Dinosauri, misteri e business

PANTALEONE SERGI
ALTAMURA – Nel “libero territorio
di Altamura”, laddove un affare val più della legge, coi
soldi dello Stato si può anche violentare storia e natura.
Non ci sono vincoli che tengano, né Zone di Protezione Speciale,
né Siti di Importanza Comunitaria, con le maiuscole volute
dalle sigle. Si può fare business nella Valle dei Dinosauri
e soprattutto, senza regole, nell’area circostante in cui menti
raffinatissime – a leggere le denunce e le proteste fatte da alcune
formazioni politiche e da consiglieri comunali, ancor prima delle
carte dell’inchiesta della procura di Bari – con tanto di timbri
dell’ex amministrazione comunale di centrodestra e della Regione
avevano progettato a tavolino un’orgia di speculazioni, una valanga
di ferro e cemento che irreparabilmente avrebbe sfregiato il Parco
dell’Alta Murgia. In quest’inchiesta della procura di
Bari sui primi cinque insediamenti industriali in area protetta
ci sono le avvisaglie dei grandi affari e della grande rapina del
territorio. Bastava, d’altra parte, avere fiuto e voglia di fare
per insediarsi senza problemi nelle aree vietate. Come mostra, ma
non è certo l’unico, Carlo Dante Columella, imprenditore
di 53 anni, quell’imprenditore accusato di avere distribuito tangenti
nella vicina Gravina – accuse respinte in maniera indignata – il
quale sembra detenere una sorta di monopolio nella gestione delle
discariche nella zona. Columella ora è indagato come legale
rappresentante della “Essediemme srl” che avrebbe in portafoglio
qualcosa come centomila metri quadrati, dieci lotti abusivi, proprio
accanto alla cava con le trentamila impronte di dinosauri.
Columella è un imprenditore abile e conosciuto. E’ interessato
alla discarica di Gravina progettata dall’ingegnere Dino Striccoli,
ora assessore ad Altamura e fino a qualche tempo fa direttore tecnico
della Tradeco, la società  con cui Columella recentemente
si è assicurato per altri dieci anni, con un ribasso infinitesimale
del prezzo a base d’asta, lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani
di Altamura, un affare che supera i cinque milioni di euro all’anno.
Ed è il proprietario, tramite la società  Ecospi, della
cava dei dinosauri, dove conta di ricavare quattrini grazie a un
progetto di tutela affidato alle firme importanti degli architetti
Carlo Laureano e Gianluca Andreassi, quest’ultimo figlio del Sovrintendente
archeologico. Il quale sovrintendente ha messo il vincolo sulla
cava e su una fascia di protezione di appena trenta metri. Se tale
circostanza avrebbe consentito solo una sorta di “continuità ”
tra gli affari di Columella, tutto quel che è accaduto sulla
via per Santeramo, accanto alla Valle dei Dinosauri, dove sono interessati
diversi imprenditori, ha qualcosa dell’incredibile. Sembra che la
passata amministrazione comunale di centrodestra guidata da Vito
Plotino di Alleanza Nazionale, abbia chiuso gli occhi sui guasti
al territorio che, con gli atti sospettati d’illegittimità ,
si sarebbero consumati. Anche alla Regione sapevano e non hanno
mosso un dito. Sapevano l’assessore all’ambiente Michele Saccomanno
di An e quello all’urbanistica Enrico Santaniello: il 20 luglio
2000 il Partito di Rifondazione Comunista li invitava a verificare
la legittimità  della concessione edilizia rilasciata alla
ditta “Tecno Imbottiti” e le “valutazioni d’incidenza” previste
per tutti i progetti presentati e ricadenti in Zona di Protezione
Speciale “Alta Murgia”, un centinaio in tutto con una previsione
di circa di sei milioni di metri cubi da rovesciare in un’area tutelata
dall’Unione Europea. Era il primo caso segnalato. se qualcuno fosse
intervenuto gli altri si potevano evitare
L’amministrazione di Altamura, affiancata da Assopin, associazione
di piccoli imprenditori, e consorzi vari, sulla base della legge
34 approvava, invece, a scatola chiusa decine e decine di accordi
di programma (73 solo il 27 dicembre 2000) con varianti impossibili
al Piano regolatore in quanto quelle aziende potevano insediarsi
nelle aree industriali già  individuate e ancora ben capienti.
Il fiume di richieste per affari miliardari invade gli uffici comunali.
Il 25 febbraio 2000 ne vengono presentate 28 per una superficie
di 262 mila metri quadrati in contrada Cenzovito. Un’altra area
industriale impropria. Tra le aziende interessate ci sono la Polyures
Sistem in stato di fallimento e la Gold Stone che coltiva cereali.
E ci sono poi tre società  costituite solo 4 mesi prima, altre
sei tra il 10 e il 25 febbraio, mentre altre cinque, infine, verranno
costituite dopo la richiesta dell’accordo, due delle quali addirittura
nel 2001. Nessuno vigilava. Il presidente della Regione, Raffaele
Fitto, ha dato il via libera dapprima ai cinque insediamenti finiti
nel mirino dei pm di Bari, quindi ad altri 49.
Furbesche interpretazioni della legge, accusano alcuni consiglieri
comunali di Rifondazione e dell’Asinello e uno dei Ds. La nuova
amministrazione di centrosinistra si muove in maniera ambigua determinando
tensioni nella stessa maggioranza. Gli abitanti di Altamura si fanno
sentire costituendo un trasversale Coordinamento cittadino per lo
sviluppo e la qualità  della vita sostiene le ragioni espresse
in Consiglio comunale dai Democratici Nicola Natuzzi e Silvio Teot
e dal diessino Enzo Colonna i quali richiamano i loro colleghi agli
impegni presi in campagna elettorale. Nella maggioranza c’è
però chi vorrebbe garantire l’esistente. Non c’è accordo
tra i ds, non c’è neppure all’interno della maggioranza.
Le pressioni sono enormi. Il forte richiamo di Colonna, Teot e Natuzzi,
è una scossa benefica. La maggioranza trova una via unitaria
approvata dal consiglio agli inizi di gennaio: prudenza, attesa
degli eventi giudiziari. Che arrivano e sono una frustata. E altri
potrebbero arrivare dal ricorso al Tar contro Fitto, firmato da
Fulco Pratesi per il Wwf.
Chi se la sente adesso di dare il via libera agli accordi di programma
la cui istruttoria è terminata? Nessuna ricognizione “tecnica”
sulle pratiche è stata mai effettuata. Stasera si riunisce
il consiglio comunale. “Oggi è irresponsabile il comportamento
dell’opposizione che ha determinato la situazione attuale e specula
sui lavoratori. La nostra scelta adesso è finalmente chiara
ed è unitaria. La mia giunta ha approvato solo richieste
di ampliamento laddove l’area era ormai compromessa”, afferma il
sindaco Rachele Popolizio, del Ppi. Solo l’Udeur sembra insistere
sull’atto dovuto che dovuto però non è, come spiega
Natuzzi, come aggiunge Colonna, diventato leader della ritrovata
linea unitaria del centrosinistra contro la devastazione del territorio.
Ci voleva l’intervento del magistrato, però, per dare l’alt
a quegli atti ufficialmente conclusi. E salvare così, appena
in tempo, un patrimonio dell’umanità .