AL VIA LA RACCOLTA DI PLASMA IPERIMMUNE ALL’OSPEDALE DELLA MURGIA “FABIO PERINEI”.

Da domani sarà possibile effettuare le donazioni di plasma iperimmune. Possono donare solo soggetti che sono stati contagiati da COVID-19 e sono guarite, con tampone negativo da almeno quattordici giorni.
In molti avevano sollecitato e chiesto. Ne avevo parlato nelle settimane scorse con il dott. Leonardo Sardella, responsabile dell’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale della Murgia “Perinei”, una bellissima unità che ci siamo conquistati negli ultimi anni e che è operativa da oltre un anno e mezzo.
La procedura di donazione è strutturata in due fasi. Prima si procede all’esame di un campione, con una serie di test di laboratorio, in particolare finalizzati a verificare la presenza di anticorpi con una carica immunitaria minima, sufficiente a neutralizzare SARS-CoV-2. Se tale livello di anticorpi “neutralizzanti” viene accertata, il soggetto viene successivamente chiamato a effettuare la vera e propria donazione. Il plasma raccolto viene poi trasferito al laboratorio dell’Ospedale San Paolo per una serie di trattamenti e solo successivamente è pronto per la trasfusione a favore del paziente. Ovviamente la donazione può essere effettuata tra soggetti con gruppi sanguigni compatibili.
Per comunicare la propria disponibilità alla donazione di plasma (ripeto, solo soggetti guariti da covid, con tampone negativo) e fissare l’appuntamento per il prelievo del campione, bisogna contattare l’Unità di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale della Murgia, ai seguenti numeri: 0803108597 / 0803108594.
Se potete, passate parola tra parenti e amici.
Mi ha aggiornato, nelle ultime ore, di questo significativo sviluppo il dott. Sardella. Con lui e, ieri, con il dott. Domenico Milella (direttore dell’Unità di Anestesia e Rianimazione del “Perinei” che, con la sua equipe, sta svolgendo un lavoro enorme, preziosissimo, con un tratto straordinario anche di umanità e sensibilità nei confronti dei numerosi pazienti ricoverati) ho avuto modo acquisire elementi informativi sulla effettiva portata della terapia con plasma iperimmune su pazienti affetti da COVID-19. Dalle loro parole e da quelle di altri esperti della materia, ne ho tratto la conclusione che, nonostante quanto si riferisca e si divulghi spesso da persone e fonti non mediche e non scientifiche, tale terapia è uno strumento in più, ma non certo risolutivo, e la sua efficacia non è certo assodata. In ogni caso, mi hanno spiegato i dottori, a tale terapia non si può fare ricorso in via generalizzata, ma solo in circostanze specifiche. Quindi la sua portata va ridimensionata rispetto alle altissime aspettative che ha generato.
Per gli sforzi compiuti e per questo ulteriore servizio assicurato alla collettività murgiana (che ha comportato la definizione di una serie di passaggi, verifiche e protocolli), sono molto grato e auguro buon lavoro al Responsabile, il dott. Leonardo Sardella, e a tutto il personale dell’Unità di Medicina Trasfusionale e al Direttore del Dipartimento Immuno-Trasfusionale dell’ASL di Bari, dott. Michele Scelsi.
Al “Perinei”, per quanto siano in tanti ad impegnarsi a parlarne in termini negativi o a diffondere notizie parzialmente vere/false (quindi, comunque, distorte), senza prendersi la briga di guardare dentro, beh, lì, al “Perinei”, io vedo solo tantissimi operatori sanitari (medici, infermieri, oss, ausiliari, tecnici, amministrativi, direzione medica e amministrativa) impegnati in uno sforzo senza precedenti, straordinario, che, a mio parere, dall’esterno spesso non vediamo o non vogliamo vedere e che, sicuramente, non aiutiamo con iniziative dirette a limitare, ridurre l’incredibile pressione determinata dall’altissimo numero dei contagi nel nostro territorio (un numero che non ha eguali in tutta la Puglia) e dei collegati e conseguenti accessi e ricoveri.
ENZO COLONNA