AGI/REUTERS/EFE) – Londra, 7 feb. – L’agente segreto britannico autore del rapporto sull’arsenale di stermino ircheno, non e’ poi tanto segreto e nemmeno tanto agente; non e’ neppure britannico. Si chiama Ibrahim al-Marashi ed e’ autore di una tesi di laurea pubblicata su una rivista specializzata che e’ stata copiata parola per parola dal governo di Londra per dimostrare ai cittadini britannici e al mondo che Saddam Hussein mente agli ispettori Onu. L’operazione e’ stata pero’ scoperta e sbugiardata da Glen Rangwala, esperto di questioni irachene all’universita’ di Cambridge, che ha riconosciuto come un plagio il testo divulgato da Downing Street su un sito web del governo. Imbarazzati funzionari britannici hanno dovuto riconoscere che il lavoro di copiatura e’ stato talmente grossolano che nel rapporto sono stati riprodotti persino gli errori di stampa e i refusi dell’originale. Come se non bastasse, il lavoro fatto da al-Marashi, ventinovenne californiano figlio di iracheni, non fa riferimento alla crisi attuale, ma al riarmo del regime prima della Guerra del Golfo del 1991. Allo studio, pubblicato nel settembre scorso dalla ‘Middle east review of international affair’, il governo britannico aveva dato un nuovo titolo: ‘Iraq: le sue infrastrutture di copertura, menzogna e intimidazione’. “Se l’attivita’ dell’intelligence si limita alla ricerca su Internet – ha detto Rangwala – allora c’e’ da dubitare di tutte le dichiarazioni fatte precedentemente dal governo”. “Questo genere di cose e’ tipica di Saddam Hussein” ha ironizzato il deputato liberaldemocratico Jenny Tonge, all’opposizione. Uno degli ex sottosegretari alla Difesa del governo Blair, Peter Kilfoyle, ha detto di essere sconvolto dall’idea che Downing Steeet abbia tentato di convincere i britannici con “prove cosi’ inconsistenti”. Diversi ministri hanno ammesso in privato che la raccolta di informazioni sull’Iraq e’ estremamente difficile e che gli agenti segreti in Iraq sono pochi, mentre un portavoce del governo ha cercato di difendere allo stremo il plagio, sottolineando che il documento si fonda su informazioni accurate e che comunque nessuno puo’ dubitare del fatto che Saddam si sta prendendo gioco degli ispettori. “A posteriori – ha aggiunto – per essere chiari avremmo dovuto riconoscere che una parte (delle informazioni) provenivano da fonti pubbliche”. Delle 19 pagine del rapporto, ben 11 risultano copiate integralmente dalla tesi di al-Marashi.