ECCO LE MIGLIORI LOCALITÁ BALNEARI

COMUNICATO STAMPA DI LEGAMBIENTE-PUGLIA

Il responso della “Guida Blu 2002” di Legambiente e

Touring Club Italiano, presentata oggi a Roma in una

gremita confrenza stampa, premia la Puglia,

attribuendo ad Otranto e alle Isole Tremiti le ambite

“5 vele”. Insieme alle due città  pugliesi vengono

attribuiti i massimi riconoscimenti ad Ustica, perla

nera del Mediterraneo, Cinqueterre, miniature della

riviera ligure, Pantelleria, sperduta e ventosa,

Pollica, incastonata del Parco del Cilento, Tropea,

splendida terrazza sul Tirreno calabrese, Castiglione

della Pescaia, linda e con il magnifico centro

storico, Arbus, dalle selvagge spiagge battute dal

maestrale, Sirolo, a picco sulle bianche pareti del

Monte Conero.

La “Guida Blu” rappresenta ormai un vero e proprio

vademe***** dell’estate con le segnalazioni delle

migliori 225 località  costiere, che vede insieme alle

dieci località  al top della classifica, anche altri

215 comuni marini segnalati, con una, due, tre o

quattro vele, in questa mappa che intende coniugare

mare, ambiente e buona ospitalità , in altre parole

buone occasioni di vacanza nel rispetto del

territorio. E poi le 300 spiagge più belle d’Italia,

le 50 aree marine protette e i più significativi 100

punti di immersione segnalati da Legambiente. Il tutto

racchiuso in un volume di 320 pagine con più di 250

foto a colori realizzato dal Tci editore con il

consueto rigore e la caratteristica grande attenzione

riservata sia alla facilità  di consultazione sia alla

gradevolezza estetica.

“Anche quest’anno la classifica della Guida Blu ha

segnalato le città  pugliesi dove si è riusciti a

coniugare meglio lo sviluppo turistico con la tutela

del paesaggio e dell’intero territorio – ha dichiarato

Massimiliano Schiralli, presidente regionale di

Legambiente -, attivando interventi di recupero e di

valorizzazione dei litorali, azioni di restauro dei

centri storici e di lotta contro ogni tipo di

speculazione edilizia. Purtroppo nel complesso la

situazione pugliese non è delle migliori visto che si

prefigura una corsa alla cementificazione selvaggia

sui litorali, grazie ai numerosi progetti di porti e

di insediamenti turistico alberghieri localizzati in

aree decisamente sensibili sotto il profilo

ambientale”.

“Siamo preoccupati dai recenti dati diffusi dal

Ministero dell’Ambiente che indicano una decisa

diminuzione della costa balneabile, con un decremento

rispetto all’anno passato di ben 15,2 chilometri – ha

continuato Angela Lobefaro, segretaria regionale di

Legambiente -, inoltre, non dobbiamo dimenticare che

la nostra regione è ai primi posti nella classifica

nazionale delle “Ecomafie” proprio con riferimento

alle attività  illecite nel cosiddetto “ciclo del

cemento”. Occorre invertire la tendenza di molti Enti

locali e sviluppare una politica di tutela del

paesaggio e delle immense risorse naturalistiche

pugliesi”.

Come per ogni oscar che si rispetti le località 

premiate sono state selezionate da una qualificata

giuria di esperti, che dei circa 483 comuni costieri

definiti “centri balneari” dal Tci, ne ha selezionati

225. Tutte le località  prese in considerazione hanno

totalizzato un punteggio superiore alla sufficienza:

