L’atto di fedeltà  al Sindaco. Vi spiego perché non ho firmato.





Altamura, 11 febbraio 2004

PERCHà‰ NON HO FIRMATO”¦

Il Sindaco ha inteso chiudere questa ennesima crisi politica con un documento sottoposto, questa volta, alla firma dei singoli consiglieri. Il documento rinnova gli ottimi impegni programmatici ed i buoni intenti già  dichiarati in campagna elettorale: tre anni fa appunto, tutto come se non fossero trascorsi già  tre anni, come se solo un ”˜destino cinico e baro‘ li abbia fatti passare senza accorgersene e senza coglierne le opportunità , rapidamente, un soffio, giusto il tempo di accendere e spegnere un cerino.

Non ho sottoscritto tale documento.

Questo non significa, per quanto mi riguarda, né una defezione dal contesto politico, ideale e culturale del centrosinistra (in cui da sempre mi sono riconosciuto: io sì, a differenza di altri, senza tentennamenti e pause di riflessione), né una fuga dalla realtà  e dall’assunzione della responsabilità  del governo della città  (di cui anzi, in più occasioni, ho voluto ribadire e ricordare, ad altri, la necessità ).

Delle due l’una. O un accordo politico era già  stato raggiunto e sottoscritto dalle segreterie di partito ed allora una mia firma era del tutto ridondante ed insignificante per il rispetto e l’autorevolezza che si deve riconoscere agli organismi di rappresentanza dei DS come di tutte le altre forze politiche della coalizione. Oppure, un accordo politico non era in realtà  stato raggiunto e sottoscritto ed allora l’acquisizione delle firme dei singoli consiglieri, quindi anche della mia, appariva un atto lontano da un qualsivoglia senso minimo della politica ed anzi costituiva la consacrazione (addirittura scritta e documentale questa volta) di pratiche impolitiche e personalistiche ormai molto diffuse ma che sono lontane dall’idea di politica intesa come vicenda collettiva, come esaltante esperienza di idee e passioni; proprio quel tipo di pratiche che induce, nell’immaginario collettivo, a scorgere con difficoltà  la differenza tra una trattativa o accordo politici ed una trattativa o accordo sviluppati in un mercato ortofrutticolo, calcio-mercato o gioco delle figurine se si preferisce.

Non ho firmato, dunque.

Non l’ho fatto anche perché ho giudicato tale atto inutile ed inutilmente umiliante.

L’unico atto da me sottoscritto è stata l’accettazione della candidatura da indipendente nelle liste dei Democratici di Sinistra, quindi l’accettazione degli obiettivi programmatici e politici della coalizione di centrosinistra. Basta questo.

L’unico patto che ho rispettato e continuo a ritenere necessario rispettare è quello sottoscritto con gli elettori, a cui si deve lealtà , dignità  e speranza. Basta questo.

L’unica fedeltà  la devo non al Sindaco (con tutto il rispetto per il suo difficile ruolo), ma agli elettori, ad un mandato che mi ha impegnato e mi impegna a dar seguito unicamente alle parole, alle promesse e alle speranze comunicate dal centrosinistra in campagna elettorale. Basta questa.

L’unica dedizione la devo all’interesse collettivo. Basta questa.

Null’altro. Il resto, tutto il resto, è niente. Vuoto in un circolo di ambizioni personali. Silenzio. Attesa di tempi migliori.

God save the Queen!

enzo colonna