“SUL PARCO, NON USATE ALTAMURA COME ALIBI”

La discussione in consiglio comunale sulla perimetrazione del territorio altamurano da far rientrare nel Parco nazionale dell’Alta Murgia è stata rimandata com’era prevedibile alla seduta di martedì 25. Ieri sera la maggioranza non era ancora pronta e il consiglio comunale è stato inondato da una montagna di preliminari.

Intanto il circolo di Legambiente di Altamura, insieme alla segretaria regionale Angela Lobefaro e al coordinatore nazionale Aree Protette e Territorio Antonio Nicoletti, si appellano, in una lettera aperta, al sindaco della città  Rachele Popolizio e ai consiglieri, invitandoli a non avere più indugi e tentennamenti. Legambiente ritiene che “l’Amministrazione del Comune di Altamura non può più rimandare una presa di posizione chiara sull’istituzione del Parco, soprattutto di fronte all’impegno assunto dalla Provincia di Bari e dagli altri dodici comuni murgiani”. Viene rivolto “un invito accorato a guardare all’istituzione del Parco non nell’ottica vincolistica, ma considerando le regole del Parco come strumenti positivi per una corretta gestione dell’ambiente. Il Comune deve farsi parte attiva nella promozione del Parco per consentire alle comunità  locali di beneficiare delle ricadute economiche e turistiche che sicuramente l’istituzione di questa area protetta avrà  sul territorio, dalle attività  agricole ai beni culturali e ambientali”. Nella lettera si ribadisce un concetto già  espresso da alcuni rappresentanti ambientalisti in una recente riunione dei Comitati Alta Murgia nella masseria Martucci. “Regione e Ministero dell’Ambiente non devono servirsi del ritardo del Comune di Altamura nel dare la sua proposta di perimetrazione come alibi per rinviare ulteriormente l’istituzione del Parco, evitando così di rendersi corresponsabili del deturpamento del territorio murgiano, cui si assiste giorno per giorno”.

E’ infatti il Ministero, d’intesa con la Regione, il soggetto che dovrà  procedere successivamente alla perimetrazione provvisoria, alle misure di salvaguardia provvisorie (già  approvate dai 13 Comuni) e all’istituzione del comitato di gestione provvisorio. La proposta dell’Amministrazione che verrà  votata in Consiglio comunale martedì prossimo prevede che il territorio altamurano incluso nel Parco sia tra i 24 e i 25.000 ettari sui quasi 90.000 complessivi previsti dalla proposta del 1993. Un’ipotesi che è stata respinta da alcune categorie produttive. Rispetto alla proposta del 1993 sono stati limate alcune zone in via Bari, a Belmonte, tra via Bari e via Santeramo, e in via Ruvo.

Pasquale Dibenedetto