come dire che ognuna delle località  presenti nella

Guida Blu merita di essere scelta come meta per una

vacanza più o meno breve, per una gita durante il fine

settimana o almeno per una visita di passaggio. Su

ognuno di questi Comuni sono stati raccolti dati sulle

caratteristiche ambientali e ricettive, integrati con

le valutazioni espresse dai circoli di Legambiente e

dall’equipaggio della Goletta Verde, la storica

campagna di Legambiente che da 16 anni tutte le estati

passa al microscopio il mare italiano e le coste

italiane. Il giudizio attribuito a ciascuna località ,

dalle 5 vele assegnate alle dieci migliori fino ad 1

vela, è dunque il frutto di valutazioni ricche ed

approfondite. Grosso modo i parametri presi in esame

possono essere suddivisi in due categorie: la qualità 

dei servizi ricettivi e la qualità  ambientale del

territorio del Comune. Così, vi sono certamente

località  naturalisticamente più significative delle

dieci premiate con le 5 vele, ma che non offrono

servizi turistici di eccellenza. Come ve ne sono con

strutture ricettive impeccabili dove, però, il

territorio marino e costiero è stato più o meno

gravemente compromesso. Complessivamente gli

indicatori considerati sono 128, provenienti dalle

banche dati di Istat, Ancitel, Sist, Cerved, Ministero

della Sanità , Enit, Touring Club, Enel, Istituto

Ambiente Italia e naturalmente da Legambiente. I 128

indicatori sono stati raggruppati in 13 classi:

paesaggio naturale, paesaggio costiero, paesaggio

urbano, qualità  del costruito, vivibilità , capacità 

ricettiva, servizi turistici, mobilità , ciclo dei

rifiuti, ciclo delle acque, sostenibilità ,

balneabilità  e spiaggia, oltre il mare, sub, servizi

ai disabili. A ciascun comune è stato assegnato un

punteggio da 1 a 100, poi sintetizzato

nell’assegnazione delle vele. Poi ovviamente c’è anche

un giudizio che tiene conto delle aspettative dei

“turisti non per caso”: quelli che cercano nelle

vacanze oltre all’albergo, all’ombrellone in spiaggia,

alla discoteca e allo struscio sul lungomare anche

l’opportunità  di passare un periodo in uno di quei

tanti luoghi che rendono straordinario e affascinante

il Belpaese. E proprio i turisti, anzi, con il loro

giudizio hanno contribuito alla definizione del numero

di vele da assegnare ad ogni località : il popolo dei

vacanzieri, rispondendo ad un questionario di

Legambiente, ha fatto salire o scendere il voto

finale.

Ecco nel dettaglio le motivazioni che hanno

determinato il riconoscimento delle 5 Vele della Guida

blu 2002 alle 2 città  pugliesi: Otranto, città 

salentina preservata dalla speculazione edilizia che

caratterizza buona parte del nostro meridione per una

serie di fortunate concause (pretura tradizionalmente

attiva contro gli abusi edilizi, una serie di

proprietà  ecclesiastiche e zone militari e

amministrazioni comunali che, anche nell’alternanza

politica, hanno continuato a perseguire misure di

valorizzazione e tutela). Il salto al primo posto lo

si deve al superamento di un vecchio divieto di

balneazione che insisteva su una baia nei pressi del

porto. Nel corso dell’ultimo sono stati collegati al

depuratore gli ultimi insediamenti che ancora

scaricavano a mare. L’amministrazione comunale ha

portato avanti una battaglia per la tutela del faro di

Punta Palacia e ha realizzato percorsi di

cicloturismo. E’ stato decretato il vincolo di

inedificabilità  assoluta per un’ampia zona a sud di

Otranto, sulla quale non sono ammesse neppure le

volumetrie concesse per insediamenti agricoli. E’

stato realizzato infine un altro parcheggio per

servire il centro storico, uno dei più grandi del

Salento. L’amministrazione ha addirittura rifiutato

un’offerta della Valtur che pretendeva di realizzare

un insediamento turistico nella zona a sud della

città . Le Isole Tremiti, sono state modellate dal moto

ondoso e dal vento in un suggestivo susseguirsi di

scogliere, insenature rocciose, grotte, archi naturali

e calette isolate, in un armonico alternarsi che si

ripete nelle parti sommerse. I fondali delle isole

rappresentano, infatti, un’area di importantissimo

valore naturalistico sia per i popolamenti vegetali ma

soprattutto per le diversificate comunità  animali che

qui trovano le condizioni adatte per insediarsi,

alimentarsi e riprodursi. Al fine di tutelare e

valorizzare questo meraviglioso patrimonio naturale, è

stata istituita l’Area Marina Protetta “Isole

Tremiti”, gestita dal Parco Nazionale del Gargano.

