Una struttura commerciale in una zona destinata a Parco Urbano?



E’ mai possibile realizzare una struttura commerciale in una zona destinata a “Parco Urbano”? La risposta è scontata: NO!


Ma nel “libero territorio” di Altamura e grazie ad efficientissimi apparati politico-burocratici tutto è possibile! Per intenderci, la zona è accanto al ‘Boschetto’ di via Treviso (quello inaugurato di recente); i locali che si stanno ristrutturando (si fa per dire: sono stati interamente demoliti per essere costruiti – in forma, altezza e sagoma differenti – ex novo) erano pertinenze della masseria ben visibile da Via Matera (colorata in rosso, sulla sinistra uscendo dall’abitato).


Dalle “carte” tutto sembra apparentemente in ordine: prima un condono edilizio (che ha sanato il cambio di destinazione d’uso da stalle e diroccati locali ad uso agricolo in immobili ad uso commerciale) e poi una concessione di ristrutturazione (un comodo escamotage, questa, per ovviare all’impossibilità  di ottenere, appunto perchè in un parco urbano, la concessione per una nuova opera).


Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una STRUTTURA COMMERCIALE in via di realizzazione nel bel mezzo di quello che, a dire del Piano Regolatore, sarebbe dovuto essere il PARCO URBANO CITTADINO.


Come se non bastasse, Sindaco e Giunta hanno pure autorizzato lo scomputo degli oneri di urbanizzazione, accettando l’offerta della ditta costruttrice di realizzare il prolungamento di Via Rovigo (scomputo = niente soldi in cambio della realizzazione diretta di un’opera di urbanizzazione): ma questa, però, è una strada che si trova stranamente in tutt’altra zona dell’abitato (nei pressi dei “Cappuccini”). Una forma di scomputo, insomma, che non sta nè nel cielo delle leggi, nè nella terra del buon senso!


Ci domandiamo: qualcuno ha verificato cosa si andava a condonare? qualcuno ha verificato la consistenza degli immobili che si volevano ristrutturare? si può davvero parlare di ristrutturazione e non di nuova costruzione? E soprattutto… qualcuno è stato sfiorato, solo per un istante, da dubbi del tipo: cosa stiamo autorizzando in un parco urbano, che cazzo stiamo facendo?
Ah… dimenticavamo: domande idiote nel “libero territorio” di Altamura!