla data di chiusura della discarica (31 dicembre 2007), ci ritroviamo nell’ennesima situazione di emergenza. La medesima logica emergenziale che in 20 anni ha portato la capienza della discarica altamurana dagli iniziali 400mila a ben oltre un milione di metri cubi. La solita emergenza che ha rappresentato l’alibi dietro cui mascherare incapacità, complicità, grandi affari, incoscienza.

C. A due settimane dalla fasulla data di chiusura, ci viene comunicato che o continuiamo (noi e tutti gli altri otto comuni del bacino) a smaltire nella discarica di Altamura, oppure – minacciano con la voce grossa o ipocritamente seria e preoccupata – i cittadini altamurani dovranno farsi carico, oltre che della già costosa tassa sui rifiuti (che, anticipiamo sin d’ora, aumenterà pesantemente anche nel 2008), anche dei costi aggiuntivi per il trasporto fuori bacino.

D. Di cosa parliamo? È presto detto. Il contratto che lega il Comune alla Tradeco dal febbraio 2002 (e per 10 anni) è UN VERO CONTRATTO CAPESTRO. Qualcuno risponderà, almeno politicamente, di questo? Qualcuno ammetterà almeno di aver sbagliato? Sarebbe il minimo, se si considera che, all’epoca, ci sono state persone, pochissime, che avevano ampiamente previsto le situazioni che si vanno delineando ed avevano denunciato, quando ancora era possibile annullare tutta la procedura di gara, gli alti costi dell’appalto ed una serie di gravi illegittimità. Ricordiamo le prese di posizioni, tutte documentate, del nostro consigliere Enzo Colonna, allora eletto come indipendente nella lista dei DS; quelle dell’allora consigliere di centrodestra Giuseppe Giove e dell’allora esponente di Rifondazione Comunista Michele Lospalluto. Ebbene, cosa prevede il contratto nel caso in cui i rifiuti debbano essere trasportati e smaltiti in un impianto situato fuori bacino (ad esempio, nelle discariche di Conversano o Trani), come appunto si renderebbe necessario se davvero si chiudesse la discarica di Altamura il 31 dicembre 2007? L’art. 12 del contratto riconosce «alla Ditta i maggiori oneri di trasferimento per le maggiori distanze da percorrere rispetto» alla discarica di via Laterza. In particolare, il Comune si è impegnato a riconoscere alla Tradeco £ 1,6 per ogni chilogrammo di rifiuti per ogni chilometro. Insomma il trasporto fuori bacino di una tonnellata di rifiuti costerebbe 1600 lire per ogni chilometro. UNA FOLLIA AMMINISTRATIVA, CONTRATTUALE ED ECONOMICA, se si considera che ogni giorno, dalla sola città di Altamura, finiscono in discarica mediamente 75 tonnellate al giorno. Il che significa che ogni chilometro percorso dalle nostre 75 tonnellate giornaliere per raggiungere l’impianto fuori bacino disponibile (il più vicino, quello di Conversano, dista circa 55-60 chilometri) costerebbe 120.000 lire. Per raggiungere quindi la discarica di Conversano, il costo giornaliero si aggirerebbe intorno ai 7 milioni delle vecchie lire. Lo ripetiamo, una follia amministrativa, contrattuale ed economica!!

E. Una follia se si considera che il Piano regionale dei rifiuti adottato nel marzo 2001 dall’allora Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Puglia Raffaele Fitto indicava in 0,2 lire per chilogrammo per chilometro il costo del trasporto dei rifiuti urbani (200 lire per il trasporto di una tonnellata di rifiuti per ogni chilometro, quindi ben otto volte di meno rispetto a quanto invece previsto nell’appalto di Altamura!!). Una follia anche offensiva se si considera che in Comuni vicini, facenti parte del nostro stesso bacino, la stessa ditta (Tradeco) si è impegnata ad effettuare gratuitamente il trasporto dei rifiuti verso un impianto situato fuori bacino. È il caso, ad esempio, dell’appalto vinto un paio di anni fa sempre dalla Tradeco a Cassano. Ma cosa abbiamo scritto sulla fronte, noi altamurani, Joe Condor? Per quanto ancora una classe dirigente, nella migliore delle interpretazioni, incapace ci continuerà a rubare futuro e speranza?!

Questi sono i fatti, puri e semplici! E non lasciano scampo. La conclusione è una ed una sola: al di là delle dichiarazioni pubbliche, delle omissioni e responsabilità di questa o quella istituzione, degli schieramenti politici e delle parole e degli impegni solenni, la proroga dell’apertura della discarica altamurana (oltre la fasulla data di chiusura del 31 dicembre 2007) sta bene alla stragrande maggioranza dei rappresentanti amministrativi e politici.

UNA PROROGA CHE SALVA TUTTI, MA NON LA CITTÀ!!

Proseguire nel 2008 come in questi anni si è fatto, conferire tutto nella discarica di Altamura, evita di dover spiegare come mai sinora – come da molti mesi il nostro Movimento ed Enzo Colonna, nostro rappresentante in consiglio comunale, vanno ripetendo e chiedendo – non si sia fatto nulla per individuare una sistemazione alternativa ai nostri rifiuti in attesa del nuovo impianto di bacino i cui lavori sono iniziati solo il 5 dicembre e dureranno, salvo intoppi, circa un anno.

Soprattutto evita di dover fare i conti con il trasporto dei rifiuti fuori bacino. Evita cioè di dover spiegare – sul piano contabile, contrattuale, politico ed amministrativo – perché dovremmo pagare, a peso ed a costi esorbitanti, il trasporto fuori bacino di circa il 92% dei rifiuti complessivamente prodotti, cioè di pagare pure il trasporto di quei rifiuti che, con un efficiente o almeno minimo servizio di raccolta differenziata, dovrebbero essere recuperati o riciclati e certo non finire in discarica (almeno il 40%, negli obiettivi contrattuali non rispettati).

Evita inoltre di dover spiegare la follia del costo aggiuntivo fissato nel contratto tra il Comune e la Tradeco: 1600 lire per trasportare una tonnellata di rifiuti per un solo chilometro, quando secondo il piano regionale dei rifiuti sarebbe stato giusto pagare non più di 200 lire e soprattutto quando in altri comuni a noi vicini la stessa ditta è obbligata a svolgere tale servizio del tutto gratuitamente.

La proroga, oltre il 31 dicembre 2007, dell’esercizio della discarica altamurana salva tutti, vecchi e nuovi amministratori. Li salva dall’imbarazzo e da pesanti interrogativi. A pagare, non è una novità, è ancora una volta Altamura con i suoi cittadini.».