Appalto rifiuti ad Altamura: la Corte dei Conti indaga






 


Appalto rifiuti ad Altamura:


la Corte dei Conti indaga


di cristina zagaria




«Una vicenda di malcostume», così il procuratore regionale della Corte dei conti, Francesco Lorusso, definisce il nuovo affidamento del servizio di nettezza urbana del Comune di Altamura. E la Procura contabile pugliese ha aperto un’inchiesta. Nell’occhio del ciclone la Tradeco e un appalto che costa alle casse del comune murgiano oltre 5 milioni di euro per dieci anni.


E al solo nominare l’appalto sulla nettezza urbana ad Altamura trema anche il palazzo di città . A scegliere la Tradeco è stata la passata amministrazione (Nota di Altamura2001: qui c’è un’imprecisione, in quanto la ditta è stata prescelta ad esito della gara svoltasi nella seconda metà  del 2001, quindi con l’attuale amministrazione). Il servizio, scaduto il 30 novembre nel ’99, è stato più volte prorogato (di sei mesi in sei mesi) fino 31 maggio 2001, pochi giorni dopo l’insediamento del nuovo sindaco.


La squadra del sindaco Rachele Popolizio ha ereditato la “patata bollente” e anche il capitolato d’appalto e l’avviso della nuova gara con cinque offerte già  presentate in busta chiusa. Nell’estate di tre anni fa in Comune si scatenò un’accesa discussione, provocata da una mozione di fuoco del consigliere Enzo Colonna. Ma alla fine la giunta decise di procedere con l’apertura delle buste anziché con la revoca del capitolato come avrebbero voluto i partiti della sinistra (non a caso si allontanarono dalla giunta i due assessori Ds e quello di Rifondazione). E così, nonostante la bagarre politica, scartate due offerte a priori sulle tre rimaste in gara, l’appalto è stato vinto per di nuovo dalla Tradeco. Ma Rifondazione comunista fece subito dopo un esposto alla Corte dei Conti (Nota di Altamura2001: più precisamente, l’esposto fu inoltrato da Michele Lospalluto, allora dirigente di Rifondazione). Esposto che ora, a due anni di distanza, ha portato a un’inchiesta.


Tutto sembra ruotare intorno a un equazione matematica e al metodo con cui si è assegnato il punteggio. La prima anomalia sarebbe nella durata del contratto: dieci anni, contro i nove di regola. La seconda nella decisione della commissione esaminatrice (i cui componenti sono stati anch’essi nominati dalla precedente amministrazione) di attribuire, su un massimo di 100 punti, 55 per la “qualità  del servizio” offerto e 45 per la “proposta economica del servizio” (cioè il canone annuo al quale la ditta offerente è disposta ad effettuare il servizio appaltato), calcolata, però con un equazione matematica che porterebbe a una variazione di punteggio minima sia se si fa un ribasso di un euro sia di migliaia di euro.