Da più parti, via facebook e whatsapp, mi arriva un testo attribuito al Presidente Conte. Figura meritevole di stima professionale e culturale, come lo ritengo, che nulla ha a che fare con quel testo e che spero possa trovare tempo e modo di ribadirlo. Ci voleva pure questo. Un falso, questo testo, che dovrebbe far vergognare chi l’ha confezionato a livello nazionale. Contiene riferimenti ai “forni crematori”, la cui immagine dovrebbe evocare, nella nostra memoria, ben altri periodi e ben altre circostanze. Per giunta alla vigilia del giorno, il 27 gennaio, dedicato alla commemorazione delle vittime dell’Olocausto. È la violenta banalizzazione di tutto, anche il male assoluto, tragedie immani, indicibili. Questa è la deriva politica e culturale a cui da tempo assistiamo e che subiamo. Tempi nelle mani di ciarlatani della comunicazione politica e della manipolazione social. Un continuo e indegno “grande fratello”.