BARI – Nel pomeriggio di oggi i Carabinieri del Comando provinciale di Bari hanno passato al setaccio la Murgia barese, dove è in corso un’inchiesta sul disastro ambientale provocato sulle campagne dell’altopiano dallo sversamento di sostanze tossiche e inquinanti. Sull’operazione non sono stati dati particolari; si sa soltanto che i militari hanno perquisito numerose aziende, abitazioni e domicili in diversi comuni compresi o a ridosso dell’area della Murgia barese.
L’operazione è stata disposta dal sostituto procuratore di Bari Renato Nitti, titolare dell’inchiesta sull’inquinamento della Murgia, e vi hanno preso parte militari del comando Carabinieri Tutela dell’Ambiente, in tutto 45 uomini. Nel corso delle operazioni sono stati acquisiti e sequestrati atti che riguardano il conferimento e lo smaltimento di rifiuti e di altro materiale, che sarà esaminato nei prossimi giorni.
Gli investigatori stanno cercando di acquisire elementi utili all’accertamento delle responsabilità sullo smaltimento dei rifiuti speciali e del compostaggio avvenuto sull’area della Murgia nei territori di Altamura e Gravina in Puglia.
Nel frattempo la Provincia di Bari ha deciso oggi di sospendere in via cautelare, per un periodo di novanta giorni, l’autorizzazione per l’impianto di trattamento, riciclo e stoccaggio di rifiuti speciali non pericolosi della azienda “Tersan Puglia e Sud Italia S.p.a.”? di Modugno. Secondo le indagini, i rifiuti tossici della Murgia proverrebbero proprio dalla Tersan, che però ha sempre detto di non avere alcuna responsabilità in proposito. Il provvedimento della Provincia ha carattere cautelare, in attesa che sia noto «il definitivo esito delle ultime verifiche e le conclusioni dell’Autorità Giudiziaria per i risvolti di carattere penale».