Accordi di programma e dintorni

Il territorio altamurano è tra i piu vasti della provincia e dovrebbe esserci spazio per tutti, per una moderna zona industriale, per un parco rurale per il turismo culturale etc etc. Ciò che manca è una vera concertazione tra le parti interessate . Ovviamente non sono così ingenuo da non vedere l’esistenza di conflitti, forzature e speculazioni, ma la politica ha proprio il compito di negoziare e gestire tali conflittualità  riconoscendo l’importanza degli interessi particolari per l’interesse generale. Per esemplificare: gli interessi di Agnelli, Benetton, Confindustria in certi casi sono gli interessi dell’intero Paese così come gli interessi di 100 imprenditori altamurani coincidono o dovrebbero coincidere con gli interessi dell’intera comunità  a maggior ragione trattandosi di piccole imprese come E. Berlinguer ci insegna.

Si tratta inoltre di un settore con un impatto ambientale minimo se paragonato a settori come il chimico, il conciario etc. Qualcuno potrebbe obiettare che l’industria del salotto si sta sempre più delocalizzando e dunque bisogna investire in altri settori ma si tratta di processi di mercato che non possono esseri indotti assolutamente dall’amministrazione comunale. L’errore che si sta compiendo oggi ad Altamura mi ricorda un altro caso che ho affrontato nella mia tesi di laurea, ovvero il caso di Castelfranco di Sotto in provincia di Pisa dove esisteva fino a qualche anno fa’ uno dei distretti calzaturieri più importanti d’Italia. Parliamo di un settore (il calzaturiero) che vive una situazione di crisi sia strutturale che congiunturale come ci insegnano i casi a noi più vicini di Barletta e Casarano. Ebbene quel po’ di comparto calzaturiero che rimane in Toscana non gravita più a Castelfranco bensì a S.Maria a Monte (PI) e a Fucecchio (FI) proprio a causa di scelte amministrative scellerate che hanno costretto le imprese a cercare fortuna altrove. Dopo le emigrazioni dei ns imprenditori verso Jesce, La Martella etc etc non è giunto il momento di riflettere un attimo sulle conseguenze di determinate scelte per il futuro della ns città  compatibilmente con la tutela del patrimonio naturale, culturale, archeologico così come avviene nelle regioni del Centro-Nord ???

Michele Crapuzzo