ACCORDI DI PROGRAMMA: FORSE DOMANI UNA SVOLTA

ALTAMURA – Meno uno. Domani si riunisce il consiglio comunale per dare una soluzione alla vicenda tormentata degli accordi di programma.
Gli imprenditori premono da una parte per fare presto mentre gli ambientalisti dall’altra annunciano l’imminente presentazione di un esposto alla Commissione europea.
Stessa storia nel consesso politico. Mentre nella maggioranza di centrosinistra non sono ancora unanimi, il centrodestra è pronto ad accontentare tutte le richieste.
La novità  di ieri è stata presentata dal Coordinamento per lo sviluppo e la qualità  della vita che riunisce cittadini ed associazioni tra cui Wwf e Legambiente che hanno illustrato la loro prossima iniziativa.
Presenteranno nei prossimi giorni un ricorso alla Commissione europea per segnalare l’infrazione di obblighi comunitari. Nei loro interventi il legale del Coordinamento, Paccione, ed alcuni dei componenti Fabio Perinei, Gabriella Fagioli (Wwf) e Lello Rella hanno spiegato il loro «no» agli accordi di programma perché ricadono in zone che l’Unione europea ha «marchiato» come Zps (zona a protezione speciale) e Sic (Sito di importanza comunitaria).
Il Coordinamento ha riaffermato il principio che gli insediamenti vanno bene ma solo nelle zone previste dal Piano regolatore generale.
Viceversa, gli accordi di programma ricadono in zone agricole. Alla conferenza stampa, ieri alla Provincia, hanno partecipato anche Lello Crivelli, segretario provinciale di Rifondazione ed il consigliere regionale di Rifondazione Michele Losappio.
Gli imprenditori, dall’altra parte, meno comunicativi ma ugualmente costantemente aggiornati sugli sviluppi della vicenda, bollano le argomentazioni del Coordinamento come infondate principalmente per due ragioni. I loro insediamenti sono autorizzati da decreti regionali. E ad Altamura non ci sono zone industriali immediatamente operative né tantomeno c’erano quattro anni fa quando partirono le richieste per gli accordi di programma.
Gli occhi sono tutti puntati al consiglio comunale di domani sera che sarà  monotematico. L’amministrazione Popolizio ha depositato agli atti una proposta di delibera che prevede di trasferire (va di moda la parola «delocalizzare») gli accordi di programma nelle zone del Piano regolatore ma con alcune eccezioni. Nella maggioranza si è aperto il dibattito. A fare la voce grossa con una posizione innovativa rispetto ai mesi scorsi è la Margherita che ha costruito una proposta molto articolata e avanza delle modifiche al documento da cui si parte domani in consiglio.
La sa ben sintetizzare il consigliere regionale Pietro Pepe, che tessendo e mediando, smussando e limando, ha le idee molto chiare. Le proposte del Coordinamento, peraltro, per lui sanno di «superate».
«La nostra è una proposta molto seria – dice – che interseca le richieste di tutte le parti in causa e di tutti gli aventi diritto. Abbiamo ribaltato la vecchia impostazione che ci costringeva a subire gli accordi di programma ed invece ora siamo noi a programmare l’assetto del territorio. Da una parte i due consorzi privati spariscono e si attua la delocalizzazione. Dall’altra ci sono le aziende che hanno già  investito ed acquistato i suoli a cui dobbiamo dare, uno per uno, una risposta adeguata. Tutto questo si fa con la concertazione perché finalmente dobbiamo passare dalla grande guerra che è in atto ad un’intesa che soddisfi tutte le parti».
Onofrio Bruno