TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

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Il sequestro dell’impianto per il trattamento dei rifiuti in costruzione a Grotteline conferma la gravità della situazione rifiuti nel bacino altomurgiano (Ba4). Difficoltà reali, ampiamente prevedibili ed in alcuni casi da noi ampiamente previste, generate dal solito comportamento irresponsabile di chi non ha voluto vedere, non ha voluto sentire, non ha voluto parlare.

 

 

TUTTI I NODI VENGONO AL PETTINE

  

È dunque finito sotto sequestro l’impianto, in costruzione (e la cui ultimazione era prevista contrattualmente per la fine di novembre 2008), di trattamento e smaltimento di rifiuti solidi urbani destinato a servire i nove comuni dell’ATO BA/4 tra cui Altamura.

Come si fa a non rendersi conto della gravità ed enormità della situazione? Solo incapacità ed incoscienza possono impedire di vedere la realtà: prima il parziale fermo dei lavori del nuovo impianto avvenuto il primo aprile scorso, perché – incredibilmente – nell’area furono rinvenuti rifiuti smaltiti ed interrati diversi anni fa, ora il sequestro dell’intero cantiere.

La situazione per Altamura è davvero insostenibile e chi amministra non sembra rendersene conto. Da tempo andiamo denunciando alcune situazioni scandalose. Ora, il sequestro sembra dare ulteriore conferma e concretezza ai nostri timori e sospetti.

 

Ancora una volta, torniamo a porre alcuni interrogativi:

  • Possibile che non ci si renda conto del pesante conflitto di interessi in cui oggettivamente si trova la Tradeco, che sta realizzando i lavori (in associazione con il Consorzio Gestioni Ambientali – Co.ge.am) a Grottelline ed allo stesso tempo incamera o sta per incassare ingentissime somme dal trasporto dei nostri rifiuti verso discariche fuori bacino, denaro che (non avendo il sindaco di Altamura ascoltato i nostri suggerimenti per una soluzione alternativa) continueremo a versare sino a quando non sarà disponibile un nuovo impianto di bacino?
  • Possibile che chi ha presieduto il bacino e che è anche sindaco di Altamura non si è ancora reso conto della gravità di quanto sta avvenendo e che è costato sinora agli altamurani un ulteriore aumento, nel 2008, del 15% della Tarsu (nei tre anni di amministrazione Stacca la tassa sui rifiuti è aumentata del 55%!) per coprire i costi del solo trasporto dei rifiuti nelle discariche di Andria e di Conversano, siti di smaltimento definiti sinora provvisori (sino al 31.12.2008)?
  • Il sindaco Stacca – lo stesso che, in risposta alle argomentate riserve sul contratto capestro che lega l’amministrazione alla Tradeco avanzate da anni dal nostro Movimento, afferma solennemente che «i contratti si rispettano» – come giustifica il non aver finora pagato nemmeno un euro all’azienda per il trasporto fuori bacino dei rifiuti [né i paventati 300mila euro al mese di cui l’amministrazione parlava a dicembre scorso, né i circa 150mila euro richiesti dalla ditta con la fattura per il trasporto del solo mese di aprile e previsti nel bilancio comunale 2008 (reperiti con l’aumento della Tarsu), né le somme via via inferiori che ogni volta il sindaco ha sbandierato, quando veniva messo in difficoltà, sostenendosi sul parere di dirigenti e di avvocati]? Invece di impugnare l’intero scandaloso contratto (uno dei più costosi di tutta la Puglia) o almeno quelle clausole (le più scandalose, come quella che determina il costo del trasporto fuori bacino) che stanno rendendo il contratto esasperatamente oneroso per Altamura, l’amministrazione Stacca continua a non fare assolutamente nulla (tranne i soliti comunicati o le solite lettere in cui scarica su altri responsabilità e decisioni che sono solamente sue), spianando così la strada all’ennesimo milionario contenzioso che la Tradeco sicuramente aprirà a breve e di cui faranno le spese, come è avvenuto nel passato, tutti i cittadini.

 

Ricordiamo anche che l’11 giugno scorso, di fronte alle difficoltà logistiche ed economiche sorte in seguito alla tanto attesa chiusura della discarica di Altamura, i sindaci dei comuni che tale emergenza hanno contribuito a creare con le loro mancate scelte dal 2001 ad oggi, le stesse autorità che in questi anni non sono state in grado di individuare un sito alternativo a quello discusso e discutibile di Grottelline come impianto di bacino e di avviare una gestione unitaria dei servizi comunali di raccolta e smaltimento dei rifiuti (rinviandola al 2012, alla scadenza di contratti di lunga durata e dai costi assurdi, come quello per il trasporto dei rifiuti fuori bacino, che le autorità in questione hanno stipulato o tollerato con ditte private), le medesime autorità che hanno determinato uno dei livelli di raccolta differenziata più bassi della Puglia (circa l’8%), hanno rassegnato le dimissioni dall’Ambito Territoriale per protesta nei confronti di Provincia, Regione e Commissariato per l’emergenza rifiuti in Puglia. Addirittura il sindaco Stacca, che dovrebbe essere la prima autorità locale di controllo e sorveglianza in quanto per oltre tre anni è stato presidente prima dell’Autorità di Bacino e poi dell’Ambito Territoriale, fa finta di niente e ora chiede conto a Provincia, Regione, Commissariato e Ministero dell’inerzia di cui è stato il miglior rappresentante [tale atteggiamento, così tanto poco "sindacale", è stato clamorosamente sbugiardato da un articolo dell’infaticabile Cosimo Forina per la Gazzetta del Mezzogiorno, edizione del nordbarese del 28 agosto 2008 (clicca qui)].

 

Una farsa! Tutti sanno infatti che Stacca e questi signori, non da ora, ma da anni, si sono di fatto dimessi dalle loro funzioni e dalle loro responsabilità: non hanno deciso quando dovevano, hanno rinviato quando hanno potuto. Perfetti fantasmi dell’amministrazione e della politica.

 

L’indagine sull’impianto di Grottelline condotta dai Carabinieri dell’efficiente Nucleo Operativo Ecologico di Bari (al comando del tenente Gennaro Badolati) e coordinata dal pubblico ministero presso la Procura di Trani Michele Ruggiero si aggiunge a quella della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari (coordinata dal pm Desirée Digeronimo) e dà piena concretezza all’enormità delle difficoltà in cui si trova il bacino ed in particolare Altamura. Confidiamo nell’operato di magistrati e forze dell’ordine. Ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso, appurando eventuali responsabilità e chiarendo opacità amministrative che più volte abbiamo segnalato pubblicamente e a tempo debito: interventi in consiglio comunale, interpellanze, articoli, pubblicazioni, volantini. Denunce, sollecitazioni e proposte alle quali il sindaco Stacca e la sua maggioranza (in linea con alcuni atteggiamenti della precedente amministrazione) o non hanno risposto o non hanno fornito risposte convincenti.

 

Difficoltà reali, quasi tutte ampiamente prevedibili ed in alcuni casi da noi ampiamente previste e denunciate, generate dal solito comportamento irresponsabile di chi non ha voluto vedere, non ha voluto sentire, non ha voluto parlare.

 

Altamura, 26 agosto 2008

  

MOVIMENTO CITTADINO ARIA FRESCA