Sarò essenziale, oggi, nell’aggiornamento sulla situazione all’Ospedale della Murgia “Perinei”, che cerco di seguire e a cui cerco, con i miei grandissimi limiti, di dare supporto.
Essenziale per due motivi. Il primo è quello che conta.
Dagli esiti degli esami pervenuti oggi, nessun nuovo caso di contagio, tra dipendenti e pazienti, è emerso.
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P.S.:
Il secondo è di poco conto, del tutto irrilevante nella emergenza che stiamo affrontando, ed è inquadrabile nelle cose piccole della politica e della vita pubblica. Mal si sopportano i miei aggiornamenti (frutto di incontri e conversazioni con tanti operatori del nostro ospedale a cui, giornalmente, faccio arrivare la mia solidarietà, parole di incoraggiamento, sostegno concreto, per quanto mi è possibile). O se ne fa un uso distorto, prendendo ciò che serve per alimentare polemiche, enfatizzando alcune cose e mettendo da parte, oscurando, il buono che in termini di lavoro si sta facendo al Perinei. Mi riferisco all’azione di controllo e monitoraggio, con tamponi a dipendenti e pazienti e sanificazioni, posta in essere nelle ultime due settimane, grazie a direzione del presidio e della asl, che ha consentito di circoscrivere e gestire il rischio contagio.
Non lo so perché, ma ci sono persone che non hanno compreso la serietà del periodo, pensano, beh, non esageriamo, meglio dire parlano come se fossimo in una situazione ordinaria e così si permettono il lusso della permalosità, suscettibilità, del vittimismo, della polemica, rivendicazione, onniscienza.
Beh, per quanto mi riguarda il Perinei è, nel territorio, il nostro fronte, quello è e deve restare un fondamentale presidio sanitario che dobbiamo difendere e preseverare. E lì, con tutte le difficoltà del momento, con tutti i limiti che tutti sono in grado di vedere, si sta facendo un enorme lavoro, che va riconosciuto e raccontato. Con buona pace di chi, anche in queste circostanze, si ostina a non vedere il buono che c’è e si fa e anziché alimentarlo, sostenerlo, incoraggiarlo, preferisce indugiare nella chiacchiera dannosa e malevola, nell’esibizionistico esercizio della circumnavigazione del proprio ombelico.
Nota del 28/3
Chiarisco il post scriptum di ieri notte. Le persone hanno tutto il diritto di incazzarsi, di sapere, di prendersela anche con qualcuno e non si può pretendere che siano puntualmente formate e informate, precisine…. No, non è questo il punto, perché c’è paura, sgomento, insicurezza. Le reazioni sono tutte comprensibili e le comprendo bene e, per quanto mi è possibile, me ne faccio carico.
No, non è questo.
Nel post preciso che le considerazioni finali (ripeto, irrilevanti) si riferiscono ad altri, a chi ha ruoli nelle istituzioni, a chi ha un ruolo politico, a chi ha funzioni pubbliche, a chi è o ambisce ad essere classe dirigente. Da costoro è doveroso richiedere rigore, conoscenza dei problemi e della realtà, impegno per risolvere per quanto è possibile e gli è possibile, capacità di isolare e sostenere il buono che c’è e si fa, capacità di spiegare a tutti gli altri, assunzione di responsabilità e non autoassoluzione, irrazionalità, rincorsa alla esaltazione degli istinti, diffusione di incertezza e falsità, stravolgimento di ruoli e della realtà, reazioni ispirate a ripicche, risentimenti, invidie.
Tocca, come non mai, “curare il curabile profondamente e presto, rendere ciascuno responsabile”.