Alle bellezze naturalistiche, si affianca il

patrimonio storico-archeologico: numerose tracce sulle

Isole Tremiti rilevano la presenza dell’uomo sin

dall’antichità . Mare, natura, storia dunque, ma anche

l’impegno a conservare e valorizzare uno degli

arcipelaghi più suggestivi del nostro mare mediante

l’attivazione di un rete di depurazione delle acque,

la predisposizione di un sistema di trasporti pubblici

urbani tramite bus elettrici sull’isola di S. Domino,

sono alcune tra le iniziative che l’amministrazione

comunale ha messo in cantiere per ridurre l’impatto

antropico sulle “isole di Diomede”

Immediatamente a ridosso delle due regine dell’estate

troviamo Giovinazzo, Mattinata e Nardò con “quattro

vele”, mentre ben 12 località  raggiungono le “tre

vele” (Castrignano del Capo, Castro, Chiuti, Ginosa,

Lesina, Peschici, Salve, Sannicandro Garganico, Trani,

Tricase, Ugento e Vieste).

Nella Guida Blu 2002 anche la segnalazione delle

spiagge più belle d’Italia. Le spiagge pugliesi

descritte nella pubblicazione sono ben 31, come ad

esempio “Cala pietre di fucile” presso le isole

Tremiti, “Punta rossa” e la “Spiaggia del monaco” in

provincia di Foggia, “Torre Egnazia” e la “spiaggia

del fiume Morello” in provincia di Brindisi, “le

falesie di Sant’Andrea” e “le piscine di Santa

Cesarea” in provincia di Lecce o, ancora “Punta

Prosciutto” in provincia di Taranto. Si tratta di

località  spesso poco note, frequentate magari dai soli

residenti o in alcuni casi raggiungibili dopo

estenuanti trekking o seguendo itinerari conosciuti

solo da pochi privilegiati. 300 angoli di paradiso

sparsi lungo le coste del nostro paese, descritti in

ogni dettaglio con tanto di indicazioni come

raggiungerli e su qual è il periodo migliore per

frequentarli. Proprio per questo è d’obbligo una

raccomandazione: sono luoghi da “maneggiare con cura”,

evitando quei comportamenti dannosi per l’ambiente

così frequenti purtroppo sulle spiagge più affollate.

Profondo Blu. La sezione dedicata ai subacquei: cento

immersioni da non perdere, cento tuffi nel blu alla

scoperta dei paradisi sommersi dei nostri mari,

raccolte grazie ai circoli subacquei di Legambiente.

Per ognuna di esse abbiamo cercato di fornire le

informazioni fondamentali: la profondità  massima

consigliata, le caratteristiche dell’immersione, le

condizioni di visibilità  che più frequentemente si

incontrano e il riferimento del diving o del circolo

subacqueo di Legambiente, un dato prezioso per chi

vuole entrare in contatto con esperti del luogo. Delle

cento immersioni, ne abbiamo evidenziate venti che, a

nostro giudizio, sono le più significative, quelle che

decisamente non possono mancare nel libretto di un

buon subacqueo. Per la Puglia sono indicate 13

spiagge: da “Cala incina” a Polignano a “Punta Facì ad

Otranto, dal “tunnel del diavolo ad Otranto o da Punta

Meliso a Santa Maria di Leuca a “Punta Secca” alle

Isole Tremiti.

UFFICIO STAMPA

LEGAMBIENTE PUGLIA