In questa fase, ci sono tante persone che stanno donando, stanno comunicando la disponibilità a donare o stanno attivando raccolte di denaro. Possiamo coordinarci in modo da non disperdere energie? Tutto serve, ma c’è un ordine di priorità e, soprattutto, co sono ostacoli e forti limitazioni nell’acquisto: prodotti che non si trovano in tempi ragionevoli sul mercato, limitazioni governative e anche, nel caso di importazioni dall‘estero, quantitativi minimi, in alcuni casi fuori dalla portata dei singoli donatori o gruppi.
In questo momento,cla priorità sono i dispostivi di protezione individuali (tute, mascherine chirurgiche, maschere ffp2 ed ffp3), che per essere utilizzati in ambiente sanitario devono essere certificate. Per questi dispositivi, nel caso di importazione, si richiedono consistenti quantitativi minimi.
Invito, i singoli donatori o i coordinatori dei gruppi a coordinarsi, a coordinarci, in modo da essere i più efficaci e utili possibili.
Resta anche la questione dell’assistenza di tante persone in condizione di fragilità fisica, economica e sociale, verso cui potrebbero essere incanalate le donazioni.
È necessario coordinarsi!
📍 Una considerazione. Rispetto chi a livello nazionale, governativo, sta affrontando una emergenza immane, ma mi pare assurdo e inconcepibile che un Paese leader del manifatturiero nel mondo, come l’Italia, con imprese straordinarie dovunque, non sia ancora in grado o non sia stato posto in grado di assicurare dispostivi di protezione (fondamentali per tutti gli operatori sanitari, in irimi luogo) e attrezzature mediche (ventilatori, ecc.) in quantità minimamente sufficienti.